Se vuoi sapere tutto sulle migliori pastiglie per il colesterolo, naturali ed efficaci, allora sei nel posto giusto!
Prima di entrare nei dettagli, di seguito trovi una tabella nella quale sono state inserite le migliori pastiglie per colesterolo del 2022, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale.
Di seguito invece trovi una lista completa di tutte le migliori pastiglie per colesterolo alto sul mercato:
Il colesterolo è un composto organico che presenta una struttura analoga a quella dei lipidi steroidei, e che svolge alcune funzioni essenziali per la vita.
Esso infatti è uno dei componenti principali delle membrane cellulari, e quindi partecipa al metabolismo di tutto l’organismo.
Inoltre, è il precursore della vitamina D di alcuni ormoni (come progesterone, cortisolo e testosterone), e dei sali biliari.
Per svolgere queste funzioni vitali il colesterolo non deve superare il limite fisiologico di 200 mg su ml di sangue, poiché altrimenti tende a depositarsi sulle pareti arteriose attaccandosi all’endotelio vasale e contribuendo alla formazione delle placche ateromatose.
Le principali malattie cardiovascolari come infarto, ictus e picchi ipertensivi, hanno una componente metabolica legata all’ipercolesterolemia.
Le pastiglie per il colesterolo sono preparati farmacologici oppure fitoterapici la cui azione è di abbassare la quota di colesterolo ematico, per impedire che esso possa aderire alle pareti dei vasi arteriosi.
Oltre il 70% di questo composto deriva da processi di sintesi endogena, mentre soltanto il 30% è di origine esogena e viene introdotto con l’alimentazione.
Chi soffre di colesterolo alto di solito agisce modificando il proprio regime dietetico con l’eliminazione dei grassi animali che sono i principali responsabili del suo aumento.
Spesso non è sufficiente modificare l’alimentazione, e bisogna assumere rimedi farmacologici (come le statine) oppure estratti derivanti da piante officinali, che svolgono un ruolo particolarmente importante aumentando il catabolismo lipidico di questo composto.
Trattandosi di una molecola lipidica, il colesterolo non può circolare liberamente nel sangue ma deve essere trasportato da particolari lipoproteine chiamate fattori carrier.
Esistono due tipi di carrier, che sono:
Le pastiglie per il colesterolo agiscono principalmente limitando la formazione della quota LDL e aumentando quella della quota HDL.
Una valida alternativa alle statine è rappresentata dai prodotti fitoterapici, che combattono il colesterolo alto utilizzando estratti di piante officinali, capaci di regolarizzare l’assetto lipidico del sangue.
I rimedi naturali maggiormente utilizzati per regolarizzare la colesterolemia sono numerosi, tra questi:
Le pastiglie per il colesterolo sono consigliate quando la sua concentrazione supera i 200 mg/ml di sangue.
Da 200 a 280 mg/ml si considera che l’alterazione quantitativa del composto sia di livello medio/basso e quindi facilmente correggibile con la modificazione del regime dietetico.
In tutti i casi in cui questo approccio terapeutico non si riveli adeguato, è necessario ricorrere all’assunzione di pastiglie ipocolesterolemizzanti, che prevedono l’impostazione di una terapia tradizionale con farmaci anti-colesterolo, come le statine, oppure la fitoterapia.
Prodotti del genere possono essere assunti come prevenzione quando ad esempio il livello di colesterolo ematico si è modificato di poche unità.
Quando invece la colesterolemia è aumentata notevolmente, è necessario ricorrere all’impiego di farmaci tradizionali come le statine, da associare a integratori e a un adeguato regime dietetico.
Se dopo 6 settimane di assunzione non si sono ancora verificati risultati apprezzabili, è necessario aumentare la posologia.
Gli effetti dei preparati fitoterapici sono piuttosto rapidi e possono affiancarsi alle tradizionali terapie farmacologiche oppure sostituirle completamente.
È consigliabile quindi ricorrere agli integratori contro il colesterolo tutte le volte in cui la sua concentrazione ematica è superiore alla soglia fisiologica oppure per effettuare cicli di prevenzione.
Le pastiglie per il colesterolo svolgono anche un’efficace attività dimagrante, poiché abbassando la sua concentrazione ematica stimolano il metabolismo a funzionare più velocemente, soprattutto per quanto riguarda i processi catabolici dei lipidi (lipolisi).
