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Prima di scendere nei dettagli, di seguito trovi una tabella nella quale sono stati inseriti i migliori prodotti con triptofano del 2022, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale.
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Di seguito, invece, abbiamo preparato un elenco dei migliori prodotti con triptofano disponibili sul mercato:
Il triptofano, che è un aminoacido precursore di un ampio gruppo di composti (triptamine) indispensabili alla vita, non può essere sintetizzato dall’organismo e pertanto deve essere introdotto con l’alimentazione e con l’assunzione di integratori.
Classificato come essenziale, esso è un costituente fondamentale non soltanto delle proteine, ma anche della serotonina e dell’acido nicotinico (vitamina PP).
Fu isolato per la prima volta agli inizi del ‘900 partendo da una proteina del latte (caseina), per poi scoprire che esso si trova in molte piante e microrganismi animali e vegetali.
La sua sintesi prevede l’intervento dell’enzima triptofano-sintasi, che non è presente nell’organismo umano e che pertanto rende impossibile la reazione biomolecolare.
Dal punto di vista metabolico questo elemento è un precursore obbligato dei seguenti composti:
Il suo intervento è integrato in numerosi processi di estrema importanza fisiologica, come la decarbossilazione, la sintesi proteica e la biosintesi di neuro-mediatori.
Presente soltanto in alcuni selezionati alimenti (soprattutto latte, latticini e banane), il triptofano per lungo tempo è stato considerato soltanto un aminoacido essenziale collegato al ritmo circadiano sonno/veglia, mentre più di recente ha assunto una maggiore rilevanza scientifica per la sua influenza sulle funzioni cerebrali.
Essendo un precursore della serotonina, infatti, è in grado di influenzare in maniera significativa il tono dell’umore, dato che tale molecola è stata definita come “ormone del buonumore“.
Inoltre la sua partecipazione alla sintesi di melatonina si collega strettamente con la genesi del sonno, confermando la sua azione di efficace sonnifero naturale.
Vi sono evidenze scientifiche secondo cui il meccanismo d’azione dell’aminoacido è differente a seconda che la sua disponibilità sia in purezza oppure con altri elementi.
Pertanto è necessario orientarsi verso l’impiego di integratori formulati con dosaggi standardizzati di sostanza, piuttosto che sul regime nutritivo che è quasi sempre insufficiente.
Tra le sue proprietà c’é anche quella antidepressiva, ma soltanto in caso di disturbi lievi e non complicati da manifestazioni ansiose: proprio per questo motivo è sempre preferibile fare impiego di rimedi del genere in associazione a farmaci tradizionali.
Il suo fabbisogno giornaliero è di circa 0,25 grammi, corrispondente a 3,5 milligrammi per chilo, riferendosi a una persona adulta in buona salute, con variazioni a seconda di sesso, età e stato di benessere; tale quantitativo solitamente è garantito da una dieta varia e bilanciata, tranne nei casi in cui il suo impiego deve essere maggiore.
Le funzioni fisiologiche del triptofano sono le seguenti:
La serotonina, che è uno dei più importanti neuro-mediatori di tipo eccitatorio, viene prodotta attraverso una via sintetica chiamata triptofano-idrossilasi, con riferimento all’azione catalizzante dell’enzima coinvolto (che è appunto un’idrossilasi).
Una volta sintetizzata, la serotonina può svolgere due funzioni: da un lato intervenire nei vari processi di regolazione del tono dell’umore e d’altro lato essere convertita in melatonina, un ormone regolatore sul sonno.
La sintesi di niacina (vitamina PP), che è un altro procedimento biochimico che richiede la presenza di triptofano, permette di trasformare i macro-nutrienti in energia di pronto intervento, consentendo all’organismo il supporto ergonico di cui ha bisogno per vivere.
Circa il 3,3% del triptofano presente in circolo viene utilizzato per stimolare la produzione di niacina.
I livelli di questo aminoacido sono particolarmente bassi negli individui affetti da intolleranza al lattosio, dato che proprio il latte rappresenta una delle principali fonti disponibili.
Anche la presenza di malassorbimento del fruttosio è un disturbo altamente condizionante sul metabolismo del triptofano, che in simili situazioni non è in grado di agire normalmente a livello sinaptico.
La principale funzione del triptofano rimane comunque quella legata alla sintesi di serotonina, un processo fisiologico che prevede l’intervento di due enzimi, che sono:
Dapprima la molecola di partenza viene convertita in idrossi-triptofano grazie all’azione dell’enzima triptofano idrossilasi, per poi convertirsi in serotonina in seguito a decarbossilazione (enzima aminoacido decarbossilasi).
