Vuoi prendere delle pastiglie per la memoria, ma non sai quali sono veramente efficaci e sicure? Allora sei nel posto giusto!
Prima di entrare nei dettagli specifici, di seguito trovi una tabella nella quale sono state inserite le migliori pastiglie per la memoria del 2022, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale
Di seguito, invece, trovi una classifica delle migliori pastiglie per la concentrazione e memoria presenti sul mercato:
Le pastiglie per la memoria sono integratori alimentari che trovano impiego per stimolare le funzioni cognitive e incrementare i collegamenti logici e la concentrazione.
Il calo di queste prestazioni mentali, che può insorgere con fenomeni di vario genere tra cui perdita della concentrazione, calo dell’attenzione e diminuzione della memoria, comprende manifestazioni che si sviluppano con l’avanzare dell’età.
La perdita della memoria è infatti caratteristica delle persone anziane, anche se, in seguito a cause organiche o psichiche, una simile condizione può riguardare anche individui più giovani.
In periodi di surmenage fisico o professionale, in seguito a forti stress psico-emotivi oppure dopo lunghe malattie, individui di qualsiasi età possono andare incontro a una diminuzione delle proprie prestazioni intellettuali.
In questi casi, la causa scatenante può essere di natura sia organica (anomalie del sistema nervoso centrale a livello cerebrale), sia psicologica.
Quando si verifica un calo della memoria, spesso associato anche a una diminuita concentrazione e a una minore capacità d’apprendimento, può essere utile assumere integratori alimentari, formulati con sostanze naturali di origine sia vegetale che biologica.
Non si tratta di farmaci ma di rimedi capaci di migliorare una condizione fisiologica, comportandosi come sostanze adattogene ad ampio raggio.
Questi prodotti vengono formulati con ingredienti che favoriscono il miglioramento delle funzioni cognitive, come apprendimento, concentrazione, attenzione e memoria.
Le sostanze maggiormente utilizzate sono:
I minerali e le vitamine sono oligoelementi che svolgono importanti funzioni a livello dell’organismo poiché migliorano le sue reazioni biologiche.
Tra le vitamine, quelle che vengono maggiormente impiegate per formulare simili integratori sono niacina, tiamina, piridossina, cianacobalamina e acido folico.
Le loro funzioni, che sono indispensabili per l’organismo, si concentrano principalmente sul funzionamento del sistema nervoso centrale, migliorando la sua attività e ottimizzando le potenzialità cerebrali.
La vitamina C e la vitamina E vengono considerate a ragione tra i più efficaci composti antiossidanti naturali, che agiscono contro lo stress ossidativo contrastando lo sviluppo dei radicali liberi.
Sono proprio questi composti, instabili e nocivi, a provocare il deterioramento delle facoltà mentali e in particolare della memoria.
Tra i minerali, quelli più utilizzati per la produzione di integratori cerebrali sono il magnesio, lo zinco e il ferro.
Oltre ad essere uno dei principali componenti del tessuto osseo, il magnesio partecipa ai meccanismi di eccitabilità sinaptica delle cellule nervose, monitorando la trasmissione degli stimoli a livello cerebrale.
Lo zinco è un minerale coinvolto nella maggior parte delle reazioni biologiche, tra cui la modulazione degli impulsi nervosi a livello delle giunzioni sinaptiche.
Il ferro agisce sulla concentrazione e sulla memoria, infatti quando sono presenti forme di anemia sideropenica, il paziente avverte un calo delle prestazioni intellettive associato a una potente astenia muscolare.
È necessario calibrare bene la concentrazione di questi elementi poiché se da un lato la carenza di minerali e vitamine si rivela pericolosa per il benessere di corpo e mente, d’altro lato anche un loro eccesso può innescare una serie di problemi.
Ecco perché tutti gli integratori per la memoria devono essere dosati con precisione, assunti soltanto in caso di reale necessità e utilizzati per periodi di tempo ciclici.
Gli acidi grassi insaturi della serie omega-3, tra cui l’acido docosaesaenoico (DHA) e l’acido eicosapentaenoico (EPA), sono sostanze dotate di attività neuroprotettiva e neuroconservativa, indispensabili per il mantenimento delle capacità intellettive e della memoria.
DHA ed EPA sono inoltre dotati di funzioni anti-trombotiche, anti-aggreganti e regolarizzanti sul metabolismo ossidativo, tutte attività collegate alle funzioni cerebrali.
Per incrementare la memoria, si utilizzano anche derivati amminoacidici, che vengono aggiunti ad altri composti per contrastare l’astenia fisica che si collega quasi sempre a un calo di rendimento intellettivo.
