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Pastiglie per Cistite: Funzionano O No? Scoprilo Qui!

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Classifica delle migliori pastiglie per cistite

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Pastiglie per cistite

La cistite, che è un’infiammazione delle basse vie urinarie (IBU), consiste in un disturbo flogistico della vescica che si manifesta con sintomi caratteristici e progressivamente invalidanti.

Una delle sue caratteristiche principali è infatti quella di mostrare una evoluzione particolarmente rapida, derivante dal fatto che gli agenti patogeni coinvolti, che sono quasi sempre batteri, si moltiplicano in maniera esponenziale nell’urina.

Pertanto è piuttosto frequente che nel giro di poche ore la cistite si manifesti con picchi febbrili altissimi, accompagnati da intensi brividi e da malessere generalizzato di considerevole entità.

Anche se può colpire entrambi i sessi, questa flogosi è più frequente nelle donne, probabilmente a causa della brevità dell’uretra rispetto a quella degli uomini.

Si tratta di una patologia che può insorgere a qualsiasi età, anche nei bambini e negli anziani e comunque tutte le volte in cui il sistema immunitario non è completamente funzionante.

Il processo infiammatorio, che può essere acuto, sub-acuto oppure cronico, dipende dalla rapida replicazione dei microrganismi infettanti, solitamente di derivazione intestinale.

Se trascurata o se non adeguatamente curata, la cistite tende a ripresentarsi ciclicamente, tutte le volte in cui il soggetto è immuno-depresso.

Il maggiore rischio collegato a una simile malattia, che peraltro non è grave, è quello di risalire dalla vescica verso i reni attraverso gli ureteri, che sono i dotti di collegamento tra le basse vie urinarie e l’apparato renale.

Possono insorgere infatti episodi di glomerulo-nefrite e di pielo-nefrite, due infezioni piuttosto gravi a carico dei reni.

Il disturbo vescicale inizialmente è asintomatico e rimane tale fin quando la concentrazione di microrganismi si mantiene al di sotto di una soglia patologica accettabile, oltre cui incominciano a manifestarsi segnali sempre più significativi.

Il batterio responsabile della quasi totalità delle cistiti è Escherichia coli, un microrganismo che vive normalmente sulla mucosa delle pareti intestinali, ma che in condizioni di immunodeficienza tende a colonizzare le vie urinarie e la vescica.

Questo processo dipende sia dalla contiguità anatomica tra apparato digerente e renale, sia dalla presenza di un substrato liquido (l’urina), dove i germi riescono a replicarsi con una velocità elevatissima.

Si stima che oltre il 50% della popolazione femminile abbia sofferto di cistite occasionale oppure cronica, soprattutto dopo i 60 anni, dato che la menopausa e il calo di estrogeni è un importante fattore predisponente per tale patologia.

Anche l’uomo può essere colpito da una simile flogosi, in particolare quando è presente una prostatite batterica, che spesso viene provocata dallo stesso tipo di batterio.

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I principali sintomi della cistite sono i seguenti:

  • aumento del numero delle minzioni, che si ripetono sia di giorno che di notte, soprattutto perché la vescica non riesce mai a svuotarsi ed è proprio a causa del residuo minzionale che il paziente avverte l’urgenza di urinare quasi ininterrottamente;
  • incapacità di trattenere l’urina, che può fuoriuscire anche nei brevi intervalli tra una minzione e l’altra poiché la muscolatura uretrale non è in grado di contrarsi in maniera fisiologica a causa dei batteri;
  • dolore e bruciore durante e al termine della minzione;
  • difficoltà nell’urinare, che provoca spesso l’emissione di poche gocce di liquido, che viene poi bloccato dallo spasmo della muscolatura;
  • brividi di freddo che accompagnano i picchi febbrili, collegati alle fasi in cui i batteri si stanno moltiplicando con velocità esponenziale, andando a colonizzare tutta la parete vescicale e uretrale;
  • urine torbide e maleodoranti, che assumono un colore brunastro per la presenza di tracce di sangue e che perdono limpidezza per l’accumulo di leucociti e residui solidi;
  • ematurie e piuria, provocate dall’accumulo di emoglobina e di pus, che tendono a depositarsi in vescica in seguito alla proliferazione batterica.

Quando si manifesta una simile sintomatologia, la diagnosi di cistite è piuttosto facile, anche se per avere la conferma bisogna effettuare un esame chimico-fisico delle urine con urino-coltura e antibiogramma.

Mediante questi test analitici è possibile non soltanto identificare con precisione il tipo di batterio (urino-coltura), ma anche il principio attivo farmacologico specifico (antibiogramma), che è sempre un antibiotico.

Una volta acquisiti questi dati è indispensabile impostare tempestivamente un’adeguata terapia, per evitare che l’infezione risalda verso i reni.

Le cure per la cistite possono essere di due tipi:

  • terapie farmacologiche;
  • terapie fitoterapiche.
  • Le terapie farmacologiche fanno impiego di antibiotici, che vengono scelti in base al tipo di germe che è stato isolato.

