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Prima di scendere nei dettagli, di seguito trovi una tabella nella quale sono stati inseriti i migliori integratori con zeaxantina del 2022, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale.
Di seguito invece trovi una lista completa di tutti i migliori integratori con zeaxantina presenti sul mercato:
La zeaxantina è un pigmento di colore giallo arancio appartenente alla famiglia dei carotenoidi, sottogruppo delle xantofille, derivante dall’ossidazione del beta carotene.
Il suo nome si riferisce alla denominazione scientifica del mais (Zea mais).
Insieme al carotene, essa è infatti responsabile del colore dei chicchi di mais, oltre che del tuorlo d’uovo, del mango, dei peperoni rossi, del succo d’arancia e di alcuni ortaggi come radicchio rosso, piselli, spinaci e broccoli.
In natura è presente anche un suo isomero (luteina) che si distingue per una differente struttura biologica e perché svolge funzioni più specifiche a livello metabolico.
La sua principale proprietà biochimica dipende dalla capacità di assorbire le radiazioni solari che potrebbero interferire sulla fotosintesi, infatti un eccesso di irraggiamento solare può provocare conseguenze dannose sulle piante analoghe a quelle di bruciature o di dissipazione.
Sull’organismo umano, la zeaxantina semplice oppure in associazione con la luteina, protegge le cellule della retina da numerose aggressioni esterne e funziona come molecola preventiva nei confronti di retinopatie di varia natura.
I carotenoidi sono pigmenti vegetali di cui si conoscono oltre 700 specie, che intervengono in numerosi processi vitali soprattutto collegati alla funzione visiva.
Pur essendo contenuti in una grande varietà di alimenti, questi pigmenti devono spesso essere integrati poiché il loro quantitativo utile per l’organismo supera i valori di assunzione esogena.
Questa sostanza è una delle principali componenti del pigmento maculare, un composto che assicura un’azione protettiva di tipo antiossidante per i coni e bastoncelli della retina, fotorecettori costantemente sottoposti a sollecitazioni luminose.
La zeaxantina è un composto che l’organismo umano non è in grado di produrre e che pertanto deve essere assunto con la dieta.
Secondo le più recenti linee guida esiste una stretta correlazione tra la concentrazione di zeaxantina presente a livello della macula retinica e il suo funzionamento, in quanto più è densa la concentrazione di questo pigmento, maggiore è la probabilità di prevenire l’invecchiamento cellulare.
Questo pigmento carotenoide viene prodotto quasi esclusivamente dalle alghe poiché negli ortaggi e nella frutta la sua concentrazione è molto bassa.
La reazione biochimica tramite cui si ottengono molecole attive di zeaxantina è idrossilazione del beta carotene, che si verifica nella matrice intracellulare.
Secondo alcune indagini cliniche, un adeguato apporto di questa sostanza potrebbe migliorare il benessere degli occhi, supportando le funzionalità retiniche a livello della macula e della fovea.
La macula è la zona centrale della retina, dove si concentrano le stimolazioni luminose e quindi dove il lavoro biologico è massimo; la fovea, che è la porzione concentrica all’interno della macula, funziona meglio quando le concentrazioni di zeaxantina superano la soglia fisiologica.
La principale caratteristica funzionale di questa molecola è la capacità di stabilizzare la membrana retinica rendendola più resistente alle aggressioni luminose.
A conferma di questo fatto, è stata evidenziata la tendenza della zeaxantina ad accumularsi all’interno della macula, mantenendo integra la struttura della membrana retinica.
Insieme alla luteina, essa consente di potenziare il metabolismo energetico che interagisce con la funzione sensoriale dei coni e dei bastoncelli della retina.
non bisogna dimenticare infatti che i processi visivi sia diurni che crepuscolari consumano notevoli quantitativi di energia (reazioni endoergoniche), e che quando tale energia è carente, l’occhio tende ad affaticarsi e la retina potrebbe progressivamente perdere le sue funzioni di acuità visiva.
Somministrando zeaxantina a pazienti a rischio di sviluppare forme di degenerazione maculare legate all’età, si è evidenziato un notevole miglioramento delle funzioni visive, in un periodo di osservazione pari a cinque anni.
Questo pigmento migliora anche l’acuità visiva in pazienti già affetti da degenerazione maculare, poiché interagisce con le terminazioni nervose della retina.
La principale proprietà della zeaxantina è quella di proteggere gli occhi, prevenendo l’insorgenza di malattie come la degenerazione maculare senile, la cui incidenza è destinata ad aumentare esponenzialmente.
Secondo recenti stime infatti, nel nostro Paese è affetto da questo disturbo oltre un milione di individui.
Il meccanismo d’azione della zeaxantina è di filtrare i raggi ultravioletti che attaccano la retina soprattutto negli anziani, per impedire che i coni e i bastoncelli subiscano degenerazioni morfologiche e funzionali.
