Sei alla ricerca di uno shake proteico valido ed efficace? Allora sei nel posto giusto!
Prima di entrare nei dettagli specifici, di seguito trovi una tabella nella quale sono stati inseriti i migliori shake proteici del 2022, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale
Di seguito, invece, trovi una classifica dei migliori shake proteici presenti sul mercato:
Per stare bene, una persona dovrebbe assumere quotidianamente 1 grammo di proteine per ogni chilo di peso corporeo, un quantitativo che non sempre viene garantito dall’alimentazione.
Per integrare l’introduzione di elementi peptidici è quindi possibile utilizzare gli shake proteici, bevande che consistono in frullati a base di proteine, ma a basso contenuto calorico, la cui composizione varia a seconda delle esigenze personali.
Si tratta di prodotti ottenuti con bilanciate miscele tra proteine e aminoacidi, che servono per perdere i chili di troppo, mantenendo integre le masse muscolari e per rimodellare il corpo in rapporto alla propria costituzione.
Uno dei principali problemi degli sportivi è quello di migliorare le performance in allenamento e durante gli sforzi fisici, senza procurarsi disarmonie anatomiche derivanti da un’eccessiva ipertrofia muscolare.
Per raggiungere un simile obiettivo è necessario stimolare la sintesi proteica, dato che sono proprio le proteine a costituire le materie prime per la formazione dei muscoli.
D’altra parte, il quantitativo di componenti peptidici non è quasi mai adeguato a tali richieste e pertanto deve essere integrato con l’introduzione di proteine esogene associate ad aminoacidi selezionati.
Per gli atleti infatti la richiesta di aminoacidi ramificati a lunga catena è molto superiore rispetto a individui sedentari.
Gli shake proteici si confermano la scelta ideale per tale scopo, dato che consentono di ottenere vari vantaggi, e precisamente:
Nei regimi ipocalorici oppure normocalorici, la produzione di energia non può dipendere dal catabolismo dei carboidrati e neppure dei lipidi, ma da quello proteico.
Tutte le reazioni di demolizione degli elementi complessi (come carboidrati polisaccaridi, lipidi coniugati e proteine) liberano una quantità variabile d’energia, e pertanto vengono definite eso-ergoniche.
Al contrario quelle di sintesi, che necessitano di un apporto energetico, consumano energia disponibile e sono chiamate endo-ergoniche.
Solitamente esiste un equilibrio tra le due tipologie di processi, rispettivamente denominati catabolici e anabolici.
Quando invece l’organismo ha bisogno di un quantitativo energetico superiore alla norma, diventa inevitabile rifornirlo con un supporto esogeno, che può essere offerto anche dagli shake proteici.
I migliori prodotti di questo genere mettono a disposizione l’energia necessaria che pertanto non viene ricavata dalle riserve muscolari.
In caso di intensi sforzi fisici, l’organismo non è in grado di sopperire alle aumentate richieste energetiche ed è obbligato ad attingere ai depositi immagazzinati come deposito proteico.
È consigliabile assumere gli shake proteici prima dell’attività fisica, per prevenire eventuali stati carenziali provocati dall’iper-attività, oppure dopo circa un’ora dal termine dello sforzo, per consentire un adeguato recupero.
Le bevande proteiche possono essere utilizzate anche al mattino a digiuno, per offrire al corpo di affrontare gli impegni della giornata, anche qualora si verifichi un’aumentata domanda di disponibilità energetica.
Non è necessario aggiungere proteine in polvere allo shake proteico in quanto basta servirsi di sostanze naturali ricche di componenti peptidiche.
Una simile soluzione rappresenta un’efficace alternativa per ottenere un buon senso di sazietà e un giusto quantitativo di energia rapidamente disponibile.
Ad esempio si possono impiegare uova intere (3 per una tazza di latte), un cucchiaio di cioccolato amaro (senza zuccheri aggiunti) e un cucchiaio di yogurt greco.
Una ricetta alternativa è quella a base di miele (un cucchiaio), zucchero di canna (un cucchiaio), latte di soia (una tazza), burro di mandorle (un cucchiaio) e cannella a piacere.
Anche l’albume d’uovo è particolarmente proteico e può essere miscelato a un cucchiaio di cioccolato amaro in polvere, a due cucchiai di yogurt greco e a una tazza di latte scremato (per evitare l’assunzione di grassi).
Il burro d’arachidi mescolato con mezza tazza di arachidi triturate, una tazza di latte di soia (ricchissimo di proteine), un cucchiaio di bacche di Goji e un cucchiaio di zucchero di canna permette di apportare un elevato dosaggio di energia all’organismo.
Uno shake proteico senza proteine in polvere si può preparare anche frullando una banana con un cucchiaio di mandorle sminuzzare, due cucchiai di noci triturate, due cucchiai di miele e una tazza di succo d’arancia.
