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Prima di entrare nei dettagli specifici, di seguito trovi una tabella nella quale sono stati inseriti i migliori prodotti con resveratrolo del 2022, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale
Di seguito, invece, trovi una classifica di tutti i migliori prodotti con resveratrolo presenti sul mercato:
Il resveratrolo, che è una molecola appartenente al gruppo dei fenoli non flavonoidi, viene prodotto in maniera naturale da numerosi vegetali come risposta difensiva all’attacco di agenti patogeni (miceti oppure batteri).
Essa si trova particolarmente concentrata nella buccia degli acini dell’uva, in quella dei mirtilli, dei lamponi, del gelso e nelle arachidi.
Si tratta di una sostanza dotata di un notevolissimo potere antiossidante, in grado di contrastare la formazione dei radicali liberi e il conseguente stress ossidativo.
Tra le sue funzioni principali ci sono quella antinfiammatoria, quella anti-tumorale e quella antiossidante (quest’ultima rimane la sua caratteristica peculiare).
Nonostante il suo assorbimento a livello intestinale sia buono, questo composto non possiede un’elevata disponibilità biologica in quanto, una volta assimilato, viene rapidamente catabolizzato e quindi eliminato dall’organismo.
Uno degli organi bersaglio del resveratrolo è rappresentato dall’apparato cardio-vascolare, dato che i principi attivi in esso contenuti contribuiscono a migliorare la funzionalità dell’endotelio vasale, rendendolo più resistente, elastico e permeabile.
Le sue benefiche proprietà sono strettamente dipendenti al dosaggio: per usufruirne in maniera efficace bisognerebbe introdurre da 3 a 6 grammi al giorno di principi attivi, una quantità assolutamente eccessiva nell’economia dell’integrazione alimentare.
Simili dosi, tra l’altro, potrebbero provocare effetti avversi causati da sovradosaggio, sconsigliandone l’utilizzo.
Proprio per questo motivo l’ integrazione con questo elemento viene calibrata non tanto su tabelle posologiche, quanto piuttosto sulle singole esigenze e sulle finalità per cui viene assunto.
Di conseguenza la concentrazione degli integratori contenenti resveratrolo è particolarmente eterogenea, per offrire tutte le possibili opzioni nutraceutiche.
Pur essendo contenuto nelle bucce di alcuni frutti (soprattutto uva e frutti di bosco), la sua percentuale è del tutto inadeguata e pertanto chi è intenzionato a sfruttare le sue vantaggiose proprietà deve assumere integratori.
Il vino rosso è l’alimento che in assoluto contiene le maggiori quantità di resveratrolo e pertanto è consigliato per aumentare la disponibilità metabolica del composto.
Gli effetti cardio-protettivi di questa bevanda sono di solito associati alla dieta mediterranea che, com’é noto, si conferma un regime alimentare estremamente benefico per l’organismo.
La cultura gastronomica del bacino del Mediterraneo è strettamente collegata al resveratrolo, il cui ruolo è collegato all’azione non soltanto antiossidante ma anche antinfiammatoria.
Per garantire la massima efficacia nei confronti del benessere metabolico, un simile elemento deve essere estratto da uva coltivata su terreni non inquinati.
Il contenuto di resveratrolo nel vino è molto maggiore quando il mosto viene fatto fermentare insieme alle bucce, poiché il principio attivo è concentrato essenzialmente in questa parte dei chicchi.
Le proprietà del resveratrolo dipendono dal suo contenuto nei vari alimenti, ad esempio nella produzione del vino bianco la fermentazione avviene in assenza delle bucce, secondo il metodo chiamato appunto “fermentazione in bianco“.
Dal momento che questa sostanza è presente soltanto nella buccia e non nella polpa, è intuitivo che la sua concentrazione nel vino bianco è quasi nulla rispetto al vino rosso; proprio per questo motivo le proprietà di simili bevande non sono significative.
Il vino prodotto a elevate altitudini di solito ha un contenuto di resveratrolo superiore poiché la sostanza svolge un’azione protettiva nei confronti degli acini d’uva contro le radiazioni UV, che sono più intense in montagna.
Anche le differenti condizioni climatiche possono aumentare la sintesi di resveratrolo in determinate piante, che devono essere concimate con sostanze naturali a basso tenore di azoto.
Le principali proprietà di questo composto sono le seguenti: antiossidanti, antinfiammatorie, endotelio-protettive.
L’azione antiossidante del resveratrolo è collegata al suo contenuto in polifenoli, che svolgono un’attività antiradicalica nettamente superiore rispetto ad altre molecole come l’acido ascorbico e la vitamina E.
In seguito all’assunzione per via orale di integratori contenenti questa sostanza, si nota un incremento della sua concentrazione plasmatica e intracellulare, un parametro non trascurabile in considerazione del fatto che l’effetto antiossidante è dose-dipendente.
Tra i principali risultati di questa attività vi sono la perossidazione lipidica delle lipoproteine a bassa densità e la prevenzione della citotossicità di quelle a media densità.
