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Di seguito trovi una tabella nella quale sono stati inseriti i migliori rimedi per vampate di calore del 2022, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale.
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Anche se l’età in cui compare può essere variabile (di solito tra 45 e 55 anni), la menopausa è un periodo di transizione che tutte le donne attraversano quando cessa la produzione ormonale degli estrogeni.
In tale fase si esauriscono anche le mestruazioni, dato che la loro presenza dipende dal controllo estrogenico su utero e ovaie.
Una donna viene considerata in menopausa quando non ha avuto il flusso mensile per 12 mesi consecutivi e quando ha vissuto in precedenza un adattamento fisiologico, che prende il nome di climaterio.
Ogni donna affronta la menopausa in maniera soggettiva, poiché rimane condizionata da fattori psico-emotivi strettamente dipendenti da controlli neuro-ormonali.
Infatti gli estrogeni, che vengono sintetizzati per tutta la durata della vita fertile, dipendono dall’ipofisi, a sua volta monitorata dall’ipotalamo.
È proprio grazie a un complesso sistema di feed-back positivi e negativi che si sviluppa la funzione endocrina dell’organismo.
La menopausa può causare alcuni disturbi, che sono:
Nella maggior parte dei casi le donne avvertono uno o più di questi sintomi, provocati dalla mancanza degli estrogeni che progressivamente sono sintetizzati sempre meno, fino ad arrivare ad azzerarsi.
Nonostante sia responsabile di numerosi problemi, la menopausa non deve essere considerata una malattia, ma piuttosto un periodo di adattamento e di transizione, durante cui l’organismo femminile subisce una serie di alterazioni derivanti dalla deplezione ormonale.
Con la denominazione di menopausa di norma si intende una condizione trifasica, che riguarda infatti differenti aspetti:
Nella maggior parte dei casi, le donne si adattano alla nuova condizione di mancanza ormonale e quindi non necessitano di nessun trattamento farmacologico e neppure suppletivo (integrazione alimentare).
Una certa percentuale di popolazione femminile, tuttavia, subisce le conseguenze di tale stato e quindi sviluppa alcuni problemi di natura metabolica.
È ormai indubbio che su tale condizione, la sfera psico-emotiva mostra un forte impatto, responsabile delle manifestazioni organiche.
Al momento della nascita, le ovaie della donna contengono l’intero corredo di cellule-uovo che formano il così detto “orologio biologico della fertilità” e di cui essa potrà disporre nel corso dell’esistenza.
Quando ogni 28 giorni compare il ciclo mestruale, si verifica l’eliminazione di alcuni ovociti non fecondati e che quindi possono venire emessi in quanto inutili.
Nel corso della vita fertile, la donna consuma progressivamente tutti i gameti, fino ad arrivare appunto alla menopausa, quando la sua fertilità è azzerata sia per la mancanza di ovociti che per l’assenza di estrogeni.
L’età in cui compare la menopausa è variabile e dipende da alcuni fattori, che sono:
L’intensità, la gravità e la durata dei sintomi è variabile e si caratterizza per un insieme di fattori eziologici non sempre facilmente identificabili.
Se insorge in maniera naturale, la menopausa è graduale, mentre se viene indotta farmacologicamente, insorge in maniera repentina, con disturbi più severi e destabilizzanti.
La loro genesi dipende da un sofisticato controllo neuro-endocrino che fa riferimento all’asse ipotalamo-ipofisario e soltanto secondariamente alle ovaie.
L’ipotalamo infatti è responsabile della sintesi del fattore GnRH, che va a stimolare l’ipofisi, a livello delle cellule gonadotrope.
L’ipofisi a sua volta è in grado di produrre le gonadotropine, tra cui in particolare l’ormone follicolo-stimolante (FSH) e quello luteinizzante (LH) che si portano poi verso le ovaie.
Sono proprio le ovaie che sintetizzano gli estrogeni e il progesterone, il cui meccanismo d’azione si svolge a vari livelli, e precisamente:
Quando viene a mancare il supporto ormonale, tutte queste funzioni si modificano, producendo conseguenze più o meno evidenti.
Per minimizzare le vampate di calore, è necessario agire su molti fronti, poiché la loro causa ha un’eziologia multipla.
È necessario innanzitutto curare con attenzione l’alimentazione, che deve essere incentrata soprattutto su cibi freschi, ricchi di vitamine, oligoelementi e sali minerali, come frutta, verdura, cereali e legumi.
In questo modo infatti si accelerano i processi metabolici della lipolisi, eliminando il sovrappeso e fornendo all’organismo femminile adeguati quantitativi di energia per svolgere le normali funzioni omeostatiche.
Tenendo conto che le vampate di calore derivano sostanzialmente da fenomeni di vasodilatazione, è indispensabile limitare questi disturbi eliminando completamente il sale (cloruro di sodio), cibi piccanti oppure troppo conditi, zuccheri raffinati e grassi di origine animale.
Le vampate di calore si verificano prevalentemente di notte, quando la donna si sveglia completamente fradicia di sudore e affetta da una sgradevole sensazione di ipertermia diffusa su tutto il corpo, a cui fa seguito una fase di brividi prolungati.
Come conseguenza il sonno viene interrotto più volte durante la notte (alcune donne si svegliano fino a 7-8 volte), causando disturbi diurni di sonnolenza, ottundimento e astenia muscolare.
