Stai cercando una guida dove trovare un buono e nutriente porridge proteico? Allora sei nel posto giusto!
Prima di entrare nei dettagli specifici, di seguito trovi una tabella nella quale sono stati inseriti i migliori porridge proteici del 2022, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale
Di seguito, invece, trovi una classifica dei migliori porridge proteici presenti sul mercato:
Il porridge è un alimento tipicamente anglosassone, realizzato con avena o altri cereali bolliti in acqua e latte, liquidi che riescono a gonfiare l’amido contenuto all’interno dei chicchi.
La sua consistenza è simile a quella di una pappa, infatti la traduzione in italiano del termine porridge significa appunto pappa d’avena, anche se sono numerosi i cereali con cui si può produrre questo cibo.
Esso viene generalmente servito caldo in una ciotola di vetro e può essere arricchito con condimenti dolci o salati; le sue origini sono molto antiche e risalgono agli etruschi, che facevano impiego di chicchi macinati di cereali bolliti nel latte.
Per la versione dolce, il porridge viene miscelato con zucchero di canna, miele, succhi di frutta, sciroppo d’acero o confetture di vario genere; nella versione salata vengono aggiunte spezie, erbe aromatiche, verdure o carni.
Gli ingredienti che trovano maggiore impiego per la preparazione del porridge sono l’avena, il mais, il miglio, il riso, il grano e il sorgo.
Il presupposto fondamentale per ottenere un alimento gustoso e digeribile è quello di utilizzare latte appena munto, disciolto in acqua con un rapporto di 1:1; secondo alcune tradizioni, in questo liquido andrebbero disciolti due cucchiaini di sale, che eliminano il retrogusto dolciastro della zuppa.
L’amido sprigionato dai chicchi di cereale si gonfia a contatto con il liquido fino a raddoppiare le loro dimensioni, e facendo perdere loro l’involucro corneo che corrisponde alla buccia.
In commercio sono disponibili buste già pronte per la preparazione di un porridge istantaneo che spesso non richiede neanche di essere mescolato; in questi casi il risultato finale è leggermente diverso rispetto al porridge tradizionale, soprattutto per quanto riguarda la consistenza del composto, che appare più granuloso.
Perfetto per la prima colazione in quanto fornisce un quantitativo di proteine piuttosto elevato, il porridge è ideale anche come fine pasto, grazie al suo sapore dolciastro.
Arricchito con frutta fresca o secca, con semi di vario tipo, con creme o salse, il porridge può apportare un elevato contributo proteico all’organismo senza appesantire la digestione e senza neppure incidere sul bilancio calorico.
È proprio grazie a queste caratteristiche che esso è diventato una delle colazioni più in voga soprattutto tra gli sportivi e chi desidera mantenersi in perfetta forma fisica.
Le diverse versioni inglese, irlandese o americana, si differenziano per una consistenza più o meno morbida e per un sapore variabile.
Nato come un piatto povero della tradizione contadina, semplice, economico ma sostanzioso, il porridge veniva realizzato unicamente con l’avena, il cereale più proteico in assoluto, ricco anche di fibre e acidi grassi insaturi tra cui soprattutto l’acido linoleico.
Questo alimento dalle tante proprietà nutraceutiche viene considerato un prezioso supporto contro il colesterolo LDL e i picchi insulinici, dato che contiene carboidrati a basso indice glicemico.
Per rendere più cremoso il composto, l’avena viene fatta bollire nel latte piuttosto che nell’acqua, con l’eventuale aggiunta di crema di cocco; per insaporirlo, è possibile ricorrere all’impiego di sciroppo d’acero, zucchero di canna, miele, cannella o frutta sciroppata, a seconda dei gusti personali.
Infatti, una delle principali caratteristiche del porridge è la sua estrema versatilità, che gli consente di essere accostato ad alimenti sia dolci che salati.
Una versione molto apprezzata dai consumatori è quella basata sul grano, che sostituisce l’avena: questa particolare tipologia di porridge di solito accompagna la carne bollita oppure grigliata, accanto alla quale il composto assume l’aspetto di una salsa.
Il principale componente del porridge è l’avena, un cereale che contiene elevate concentrazioni di composti peptidici; in commercio esiste anche una versione iperproteica del composto, che si ottiene mediante l’aggiunta di proteine in polvere.
Queste ultime possono essere di origine animale o vegetale: le prime derivano dal siero di latte (caseina e lattoferrina) oppure dall’albume d’uovo (avidina), quelle di origine vegetale invece vengono estratte dai legumi e in particolare da piselli e soia, che sono quelli più ricchi di composti peptidici.
Per preparare un porridge iperproteico, è necessario miscelare prima del contatto con il liquido la polvere di cereale con le proteine polverizzate, le cui concentrazioni sono riportate sulla confezione.