Integrando 6 mg di zeaxantina al giorno, il rischio di degenerazione maculare si abbassa di oltre il 40%, a conferma dell’estrema efficacia di questo pigmento sul controllo visivo.
Filtrando i raggi ultravioletti che non arrivano più a colpire la retina, questa molecola funziona come un vero e proprio schermo protettivo nei confronti di agenti esterni dannosi.
Integrando 6 mg di composto ogni giorno, il rischio di sviluppare la degenerazione maculare si abbassa di oltre il 40%.
Un altro aspetto derivante dall’uso continuativo di zeaxantina è lo sviluppo della cataratta, che può essere contrastato con l’assunzione contemporanea di vitamina E e vitamina A.
Tra le varie funzioni di questo pigmento c’è anche quella di ridurre l’affaticamento visivo e la sensibilità alla luce.
Recenti indagini cliniche hanno evidenziato un rapporto tra la concentrazione ematica del pigmento e l’insorgenza di malattie cardiache o vasomotorie, infatti sfruttando le sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti esso diminuisce anche i processi flogistici, soprattutto se collegati a patologie croniche.
La zeaxantina è presente anche a livello cutaneo, dove supporta le attività filtranti nei confronti di radiazioni UVA e UVB.
Un’altra funzione che ultimamente è stata analizzata con particolare attenzione è collegata alla prevenzione di alcuni carcinomi, soprattutto quello al colon, al seno, ai polmoni e al collo dell’utero.
Anche se si stratta di ricerche preliminari che necessitano di numerosi approfondimenti per venire confermate, è ormai assodato che esiste un collegamento biochimico tra questa sostanza e lo sviluppo di cellule immature e anomale come appunto quelle neoplastiche.
Assumendo quotidianamente un adeguato dosaggio di questa molecola, si riduce moltissimo il rischio di sviluppare patologie visive mantenendo gli occhi in ottimo stato, non soltanto per quanto riguarda l’aspetto estetico ma anche funzionale.
Per decidere la corretta posologia di questi integratori alimentari è comunque sempre consigliabile seguire le indicazioni fornite dalle varie ditte produttrici degli integratori, infatti una volta raggiunta la soglia massima di funzionalità, la zeaxantina anche se introdotta nell’organismo in quantità massicce, non è in grado di innescare nessuna reazione biologica protettiva.
La luteina è un pigmento appartenente alla categoria dei carotenoidi, dotato di efficaci proprietà antiossidanti e protettive sulla funzione visiva.
Chimicamente si tratta di una molecola che appartiene al gruppo delle xantofille, molecole naturali liposolubili che si trovano in alcuni alimenti di origine animale e vegetale.
L’organismo umano non è in grado di sintetizzare la luteina (così come la zeaxantina) e pertanto deve essere introdotta con l’alimentazione oppure con integratori, poiché la sua concentrazione negli ortaggi e nella frutta è decisamente bassa.
Dopo essere stata introdotta (con la dieta o tramite integratori), la luteina passa immediatamente in circolo per essere trasportata a livello della macula retinica, che è l’area centrale dell’occhio.
È proprio a questo livello che incomincia a funzionare assorbendo la luce azzurra collegata alle radiazioni UV.
L’associazione di luteina e zeaxantina, due molecole che si trovano spesso abbinate in preparazioni fitoterapiche, si è rivelata particolarmente efficace a scopi preventivi, contro la degenerazione maculare senile.
Insieme al fumo di sigaretta, a squilibri nutrizionali e a fattori genetici, la carenza di carotenoidi come zeaxantina e luteina è responsabile dell’insorgenza di maculopatia retinica non solo nella terza età ma anche in età adulta.
Questa patologia si caratterizza per la degenerazione progressiva della retina; nelle persone di età superiore ai 65 anni, che vivono in Paesi industrializzati, è molto diffusa la maculopatia retinica, che spesso causa la perdita irreversibile della vista.
L’associazione di luteina e zeaxantina è presente anche nel cristallino, dove permette di mantenere attiva la funzione di lente di questo organo.
Le xantofille, comprendenti luteina e zeaxantina, vengono impiegate anche nell’industria alimentare come coloranti naturali per rendere più appetibili gli alimenti; nel settore zootecnico queste sostanze accentuano la colorazione del tuorlo d’uovo.
Gli alimenti che contengono maggiori concentrazioni di luteina sono i seguenti:
In virtù del loro ruolo biologico, l’impiego di luteina e zeaxantina è rivolto principalmente all’ambito oftalmologico, grazie alle caratteristiche protettive nei confronti di numerose malattie ossidative dell’occhio.
Queste proprietà antiossidanti vengono sfruttate anche in ambito antiaging, dove contrastano lo stress ossidativo e la proliferazione dei radicali liberi.
Nel settore oculistico, l’efficacia di questi pigmenti è stata ampiamente confermata da numerose ricerche scientifiche, supportate da dati epidemiologici.
Meno approfondita è la funzione antiaging, che tutt’ora è sottoposta a varie analisi soprattutto per quanto riguarda il rapporto con i radicali liberi.