La maggior parte di tali composti si rivela un prezioso supporto per migliorare le funzioni cerebrali, tra questi la carnitina, una molecola dotata di spiccate proprietà antiossidanti, viene prescritta per proteggere i neuroni dall’attacco dei radicali liberi.
L’impiego della carnitina a basso dosaggio viene consigliato in caso di deficit mnemonico sia negli anziani che nei giovani, poiché il suo utilizzo è sicuro e privo di effetti collaterali.
Sono disponibili numerosi estratti vegetali che vengono inclusi nella formulazione di prodotti per la memoria, tra questi uno dei più efficaci è il ginkgo biloba, ritenuto il preparato naturale più utile per rimediare la perdita di memoria e concentrazione.
L’attività di ottimizzazione delle funzioni cognitive dipende da flavonoidi e ginkgolidi, contenuti nel vegetale; il ginkgo biloba è una delle poche piante la cui attività è stata confermata da ricerche scientifiche a vario livello, soprattutto su pazienti over 50.
Gli estratti di zinco sotto forma di integratori per la memoria, possono essere controindicati durante la gravidanza e in allattamento, poiché tendono a passare nel latte materno e potrebbero quindi modificare il metabolismo neuronale nel neonato.
L’eleuterococco viene inserito nei rimedi per la memoria non tanto poiché capace di stimolare direttamente le funzioni intellettive, ma piuttosto perché contrasta gli stati di affaticamento fisico e mentale.
È proprio in simili situazioni che può instaurarsi un deficit della memoria e della concentrazione.
La pianta, che contiene elevate concentrazioni di eleuterosidi (flavonoidi con potere fitoterapico) è in grado di contrastare tutte le condizioni di stanchezza psico-fisica, migliorando quindi le prestazioni mentali.
Tra i vari componenti degli integratori per la memoria, il ginseng occupa un posto di rilievo, poiché è dotato di capacità anti-stanchezza e anti-stress, grazie all’attività dei ginsenosidi.
Tali composti favoriscono il recupero delle attività mentali e cognitive, soprattutto dopo condizioni di stress psico-fisico, quando l’organismo viene messo sotto tensione per fare fronte a imprevisti.
Tutti gli integratori per la memoria sono preparati con estratti di piante officinali, associati a vitamine e minerali, per migliorare il metabolismo cellulare e l’ossigenazione dei tessuti.
È risaputo infatti che l’ossigenazione è un processo essenziale per mantenere le cellule attive e in buona salute, mentre l’invecchiamento cellulare deriva da stati carenziali di ossigeno.
Per funzionare bene, la mente deve essere sempre stimolata (tranne durante il sonno) per mantenere attivi i circuiti neuronali della corteccia cerebrale.
Gli integratori sono prodotti utilizzati per supplementare il metabolismo quando esso risulta carente, un simile processo dipende dall’attivazione delle reazioni metaboliche, soprattutto quelle relative ai circuiti neuronali.
Il miglioramento della memoria dipende da fattori esogeni ed endogeni: i primi sono quelli che derivano dall’ambiente e possono essere positivi (stimolazioni) o negativi (blocchi).
Quando questi ultimi hanno la supremazia sugli altri, il soggetto avverte la sgradevole sensazione di non riuscire ad elaborare concetti logici, associazioni intellettive o ricordi.
Molto spesso i disturbi della memoria sono collegati a problemi vascolari, per cui al cervello non arriva l’adeguata concentrazione di ossigeno.
Esistono due tipi di memoria, che sono:
Sia quella a breve che quella a lungo termine sono memorie molto dispendiose energeticamente poiché le aree cerebrali coinvolte non riposano mai nemmeno durante il sonno: si tratta infatti dei nuclei corticali coinvolti nella fase REM del riposo notturno.
Con il progredire dell’età, si verifica un fisiologico deterioramento della funzionalità neuronale, che prevede una maggiore difficoltà nell’effettuare collegamenti logici, nel concentrarsi e nel ricordare.
Uno dei fattori predisponenti alla perdita di memoria dell’anziano è la vita solitaria poiché privata di stimoli la mente tende ad atrofizzarsi, perdendo lucidità, concentrazione e abilità mnemonica.
Se non subentrano incidenti, traumi o malattie, la memoria rimane inalterata fino al compimento della maggiore età, per poi cominciare un progressivo e inarrestabile processo di involuzione.
Anche se non è possibile eliminare del tutto i sintomi della perdita di memoria, è invece possibile rallentare le sue tempistiche, soprattutto a partire dai cinquant’anni.
Un corretto programma di allenamento per la mente comprende esercizi di logica da svolgere quotidianamente, associati all’impiego di integratori per bocca, che rendono la mente del soggetto più dinamica e attiva.
È chiaro che i processi di ossigenazione migliorano la funzionalità di tutti gli organi e in particolare di quelli coinvolti nella genesi delle associazioni logiche.