Un valido rimedio per limitare problemi del genere è quello di assumere integratori a base di principi attivi sedativi e calmanti, in grado di provocare un naturale rilassamento psico-fisico.
Per contenere il numero delle vampate di calore, è molto importante anche evitare incrementi ponderali, che di solito dipendono dall’accumulo di pannicoli adiposi a livello di addome e fianchi.
Pertanto bisogna praticare una costante anche se moderata attività fisica quotidiana, privilegiando la corsa veloce, il footing, il nuoto e il tapis roulant, tutti sport di resistenza che agiscono efficacemente sui processi metabolici.
Un valido supporto viene offerto poi dalla fitoterapia, che contribuisce in parte a sostituire la carenza estrogenica, consentendo alla donna di limitare la sgradevole sintomatologia menopausale.
L’omeopatia è una branca della medicina olistica, che si concentra sul ripristino dell’equilibrio globale della persona, perduto nel corso di manifestazioni patologiche.
Essa si basa sul principio della similitudine, secondo il quale una malattia può essere efficacemente curata assumendo principi che la causano, a diluizioni estremamente elevate.
Il solvente utilizzato è l’acqua, che ricopre anch’essa un ruolo terapeutico: la sua dinamizzazione fa disporre le molecole tra loro in modo tale da conservare una memoria del principio attivo, che ha il compito di stimolare l’organismo a guarire sfruttando le sue stesse risorse.
Alla base di un medicinale omeopatico c’è sempre la tintura madre: si tratta essenzialmente di una soluzione idroalcolica ottenuta dall’accurata macerazione di determinati vegetali, freschi oppure secchi.
Il farmaco può essere disperso secondo un sistema decimale, centesimale o cinquanta millesimale, ricordando che ad ogni successiva diluizione è necessario imprimere dei colpi piuttosto energici (dinamizzazione) che vengono esercitati dalle mani oppure da bracci meccanici.
Chi assume rimedi omeopatici viene calato nella condizione psico-fisica migliore per mettere in atto un processo di auto-guarigione, in grado di porre fine allo squilibrio creatosi.
L’omeopatia svolge un ruolo rilevante per quanto riguarda la sfera ginecologica, soprattutto nel periodo menopausale, poiché simili rimedi non hanno effetti collaterali e trovano impiego sia come terapia che come prevenzione.
Le vampate di calore possono essere curate efficacemente dalle preparazioni omeopatiche poiché hanno una forte componente psico-somatica, che rappresenta il principale bersaglio di questo genere di prodotti.
Si tratta di un preparato estratto dal veleno di un serpente appartenente alla famiglia delle vipere; la sua azione selettiva è rivolta al sistema nervoso centrale e al controllo della circolazione.
Esso infatti si rivela particolarmente efficace in caso di tachicardia, palpitazioni, vampate di calore, sia durante le mestruazioni che in menopausa, cefalea vasomotoria e dolori pulsanti alle articolazioni.
Lachesis è il rimedio perfetto per donne nervose, ipereccitabili, calorose e tendenti alla depressione, con intolleranza ai luoghi chiusi e la necessità di sventolarsi continuamente.
In questi casi le vampate sopraggiungono improvvisamente e sono accompagnate da sensazioni di costrizione al collo e al petto, con insonnia, agitazione ed esigenza di scoprirsi.
È un rimedio ottenuto dall’inchiostro della seppia, che si rivela particolarmente efficace in caso di vampate di calore provocate dall’alternanza tra vasocostrizione e vasodilatazione, che salgono dal basso verso l’alto e sono aggravate da palpitazioni, vertigini e capogiri, sudorazione fredda e brividi.
Questo preparato viene considerato il migliore quando le vampate sono aggravate da tensione dolorosa a livello addominale e pelvico, soprattutto in corrispondenza di utero e vagina.
È un rimedio ottenuto dall’acido solforico, composto molto caustico che subisce una diluizione infinitesimale.
Questo preparato viene prescritto in caso di vampate di calore accompagnate da intensa spossatezza, astenia muscolare, ipotensione e incapacità di reggersi sulle gambe.
Inoltre l’intensa sudorazione, che provoca la perdita di acqua e minerali, è un altro sintomo che richiede l’assunzione di acidum sulphuricum.
È un preparato indicato nei casi in cui le vampate di calore sono accompagnate da intenso arrossamento del volto, cefalea pulsante, capogiri, agitazione psico-motoria e sudorazione irrefrenabile.
La donna che assume graphites nota un’istantanea attenuazione dei sintomi vasomotori e contemporaneamente un rilassamento psico-emotivo che le consente di affrontare in maniera più equilibrata i disturbi della menopausa.
È un prodotto che agisce selettivamente sull’apparato genitale femminile, sostituendosi agli estrogeni mancanti e quindi stimolando la funzione di ovaie e utero.
In questo modo il rimedio simula la presenza di estrogeni evitando la comparsa di vampate di calore sia diurne che notturne.
Actaea racemosa viene prescritta soprattutto quando i disturbi climaterici sono accompagnati da manifestazioni depressive e ansiose, con fluttuazioni dell’umore, comportamenti fobici e alternanza tra fasi di euforia e di malinconia.
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