Stai cercando una buona ed efficace pizza proteica? Allora sei nel posto giusto!
Prima di entrare nei dettagli specifici, di seguito trovi una tabella nella quale sono state inserite le migliori pizze proteiche del 2022, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale
Di seguito, invece, trovi una classifica delle migliori pizze proteiche presenti sul mercato:
Mangiare ogni tanto la pizza è un’esigenza di tutti, anche di chi segue un regime ipocalorico o chi pratica sport con regolarità e deve misurare accuratamente le calorie introdotte.
Per non rischiare di alterare il programma dietetico e senza rinunciare al gusto inconfondibile di questo piatto tipicamente italiano, esiste la pizza proteica, una soluzione molto apprezzata dal panorama dei buongustai, healthy o meno.
La farina della pizza proteica è costituita, anziché da frumento, che notoriamente apporta carboidrati e poche proteine, da fonti peptidiche come avena, riso, legumi vari, e addizionata con altre materie prime preziose come semi di frutta secca e spezie a piacere per conferire un tocco di profumo.
L’impasto viene preparato, lasciato lievitare, poi si stende sulla teglia, senza stupirsi se risulta di consistenza un poco liquida: date le differenze con la ricetta tradizionale, è normale aspettarsi una diversa solidità.
Sarà sufficiente comunque stendere il composto in maniera omogenea e semplicemente seguire le istruzioni per la cottura in forno: si otterrà una base perfettamente croccante e sostenuta senza alcun problema.
Per il condimento vi è massima libertà a seconda dei gusti personali, dalla classica margherita pomodoro e mozzarella, alle più stravaganti con pesto alla genovese oppure uova e prosciutto, fino a quelle vegane, con un tripudio di verdure grigliate o semplicemente pomodoro e olive.
L’impasto ricco di amminoacidi e relativamente povero di amido è senza dubbio il punto forte della pizza proteica, che ha rappresentato una vera e propria rivoluzione gastronomica nel panorama della dieta mediterranea.
Tale miscela è studiata in modo da rivisitare la proporzione tra proteine e carboidrati all’interno di un composto farinoso, e la sua realizzazione è più semplice di quanto si possa immaginare.
Anche l’apporto di fibre non è da sottovalutare: con una pizza proteica infatti l’intera assimilazione dei nutrienti a livello intestinale sarà notevolmente rallentata rispetto all’alimento classico, in modo tale da scongiurare del tutto il rischio di picchi glicemici.
Senza aumentare il glucosio nel sangue in maniera rapida e intensa, infatti, sia le persone diabetiche sia quelle non diabetiche traggono un notevole beneficio in termini di lavoro a carico del pancreas esocrino, che non viene stressato a iper-produrre insulina.
Le fibre sono anche degli ottimi prebiotici, in grado di riequilibrare la microflora intestinale, e un prezioso alleato per dimagrire, dato che non apportano calorie, rallentano l’assorbimento degli altri nutrienti e conferiscono al consumatore un senso di sazietà prolungato nel tempo.
La persona sportiva o la persona in sovrappeso non si trova in questo modo a rinunciare alla più tradizionale delle portate, potendo condividerla anche con gli amici senza il timore di rovinare il programma alimentare portato avanti con tanta fatica e sacrificio.
Per i consumatori vegani è necessario evitare l’introduzione di proteine derivanti dalle uova e dal latte, mentre per quelli vegetariani o onnivori è assai utile integrare la miscela con albume d’uovo, ricco di peptidi ad altissimo valore biologico, e proteine del siero di latte, molto amate dai bodybuilders per l’estrema efficacia sulla massa magra.
Chi non assume alimenti di origine animale potrà comunque scegliere all’interno di una vasta gamma di materie prime, basti pensare alla farina di ceci, di piselli, di soia, di mandorle, di avena, solo per citarne qualcuna.
I vegetali garantiscono apporti proteici molto nobili con i quali formulare sapientemente il mix di farina: come unico accorgimento sarà sufficiente considerare l’amminoacido limitante di ciascuna specie, risolvibile mediante consapevoli accostamenti.
Ad esempio, impiegando insieme in un rapporto 50:50 la farina di riso integrale e quella di pisello, si ottiene un composto assolutamente bilanciato in cui non è possibile riscontrare alcuna carenza di amminoacidi essenziali, nella totale assenza di fonti di origine animale.
Secondo i consumatori abituali o occasionali di pizza proteica, essa è decisamente appetitosa e pertanto non fa sentire la mancanza della pizza tradizionale, anche per lunghi periodi di tempo.
Il palato infatti viene sempre appagato, grazie alla sperimentazione di sapori e abbinamenti sempre nuovi, e parallelamente l’apparato digerente trae una sensazione di benessere tale da non desiderare più l’impasto glucidico.
Se non si conoscono bene le proprietà delle diverse materie prime, o non si dispone di tempo per calibrare alla perfezione i vari componenti, ci si può affidare a miscele già pronte, facilmente reperibili sul mercato.