Se il soggetto anziano presenta dei leggeri sintomi di demenza senile, di entità lieve, può trarre giovamento da integratori alimentari a base di acidi grassi omega-3, i quali apporteranno evidenti progressi sia per quanto riguarda la memoria sia nelle funzioni cognitive in genere.
Anche la medicina ayurvedica propone il suo rimedio: si tratta di Bacopa Monnieri, un vegetale acquatico utilizzato in India da sempre in caso di disturbi mentali, asma ed epilessia.
La Bacopa viene considerata “la porta per la conoscenza” nel senso che andrebbe ad agire a livelli molto profondi sui processi mentali, quasi nell’universo dell’inconscio; il paziente non avrebbe una chiara consapevolezza della sua azione ma ne trarrebbe beneficio in maniera prolungata.
Il suo fitocomplesso è costituito da steroli, saponine e alcaloidi, che esercitano un effetto leggermente sedativo, particolarmente utile nei soggetti anziani che come risaputo sono spesso preda di leggeri fenomeni ansiosi, che peggiorano ulteriormente i deficit della memoria.
Preservare una corretta fluidità e plasticità delle cellule neuronali rimane sempre l’obiettivo primario da perseguire quando ci si rapporta a persone avanti con l’età: l’invecchiamento cerebrale è un inarrestabile processo che intacca la mielina e si esplicita come progressiva carenza di oligodendrociti.
In caso di amnesie ricorrenti, tra le pastiglie per la memoria degli anziani le più indicate sono sicuramente quelle a base di coenzima Q10, polifenoli e arginina, in grado di ripristinare il più possibile gli scambi elettrolitici a livello di membrana mielinica.
Le pastiglie per la memoria sono integratori alimentari che si stanno sempre più affermando sul mercato, a causa del progressivo deterioramento delle funzioni cognitive della popolazione, non solo anziana.
Ad esempio, grazie alla quasi assenza di effetti collaterali e alla quasi nulla tossicità, esse trovano largo impiego anche in giovane e tenera età, quando deficit dell’attenzione o disturbo di iperattività potrebbero compromettere il normale sviluppo del bambino.
Le pastiglie per la memoria riscontrano successo sul grande pubblico in quanto apportano benefici riguardo a funzioni cognitive in genere e memoria in particolare.
Tale riscontro dei consumatori è stato confermato scientificamente, dalla dimostrazione che l’assunzione regolare di tali rimedi apporta:
Chi utilizza le pastiglie per la memoria, riferisce di internalizzare più rapidamente le informazioni e di comprenderle nell’immediato, per poi ricordarsene anche a distanza di tempo, evitando di dimenticare anche impegni quotidiani o dettagli importanti della giornata.
Non viene riportato alcun effetto collaterale, non si riscontrano problemi con l’addormentamento che anzi avviene più facilmente grazie all’influenza con la melatonina, il sonno è riposante e l’aumentato stato di veglia si esercita soltanto nella finestra temporale utile, ovvero le ore diurne.
I bambini che assumono pastiglie per la memoria, sempre e rigorosamente sotto controllo del pediatra, manifestano una maggiore propensione all’apprendimento a scuola, un’aumentata concentrazione quando svolgono i compiti a casa, e una tranquillità a fine giornata che conferma la totale assenza di interferenze di tipo stressogeno.
Gli anziani che decidono di fare uso di questi integratori alimentari, riferiscono di ricordare meglio gli impegni quotidiani, come ad esempio l’assunzione di determinati medicinali nell’arco della giornata, con conseguente ottimizzazione dello stato di salute a 360 gradi.
Essere di nuovo in grado di completare un cruciverba, o ricordare la telefonata ai figli prima di coricarsi, sono solo alcuni esempi di come la recuperata memoria è in grado di cambiare la qualità della vita.
Gli adulti che assumono abitualmente o occasionalmente le pastiglie per la memoria si sentono più efficienti al lavoro, più focalizzati e propositivi, senza avvertire sviluppo di fenomeni di tolleranza nè di assuefazione (non hanno bisogno cioè di aumentare la dose con il passare del tempo).
L’adozione di un progetto di prevenzione globale dei deficit di memoria rimane comunque la strategia vincente: non ci si può affidare solamente agli integratori alimentari, ma bisognerebbe incentivare il benessere a partire dall’alimentazione, e dall’esercizio fisico.
Infine, non si possono non menzionare le differenze individuali nella risposta a tali prodotti: la funzione mentale rappresenta uno dei processi più soggettivi dell’essere umano, e di conseguenza anche il modo di reagire a sostanze che interagiscono con i neuroni deve essere necessariamente sperimentato prima di trovare quello ideale per ognuno.
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