Vuoi scoprire la verità sul fungo reishi? Allora sei nel posto giusto!
Prima di entrare nei dettagli specifici, di seguito trovi una tabella nella quale sono stati inseriti i migliori prodotti con reishi del 2022, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale
Di seguito, invece, trovi una classifica dei migliori prodotti con reishi presenti sul mercato:
Per reishi si intende il Ganoderma lucidum, un fungo originario della Cina e del Giappone, famoso nella tradizione della medicina popolare per le sue presunte proprietà miracolose.
Si tratta di un organismo saprofita, cioè che si nutre di materiale organico in decomposizione, che si sviluppa prevalentemente sulla corteccia delle querce e dei castagni, approfittando del legno che entra nel processo di degradazione, mettendo a disposizione numerose sostanze organiche utili.
Morfologicamente presenta un inconfondibile aspetto, con un cappello circolare di colore rosso all’interno e chiaro esternamente e dall’aspetto lucido, da cui deriva la sua denominazione di Ganoderma lucidum.
Con il processo di maturazione, il cappello tende a opacizzarsi, offrendo quindi un importante criterio discriminante per valutare la freschezza del fungo.
Può raggiungere fino a 15 centimetri di diametro per quanto riguarda la parte superiore, mentre il gambo arriva fino a oltre 30 centimetri: si tratta quindi di un macro-micete, ben visibile e facilmente identificabile.
La polpa, che si presenta piuttosto elastica ma coriacea, presenta un sapore tendente al legnoso, con retrogusto muschiato, anche grazie al suo aroma intenso e fortemente tanninico.
Esiste anche una versione di Ganoderma lucidum dal colore nero, che ha dimensioni minori e che cresce quasi soltanto in Cina.
Dopo che sono stati scoperti i numerosi principi attivi contenuti nella polpa dei reishi, la sua diffusione è stata massiva, così come la coltivazione che attualmente si è diffusa in tutta l’Asia, con prevalenza in Cina e in Giappone, e in America.
La condizione limitante per lo sviluppo e la crescita di questo fungo è la presenza di alberi di castagno oppure di quercia, senza i quali il micete saprofita non ha la possibilità di sopravvivere.
Com’é noto, nella cultura Asiatica, i rimedi vegetali hanno sempre avuto un’estrema rilevanza, spesso superiore a quella delle medicine tradizionali; proprio per tale ragione il reishi ha trovato largo impiego sia come sostanza terapeutica che preventiva.
I funghi medicinali sono di solito utilizzati per processi di microterapia, quando cioè supportano l’assunzione di altri principi attivi.
Per essere tale, il prodotto deve possedere reali benefici sulla salute ed avere proprietà curative dimostrabili mediante evidenze scientifiche.
Il Gonoderma lucidum, soprattutto nella specie rossa, è stato studiato abbastanza approfonditamente soprattutto in ambito erboristico.
Il suo ruolo rimane tuttavia limitato al settore degli integratori e non di veri e propri farmaci, anche perché qualsiasi fungo (sia unicellulare che pluricellulare) può contenere tracce di elementi non compatibili con l’organismo e la cui concentrazione deve venire titolata con estrema precisione.
Attualmente i funghi medicinali, a cui appartiene anche il reishi, sono soltanto 10, ognuno dei quali caratterizzato da peculiari caratteristiche.
Gran parte della ricerca scientifica si queste tematiche nel nostro paese si è concentrata sui componenti del fungo, considerato per ora soltanto come un supporto palliativo.
Secondo le più recenti linee guida, l’efficacia del reishi sarebbe addirittura superiore a quella del ginseng che, com’é noto, viene considerato una vera e propria panacea.
Nel mondo occidentale, questo fungo saprofita ha incominciato ad essere analizzato soltanto negli ultimi tempi e in conseguenza della sua enorme diffusione soprattutto in Giappone, dove viene abitualmente assunto per curare numerosi disturbi.
A scopi terapeutici si utilizza la sua polvere essiccata e mai le parti fresche, dato che in presenza di acqua, alcuni componenti di natura tossica rimangono attivi.
Bisogna infatti tenere presente che la maggior parte della sua polpa non è commestibile, sia per il sapore amarognolo non certo gradevole e sia per la presenza di sostanze nocive.
Mediante il processo di essiccazione, di estrazione e di titolazione adeguatamente eseguiti, i prodotti che si ricavano non sono più tossici e mantengono inalterate le caratteristiche terapeutiche.
Oltre che come integratore, esso viene aggiunto a bevande nutraceutiche con differenti formulazioni, ad esempio come tisane, infusi oppure in aggiunta a caffè e tè.
Nella cultura Nipponica, il reishi viene considerato un vero elisir di lunga vita e, come tale, ampiamente utilizzato: proprio per questo, a partire dagli anni ’70 la sua diffusione si è intensificata anche nel mondo occidentale.