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Dato che l’indagine colturale richiede almeno 48 ore di tempo e tenendo conto che di solito i sintomi della cistite sono piuttosto destabilizzanti, un approccio corretto prevede dapprima l’assunzione di un antibiotico ad ampio spettro, capace di svolgere un’azione batteriostatica d’attacco.

Successivamente, quando è stato isolato il germe responsabile dell’infezione, si procede con una terapia specifica, che utilizza il principio attivo selezionato tramite antibiogramma.

È assolutamente necessario che la cura prosegua almeno 5 giorni dopo la scomparse dei sintomi, perché potrebbero insorgere dei fenomeni di antibiotico-resistenza.

Si tratta dei maggiori rischi collegati a questi disturbi, dato che i batteri, se non vengono eliminati del tutto, sviluppano strategie di sopravvivenza causate dall’impiego insufficiente dei farmaci.

Questo fatto comporta il notevole rischio di una resistenza al medicinale qualora si ripresentasse l’infezione.

Oltre agli antibiotici, in caso di cistite vengono utilizzati anche gli antinfiammatori di tipo FANS, che contribuiscono ad attenuare i sintomi soprattutto dolorifici e febbrili e che mostrano un tempo di latenza minore.

Infatti per essere attivi, gli antibiotici hanno bisogno almeno di 24 ore di tempo, mentre i FANS sono subito efficaci.

in ambito fitoterapico trovano largo impiego numerosi integratori sintetizzati con principi attivi d’origine vegetale, tra cui essenzialmente l’uva ursina, la rosa canina e il mirtillo rosso.

Sono rimedi naturali particolarmente ricchi di composti antiossidanti che contrastano lo stress ossidativo e i radicali liberi.

Può essere utile anche migliorare la funzione del sistema immunitario, con echinacea e zinco, due preparati che spesso sono assunti insieme proprio per potenziare la loro azione immuno-stimolante.

Pastiglie naturali per cistite

La cistite è una patologia molto comune e non grave, i cui fattori eziologici sono i seguenti:

  • inadeguata igiene intima, mediante l’impiego di detergenti aggressivi che alterano il pH vaginale e quindi l’habitat dove i batteri riescono a dividersi in maniera incondizionata;
  • rapporti sessuali non protetti, che consentono ai batteri uro-genitali di trasferirsi liberamente da un partner all’altro, spesso in associazione ad infezioni sessuali, come sifilide e gonorrea;
  • disturbi intestinali, che causano una proliferazione dei batteri infettanti non più controllati dalla flora batterica del microbiota, coinvolto in prima linea nei processi immunitari dell’organismo;
  • errato stile alimentare, povero di frutta e verdura e quindi di vitamine, minerali e oligoelementi, che può provocare squilibri nutrizionali indirettamente collegati all’immunodeficienza;
  • affaticamento psico-fisico derivante da super-lavoro, da stress psico-emotivi, da insonnia oppure da eventi traumatici, responsabili di un abbassamento delle difese immunitarie;
  • manovre strumentali della vescica, come cistografia, cateterismo vescicale, operazioni alla prostata, che facilitano l’ingresso dei batteri all’interno della vescica;
  • diverticolosi e stenosi uretrale, ipertrofia prostatica, diabete e glicosuria sono patologie croniche predisponenti alla cistite.

Per evitare che la cistite degeneri nei vari tipi di nefrite, è necessario intervenire tempestivamente nel momento in cui si manifestano i primi sintomi.

Chi non desidera assumere antibiotici e antinfiammatori di sintesi, può comunque impostare uno schema terapeutico estremamente efficace e privo di effetti collaterali, utilizzando rimedi fitoterapici.

I due composti naturali maggiormente utilizzati sono l’uva ursina e il mirtillo rosso.

L’uva ursina contiene vantaggiosi principi attivi antinfiammatori come glicosidi idrochinonici, flavonoidi, tannini e acidi fenolici: queste sostanze svolgono una notevole attività antimicrobica sia a livello vescicale che sull’uretra, essendo dotate di funzioni antisettiche dirette.

Il suo meccanismo d’azione è legato all’effetto dell’idrochinone, che a livello epatico viene coniugato a glucuronide solfato, un composto che uccide i batteri mediante un’azione antimicrobica e battericida.

L’uva ursina è efficace verso tutti i ceppi batterici responsabili dell’insorgenza di cistite, ma soprattutto contro Escherichia coli; il suo unico effetto collaterale è quello di conferire una colorazione brunastra alle urine.

Il mirtillo rosso contiene catechine, antociani, antocianidine, flavonoidi e vitamine, la cui attività sinergica svolge una funzione antimicrobica sia batteriostatica che battericida, in quanto impedisce l’adesione dei batteri alle cellule epiteliali della vescica e dell’uretra.

Questi elementi attivi rendono infatti la superficie della mucosa vescicale impermeabile all’attacco dei germi, e in questo modo svolgono non soltanto un’azione terapeutica ma anche preventiva.

pastiglie al mirtillo per cistite

L’impiego del succo di mirtillo è consigliato in casi di cistite acuta e come terapia di mantenimento, anche perché non provoca effetti collaterali né reazioni avverse.