A seconda della consistenza che si vuole ottenere, bisogna aumentare o diminuire la componente liquida, che può essere costituita soltanto da latte oppure da una soluzione di latte e acqua presi in uguale quantità.
Dopo avere mescolato il cereale prescelto e le proteine in polvere, è consigliabile lasciare riposare il composto ottenuto con circa 200 grammi di liquido per 60 grammi di parte solida.
Dopo la miscelazione, è indispensabile lasciare riposare il composto che deve miscelarsi e addensarsi perfettamente.
L’avena è il cereale che contiene in assoluto il maggiore quantitativo di proteine e per sua natura è dotato di un sapore neutro che consente qualsiasi abbinamento.
Per una prima colazione sostanziosa e digeribile è possibile consumare un porridge alla frutta accompagnato da biscotti o fette biscottate mentre per ottenere un pasto più ricco si possono aggiungere altri ingredienti come salmone, pancetta affumicata e uova.
Per quanto riguarda le preparazioni dolci, di solito si utilizzano sciroppi alla frutta, frutta secca oppure frutti di bosco.
Chi si orienta verso l’impiego di latte al posto dell’acqua, può ottenere una maggiore consistenza aggiungendo un cucchiaio ci crema di cocco oppure di yogurt alla soia, mentre che predilige la versione basica può sciogliere la farina di cereali nell’acqua aggiungendo soltanto un cucchiaino di miele.
L’abbinamento tra porridge proteico e yogurt è senza dubbio uno dei più indicati poiché consente di miscelare due alimenti di consistenza cremosa e vellutata.
Un simile accostamento rappresenta la soluzione ideale per la prima colazione, poiché l’apporto proteico del porridge viene completato da quello dolce dello yogurt, che può essere sia di origine animale che vegetale.
I gusti più apprezzati dai consumatori sono lo yogurt di soia alla vaniglia per quanto riguarda i prodotti vegetali e quello ai frutti di bosco, alla fragola, alla pesca oppure alla ciliegia per quanto riguarda quelli animali.
È necessario calibrare in maniera equilibrata i quantitativi dei due composti, privilegiando il porridge ottenuto dalla miscela dei cereali con latte di soia, infatti in questo modo il composto risulta più sostenuto e viene potenziato dalla cremosità dello yogurt.
Un problema da valutare è quello della temperatura di servizio, poiché il porridge dovrebbe essere servito tiepido o caldo, mentre lo yogurt va mangiato freddo perché altrimenti rischia di flocculare.
Pertanto miscelando questi due ingredienti bisogna lasciare raffreddare il porridge finché non raggiunge la temperatura ambiente, soltanto a quel punto è possibile aggiungere lo yogurt.
Orientandosi verso gli yogurt alla frutta, il dessert che si ottiene dal mescolamento con il porridge può essere arricchito con macedonia oppure con qualche pezzo di frutta fresca, oltre naturalmente ai deliziosi frutti di bosco.
Può essere consigliabile mescolare yogurt contenente pezzi di frutta con la versione più granulosa del porridge proteico, che consente di realizzare un pasto completo per quanto riguarda il contenuto in peptidi.
Chi desidera mangiare il porridge caldo può mantenere separati i due ingredienti gustando comunque un dessert molto appetitoso e dotato di un elevato potere saziante.
Lo yogurt naturale, spesso dolcificato con succo d’uva, è un componente ideale da mescolare al tradizionale porridge d’avena poiché sia la consistenza che il sapore si accostano in maniera perfetta.
In estate la miscela fredda di porridge e yogurt consente di incominciare nel migliore dei modi la giornata, dato che l’apporto energetico è molto elevato e quello calorico rimane inalterato.
Infatti soprattutto gli yogurt magri oppure quelli vegetali contengono un numero di calorie molto minore rispetto a quelli interi.
Per rendere ancora più goloso questo dessert, è possibile aggiungere due cucchiai di crema proteica al cocco oppure un cucchiaio di burro di arachidi, due alimenti vegetali che aumentano la disponibilità di energia per l’organismo.
Considerato un alimento tradizionale della cucina anglosassone, il porridge possiede un elevato potere saziante e fornisce all’organismo una quantità di energia tale da affrontare senza problemi impegni sportivi oppure le normali attività quotidiane.
Il suo contenuto calorico è di circa 330 calorie per 100 grammi di prodotto, che consumato a colazione viene prontamente digerito e altrettanto rapidamente assimilato.
Per renderlo più funzionale ed efficace, è possibile arricchirlo con proteine il polvere e completarlo con yogurt, frutta secca, frutta fresca oppure semi oleosi.
Alcune preparazioni prevedono l’aggiunta di cioccolato e frutta disidratata, che a contatto con la consistenza piuttosto liquida dell’alimento tende ad assumere la sua forma naturale.
