Vuoi scoprire tutti i segreti sulla rhodiola rosea? Allora sei nel posto giusto!
Prima di entrare nel dettaglio, di seguito trovi una tabella nella quale sono stati inseriti i migliori integratori con rhodiola rosea del 2022, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale.
Di seguito invece trovi una lista completa di tutti i migliori integratori con rhodiola rosea presenti sul mercato:
La Rhodiola rosea è una pianta erbacea che cresce praticamente ovunque, anche se predilige gli ambienti montuosi e collinari delle regioni temperate.
Conosciuto anche come “radice dorata“, questo vegetale è stato lungamente utilizzato in ambito fitoterapico dalle tradizioni cliniche dei Paesi russi, scandinavi e cinesi, che lo hanno impiegato per i suoi benefici a livello della sfera psico-emotiva.
Infatti, in condizioni di stress prolungato, la Rhodiola è in grado di ridurre la percezione di stanchezza e di affaticamento psico-fisico, probabilmente per i suoi principi attivi di natura neuro-protettiva, che agiscono sulle sinapsi nervose.
Dopo il ginseng, la Rhodiola è la seconda pianta adattogena maggiormente utilizzata nel mondo, per le vantaggiose caratteristiche che offre.
Considerata una vera e propria pianta medicinale, essa è stata impiegata lungamente come supporto per rinvigorire il corpo, contrastando le conseguenze dell’invecchiamento.
La parte utilizzata a questi scopi è la radice, la cui funzione è concentrata sostanzialmente su tutti i tipi di fatica, sia fisica (astenia muscolare, crampi da affaticamento, sudorazione profusa e debolezza nella deambulazione) sia mentale (esaurimento nervoso, ansia e depressione, difficoltà di concentrazione, incapacità di assimilare nuovi concetti).
Inoltre, la Rhodiola rosea agisce ottimizzando la funzionalità di alcuni apparati come quello muscolare, quello cardiaco e quello digestivo.
Un’altra funzione di notevole importanza è collegata al miglioramento dell’attività antiossidante contro lo stress ossidativo e nei confronti dell’invecchiamento cellulare.
Nell’uomo la pianta contribuisce a potenziare il vigore sessuale confermandosi un supporto afrodisiaco in caso di disfunzione erettile e di ipofertilità.
Anche se il campo d’azione è circoscritto essenzialmente alla sfera psichica, questo vegetale influenza notevolmente anche le funzioni organiche, migliorando soprattutto il metabolismo energetico.
È proprio grazie alla maggiore disponibilità di energia che tutto il corpo reagisce positivamente affrontando meglio qualsiasi tipo di impegno e minimizzando i processi di affaticamento.
In ambito fitoterapico la Rhodiola viene considerata una pianta adattogena che, quando viene utilizzata in associazione con ginseng ed eleuterococco, agisce come immunostimolante e come un vero e proprio superfood.
I principi attivi contenuti nelle radici del vegetale sono circa 140 e, a seconda delle varie specie, sono presenti in concentrazioni differenti.
Tra questi, i più diffusi sono:
Il più importante e utilizzato tra i vari principi attivi è il salidroside, un glicoside fenolico che viene estratto dalla Rhodiola per entrare a far parte della maggioranza degli integratori disponibili.
Questo glicoside, conosciuto anche con il nome di rodosina oppure rodioloside, si trova nell’apparato radicale in concentrazioni pari all’1%.
Oltre ad esso, sono presenti anche rosavina, rosarina e rosiridina, che appartengono al gruppo dei glicosidi fenolici e che come tali svolgono un’attività sinergica con il salidroside.
Oltre a queste molecole, dotate di un notevole interesse fitoterapico, la radice della Rhodiola contiene anche un altro composto fenolico presente in concentrazione dello 0,2%, conosciuto con il nome di para-tirosolo.
Numerosi studi clinici effettuati sull’efficacia delle sostanze estratte dai rizomi di Rhodiola, hanno confermato che il para-tirosolo e il salidroside influenzano il metabolismo delle monoammine come adrenalina, dopamina, serotonina e norepinefrina.
L’attività effettuata nei confronti di queste sostanze dipende da un processo di inibizione selettiva nei confronti dell’enzima che catabolizza queste sostanze: come conseguenza, si ottiene un miglioramento di tutte le funzioni metaboliche soprattutto collegate a muscolatura, cuore e fegato.
Da non sottovalutare inoltre le attività mentali, consistenti in un miglioramento della capacità mnemonica e di concentrazione e nella prevenzione della depressione.
Questi principi attivi svolgono un’attività equilibrante anche sulle beta-endorfine, che entra in azione tutte le volte in cui esse aumentano eccessivamente la loro concentrazione ematica.
Il notevole potere antiossidante di questo vegetale dipende dalla presenza di flavonoidi e acidi organici, che agiscono sinergicamente potenziandosi a vicenda per contrastare lo stress ossidativo e la genesi dei radicali liberi.
Alcune ricerche scientifiche focalizzate sul settore fitoterapico, hanno messo in correlazione la sensazione di fame nervosa con l’iperstimolazione di alcune aree corticali del cervello.