Inoltre il resveratrolo funziona come agente chelante sullo ione rame, inattivando il suo ruolo di catalizzatore: tale processo impedisce alle lipoproteine a bassa densità di legarsi con il rame, un’evenienza piuttosto dannosa per gli scompensi metabolici che provoca.
Un altro aspetto dell’attività antiossidante di questa molecola è collegato alle proprietà anti-aging a livello del tessuto cutaneo: tale funzione sarebbe attribuita all’attività anti-radicalica del composto in circolo.
Tra le varie proprietà benefiche del composto vi è anche la possibilità di risolvere alcune patologie cutanee di natura multifattoriale, con componente infiammatoria; in queste situazioni si potenziano le reazioni di perossidazione lipidica e di eliminazione dei radicali liberi dopo che gli ioni metallici vengono chelati.
Non bisogna dimenticare che i principi attivi di questo elemento potenziano la sintesi degli eicosanoidi, monitorando quindi l’assetto lipidico.
Grazie alla scoperta di recettori epidermici sensibili ai polifenoli, è stato possibile sottolineare l’azione protettiva esercitata dal resveratrolo a livello della cute, che deriverebbe dall’instaurarsi di legami covalenti con molecole del composto.
I meccanismi intracellulari che determinano l’effetto protettivo dipendono sostanzialmente dall’attività antiossidante e dall’azione modulatrice sull’apoptosi associata al controllo funzionale mitocondriale.
Il resveratrolo inoltre rallenta notevolmente i processi di invecchiamento cutaneo, confermandosi uno dei più efficaci agenti antiaging naturali.
La struttura biochimica di questo composto è molto simile a quella del dietilstilbestrolo, che è un agonista estrogenico sintetico utilizzato in menopausa.
Recenti ricerche scientifiche in ambito citologico hanno evidenziato come il composto agisca in maniera alternata come agonista oppure come antagonista degli estrogeni, a seconda delle esigenze metaboliche del momento e della presenza più o meno abbondante di estrogeni endogeni.
Numerosi studi hanno rilevato inoltre le funzioni antinfiammatorie della molecola, collegate al controllo sulla sintesi della ciclossigenasi (COX-2): questo meccanismo d’azione, che è coinvolto in tutti i processi flogistici dell’organismo, prevede la trasformazione di acido arachidonico in prostaglandine.
Diverse analisi hanno dimostrato inoltre che il resveratrolo riesce a limitare l’aggregazione piastrinica in seguito all’inibizione della sintesi degli eicosanoidi, dato che esiste un rapporto di feedback tra il ciclo di reazioni responsabili delle attività antiflogistiche.
Secondo le più recenti linee guida, il resveratrolo trova impiego anche come rimedio antineoplastico, a causa della sua scarsa biodisponibilità collegata al blocco parziale della moltiplicazione incontrollata delle cellule cancerogene.
Vista la scarsità della letteratura clinica in questo campo, non è possibile collegare con certezza il meccanismo d’azione di questo principio attivo con il metabolismo e l’evoluzione delle forme tumorali.
Esiste un’ipotesi secondo cui il composto potrebbe interferire con i meccanismi di replicazione del DNA, modificando quindi la sintesi proteica; a tal proposito mancano comunque ancora prove definitive.
Quando si parla dei benefici del resveratrolo, ci si riferisce necessariamente al cosiddetto “paradosso francese”, collegato ad alcuni studi scientifici effettuati negli anni Ottanta su parametri epidemiologici relativi a gruppi di abitanti della Francia.
Come è noto, l’incidenza di patologie coronariche aumenta progressivamente con il consumo di grassi saturi, che si trovano abbondantemente nel formaggio, uno degli ingredienti principali delle ricette francesi.
Nonostante questo, i cittadini di quel Paese mostrano una minore incidenza di patologie cardovascolari, soprattutto per quanto riguarda l’indice di mortalità.
Questo fenomeno ha insospettito nutrizionisti e dietologi, che si sono chiesti quale fosse la causa per cui, nonostante un’alimentazione ricca di sostanze nocive, i francesi non fossero affetti da ipercolesterolemia.
Due ricercatori francesi (De Lorgerille e Renaud) definirono “paradosso francese” questa strana situazione.
Dall’osservazione statistica di un campione di individui caratterizzati da una concentrazione di colesterolo nella norma, si è potuto dedurre che tale condizione fisiologica derivava dal consumo di vino rosso.
Da una prima ricerca limitata a un numero piuttosto contenuto di soggetti analizzati, scaturirono successivamente altre indagini ad ampio raggio su campionature di consumatori abituali di vino rosso.
Tenendo conto che gli effetti negativi dell’alcol venivano neutralizzati da quelli positivi sul colesterolo, si è dedotto che il potere del vino rosso è effettivamente molto elevato, poiché questa bevanda contiene una percentuale di polifenoli tra le più alte in natura.