Il principale fattore limitante di queste reazioni biomolecolari è costituito dal fatto che la disponibilità dell’enzima idrossilasi nell’organismo è molto bassa, per cui, anche introducendo elevati quantitativi di aminoacido con la dieta, la molecola rimane inattivata e quindi non si trasforma in serotonina.
Pertanto è sempre preferibile orientarsi verso una integrazione con integratori, in quanto simili prodotti vengono formulati non soltanto con triptofano, ma anche con adeguate concentrazioni enzimatiche.
Una volta ottenuto l’idrossi-triptofano, l’organismo vivente è in grado di metabolizzarlo correttamente perché soltanto questo composto riesce ad attraversare la barriera emato-encefalica e ad arrivare al cervello (dove si verifica la genesi di serotonina).
L’idrossi-triptofano può essere convertito in serotonina direttamente negli epatociti, bypassando quindi i processi digestivi gastrici e intestinali.
Anche se è conosciuto principalmente per le sue funzioni ipnotiche, il triptofano è utile per altri procedimenti biochimici, tra cui:
È ormai un dato di fatto che bassi livelli di triptofano rappresentano un fattore predisponente alla depressione e all’insonnia, oltre a numerose problematiche comportamentali.
Il suo assorbimento è decisamente inferiore rispetto a quello delle proteine che lo contengono, per cui è necessario il coinvolgimento di specifici carrier di membrana.
Secondo recenti studi farmacologici effettuati su pazienti affetti da insonnia cronica e resistente ai tradizionali trattamenti farmacologici, l’assunzione di integratori a base di idrossi-triptofano si è rivelata particolarmente vantaggiosa.
Il meccanismo d’azione di questi rimedi naturali, che tra l’altro non provocano assuefazione e neppure reazioni avverse, si concentra sulla trasformazione enzimatica del triptofano.
È stato inoltre evidenziato come alcune piante officinali, come griffonia simplicifolia, sono in grado di potenziare in maniera significativa la sintesi di questo composto, che si trasforma poi in serotonina e infine in melatonina.
Il processo che porta alla sintesi di melatonina è piuttosto complesso, dato che richiede più tappe a partire da triptofano, idrossi-triptofano, serotonina e infine melatonina.
Tuttavia, nonostante si tratti di una sintesi indiretta, la sua efficacia è molto elevata e si mantiene per un lasso di tempo nettamente superiore rispetto ai normali sonniferi.
Proprio per tale motivo è spesso preferibile orientarsi verso l’assunzione di integratori contenenti triptofano piuttosto che su farmaci di sintesi che, non avendo la stessa compatibilità biologica dell’aminoacido di partenza (che è una molecola naturale) possono causare effetti collaterali anche piuttosto gravi.
Il presupposto indispensabile per ottenere il massimo beneficio da simili rimedi è quello di considerarli curativi e non sintomatici, in quanto essi agiscono alla radice del disturbo (carenza di melatonina) stimolando l’organismo a produrla autonomamente e in modo fisiologico.
I medicinali sintomatici, invece, come i sonniferi e gli ansiolitici, agiscono in breve tempo poiché si sostituiscono ai meccanismi biologici provocando un sonno artificiale.
Come conseguenza l’organismo subisce una modificazione biochimica a livello di neuro-mediatori e non interviene direttamente sul centro encefalico del sonno.
Alla luce di questi dati è quindi preferibile impostare uno schema terapeutico basato sull’impiego di integratori contenenti triptofano che, anche se con tempistiche più dilatate, raggiunge risultati definitivi e soddisfacenti.
Il triptofano, che è un aminoacido essenziale e quindi non sintetizzabile dall’organismo, deve per forza venire introdotto con l’alimentazione.
I cibi che ne contengono le maggiori concentrazioni sono:
Anche i cereali contengono triptofano, ma in quantità minori, soprattutto per quanto riguarda farro, orzo perlato, riso integrale, avena e miglio.
In generale tutti i cibi non raffinati sono una buona fonte di questo aminoacido che si accumula nella componente fibrosa degli alimenti.
Una volta introdotto con la dieta, il triptofano viene metabolizzato e assimilato a livello intestinale per poi rendersi disponibile nel sangue e raggiungere il cervello e gli altri organi bersaglio.
Esiste un’asse intestino-cervello, consistente in un sistema di comunicazione bidirezionale in grado di collegare l’apparato digerente al sistema nervoso appunto mediante la serotonina.
Bisogna sempre tenere conto del fatto che la maggior parte degli aminoacidi mostrano un comportamento competitivo nei confronti del triptofano, limitandone quindi l’assorbimento.