Tale iperstimolazione, che porta a una nutrizione compulsiva e quindi a un eccessivo aumento ponderale, conferma lo stretto rapporto esistente tra meccanismi metabolici di regolazione dell’appetito, mediante la produzione di neuromediatori e di ormoni.
Per raggiungere simili obiettivi di controllo sullo stimolo della fame, è opportuno assumere integratori a base di Rhodiola circa 30 minuti prima dei pasti, per avere la garanzia che i centri encefalici dell’appetito siano calmierati dal vegetale.
Un’altra importantissima funzione che viene svolta dalla pianta soprattutto in presenza di eccessi ponderali è la stimolazione della lipolisi, in quanto questo processo biologico stimola l’attività dell’enzima lipasi, favorendo la mobilitazione degli acidi grassi circolanti nel sangue.
Tutte le volte in cui si verifica il catabolismo dei lipidi, immediatamente aumenta la concentrazione degli acidi grassi.
Mentre i grassi, soprattutto di origine animale, sono particolarmente dannosi per il metabolismo cardiocircolatorio, gli acidi grassi insaturi invece svolgono benefiche funzioni per l’omeostasi dell’organismo.
Tutte le volte in cui i processi di lipolisi portano ad un incremento della concentrazione di acidi grassi, le reazioni biologiche vengono potenziate dal punto di vista energetico.
Tale miglioramento funzionale dipende in gran parte dal meccanismo d’azione della Rhodiola, i cui principi attivi passano rapidamente in circolo per raggiungere le zone bersaglio, dove svolgono una spiccata attività antiossidante.
In particolare, i flavonoidi e gli acidi organici, che costituiscono la maggiore concentrazione di elementi organici presenti nella pianta, agiscono con un duplice meccanismo d’azione poiché da un lato inibiscono il processo di lipogenesi e d’altro lato aumentano quello di lipolisi.
Stimolando l’attività catalitica delle lipasi, che si trovano nel tessuto adiposo, la Rhodiola consente un progressivo catabolismo e distruzione dei cuscinetti adiposi, favorendo la liberazione di acidi grassi che costituiscono un’importante fonte di energia.
Nei regimi dietetici ipocalorici, quando l’organismo è spesso sottoposto a restrizioni piuttosto notevoli, la possibilità di avvertire con minore intensità lo stimolo della fame, migliora notevolmente lo stile di vita.
Il principale beneficio collegabile al meccanismo d’azione della Rhodiola è rappresentato dalla sua estrema versatilità, che le consente di essere utilizzata per scopi sia organici sia psicologici.
In caso di stress legato ad un’inadeguata attività motoria che si prolunga nel tempo, la Rhodiola garantisce un insieme di reazioni metaboliche finalizzate al recupero muscolare e all’eliminazione della percezione di fatica.
Per molto tempo questa pianta è stata classificata come uno dei più efficaci rimedi tonicizzanti e rinvigorenti, dopo periodi di convalescenza oppure di prolungato stress psico-fisico.
In un intervallo di tempo di circa 3-4 settimane, in cui gli integratori a base di questa pianta vengono assunti regolarmente, è possibile osservare i seguenti benefici:
La principale indicazione per cui viene prescritto questo preparato fitoterapico è quella dell’affaticamento psico-fisico dell’organismo, infatti in caso di prolungato stress e stanchezza sia organica che mentale, la Rhodiola agisce con estrema efficacia, senza provocare l’insorgenza di alcun effetto collaterale significativo e quindi può essere assunta senza problemi in tutte le fasce di età.
Il fabbisogno giornaliero consigliato dipende dallo stile di vita del soggetto, poiché in caso di individui sedentari e poco propensi all’attività fisica, la posologia di questo rimedio si attesta su valori inferiori a 0,1%, un valore che aumenta fino a 3% in caso di attività psico-fisica di intensità medio-alta.
La dose giornaliera inoltre è condizionata anche dalla concentrazione dei principi attivi contenuti negli integratori, l’estratto standardizzato di rosavina di solito si attesta intorno a una concentrazione compresa tra 3 e 3,6%, mentre quella di salidroside è molto minore e arriva al massimo a 1,5%.
Il terzo principio attivo, che è il paratirosolo, ha una concentrazione molto bassa che non supera lo 0,1%.
Dalla Rhodiola si estraggono sia principi attivi polverizzati che trovano impiego nella formulazione di integratori, sia oli essenziali, che a seconda della specie del vegetale mostrano una composizione molto dissimile tra loro.
Il geraniolo e il mirtenolo sono principi attivi che consentono di raggiungere velocemente gli obiettivi terapeutici, consumando in qualsiasi formulazione questo vegetale.
Le foglie e i germogli della pianta possono essere consumati crudi o cotti, poiché hanno un sapore amarognolo abbastanza simile a quello della cicoria e degli spinaci.
Spesso vengono aggiunti alle insalate miste apportando all’organismo un insieme di elementi benefici per il suo metabolismo.
Pur essendo un composto molto ben tollerato, che presenta minimi effetti collaterali rispetto ad altre sostanze, la Rhodiola deve essere dosata molto attentamente poiché se assunta in quantitativi eccessivi può provocare l’insorgenza di manifestazioni diametralmente opposte a quelle che normalmente vengono provocate da questa pianta adattogena.
