Stai cercando una guida completa sulle pastiglie di valeriana? Allora sei nel posto giusto!
Di seguito trovi una tabella con le migliori pastiglie di valeriana, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale.
Considerata una delle più efficaci erbe officinali con attività sedativa e calmante, la valeriana è una pianta erbacea perenne che cresce spontaneamente su terreni umidi e poco esposti al sole.
Oltre che endemica, può essere coltivata per finalità gastronomiche (le sue foglie sono ottime per la preparazione di insalate) e fitoterapiche (le radici e il rizoma contengono elementi curativi).
Questi principi attivi, chiamati valepotriati, sono composti altamente instabili che tendono a degradarsi con estrema facilità, se sottoposti a variazioni di calore, di umidità, ma soprattutto di pH.
Pertanto, a seconda dei metodi e delle tempistiche di lavorazione, la valeriana può mostrare proprietà terapeutiche piuttosto dissimili, anche se complessivamente di tipo sedativo.
Una delle sue principali caratteristiche si collega al fatto che, pur svolgendo funzioni sedative e ipno-inducenti, può essere utilizzata durante il giorno senza provocare sonnolenza oppure intontimento, ma garantendo un perfetto stato di vigilanza.
Tale prestazione dipende dal fatto che la pianta si comporta come un valido rimedio adattogeno, in grado di rispettare il ritmo circadiano; pertanto durante le ore diurne essa agisce soltanto come sedativo naturale e soltanto alla notte migliora qualità e durata del sonno.
Simili prestazioni dipendono dall’elevata compatibilità biologica del vegetale con l’organismo, verso cui mostra la massima disponibilità metabolica già dopo le prime assunzioni e con dosaggi piuttosto bassi.
Infatti il suo meccanismo d’azione è rivolto al fisiologico funzionamento dei neuroni, e precisamente dei neuro-mediatori sinaptici.
Le pastiglie formulate con questo rimedio svolgono un efficace ruolo di modulatore dell’umore, contribuendo ad allentare le tensioni da stress, a migliorare l’alternanza sonno/veglia e ad attenuare ansia, nervosismo e irritabilità.
Sono disponibili anche integratori multi-composto, nei quali la valeriana è associata con luppolo, passiflora, biancospino oppure melissa, piante officinali calmanti che agiscono in maniera sinergica.
In molti casi le pastiglie di questo composto si sono rivelate un valido metodo di eliminazione di terapie farmacologiche basate sull’impiego di sonniferi tradizionali.
Infatti la loro azione subentra gradualmente a quella dei medicinali, dapprima affiancandone l’effetto e soltanto successivamente sostituendolo.
Preparati del genere trovano ulteriori applicazioni in presenza di disturbi psico-somatici, come:
Le funzioni terapeutiche della valeriana sono state ormai confermate da numerose ricerche scientifiche, che hanno evidenziato la sue efficacia a livello del sistema nervoso centrale (midollo spinale ed encefalo), dove agisce sui recettori sinaptici.
Analogamente ai farmaci tradizionali, anche questa pianta riesce a modulare il flusso dei neuro-trasmettitori, adattandolo alle differenti richieste dell’organismo.
La maggior parte delle complesse correlazioni neuronali dipendono appunto dal tempo di permanenza dei mediatori negli spazi inter-sinaptici, condizione spesso alterata da interferenze esogene.
La valeriana, a differenza delle benzodiazepine, svolge un compito sedativo, ma senza provocare assuefazione e neppure effetti collaterali, dato che viene tollerata perfettamente dall’organismo
Grazie al suo significativo contenuto di valepotriati, la valeriana offre buone proprietà sedative in quanto agisce come calmante a livello cerebrale sia durante la fase di veglia che in quella del sonno.
Secondo numerose ricerche scientifiche, un simile rimedio riesce a rimediare all’insonnia più velocemente rispetto ai medicinali di sintesi, dato che agisce direttamente sulle sinapsi.
Per ottimizzare la sua resa è sempre consigliabile proseguire l’assunzione per qualche settimana, facendone un impiego sistematico e rispettoso della posologia indicata.
Le dosi delle pastiglie di valeriana dipendono dalla sua concentrazione che di solito è piuttosto elevata, in quanto i principi attivi devono superare la soglia minima d’efficacia.
Il suo più diffuso metodo d’assunzione è per via orale e prevede i seguenti dosaggi:
Oltre che sotto forma di pastiglie, la valeriana può essere assunta sotto forma di gocce, come tintura-madre: si tratta di un rimedio dosabile con estrema facilità e quindi molto versatile, che consente di aggiustare la terapia ogni volta che ce ne sia bisogno.
