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Il sambuco è una pianta erbacea a prevalenza arbustiva appartenente alla specie Sambucus Nigra, che cresce in preferenza si terreni a componente calcareo-argillosa e in zone pianeggianti oppure collinari.
Particolarmente diffuso in Asia Occidentale e in Europa, questo vegetale si caratterizza per le sue notevoli proprietà diaforetiche, che stimolano la produzione di sudore, eliminando quindi la maggior parte di tossine e di scorie metaboliche.
I suoi principali costituenti chimici sono i seguenti:
Il suo aspetto è molto simile a quello di un arbusto ricco di foglie allungate e di colore verde intenso, disposte su steli rigidi che possono svilupparsi fino ad alcuni metri.
La fioritura, che avviene tra maggio e giugno, consiste in numerosissimi fiori di colore bianco avorio particolarmente profumati, che consentono di distinguere la varietà del Sambucus Nigra dal Sambucus Ebulus che è velenoso e che possiede fiori dall’odore sgradevole, anche di aspetto simile.
Il nome sambuco deriva da un vocabolo greco “sambuké” che significa “strumento musicale”, dato che anticamente i suoi rami (internamente vuoti) erano utilizzati proprio come strumenti.
Di questa pianta si usano praticamente tutte le parti, dalle foglie (utili per infusi e decotti) alla corteccia, dalle bacche (indicate nella preparazione dello sciroppo) ai fiori (ottimi per ricavare miele).
Mentre i fiori vengono raccolti soltanto tra maggio e giugno, le bacche maturano verso la fine di agosto, quando la loro buccia assume una colorazione tendente al nero, che le rende simili ai frutti di bosco.
Queste bacche, che si trovano riunite in grandi grappoli distribuiti sui rami, hanno un sapore gradevolissimo, non troppo dolce e con retrogusto spiccatamente aromatico.
Foglie e fiori subiscono essiccazione per poter essere impiegate nella formulazione di vari composti officinali, mentre i frutti devono essere assunte fresche (o al massimo sciroppate).
La pianta possiede rami dotati di midollo molto sviluppato, bianco e compatto, che trova impiego nella realizzazione di giocattoli e oggetti leggeri per scopi di arredamento.
I suoi piccoli fiori a forma stellata sono riuniti in infiorescenze simili ad ombrelli, dotati di un’intensa profumazione, che li rende inconfondibili.
Le bacche, che costituiscono la parte maggiormente utilizzata, contengono i seguenti principi attivi:
Comunissimo nelle aree campestri il sambuco predilige ambienti umidi e proprio per questo motivo cresce in abbondanza sugli argini dei fiumi oppure nelle vicinanze di zone palustri.
Grazie alla presenza di significative quantità di alcaloidi, il vegetale può essere tossico in tutte le sue parti, anche a causa di piccole concentrazioni di cianuro.
Soltanto i fiori e le bacche mature sono commestibili senza nessuna particolare lavorazione estrattiva, a patto di eliminare i semi.
La principale proprietà del sambuco è quella di essere una pianta officinale diaforetica, in grado cioè di stimolare la produzione di sudore per eliminare le tossine e le scorie organiche.
Tale funzione viene sfruttata soprattutto per i disturbi a carico delle prime vie respiratorie, dato che con la sudorazione si emette la maggior parte di residui nocivi per l’apparato bronchiale e polmonare.
I principi attivi contenuti in quasi tutte le parti del vegetale svolgono anche un’efficace azione antinfiammatoria (sempre collegata alla sudorazione) e diuretica.
Secondo il Formulario Galenico della Farmacopea Ufficiale, infusi, decotti e tisane di sambuco vengono classificati come preparati fitoterapici, dotati quindi di un’azione curativa.
Raffreddore, tonsilliti, tosse e bronchiti sono le malattie che più spesso trovano sollievo in seguito all’assunzione di simili preparati, il cui beneficio si nota non soltanto nell’immediato, ma anche nel lungo periodo.
Gli estratti di sambuco, infatti, sono in grado di prevenire efficacemente anche qualsiasi ricaduta dei vari disturbi organici, grazie alle significative concentrazioni di vitamina C.
Aumentando la sudorazione, i rimedi dei questo tipo svolgono un ruolo anti-piretico naturale, del tutto simile a quello dei farmaci tradizionali, ma senza nessun effetto collaterale.
Infatti il sambuco è dotato di un’elevata bio-compatibilità che lo rende la scelta ideale soprattutto per soggetti allergici alle terapie a base di medicinali di sintesi.
I prodotti a base di questa pianta stimolano la produzione di muco da parte delle cellule delle prime vie aeree, contribuendo ad aumentare l’escrezione di microrganismi patogeni presenti a livello dell’epitelio ciliato.
Le proprietà infiammatorie del sambuco dipendono dalla sua capacità di inibire la produzione di citochine, che sono le molecole coinvolte in maniera notevole nella genesi dei processi flogistici (non soltanto respiratori).