Un’elevata posologia può causare insonnia, irritabilità e nervosismo, che dipendono dalle capacità stimolanti del vegetale.
Trattandosi di un composto stimolante ed energizzante, la Rhodiola può incentivare le sensazioni di ansia, nervosismo e irritabilità, che spesso insorgono come conseguenza della stimolazione funzionale psico-fisica.
Chi soffre di insonnia non dovrebbe utilizzare integratori a base di questo composto, così come gli ipertesi e pazienti affetti da scompenso cardiaco.
Anche se i suoi effetti sono molto meno intensi di quelli provocati dalla caffeina, la Rhodiola è sconsigliata per persone tendenzialmente irritabili, nervose e ansiose.
Come anche altri integratori, la Rhodiola può interferire con alcuni medicinali, tra cui diuretici, ipotensivi, anticonvulsivanti, diuretici e antidepressivi.
Fino a circa dieci anni fa, tutte le ricerche scientifiche relative a questa pianta non hanno evidenziato una sicura correlazione tra le concentrazioni dei principi attivi e l’intensità degli effetti fitoterapici.
Si riteneva infatti che i benefici della Rhodiola non fossero di tipo dose-dipendente, ma derivassero soltanto dall’attività sinergica dei vari componenti.
L’aspetto qualitativo dei principi attivi della Rhodiola svolge un ruolo di primaria importanza poiché, a seconda delle diverse specie, variano anche in maniera evidente le proprietà terapeutiche, e proprio per questo motivo la varietà più utilizzata è la Rhodiola rosea, che si distingue per una concentrazione bilanciata di polifenoli, terpeni, tannini e acidi organici.
Le altre varietà, pur essendo ricche di sostanze benefiche, ne contengono quantitativi sbilanciati, per cui l’attività terapeutica finale non solo non è vantaggiosa ma può rivelarsi addirittura dannosa.
Esiste una soglia massima di tolleranza per la concentrazione dei principi attivi, oltre la quale ulteriori incrementi, anche se minimi, di simili composti, possono provocare disturbi all’organismo, che spesso presentano una base psico-somatica.
L’impiego della Rhodiola rosea nel settore erboristico è relativamente recente e quindi anche la letteratura clinica non dispone di dati certi che possano garantire un’efficacia priva di rischi.
Come anche per altri composti naturali, la Rhodiola non deve essere assunta in presenza di alcune gravi patologie congenite come la sindrome di Raynaud, il morbo di Alzheimer, la demenza senile, l’epilessia e patologie neurodegenerative su base autoimmune come la SLA.
Molti credono che i preparati erboristici come la Rhodiola siano completamente immuni da effetti collaterali e controindicazioni, un concetto che si è rivelato sbagliato, soprattutto alla luce delle più recenti ricerche del settore comportamentale.
L’estratto di Rhodiola è conosciuto principalmente per le sue potenti azioni adattogena, tonicizzante, immunostimolante e nootropa.
Queste proprietà dipendono soprattutto dal comportamento antiossidante degli elementi in essa contenuti, in grado di svolgere una notevole azione cardioprotettiva ed energizzante.
L’effetto che si manifesta prima di tutti gli altri è infatti collegato alla riduzione della percezione di affaticamento e di stanchezza psico-fisica, derivante da una maggiore resistenza dell’organismo nei confronti di qualsiasi agente stressante.
Alla base di un simile comportamento c’è probabilmente un incremento della sintesi proteica e dei livelli di adenosin-trifosfato (ATP), concentrato soprattutto nelle fibre muscolari striate.
Dal punto di vista psico-emotivo, la pianta migliora la resistenza alle sollecitazioni negative grazie a un progressivo aumento dei livelli plasmatici di endorfine (ormoni del buonumore).
Innalzando il tono dell’umore, la Rhodiola migliora anche le relazioni interpersonali e il rendimento professionale.
Sfruttando l’azione inibitoria di alcuni enzimi come le monoammino-ossidasi e le catecol-metil-transferasi, la Rhodiola diminuisce il catabolismo di serotonina e dopamina, che rimangono disponibili più a lungo nelle sinapsi nervose, contrastando quindi la maggior parte delle manifestazioni depressive e ansiose.
Tenendo conto che il principale settore applicativo di integratori a base di Rhodiola è quello relativo al tono dell’umore, bisogna porre particolare attenzione alle interazioni con farmaci psicotropi come antidepressivi o regolarizzanti sul tono dell’umore.
Pazienti affetti dal disturbo bipolare, da schizofrenia o da sindrome paranoide, che sono sottoposti a terapie con medicinali neurolettici, devono evitare l’assunzione di Rhodiola, che potrebbe interferire con i livelli di assunzione delle terapie in corso.
Possono inoltre manifestarsi effetti additivi nei casi in cui simili integratori vengano somministrati in associazione ad altri rimedi stimolanti o adattogeni, per i quali non sono conosciute le esatte interazioni fitoterapiche.
Il blog ideale per la tua salute e il benessere di tutti i giorni