Assumendo 30 mg di luteina e zeaxantina per circa tre mesi, si è evidenziato un netto miglioramento del decorso clinico della degenerazione maculare senile, pertanto l’impiego di simili integratori è ormai entrato a far parte delle terapie antiaging.
Sempre riguardo all’apparato visivo, le xantofille agiscono come efficaci agenti preventivi nei confronti della cataratta, in quanto riducono sensibilmente il rischio di sviluppare questa malattia anche in soggetti predisposti.
Gli schemi posologici di tali sostanze non sono ancora del tutto standardizzati, anche perché gli integratori contenenti zeaxantina e luteina riportano dosaggi estremamente variabili e compresi tra 250 mcg e 50 mg.
Trattandosi di molecole lipofile, questi pigmenti devono essere assunti durante i pasti per favorire il loro assorbimento intestinale.
Le principali fonti alimentari di zeaxantina e luteina sono gli ortaggi, tra cui carote, spinaci, cicoria, broccoli, cereali e oli naturali. Oltre che nelle verdure a foglia verde queste molecole sono presenti nella zucca, nelle patate, nei peperoni e nelle albicocche.
Simili sostanze sono precursori della vitamina A e di conseguenza svolgono funzioni ad essa collegate, tra cui:
Come criterio generale, si può considerare quello che associa il colore degli alimenti alla concentrazione di carotenoidi.
Frutta e verdura arancione e gialla come arance, albicocche, ananas, limoni, mango, mandarini, meloni, patate dolci, papaya, peperoni gialli e rossi, pesche gialle, zucca e pompelmo, contengono elevate concentrazioni di beta-caroteni.
La zeaxantina è generalmente ben tollerata dai consumatori occasionali ma anche da quelli abituali, infatti a tutt’oggi non sono state segnalate reazioni avverse di media o grave entità conseguenti all’assunzione di integratori alimentari, anche piuttosto concentrati, a base di questa molecola.
In alcuni soggetti è stata rilevata una colorazione della cute tendente al giallo arancio correlabile all’introduzione di dosi massicce di zeaxantina, condizione comunque reversibile interrompendo l’utilizzo dell’integrazione alimentare.
Non essendo stati raccolti dati circa l’impiego di prodotti del genere durante la gravidanza e l’allattamento, si preferisce evitare dato che qualsiasi problematica a carico della visione dovesse colpire la gestante, sarebbe comunque trattato dopo il parto.
Infatti, qualsiasi medicinale somministrato per via sistemica, compresi gli anestetici di un eventuale intervento chirurgico oculistico, sono potenzialmente in grado di superare la barriera placentare, riversandosi nei tessuti del feto.
Tale condizione è da evitare rigorosamente per scongiurare il rischio di alterazioni dello sviluppo, di future malformazioni o di intossicazioni acute intrauterine.
Nei soggetti di una certa età la zeaxantina può essere utilizzata con relativa tranquillità, infatti non sono stati riportati casi che riguardano eventuali danni arrecati a soggetti appartenenti alla popolazione anziana.
Anzi, sono proprio gli individui più maturi che ricorrono al supporto di integratori alimentari a base di zeaxantina.
L’integrazione alimentare infatti può aiutare notevolmente i pazienti che accusano un peggioramento della funzione visiva legato all’avanzare dell’età, sia da un punto di vista curativo (soggetti anziani che soffrono di patologie a carico dell’occhio) sia da un punto di vista preventivo (soggetti giovani che desiderano prevenirne l’insorgenza).
La degenerazione maculare è una malattia che colpisce la porzione centrale della retina, compromettendo la vista.
La zeaxantina è un prezioso carotenoide che ha la capacità di accumularsi a elevate concentrazioni all’interno del tessuto retinico, che è caratterizzato da un’elevata velocità di metabolismo.
Questa peculiarità implica inevitabilmente la produzione di ROS (specie reattive dell’ossigeno), meglio conosciute come radicali liberi, in grado di generare stress ossidativo con potenziale sviluppo di danni cellulari irreversibili.
La luteina e la zeaxantina sono preziose molecole dall’attività antiossidante, che esercitano tale funzione proprio nella retina, dove vanno naturalmente a concentrarsi.
Anche i raggi solari possono danneggiare la retina, ma i caroteni, grazie alla loro naturale pigmentazione gialla aranciata, possono catturare le radiazioni elettromagnetiche rappresentando un eccellente scudo protettivo.
Per misurare la capacità visiva, gli oculisti e gli ottici si avvalgono del parametro MPOD, cioè la densità ottica del pigmento maculare, che indica la capacità di osservare oggetti in movimento, di mettere in atto un contrasto fisiologico dell’immagine, di percepire oggetti poco illuminati o eccessivamente illuminati.
È stato dimostrato che una maggiore introduzione con la dieta di luteina e zeaxantina fa innalzare con andamento direttamente proporzionale il valore di MPOD, ottimizzando le capacità visive.
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