Un impiego continuativo di preparati contenenti simili principi attivi consente anche di modulare l’attività delle interleuchine, che sono i mediatori interessati alla proliferazione incontrollata delle cellule tumorali.
Pertanto alcuni studi clinici si sono concentrati appunto sull’eventuale correlazione tra l’azione di integratori a base di sambuco e la risposta immunitaria in caso di neoplasie.
Promettenti risultati sono emersi da ricerche oncologiche, che hanno confermato come simili rimedi siano in grado di incentivare la necrosi tumorale.
Quando viene usato per finalità terapeutiche, è necessario che il sambuco sia assunto sotto forma di preparazioni standardizzate e titolate, dato che le sue proprietà benefiche sono strettamente dose-dipendenti.
In ambito fitoterapico, i suoi fiori trovano impiego sia per uso esterno che interno, grazie alla presenza di triterpeni, acidi fenolici e flavonoidi, oltre a steroli, numerosi minerali, pectine (fibre solubili), fibre insolubili e mucillagini.
L’acido linoleico, che si trova nella pianta in concentrazioni considerevoli, contribuisce a migliorare l’assetto lipidico totale, anche in soggetti con notevoli concentrazioni di colesterolo.
Per eliminare la tossicità degli alcaloidi in essi contenuti è necessario sempre immergere i fiori in acqua bollente prima di consumarli.
Dopo essiccatura i fiori vengono usati sotto forma di infuso oppure per produrre il famoso sciroppo, che rappresenta senza dubbio il prodotto maggiormente conosciuto.
Nella tradizione popolare il sambuco è sempre stato considerato un’aspirina naturale, in grado di svolgere funzioni del tutto analoghe a quelle dei tradizionali preparati antinfiammatori.
Le secrezioni nasali tipiche delle malattie raffreddamento e il gonfiore delle mucose causato da ipertrofia dei tessuti infiammati reagiscono molto bene all’assunzione di estratti di sambuco, con un effettivo miglioramento della funzione respiratoria.
La presenza di notevoli quantità di mucillagini presenti in tutte le parti dei fiori di sambuco è responsabile degli effetti lenitivi a livello dei seni nasali e delle mucose infiammate e iperemiche.
Le bacche, da parte loro, favoriscono le secrezioni catarrali delle vie aeree superiori, favorendo l’emissione dei germi infettanti che si depositano proprio sul muco.
I bioflavonoidi contenuti sia nei fiori che nei frutti della pianta sono i principali responsabili dell’azione terapeutica e di quella immuno-stimolante, particolarmente evidente dopo alcune settimane di assunzione dei rimedi erboristici.
Potenziando i livelli di anti-ossidazione delle cellule della serie bianca del sangue, l’estratto di sambuco nero aumenta l’efficacia delle funzioni immunitarie.
Secondo alcune recenti ricerche cliniche, i fiori avrebbero anche proprietà anti-reumatiche e pertanto potrebbero affiancarsi alle tradizionali terapie farmacologiche, soprattutto in presenza di gotta e artrosi.
Se impiegati per uso esterno, i fiori svolgono un’efficace azione astringente su arrossamenti cutanei e sugli occhi irritati, anche in caso di orzaiolo.
L’acqua di sambuco viene usata per lenire il bruciore di piccole ustioni, per normalizzare le secrezioni sebacee, per la cura delle emorroidi, in caso di punti neri e comedoni sul viso e per minimizzare qualsiasi inestetismo della pelle.
Lozioni di questo genere migliorano tonicità ed elasticità cutanea, anche su pelli mature e sfibrate, dato che stimolano la sintesi di collagene e acido ialuronico.
Le proprietà delle bacche della pianta sono rapportabili innanzi tutto alla regolazione della pressione sanguigna e del sistema linfatico, grazie alle notevoli percentuali di elementi antiossidanti che contrastano lo stress ossidativo.
L’elevata quantità di ferro, calcio, magnesio, fosforo, potassio e sodio contribuisce a ottimizzare la salute e il benessere del tessuto osseo, migliorando il ricambio cellulare degli osteoblasti.
I frutti di questo vegetale si caratterizzano infine per le spiccate proprietà anti-nevralgiche, particolarmente efficaci in caso di nevralgia del trigemino e in quella del nervo sciatico.
La corteccia di sambuco nero trova largo impiego grazie alle sue funzioni diuretiche e lassative che sfruttano l’azione delle pectine, fibre solubili estremamente utili per regolarizzare l’alvo intestinale e la diuresi.
Le foglie fresche possono essere assunte per depurare il fegato oltre che per aumentare la secrezione di sudore in tutto il corpo.
La pianta di sambuco nero è dotata di numerose proprietà fitoterapiche che vengono sfruttate soprattutto nella formulazione dello sciroppo, un rimedio che è stato approvato anche dalla Farmacopea Ufficiale.