Dal punto di vista funzionale, il Gonoderma lucidum contiene alcuni enzimi appartenenti alla famiglia delle ossido-reduttasi, il cui ruolo è fondamentale per rallentare i processi d’invecchiamento cellulare.
In particolare, la perossidasi e le superossido-dismutasi (SOD) sono molecole dotate di un potente effetto antiossidante che contrasta efficacemente lo stress ossidativo a tutti i livelli.
Svolgendo una funzione anti-radicalica endogena, simili composti si oppongono anche alle mutazioni tipiche dei processi neoplastici, confermandosi quindi validi agenti anti-tumorali.
Tra l’altro, l’assunzione di integratori di questo genere si è rivelata particolarmente utile per minimizzare gli effetti collaterali causati dalla radio-terapia e dalla chemio-terapia.
Grazie alla presenza di microelementi antiossidanti, il reishi svolge un’efficace azione conservativa sui processi mnemonici, collegandosi dunque al rallentamento della senescenza mentale.
Esso infatti è in grado di ritardare il deterioramento fisiologico delle facoltà intellettive, come attenzione, percezione, linguaggio e capacità logiche, con effetti vantaggiosi anche sul Q.I. (Quoziente Intellettivo).
La componente polisaccaridica di questo fungo sembra responsabile di un potenziamento funzionale della neurogenesi, il processo di sintesi dei neuroni cerebrali, che contribuisce al mantenimento delle facoltà mentali.
Tra le proprietà del Ganoderma lucidum ci sono anche effetti benefici sull’insonnia, sulla sindrome da stanchezza cronica, sulle conseguenze dello stress.
A livello organico, esso agisce a livello della peristalsi intestinale, promuovendo i processi digestivi e migliorando la funzionalità epatica e pancreatica e ottimizzando la secrezione di succo gastrico.
In alcuni selezionati casi clinici, il reishi viene associato all’impiego di farmaci a base di litio nella cura della schizofrenia, basandosi sul fatto che esso non solo non provoca effetti collaterali significativi, ma migliora anche la risposta individuale dei pazienti alle terapie.
I benefici del reishi dipendono essenzialmente dai principi attivi in esso contenuti, che si trovano concentrati soprattutto a livello del micelio, e che sono:
I polisaccaridi svolgono un’efficace funzione immuno-stimolante e anti-neoplastica, dato che agiscono sulle cellule della serie bianca del sangue (leucociti e linfociti).
In particolare i preparati a base del fungo agiscono selettivamente sulle cellule mononucleate spleniche, localizzate nella milza, e delle cellule dendritiche, presenti sui neuroni.
Il loro meccanismo d’azione dipende dalla funzionalità di specifici composti biomolecolari (perforine e grandzime) che sono in grado di discriminare i differenti elementi cellulari.
Le funzioni dei triterpeni invece sono concentrate sul cuore e sull’apparato circolatorio, mediante inibizione dell’enzima responsabile della conversione dell’enzima angiotensina.
Questo meccanismo d’azione è del tutto simile a quello sfruttato dai farmaci ACE-inibitori, che costituiscono il maggior numero di medicinali ipotensivi.
I triterpenoidi, che derivano dall’ossidazione dei terpeni, si comportano da potenti fattori protettivi nei confronti di disturbi infiammatori di vario genere, bloccando l’ingresso di numerosi germi patogeni.
Inoltre essi agiscono anche stimolando l’eliminazione delle secrezioni mucose (effetto mucolitico primario) delle prime vie respiratorie.
Un settore nel quale il Ganoderma lucidum sta destando l’interesse dei ricercatori è quello delle terapie anti-tumorali: esso infatti si è dimostrato piuttosto efficace nel contrastare la proliferazione delle cellule neoplastiche.
Il reishi è infatti coinvolto nell’inibizione funzionale dei fattori biomolecolari associati all’angio-genesi (fattore di crescita endoteliale vascolare) e dei fattori di crescita trasformanti di tipo β (β-TGF).
In tal modo, le cellule tumorali non ricevono più nutrimento e quindi sono destinate a morire per apoptosi programmata, un meccanismo che caratterizza sia gli elementi primitivi che quelli metastatici.
In combinazione con agenti chemio-terapici, gli estratti di Ganoderma lucidum si sono rivelati un valido supporto per aumentare la tollerabilità ai medicinali, limitando gli effetti avversi in maniera significativa.
Tra le altre componenti del reishi compare anche un gruppo di proteine particolari, chiamate LZ-8 (Ling Zhl-8) che funzionano come macro-molecole peptidiche in grado di abbassare la concentrazione di colesterolo nel sangue e la pressione arteriosa, confermandosi ottimi rimedi per la funzione dell’apparato cardio-vascolare.
Gli acidi ganoderici da parte loro agiscono limitando la sintesi di istamina e quindi evitando i rischi connessi all’insorgenza di reazioni allergiche di vario genere e funzionando analogamente ai tradizionali farmaci antistaminici.