Le soluzioni alcoliche sono realizzate con un dosaggio di 400 milligrammi, che corrispondono a 30 gocce, che è la posologia standard da utilizzare.
Nella formulazione retard, la valeriana viene utilizzata in forma incapsulata con cellulosa a lento rilascio, che garantisce un dosaggio bilanciato nell’arco delle 24 ore.
L’estratto secco è di 500 milligrammi per compressa, da assumere al massimo 2 volte al giorno e sempre distanziate di 12 ore, per assicurare una distribuzione costante e bilanciata.
Anche se non sono noti casi di gravi conseguenze da sovradosaggio, è sempre preferibile non superare la posologia indicata per non sovraccaricare fegato e reni.
Trattandosi di una pianta adattogena, la sua efficacia è massima già a bassi dosaggi, e quindi a posologia contenuta.
La valeriana è una pianta che viene utilizzata soprattutto per la sua azione tranquillante, sia durante il giorno che per risolvere problemi di insonnia.
Inoltre, essa viene prescritta come terapia complementare per alcuni disturbi di tipo ansioso, come crisi d’angoscia, attacchi di panico, spasmi addominali, vertigini di natura psico-somatica, colon irritabile, tachicardia e palpitazioni, cefalea tensiva.
L’attività biologica di questo rimedio è rivolta sostanzialmente al sistema nervoso centrale, verso cui mostra effetti sedativi, calmanti e anti-stress.
Le sue funzioni ansiolitiche dipendono dalla presenza dei valepotriati, dall’acido valerenico e dal valerenale.
Si tratta di molecole dotate di un’elevata affinità neuronale, coinvolte nel metabolismo dell’acido gamma ammino butirrico, che è il principale neuromediatore inibitorio del sistema nervoso centrale.
Questi composti interferiscono con la degradazione dell’acido gamma ammino butirrico; numerose ricerche cliniche condotte su pazienti trattati con valeriana a dosaggi progressivamente crescenti, hanno evidenziato un incremento dei livelli di acido gamma ammino butirrico a livello dello spazio inter-sinaptico, derivante dall’inibizione del reuptake e dall’aumento della secrezione del composto.
Le proprietà ansiolitiche e sedative della valeriana sono state confermate da diversi studi epidemiologici, che hanno evidenziato il suo rapporto con i disturbi del ritmo circadiano.
Inoltre le pastiglie di valeriana offrono un valido supporto per contrastare irrequietezza e agitazione derivanti da un’iper-stimolazione del sistema nervoso centrale.
Per il trattamento dell’agitazione diurna, la posologia consigliata è di circa 200 milligrammi di estratto secco, da assumere due o tre volte al giorno; contro l’insonnia invece il dosaggio migliore è di 800 milligrammi da assumere trenta minuti prima di coricarsi.
Per ottimizzare gli effetti fitoterapici della pianta, è indispensabile utilizzare preparazioni standardizzate e titolate, dove l’acido valerenico risulta dosato in quantitativi predefiniti.
Infatti, soltanto in questo modo è possibile definire la quantità esatta di composto farmacologicamente attivo contenuto nel preparato.
Le virtù della valeriana sono conosciute fino dall’antichità, quando veniva impiegata come farmaco tradizionale, grazie alle sue funzioni spasmolitiche, miorilassanti e calmanti.
La caratteristica principale della pianta si collega alla sua elevata compatibilità biologica con l’organismo, del quale rispetta i ritmi fisiologici e l’omeostasi.
Di conseguenza, essa può essere assunta indifferentemente di giorno o di notte, senza interferire con i ritmi vitali, infatti il suo impiego diurno migliora il tono dell’umore, potenziando il rilassamento psico-fisico e contrastando ansia e nervosismo.
Se assunta prima di coricarsi, la valeriana svolge una funzione ipnotica che stimola i centri ipotalamici del sonno a produrre melatonina, che è l’ormone regolatore del ritmo circadiano.
Proprio per questa loro estrema versatilità, le pastiglie di valeriana sono tra i rimedi più utilizzati in ambito fitoterapico.
Le pastiglie di valeriana sono realizzate con estratti titolati e standardizzati di radici e rizoma della pianta, per cui hanno una composizione 100% naturale.