Frullati proteici particolarmente appetibili sono quelli a base di gelato, da unire a una tazza di latte, mezza tazza di pistacchi sminuzzati, un cucchiaio di burro d’arachidi e qualche cubetto di ghiaccio, per ottenere una bevanda semiliquida, ideale per i climi caldi.
Nella fase post allenamento è necessario ripristinare le riserve energetiche consumate durante lo sforzo fisico, utilizzando shake proteici con oppure senza l’aggiunta di proteine in polvere.
Grazie al loro impiego è possibile incentivare l’aumento della massa muscolare e il ristoro metabolico depauperato dall’affaticamento fisico.
L’assunzione degli shake post-workout può essere effettuata circa 15 minuti dopo l’attività sportiva oppure prima di coricarsi, per migliorare l’ossigenazione dei tessuti e ripristinare le riserve energetiche.
Nella fase di workout la muscolatura riesce ad assorbire tutto quello che può, anche per ricostituire i depositi epatici di glicogeno, indispensabili come riserva metabolica energetica.
Le proteine del siero di latte oppure quelle contenute negli albumi d’uovo rappresentano la scelta ideale per preparare efficaci frullati proteici, anche senza l’aggiunta di proteine in polvere.
Se assunti prima di dormire, gli shake post-workout vengono assimilati durante le ore di digiuno notturno e di conseguenza svolgono al meglio le loro funzioni metaboliche.
In questi casi sono consigliate le proteine del latte, come caseina e lattoferrina, caratterizzate da un processo di lenta assimilazione e da un elevato rendimento.
Bisogna comunque evitare, soprattutto nella fase di workout, di ingerire frullati contenenti elevati dosaggi di carboidrati, per non creare dannosi picchi glicemici.
Esistono shake proteici dietetici, estremamente efficaci per perdere peso rapidamente e senza provocare squilibri metabolici dannosissimi per l’omeostasi biologica.
L’obiettivo che tali preparati si propongono è quello di perdere peso senza diminuire le masse muscolari, sfruttando la composizione di tali frullati a base di sostanze proteiche.
Il deficit calorico necessario per dimagrire non deve innescare stati carenziali di energia, responsabili di sbilanciare il metabolismo e di conseguenza le masse magre muscolari.
Una dieta che utilizza gli shake proteici impedisce che insorgano simili squilibri, dato che è in grado di fornire l’energia utile al corpo, ma senza incentivare l’apporto calorico.
Le proteine sono macromolecole formate da lunghe catene di aminoacidi, elementi essenziali per svolgere tutte le funzioni biologiche, sia in condizioni di normalità che in situazioni di surmenage psico-fisico.
Simili preparati si caratterizzano per un notevole potere saziante, che spinge l’organismo a nutrirsi di meno e quindi a perdere peso in seguito all’incremento dei processi catabolici.
Pur essendo stati formulati per atleti e sportivi, gli shake proteici rappresentano la scelta ideale anche per chi è intenzionato a perdere peso, senza modificare l’omeostasi biochimica.
Le calorie degli shake proteici dipendono sostanzialmente dal tipo di ingredienti utilizzati e dalla presenza o meno di proteine in polvere.
Un esempio tipico di contenuto calorico dei frullati proteici fa riferimento a 330 grammi (che corrisponde a un bicchiere di dimensioni medio/grandi), che apporta un quantitativo 175-180 calorie.
Un bicchiere da 165 grammi (corrispondente a dimensioni piccole che di solito viene usato per frullati contenenti proteine in polvere) apporta tra 87 e 90 calorie.
Un contenitore da 660 grammi (corrispondente a una bottiglia di medie dimensioni) ha un contenuto di 350 calorie, mentre un litro di frullato proteico apporta 525 calorie.
Questi valori sono riferibili a shake proteici ottenuti con ingredienti tipici, che per la parte liquida (latte di soia, latte di mandorle, latte vaccino scremato) prevedono l’impiego del 35-40% sulla composizione totale, mentre la parte solida (cioccolato amaro polverizzato, frutta secca triturata, miele, uova e burro di arachidi) corrisponde al 60-65% del totale.
I frullati proteici possono essere assunti 15-20 minuti prima dell’allenamento o della competizione, per consentire all’organismo di assorbirli rapidamente e di poter disporre del loro supporto energetico.
In molte condizioni è preferibile utilizzarli prima di coricarsi, per stimolare il corpo ad assorbire le macromolecole proteiche durante le ore di digiuno notturno utilizzando in questo modo i loro nutrienti.
Simili bevande possono essere assunte anche circa trenta minuti dopo lo sforzo muscolare (fase di post workout) per ripristinare le riserve energetiche muscolari e quelle epatiche di glicogeno.