Si tratta di un preparato in forma liquida, contenente notevoli percentuali dei principi attivi che offrono la massima disponibilità biologica già dopo pochi minuti dall’assunzione.
Infatti la formulazione liquida consente di bypassare la maggior parte dei processi digestivi, venendo subito assimilata e quindi trasportata in tutto il corpo per via ematica.
Oltre alle funzioni diaforetiche, questo prodotto è in grado di svolgere funzioni antinfiammatorie, anti-dolorifiche e depurative.
Malattie da raffreddamento, tosse, sinusite, laringite e bronchite sono i disturbi più efficacemente curati con lo sciroppo di sambuco, che tra l’altro ha un sapore molto gradito anche ai bambini.
Si tratta di un prezioso alleato naturale della salute, che svolge attività drenante, depurativa, antiossidante, diuretica e anti-radicalica.
Il suo utilizzo è indicato in presenza di varici, dato che stimola il ritorno venoso al cuore intervenendo sul ricambio idrico.
Le notevoli concentrazioni di fibre solubili e insolubili, che stimolano la funzione evacuatoria, consentono di regolarizzare gli eccessi ponderali, in quanto aumentano l’eliminazione dei chili di troppo.
Coadiuvante in presenza di stitichezza e di ritenzione idrica, questo rimedio aiuta a smaltire le scorie e i residui tossici accumulati nell’organismo, potenziando contemporaneamente i processi di lipolisi.
Ideale durante regimi dietetici dimagranti in quanto non altera il bilancio calorico, lo sciroppo è in grado di bilanciare le quote dei nutrienti evitando nocive alterazioni metaboliche, che spesso accompagnano le diete dimagranti.
In simili circostanze è sufficiente miscelare un cucchiaio di prodotto in un bicchiere d’acqua per realizzare un goloso rompi-digiuno ipocalorico.
Nei fiori di sambuco nero sono contenuti numerosi principi attivi, tra cui:
I fiori, che possono essere impiegati sia freschi che essiccati, si utilizzano per uso esterno (topico) e interno (sistemico), ma sempre con ottimi risultati e soprattutto senza controindicazione e neppure reazioni avverse.
Vengono quasi sempre aggiunti alle bacche per preparare lo sciroppo, che acquista dunque maggiori proprietà diaforetiche, antiossidanti e antinfiammatorie.
La loro caratteristica gustativa molto gradevole contribuisce a migliorare i requisiti organolettici della bevanda.
Dopo aver subito un adeguato processo di essiccazione, il prodotto ottenuto viene polverizzato e usato nella preparazione di tisane, decotti e infusi, dotati di tutte le proprietà della pianta.
In associazione alle foglie secche, i fiori svolgono funzioni anti-reumatiche e anti-flogistiche, ideali per quei pazienti intolleranti alle tradizionali terapie a base di FANS.
Le affezioni delle prime vie aeree, come laringite, tonsillite, bronchite, tracheite, sinusite e malattie da raffreddamento trovano un grande beneficio nell’assunzione di preparazioni a base di fiori essiccati.
Per uso esterno sono particolarmente indicati in caso di irritazioni cutanee, di infezioni oculari, di ustioni, di eritema solare e di forme atopiche di dermatite, anche come supporto a pomate medicinali.
Grazie all’azione lenitiva e astringente, molti rimedi contenenti petali di sambuco riescono a migliorare in poco tempo l’aspetto della pelle.
Le lozioni formulate con fiori di sambuco sono ideali per controllare la secrezione sebacea e quindi eliminare la maggior parte di inestetismi e discromie cutanee.
Dal punto di vista botanico la pianta di sambuco presenta un aspetto arbustivo, con un fusto non troppo ampio che può raggiungere fino a 5-6 metri di altezza.
La chioma, che è formata da foglie allungate e prive di nervature evidenti, tende a svilupparsi in larghezza e si caratterizza per un intenso colore verde brillante.
I fiori sono molto piccoli e hanno una forma a stella, con corolla bianca; sono uniti in gruppi piuttosto fitti che emanano un tipico aroma.
Le bacche, che sono di forma sferica e di minime dimensioni, variano la loro colorazione in rapporto alle differenti fasi di maturazione: sono inizialmente verdi per poi assumere l’inconfondibile gradazione violacea tendente al nero.
Il vegetale predilige i terreni molto umidi e freschi e pertanto cresce soprattutto vicino a corsi d’acqua oppure ad aree palustri, sotto ad alberi d’alto fusto.
Per crescere non richiede particolari cure e proprio per questo motivo appartiene alla flora endemica, che si sviluppa spontaneamente senza essere coltivata.
Tuttavia la sua distribuzione è limitata dalla disponibilità di abbondanti quantità di acqua, per cui il sambuco non cresce in zone aride.
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