Proprio per questo motivo spesso gli alimenti non sono sufficienti per garantire il mantenimento dell’omeostasi metabolica di questa molecola che deve essere integrata con specifici rimedi.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, alcuni cibi poveri di proteine, ma ricchi di carboidrati sono in grado di fornire elevate concentrazioni di triptofano, poiché la sua assimilazione risulta potenziata.
Tuttavia un buon criterio per discriminare gli alimenti più ricchi di triptofano rimane sempre quello di valutare la loro componente proteica, dato che proprio nei composti peptidici è presente la maggiore quota aminoacidica.
I consumatori abituali di integratori contenenti triptofano sono sostanzialmente d’accordo nell’evidenziare i suoi benefici relativi a:
Grazie alla sua assunzione nel cervello vengono rilasciate numerose sostanze benefiche il cui ruolo è quello di interagire con i neuro-mediatori sinaptici.
Chi utilizza per la prima volta preparati del genere spesso rimane favorevolmente colpito da funzioni non troppo conosciute, che sono:
Le opinioni degli utilizzatori di simili integratori sono concordi nel preferire un’adeguata alternanza tra prodotti monocomposti (contenenti soltanto triptofano in purezza) e altri policomposti, formulati soprattutto in associazione con vitamina B6, con idrossi-triptofano o anche con melatonina.
L’unione con teanina ha consentito a molti consumatori di migliorare la qualità del sonno e il rilassamento diurno, poiché questa combinazione è considerata eccellente anche per innalzare il tono dell’umore su pazienti depressi e ansiosi.
Un aspetto particolarmente vantaggioso dei rimedi contenenti questo amminoacido (sia da solo che in associazione con altri principi attivi), è quello di garantire un’ottima compatibilità biologica e un’elevata velocità d’azione, per cui già dopo poche settimane di impiego si può notare un miglioramento del benessere dell’organismo.
Anche la possibilità di modulare con estrema libertà i dosaggi del prodotto che può essere sospeso senza problemi, costituisce un’altra vantaggiosa caratteristica di simili integratori.
L’assunzione di triptofano insieme a idrossitriptofano è una combinazione particolarmente efficace poiché sfrutta l’attività sinergica di due molecole chimicamente simili e analoghe anche funzionalmente, ecco perché le funzioni di questi prodotti sono più rapide e più potenti.
Assumendo l’amminoacido con vitamina B6, è possibile intervenire sul tono dell’umore che viene migliorato in tempi brevi, specialmente con l’impiego contemporaneo di magnesio.
In tali condizioni, il consumatore è in grado di migliorare il suo stato d’animo durante il giorno e di affrontare più serenamente il riposo notturno.
In alcuni casi, gli utilizzatori hanno evidenziato un effetto positivo anche sul dolore cronico e sull’emicrania tensiva, disturbi che non vengono eliminati immediatamente ma dopo qualche settimana di assunzione, poiché il triptofano deve stimolare la sintesi di idrossitriptofano e successivamente quella di serotonina.
Un altro vantaggioso aspetto degli integratori alimentari è relativo all’estrema versatilità della posologia, che può essere personalizzata in base alle singole esigenze e modificata anche in corso di terapia, senza provocare scompensi di nessun tipo.
Il triptofano è un composto naturale caratterizzato da un’ottima compatibilità biologica e che pertanto non provoca effetti collaterali di rilievo, a patto di seguire la posologia indicata.
La dose giornaliera raccomandata, che non dovrebbe superare 6 grammi, è indicativa per individui adulti e in buona salute.
Per combattere l’insonnia, la dose indicata è compresa tra 1 e 2 grammi, da assumere alla sera prima di coricarsi.
Contro le sintomatologie dolorose, la posologia è compresa da 2 a 4 grammi, da distribuire durante il giorno, mentre in caso di ansia o depressione è possibile introdurre da 2 a 6 grammi in più dosaggi.
Per ridurre l’appetito e controllare il centro della fame, la dose consigliata è compresa tra 0,5 e 2 grammi nelle 24 ore.
È sempre consigliabile suddividere il quantitativo di triptofano in due o più assunzioni.
In caso di sovradosaggio è possibile che insorgano pirosi gastrica, nausea, meteorismo, diarrea e disappetenza.
In condizioni particolarmente gravi sono stati riferiti episodi di emicrania accompagnati da vertigini capogiri e sonnolenza diurna.
Chi assume antidepressivi deve chiedere un consulto medico per evitare l’insorgenza della sindrome da serotonina, un disturbo che potrebbe causare sudorazione, variazioni della pressione sanguigna e alterazioni del battito cardiaco.
Particolare attenzione deve inoltre essere rivolta alle interazioni tra integratori contenenti triptofano e antidepressivi come inibitori della MAO oppure SSRI.
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