Un altro rimedio naturale è il bucco (Agathosma betullina), di cui vengono utilizzate le foglie grazie alle loro proprietà antisettiche e diuretiche derivanti dai composti fenolici.

Il rafano è un vegetale che previene l’infezione uretrale, il corbezzolo è una pianta molto ricca di vitamina C che quindi svolge attività antiossidante e antiradicalica, l’echinacea aumenta le difese immunitarie anche in presenza di cistite.

La bardana contiene vitamine del gruppo B, potassio, magnesio, acidi fenolici, idrocarburi acetilenici, resine e tannini, che esercitano un’efficace azione depurativa, batteriostatica e battericida.

Il nasturzo è una pianta ricchissima di acido ascorbico, che combatte la cistite per la sua funzione antiossidante.

Può essere utile anche assumere piante diuretiche come equiseto, verga d’oro, betulla, ortica, tarassaco, asparago, gramigna e prezzemolo, poiché pur non esplicando un’attività antimicrobica diretta, favoriscono il lavaggio vescicale e la diluizione della carica batterica.

La camomilla, grazie alla sua concentrazione di cumarina, quercitina e flavonoidi, viene utilizzata per sedare gli spasmi vescicali provocati dalla cistite, migliorando quindi la minzione.

Qualsiasi terapia naturale contro questo disturbo deve essere accompagnata da un’abbondante assunzione di acqua, il cui ruolo è quello di diluire la carica batterica, rendendola meno virulenta.

Pastiglie al mirtillo per cistite

Il mirtillo rosso è un composto vegetale che viene considerato uno dei più preziosi rimedi contro la cistite.

A seconda della sua posologia, può trovare impiego sia come terapia delle fasi acute, sia come prevenzione.

Il suo meccanismo d’azione dipende dall’elevata concentrazione di polifenoli, flavonoidi e tannini, uniti a vitamina C in alti quantitativi.

Inoltre, le bacche del vegetale contengono acido citrico, acido malico e antocianine, tutti composti antiossidanti in grado di creare un’efficace protezione contro la proliferazione di Escherichia coli.

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La caratteristica principale del mirtillo rosso è di mostrare la sua efficacia in tutto il tratto delle basse vie urinarie, comprendente vescica, uretra e ureteri.

Questo vegetale può essere assunto sotto forma di succo oppure di estratto secco, utilizzato nella formulazione di compresse e capsule.

Un corretto approccio contro la cistite può utilizzare integratori a base di polvere di mirtillo rosso ad alto dosaggio nella fase d’attacco, per poi passare al succo come terapia di mantenimento e prevenzione.

L’elevata concentrazione di vitamina C contribuisce anche a migliorare le difese immunitarie a scopo preventivo.

Quando la cistite è in atto, il succo di mirtillo rosso può essere diluito in acqua per realizzare una bevanda di cui è possibile assumere fino a 2 litri al giorno.

In questo modo si associano le proprietà benefiche dei principi attivi del frutto con l’attività diuretica dell’acqua, che oltre a diluire la carica batterica, migliora il ricambio idrico dell’organismo.

Per migliorare il benessere delle vie urinarie, può essere molto utile associare il mirtillo rosso a fermenti lattici vivi ad azione probiotica, capaci di riequilibrare la flora batterica intestinale impedendo la moltiplicazione di Escherichia coli.

Nella produzione degli integratori contro la cistite, il mirtillo rosso viene arricchito con il mannosio, un polisaccaride estratto principalmente dalla corteccia di betulla, che forma uno strato protettivo sulla mucosa vescicale, rendendola scivolosa e impedendo così l’attacco dei batteri.

I principali agenti patogeni responsabili delle IBU appartengono al gruppo di Escherichia coli, un batterio dotato di piccoli uncini tramite cui aderisce alle cellule epiteliali di vescica e dotto uretrale.

Grazie all’attività del mirtillo rosso, del mannosio e dei fermenti lattici attivi, si ottiene un risultato multifattoriale, poiché il mirtillo rosso svolge un’azione depurativa, i fermenti lattici riequilibrano la flora batterica intestinale, evitando che Escherichia coli si replichi eccessivamente fino a colonizzare la vescica, e il mannosio crea una patina protettiva sulla vescica.

Le proantocianidine contenute nel mirtillo rosso migliorano anche la funzionalità del sistema immunitario, che riduce la migrazione dei batteri dall’intestino verso la vescica, facilitandone l’espulsione con l’urina.

I preparati a base di mirtillo rosso sono particolarmente indicati per i pazienti che hanno assunto antibiotici senza ottenere risultati soddisfacenti, oppure che hanno sviluppato fenomeni di antibiotico-resistenza.

Il mirtillo rosso infatti è dotato di un’attività battericida paragonabile a quella degli antibiotici, ma senza il rischio di resistenza, perché la sua biocompatibilità è molto maggiore dei farmaci tradizionali.

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