Un’ultima possibilità di impiego degli shake proteici è al mattino a digiuno aspettando almeno trenta minuti prima di fare colazione, per assicurare un adeguato apporto di energia all’organismo.
Chi è orientato a implementare le proprie riserve energetiche per affrontare in maniera ottimale la giornata lavorativa oppure di allenamento, può fare la prima colazione con uno shake proteico da assumere senza altri alimenti poiché il quantitativo di energia apportato è più che sufficiente.
È possibile utilizzare bevande già pronte per l’uso e solitamente prodotte con proteine in polvere sciolte in un mezzo liquido (di solito latte, animale o vegetale), oppure preparare il frullato personalmente.
A questo proposito sono disponibili numerose ricette basate sull’uso di composti iperproteici (come albumi d’uovo, burro d’arachidi, frutta secca, cioccolato amaro) con l’aggiunta di miele e zucchero di canna, due alimenti caratterizzati da un basso indice glicemico.
Nella preparazione di shake proteici casalinghi, è fondamentale bilanciare adeguatamente il rapporto tra solvente (fase liquida) e soluto (composti in polvere o triturati); infatti l’efficacia di questi frullati dipende dal giusto mix tra i loro vari componenti.
Assumere uno shake proteico prima di dormire permette di assimilare i suoi componenti durante le ore di digiuno notturno, per massimizzare i benefici da esso offerti.
Le più recenti formulazioni di frullati di questo genere non alterano il ritmo circadiano, poiché l’assimilazione delle proteine avviene gradualmente per tutta la durata della notte, senza nessun picco metabolico.
Per realizzare uno shake proteico fai da te, è necessario bilanciare correttamente il rapporto tra componenti liquide (solvente) e componenti solide (soluto).
Gli ingredienti che trovano maggiormente impiego per la parte liquida sono latte animale (vaccino) oppure vegetale (di soia, di mandorle e di riso); quelli che vengono utilizzati per la parte solida invece sono innanzitutto frutta secca sminuzzata o polverizzata, che apporta elevati quantitativi di energia senza alterare il bilancio calorico.
Inoltre vengono aggiunti albumi d’uovo o uova intere, burro di arachidi, yogurt greco, cioccolato in polvere, miele o zucchero di canna, adeguatamente bilanciati e rapportati alla quantità di liquido di riferimento.
Le ricette degli shake proteici si basano sull’impiego o meno di proteine in polvere che possono sostituire i tradizionali ingredienti solidi come frutta secca, frutta disidratata, uova, burro di arachidi, cioccolato fondente, miele e zucchero di canna.
Di solito gli shake proteici a base di preparati predefiniti ai quali deve essere semplicemente aggiunto il liquido, sono integratori già pronti per l’uso, mentre i frullati preparati in casa utilizzano varie ricette che si basano comunque sempre sui medesimi alimenti, iperproteici e ipocalorici.
Gli shake proteici naturali sono quelli che non impiegano proteine in polvere ma soltanto alimenti freschi tra cui principalmente frutta secca o disidratata, cioccolato amaro, burro di arachidi, albumi d’uovo, yogurt greco e zucchero di canna.
Una fonte molto importante di proteine per questo genere di frullati è rappresentata dal latte che, grazie all’elevata concentrazione di caseina, lattoferrina e altri composti peptidici, garantisce un apporto proteico qualitativamente e quantitativamente di ottimo livello.
Lo shake proteico vegano non deve contenere componenti di origine animale, come uova, latte, miele o yogurt greco, mentre può essere prodotto con frutta secca, zucchero di canna, cioccolato fondente, latte di soia, di riso o di mandorla e burro di arachidi.
In simili formulazioni, il contenuto proteico non viene depauperato poiché anche nel regno vegetale sono disponibili numerosi composti iperproteici.
La banana è un frutto ricchissimo di elementi nutritivi utili al metabolismo energetico, tra cui principalmente il triptofano, un amminoacido che partecipa alla sintesi di numerose proteine.
Essa inoltre contiene elevate percentuali di potassio, un minerale coinvolto nella catalisi enzimatica della sintesi proteica: proprio per questo motivo, gli shake proteici contenenti questo frutto mostrano un’ottima tollerabilità e un’eccellente compatibilità biologica con l’organismo, a livello del quale stimolano attivamente la sintesi proteica.
Il cioccolato fondente è uno degli ingredienti d’elezione nella preparazione degli shake proteici, in quanto non contiene zucchero e quindi non provoca picchi iperglicemici e nello stesso tempo contiene cacao amaro, un composto coinvolto nella sintesi proteica, oltre che responsabile di un notevole apporto energetico.
I frullati proteici sono ipocalorici poiché contengono quasi unicamente composti peptidici che non incentivano in quantitativo di calorie, pertanto una dieta ipocalorica può fare impiego di frullati proteici per offrire al corpo adeguati quantitativi di energia, senza aumentare l’apporto calorico.
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