Dolcificandolo con miele o sciroppo d’acero, confettura di frutta oppure malto, il porridge proteico aumenta le calorie fino a 380-400, a seconda del quantitativo di glucidi che vengono aggiunti.
Bisogna comunque considerare che esso fornisce all’organismo prevalentemente dei carboidrati complessi a basso indice glicemico, che sono quelli contenuti nell’avena o in altri cereali.
La concentrazione di proteine e di fibre rallenta l’assimilazione degli zuccheri che viene distribuita in molte ore, per cui non si verificano picchi insulinici che potrebbero innescare un aumento di glicemia post-prandiale.
Il suo impiego regolare non solo contribuisce a mantenere il normopeso, ma regolarizza il transito intestinale e l’assorbimento dei nutrienti, apportando all’organismo sostanze utili come vitamine, minerali e acidi grassi insaturi.
Quando l’avena viene sciolta nel latte vegetale, l’alimento che si ottiene ha un contenuto proteico ancora più elevato del normale e può essere consumato anche da chi è intollerante al lattosio.
L’apporto di proteine di solito viene potenziato dall’aggiunta di composti peptidici in polvere, il cui dosaggio dipende dalle esigenze dell’utilizzatore; gli atleti infatti tendono ad arricchire il porridge con quantitativi proteici piuttosto consistenti, mentre chi non pratica attività sportiva, si accontenta del normale apporto proteico.
Al termine della cottura dell’avena è possibile aggiungere frutta secca triturata oppure polverizzata, qualora non sia gradita la consistenza granulosa.
Esistono infatti due tipi di porridge proteico, quello vellutato, che si produce con ingredienti finemente polverizzati, e che ha l’aspetto di una vera e propria crema, oppure un altro granuloso, dove i componenti mantengono un certo volume e devono essere masticati.
Quest’ultima versione è più adatta come fine pasto o rompidigiuno, mentre il porridge cremoso è ideale per la prima colazione in quanto in esso si possono aggiungere altri ingredienti come biscotti sbriciolati, frutta secca e disidratata oppure scaglie di cioccolato.
Chi apprezza particolarmente il sapore dell’avena può orientarsi verso un porridge contenente fiocchi d’avena, che di solito può essere miscelato a un cucchiaino di malto.
Per inserire nella dieta il porridge proteico, è consigliabile valutare il suo apporto proteico in relazione alle esigenze caloriche dell’organismo.
Considerato l’alimento ideale per la prima colazione, esso può essere arricchito con frutta secca, cioccolata, frutta fresca o semi oleosi, che oltre a conferire un sapore particolarmente appetibile, aumentano anche l’apporto energetico sotto forma di vitamine, minerali e carboidrati complessi.
Consumato alla fine del pasto come goloso dessert, questo cibo viene utilizzato da solo per non appesantire eccessivamente la digestione, già impegnata con primi piatti e pietanze.
A merenda o come spuntino pomeridiano di solito i consumatori abituali assumono il porridge proteico con un cucchiaio di miele oppure con sciroppo d’acero, per migliorarne il sapore e poter disporre di una quota suppletiva di zuccheri.
Un’idea per un pasto nutriente e leggero prevede l’impiego del porridge proteico, ottenuto versando in un pentolino la bevanda a base di avena e i fiocchi d’avena.
Si porta a ebollizione, mescolando sempre, e dopo circa cinque minuti il composto assume una consistenza soda e cremosa; a piacere si può dolcificare, preferibilmente con sciroppo d’acero o cannella.
Per rendere il pasto più proteico è sempre opportuno aggiungere una certa quota di proteine in polvere, meglio se del siero del latte, in funzione del fabbisogno peptidico specifico del soggetto.
Si trasferisce il porridge così ottenuto all’interno di una ciotola per farlo riposare e raffreddare per un certo tempo, facendogli assumere l’aspetto di un budino: esso è la base perfetta per l’aggiunta dei più svariati ingredienti, dolci o salati.
Per un dessert spesso si può mescolare la banana tagliata a fettine, che essendo un frutto ad elevato contenuto glucidico diventa utile per dolcificare, dato che nella miscela iniziale non sono stati impiegati zuccheri di nessun tipo.
Anche la frutta secca tritata è un perfetto accostamento in quanto fornisce ulteriori proteine ma anche una giusta quota di grassi cosiddetti “buoni”, per completare il quadro nutrizionale del porridge.
Il cacao amaro in polvere è un evergreen per insaporire questo alimento, in quanto non apporta calorie extra, ha un sapore gradevole per la maggior parte dei consumatori e non contenendo lattosio può essere tranquillamente assunto anche da soggetti intolleranti.
Il porridge proteico, in ultima analisi, è un alimento completo, nutriente e digeribile, che dovrebbe entrare a far parte della dieta sia di atleti che di persone anche non sportive che vogliono semplicemente mantenersi in forma e in salute.
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