Questa loro composizione rende simili rimedi del tutto innocui in quanto non presentano reazioni avverse nè effetti collaterali: si può affermare quindi che le pastiglie di valeriana non fanno male, a patto di rispettare la posologia indicata sulla confezione.
Infatti, a seconda delle differenti formulazioni, variano notevolmente le concentrazioni di principi attivi che condizionano il dosaggio giornaliero.
In seguito a sovradosaggio, sono stati riportati casi di epatotossicità, un disturbo facilmente risolvibile con l’immediata sospensione delle pastiglie.
In rare occasioni e sempre in seguito a sovradosaggio la valeriana può provocare effetti indesiderati sull’apparato gastro-intestinale, poiché induce modificazioni della contrattilità muscolare condizionando la peristalsi.
L’assunzione di pastiglie alla valeriana è controindicata nelle seguenti condizioni:
In commercio sono disponibili preparati contenenti estratti secchi di radici e rizomi, che possono essere utilizzati sotto forma di tinture, capsule, compresse o tisane.
L’effetto fitoterapico della pianta deriva dall’interazione di diversi costituenti, tra cui gli acidi valerenici, i sesquiterpeni e i valepotriati, che sono esteri lipofili di acidi grassi a corta catena.
Gli effetti negativi degli integratori a base di valeriana dipendono unicamente da un rapporto sbilanciato tra i vari principi attivi: per questo motivo è indispensabile assumere preparati titolati e standardizzati, le cui concentrazioni siano chiaramente indicate sulla confezione.
Soltanto in questi casi infatti si ha la certezza che le pastiglie a base di valeriana non facciano male, poiché gli unici effetti avversi e reazioni di intolleranza dipendono dal sovradosaggio.
Complessivamente gli integratori formulati con questa erba sono ben tollerati e possono essere assunti a tutte le età, anche dai bambini e dagli anziani, che rappresentano le categorie più vulnerabili a livello metabolico.
Quando i prodotti associano la valeriana con altre piante officinali a effetto sedativo, è necessario che le loro concentrazioni siano ben bilanciate, per evitare il rischio di effetti sinergici negativi, responsabili della maggior parte delle allergie.
Nonostante tutti gli integratori vegetali non richiedano la presentazione di ricetta, è sempre consigliabile chiedere il parere al proprio medico prima di programmare un periodo di assunzione continuativa dei rimedi.
Gli estratti della radice di valeriana sono storicamente stati prescritti non soltanto per i loro effetti ipnotici e sedativi, ma anche ansiolitici.
Esiste una netta differenza tra l’attività ipnotica (che contrasta l’insonnia), quella sedativa (che svolge una funzione calmante) e quella ansiolitica (che elimina le sensazioni ansiogene).
La valeriana si caratterizza per esercitare tutte queste funzioni in maniera efficace e duratura, indipendentemente dal tipo di formulazione.
Numerosi pazienti che assumono regolarmente pastiglie di valeriana sono concordi nel riportare effettivi benefici in termini di riduzione di stress e tensione nervosa, soprattutto in presenza di DAP (disturbi da attacchi di panico).
In seguito a una revisione sistematica dei dati scientifici relativi all’efficacia terapeutica della valeriana, è stato possibile confermare la sua potenza sia come sonnifero che come ansiolitico.
I principali costituenti di questa pianta appartengono a due categorie, che sono:
Per questo motivo l’efficacia degli integratori a base di valeriana dipende sostanzialmente dai costituenti maggiori (acido valerenico), che risultano più abbondanti e anche più stabili chimicamente.
Il loro meccanismo d’azione provoca un aumento dell’acido gamma ammino butirrico, che è il principale neurotrasmettitore inibitorio funzionante a livello sinaptico.
Si può quindi concludere che le pastiglie di valeriana funzionano poiché aumentano la concentrazione di acido gamma ammino butirrico nelle terminazioni nervose, sia per diminuita distruzione che per aumentata sintesi.
La glutammina, che viene convertita in GABA, è maggiore quando in circolo è presente acido valerenico, a conferma del collegamento tra la pianta e il neuromediatore.
Per massimizzare la sua efficacia, è consigliabile assumere valeriana lontano di pasti in modo tale da favorire la sua assimilazione a livello gastro-intestinale.
Per stimolare il sonno, sarebbe opportuno utilizzare sia compresse che tisane, da assumere anche contemporaneamente prima di coricarsi.
Durante il giorno invece è preferibile fare ricorso soltanto alle pastiglie per sfruttare al massimo il loro effetto sedativo evitando quello ipnotico.
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