Da queste osservazioni è stato possibile dedurre tutti i benefici garantiti dall’utilizzo di resveratrolo sia tramite la dieta che, soprattutto, mediante integratori alimentari.
L’attività biologica di questo composto riguarda alcune funzioni, e precisamente:
Chi fosse intenzionato a sfruttare al meglio le funzioni del resveratrolo, dovrebbe considerare con attenzione la sua posologia, poiché anche una minima variazione nel dosaggio potrebbe vanificare i suoi benefici.
A differenza di molti altri composti che promettono cali ponderali senza renderli effettivamente realizzabili, il resveratrolo si è confermato un efficace rimedio anche per perdere peso, grazie alla sua capacità di velocizzare i processi metabolici a livello intestinale.
Questo potente antiossidante naturale è in grado di contrastare l’accumulo di acidi grassi saturi, migliorando anche il metabolismo glucidico e lipidico.
Tutte le sostanze antiossidanti si comportano da agenti bruciagrassi poiché attaccano direttamente i lipidi, che vengono assorbiti e catabolizzati con tempistiche molto minori.
Il ricorso ai cuscinetti adiposi per ottenere adeguati quantitativi di energia è strettamente collegato all’attività bruciagrassi del resveratrolo, che quindi consente di limitare gli eccessi ponderali.
Inoltre i consumatori abituali di vino rosso sono protetti in maniera maggiore rispetto alle persone astemie per quanto riguarda la funzionalità cardiovascolare.
I vasi sanguigni infatti risultano più elastici e tonici, e si contraggono con maggiore facilità; questi effetti risultano indispensabili per chi è affetto da patologie croniche come insufficienza circolatoria, formazione di edemi e ipertensione arteriosa.
Il potere dimagrante di questo composto è stato scoperto pochi anni fa, e ha consentito di utilizzare le sostanze antiossidanti per eliminare eccessi ponderali.
Per raggiungere obiettivi soddisfacenti è necessario associare all’impiego di simili integratori una dieta ipocalorica, bilanciata e una regolare attività fisica giornaliera.
La quercetina è un flavonolo presente nel vino rosso esattamente come il resveratrolo, e recentemente ha attirato l’attenzione per i suoi probabili effetti salutistici.
L’associazione tra quercetina e resveratrolo, in particolare, potrebbe essere correlata a un’attività antivirale, dato che virus posti in provetta a contatto con queste due sostanze hanno dimostrato un’incapacità replicativa unita anche alla morte dei microrganismi.
Esistono inoltre integratori alimentari formulati appositamente con i due principi attivi che vengono proposti per supportare la donna nella fase che precede la menopausa.
La perimenopausa è un periodo caratterizzato dalla comparsa di irregolarità del ciclo mestruale, disturbi dell’umore e disagi fisici di vario genere; per via dell’alterazione dell’assetto ormonale, tra l’altro, è sconsigliato assumere medicinali di sintesi.
Nasce l’esigenza quindi di combattere questi inconvenienti in maniera il più possibile naturale, rivolgendosi verso principi attivi di origine vegetale.
La quercetina è un flavonoide dallo spiccato potere antiossidante, che contribuisce anche a rinforzare l’assetto del sistema immunitario; inoltre, essa è in grado di proteggere il sistema cardiovascolare, di solito messo a dura prova dall’avvento del climaterio.
Sembra poi che tale molecola coadiuvi il mantenimento di un fisiologico ritmo sonno/veglia, nonché di un riposo notturno ristoratore.
Il resveratrolo, d’altro lato, possedendo una struttura simile a quella degli estrogeni, potrebbe supportare l’organismo a riequilibrare le funzioni ormonali, e parallelamente svolge anch’esso attività antiossidanti e cardio-protettive.
Ecco perché l’associazione tra quercetina e resveratrolo si è rivelata vincente per contrastare i disturbi della menopausa, grazie a un effetto sinergico: i risultati ottenuti dall’associazione delle due molecole sono superiori alla somma di quelli offerti da un utilizzo singolo.
Infatti, le utilizzatrici abituali di integratori alimentari del genere, riferiscono un ritrovato equilibrio psico-fisico, evidenziabile con dimagrimento, diminuzione dei pannicoli adiposi, e allentamento delle tensioni emotive.
Il resveratrolo è particolarmente concentrato nei seguenti alimenti:
Gli effetti collaterali legati all’assunzione di resveratrolo si manifestano in realtà solamente in caso di somministrazione di quantità molto elevate del composto; essi sono nausea, dolori addominali, diarrea, ed eventuale nefrotossicità in soggetti predisposti.
Ovviamente, possedendo il resveratrolo una struttura chimica simile a quella degli estrogeni, è assolutamente controindicato in pazienti che presentano forme tumorali dipendenti da ormoni (tumore del seno, dell’utero, delle ovaie).
Una certa cautela dovrebbe essere adottata anche da soggetti in terapia cronica con anticoagulanti come warfarin, coumadin o aspirina, dato che il principio attivo vegetale potrebbe interferire con l’aggregazione delle piastrine.
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