Si tratta essenzialmente di farine già miscelate nelle giuste quantità, che devono essere solamente bagnate con acqua, impastate e infornate: in questo modo si ha la certezza di non incorrere in pericolosi eccessi nutrizionali o in sfortunati accostamenti dal punto di vista del sapore.
La pizza proteica è un gustoso alimento ipoglicemico, ipocalorico e iperproteico, perfetto per chi pratica sport e per chi vuole riprendere la forma fisica, perdendo qualche chilo e potenziando la massa magra.
La ricetta è piuttosto semplice e di facile preparazione, per questo essa rappresenta una soluzione sempre più scelta anche da chi non possiede una grossa esperienza in cucina.
La pizza proteica è spesso considerata nutriente e più sana rispetto alla pizza tradizionale, uno dei suoi ingredienti principali è l’albume d’uovo (per non sprecare uova è consigliabile servirsi della materia prima commercializzata già separata all’interno di pratici brick).
Altri componenti indispensabili per effettuare la miscela dell’impasto sono l’uovo intero e il formaggio spalmabile, preferibilmente nella sua versione light (con pochi grassi, se l’obiettivo è quello di perdere peso), la farina di avena, eventualmente unita alla crusca di avena, il formaggio di tipo Grana Padano, i semi di chia e spezie a piacere.
I semi di chia in particolare apportano numerosi e importanti nutrienti come sali minerali, proteine, vitamine e fibre, e uniti agli altri componenti della ricetta, creano una miscela proteica molto interessante dal punto di vista di valore biologico dei peptidi.
Per molti anni i carboidrati erano considerati assolutamente fondamentali per l’alimentazione di chiunque, per la salute, suggerendo che andassero ad apportare la stragrande maggioranza delle calorie totali introdotte al giorno.
Ultimamente l’attenzione dei nutrizionisti e dei consumatori si è leggermente spostata, orientando l’interesse verso il mondo delle proteine, per troppi anni sottovalutate e quasi non considerate nei principali modelli dietetici.
Secondo le più recenti linee guida, i carboidrati dovrebbero essere un poco ridimensionati per focalizzarsi maggiormente sulle proteine.
Per dimagrire, nella maggior parte dei casi è utile limitare i carboidrati, che non significa eliminarli del tutto, ma valutare attentamente il carico glicemico, scegliere i cereali integrali, e parallelamente aumentare la quota proteica.
I peptidi nell’alimentazione apportano essenzialmente tre vantaggi, di notevole impatto dietetico: il senso di sazietà, l’effetto termogenico, il sostegno alla massa muscolare (massa magra).
Anche nella dieta iperproteica però si possono commettere degli errori, innanzitutto le proteine che si inseriscono nella dieta devono essere proteine cosiddette sane, assicurandosi la fonte di provenienza.
Inoltre è consigliabile incrementare parallelamente l’apporto di verdure, infatti le fibre, le vitamine e i sali minerali sono fondamentali per garantire una corretta digestione nonché per alcalinizzare il pH che potrebbe essere reso acido da un accesso di amminoacidi.
Per consumare pizza proteica e alimenti proteici in genere, è opportuno non dimenticare mai l’apporto di acqua, in quanto in pazienti nefropatici, in cui le proteine sono potenzialmente problematiche, essa promuove l’eliminazione delle scorie proteiche accumulate.
La pizza generalmente viene considerata off limits in qualsiasi dieta dimagrante o per atleti, in quanto apporta troppe calorie, non controbilanciate da altrettante proteine o nutrienti di altro tipo.
Provoca in genere picchi glicemici abbastanza importanti e contiene condimenti grassi in abbondanza (olio, sughi, salse, insaccati, eccetera).
Invece con la pizza proteica si possono superare tali problematiche e si può garantire il gusto del tradizionale piatto napoletano anche a chi segue un regime ipocalorico o ad atleti in pieno allenamento agonistico.
L’impasto di base infatti prevede una miscela di farine ad alto contenuto peptidico, come farina di avena e farina di riso, ma anche la farina di pisello o di ceci vengono spesso utilizzate.
Spesso la base della pizza include solamente farina di avena in quanto estremamente ricca di proteine ad elevato valore biologico, ma qualsiasi combinazione deve essere attentamente valutata sotto il profilo amminoacidico che la caratterizza.
Si possono aggiungere, in fase di preparazione, anche decine di grammi di proteine del siero del latte, resistenti alle alte temperature per non incorrere nel rischio di una denaturazione termo-indotta.
Le polveri vengono addizionate con aromatizzanti come rosmarino, aneto, menta, prezzemolo, a seconda delle preferenze personali, per ottenere un composto profumato e piacevolmente saporito.
Gli albumi d’uovo, che devono essere sempre presenti ad eccezione della pizza proteica vegana, sono componenti molto interessanti dal punto di vista nutrizionale, dato che forniscono gli stessi vantaggi delle uova ma senza colesterolo e carico calorico.