I triterpeni, infine, svolgono la loro azione nei confronti degli epatociti, ottimizzandone il metabolismo e potenziando e loro funzioni detossificanti verso le sostanze nocive assunte, soprattutto medicinali, fumo e alcol.
Sostanzialmente si può affermare che il reishi è un fungo dotato di spiccate proprietà adattogene, anche se la sua efficacia non può essere paragonata a quella dei tradizionali farmaci di sintesi.
Tuttavia il principale vantaggio derivante dal suo utilizzo è rappresentato dalla scarsezza degli effetti avversi, derivante da una notevole compatibilità biologica con le cellule dell’organismo umano.
I suoi benefici sono riconducibili alle seguenti funzioni:
Tutte queste funzioni sono dose-dipendenti poiché la posologia degli integratori contenenti Ganoderma lucidum rappresenta il principale fattore limitante per il loro utilizzo.
Pertanto è necessario seguire attentamente i dosaggi indicati sui singoli prodotti, che dipendono dalle differenti formulazioni e titolazioni.
Nonostante il reishi sia dotato di numerose proprietà fitoterapiche, il suo impiego è limitato all’integrazione, poiché la Farmacopea Ufficiale non lo considera un vero e proprio medicinale.
Questo fatto autorizza la vendita senza l’obbligo di presentazione della ricetta medica, ma tuttavia dovrebbe limitarne l’impiego soltanto in casi di effettiva necessità e comunque dopo aver consultato il proprio medico.
La posologia di simili integratori deve infatti essere modulata in base alle singole esigenze, tenendo conto che i principi attivi di questi preparati non sono stati ancora testati completamente, pertanto non si conoscono i potenziali effetti avversi durante gravidanza, allattamento, oppure in presenza di immunodeficienza.
Per quanto riguarda la sua assunzione, il Ganoderma dovrebbe essere impiegato ogni giorno alla mattina a stomaco vuoto, preferibilmente in associazione con acido ascorbico che favorisce la digestione dei carboidrati fungini, velocizzando la loro assimilazione.
Inoltre è opportuno accompagnare l’introduzione di simili rimedi con un’abbondante quantitativo di acqua, per favorire la filtrazione renale ed evitare l’accumulo di scorie nocive a livello degli epatociti.
In linea di massima, se l’organismo si trova in buone condizioni di salute, l’integrazione quotidiana con reishi manifesta i primi miglioramenti già entro le prime due settimane dall’inizio della terapia, sempre avendo cura di rispettare i dosaggi indicati.
Trattandosi di prodotti ad alta concentrazione, di solito è sufficiente assumere una sola dose di integratore lontano dai pasti e quindi preferibilmente alla mattina al risveglio.
Questa caratteristica è collegata alla lunga emivita dei prodotti, che rimangono in circolo per un periodo di tempo compreso tra 18 e 20 ore.
Di conseguenza, la concentrazione ematica dei principi attivi si mantiene sempre su buoni livelli funzionali e non prevede picchi positivi o negativi.
Si tratta di uno dei requisiti più vantaggiosi associati all’impiego di reishi, che viene sfruttato soprattutto quando è necessario integrare terapie allopatiche.
Le principali controindicazioni che sconsigliano l’assunzione di integratori a base di reishi sono le seguenti:
Pur essendo un rimedio ben tollerato in quanto dotato di un’ottima compatibilità biologica, il reishi deve essere assunto soltanto in casi di effettiva necessità poiché i suoi effetti terapeutici e preventivi sono ad ampio raggio e potrebbero interferire a vari livelli.
Ad esempio, le proprietà ipoglicemizzanti attribuite a simili rimedi possono rappresentare una controindicazione per pazienti diabetici già sottoposti a terapie tradizionali, infatti il meccanismo d’azione prevede l’inibizione della gluconeogenesi e l’aumento della produzione di glicogeno, fattori metabolici direttamente coinvolti nella patologia diabetica.
La funzione anticonvulsivante derivante dai polisaccaridi contenuti nel Ganoderma lucidum provoca un accumulo intracellulare di calcio, pertanto ne sconsiglia l’assunzione in persone affette da osteoporosi e da rarefazione del tessuto osseo.
Gli acidi ganoderici, che svolgono attività antinfiammatorie e antiallergiche, possono potenziare l’azione dei FANS e degli antistaminici, per cui è necessaria una particolare cautela nell’impiego contemporaneo di simili prodotti.
In presenza di chemioterapia e radioterapia, i malati di tumore devono calibrare con estrema attenzione il dosaggio del reishi, che potrebbe interferire con l’efficacia delle cure.
Il Ganoderma lucidum viene utilizzato anche nella formulazione di rimedi omeopatici, grazie alle sue proprietà adattogene e immunostimolanti, esistono controindicazioni per quanto riguarda il dosaggio poiché sono possibili interferenze con il metabolismo basale degli individui.
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