Le proteine dell’uovo inoltre sono tra quelle a maggiore contenuto di amminoacidi essenziali e pertanto rivestono un ruolo di spicco nella dieta di vegetariani e onnivori.
Una pizza proteica fornisce il 30% di calorie in meno rispetto a una pizza tradizionale (con la farina di frumento), infatti per 100 grammi di prodotto vengono stimate circa 174 kcal, mentre le proteine corrispondono a una quota tre volte più elevata.
Le proteine sono sostanze importantissime per l’organismo, paragonabili a dei mattoni che consentono la costruzione di strutture all’interno del corpo, come ormoni, enzimi, proteine cellulari o citoplasmatiche, e non da ultimo il tessuto muscolare.
Insieme ai carboidrati e acidi grassi, le proteine rappresentano uno dei macronutrienti fondamentali che devono essere assunti con gli alimenti, infatti l’OMS raccomanda come apporto proteico giornaliero la quantità di 1 grammo per chilogrammo di peso corporeo in soggetti normopeso e in condizioni fisiologiche di salute.
In soggetti sportivi l’apporto proteico deve di solito essere implementato, in quanto essi, a causa della loro attività quotidiana, consumano più proteine rispetto a soggetti non sportivi e ne hanno un fabbisogno superiore dato che accrescono costantemente la loro massa magra (muscolare).
Per un atleta ordinario si considera raccomandata l’assunzione di 1,5 grammi per chilogrammo di peso corporeo, mentre per quelli a livello agonistico si possono raggiungere i 2,5 grammi per chilogrammo di peso corporeo.
Introdurre una corretta dose proteica giornaliera è molto importante in rapporto a un’attenta valutazione della qualità e della quantità di questi nutrienti.
La quantità è sempre da rapportare allo stile di vita e soprattutto alla condizione fisiologica del soggetto, ad esempio nella terza età solitamente subentra un leggero incremento del fabbisogno proteico.
La qualità delle proteine parte dal presupposto che esse sono tutte diverse tra loro, in quanto costituite da catene di diversi amminoacidi, legati tra loro in maniera diversa e in proporzioni diverse.
L’attenta analisi delle proteine negli anni ha permesso una loro perfetta caratterizzazione dal punto di vista nutrizionale, fondamentale per impostare correttamente un programma alimentare.
Esistono proteine cosiddette nobili, di origine animale come uova, latte, pesce e carne, che presentano tutti gli amminoacidi essenziali al loro interno.
Le proteine di origine vegetale, che si estraggono principalmente dai legumi, ma anche da alcuni cereali, possono risultare carenti in qualche amminoacido essenziale, quindi hanno un valore biologico leggermente inferiore, compensabile con i giusti accostamenti.
Il valore biologico di una proteina è essenzialmente una rappresentazione numerica che serve per rappresentare la qualità e la quantità degli amminoacidi contenuti al loro interno.
La proteina target per tali valutazioni è universalmente identificata in quella dell’uovo, a cui si attribuisce quindi un valore biologico pari a 100, perché da un punto di vista sia qualitativo che quantitativo è ottimale.
Per soggetti vegani è sufficiente accostare proteine estratte da legumi con proteine estratte da cereali per ottenere un profilo amminoacidico sano e bilanciato, dal valore biologico molto più alto rispetto alla materia prima presente singolarmente.
Un altro aspetto da considerare è che l’organismo impiega le proteine lungo tutto l’arco della giornata per l’importante funzione della sintesi proteica, quindi esse dovrebbero essere presenti in tutti i pasti che si consumano quotidianamente.
Le proteine eventualmente eccedenti saranno comunque utilizzate a scopo energetico, quindi attraverso determinati processi biochimici esse saranno trasformate in glucidi oppure in lipidi a seconda della loro concentrazione.
Complessivamente, la pizza proteica è l’alimento ideale non soltanto per sportivi ed atleti in allenamento che necessitano di un’alimentazione ipocalorica ma iperproteica, ma anche per chiunque desideri mantenersi in perfetta forma fisica, conservando il proprio normopeso, senza rinunciare al piacere di gustare un alimento saporito come la pizza.
Anche se la sua preparazione prevede ingredienti selezionati e finalizzati ad aumentare l’apporto ergonico, tuttavia il sapore e l’aroma di questo tipico piatto italiano risultano gradevolissimi al palato, con una facile digeribilità e una rapida assimilazione.
Infatti, già dopo trenta minuti dall’introduzione della pizza proteica, la disponibilità energetica dell’organismo è aumentata del 50%, e rimane tale per un numero di ore proporzionale al tipo di ingredienti utilizzati.
Infatti alcune proteine (come la caseina e quelle del siero di latte) hanno un’emivita otto ore, mentre quelle dell’albume dell’uovo rimangono in circolo per oltre dieci ore.
Le proteine vegetali, estratte dai legumi, entrano in circolo leggermente più in ritardo ma sono disponibili per tutte le 24 ore, confermandosi la scelta ideale non soltanto per i vegani.
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