Come conseguenza, si verifica un vero e proprio effetto brucia-grassi innescato dal meccanismo d’azione di questi integratori, infatti per abbassare la concentrazione di colesterolo essi devono per forza provocare anche un calo dei trigliceridi, oltre che di tutti i grassi depositati nell’organismo.
Sfruttando le proprietà lipolitiche degli enzimi preposti a tali processi metabolici, le pillole per il colesterolo provocano anche un calo ponderale, associato al rimodellamento del corpo per lo scioglimento dei depositi di grasso su fianchi e glutei.
A differenza di altri preparati dimagranti, gli integratori ipoglicemizzanti richiedono un certo tempo per stimolare la funzione bruciagrassi, che va a modificare il metabolismo dell’intero organismo.
Simili preparati fitoterapici svolgono la loro attività non soltanto sul colesterolo ma sull’assetto lipidico in generale, diminuendo il peso corporeo e comportandosi come integratori bruciagrassi.
Essi inoltre svolgono un’efficace attività drenante che consente di eliminare i liquidi in eccesso e quindi di perdere i kg di troppo.
Grazie all’escrezione per via urinaria di acqua e sali, la pressione osmotica dei liquidi intracellulari si normalizza e non si verifica più l’insorgenza di edemi nelle parti declivi del corpo.
Sono proprio questi rigonfiamenti a provocare un aumento del peso, dovuto non più alla presenza di adipociti ma di liquidi e sali minerali.
Il riso rosso si ottiene dalla fermentazione del comune riso da cucina, per azione di un lievito capace di sintetizzare un pigmento purpureo.
Da questo cereale si estrae un principio attivo dotato di efficace azione ipocolesterolemizzante, chiamato monacolina K.
La sua attività è del tutto simile a quella delle statine, senza però provocare nessun effetto collaterale.
Inibendo l’enzima reduttasi, che catalizza la sintesi di colesterolo, la monacolina K ne blocca la produzione, confermandosi un valido supporto contro l’ipercolesterolemia.
Il processo di biosintesi del colesterolo si verifica a livello degli epatociti, poiché proprio nel fegato avviene oltre il 70% della produzione di colesterolo.
il riso rosso fermentato si è rivelato in alcuni casi addirittura più efficace delle statine, poiché il suo effetto ipolipemizzante deriva da principi attivi dotati di elevata biocompatibilità, caratteristica che le statine non possiedono.
I benefici derivanti dall’assunzione di monacolina K si collegano alla riduzione del rischio cardiovascolare, alle funzioni anti-ateromatose, all’attività vasodilatatoria e antinfiammatoria.
La monacolina K poi mostra una particolare affinità nei confronti della frazione LDL del colesterolo, e attaccandosi ad essa, la disattiva eliminandola per via urinaria oppure attraverso i sali biliari.
Come conseguenza, il livello di colesterolo ritorna entro i limiti fisiologici e l’assetto lipidico del sangue si regolarizza.
Il riso rosso può essere utilizzato come alimento nella preparazione di primi piatti o insalate (anche perché il suo gusto è estremamente gradevole), oppure sotto forma di integratore, tramite cui viene assunta la monacolina estratta dal cereale e formulata con dosaggi standardizzati e titolati, efficaci al 100%.
Il riso rosso contiene 10 monacoline, che si distinguono in primarie e secondarie: le prime comprendono la monacolina K, dotata di un’attività farmacologica di gran lunga più efficace, mentre quelle secondarie sono coinvolte nell’inibizione enzimatica della sintesi di colesterolo.
Il riso rosso fermentato consente di sfruttare l’attività sinergica dei due gruppi di monacoline, ottenendo quindi un risultato efficace sia sull’inibizione della sintesi di colesterolo, sia sul potenziamento del suo catabolismo.
Questo spiega il perché la funzione ipocolesterolemizzante di questo composto arriva ad essere superiore a quella delle statine, il cui meccanismo d’azione è univoco.
Inoltre, il riso rosso non provoca nessun effetto collaterale come invece accade per le statine, poiché la sua biocompatibilità è molto più elevata e l’insorgenza di reazioni avverse è quasi nulla.
Le pastiglie per abbassare il colesterolo agiscono inibendo l’enzima reduttasi, coinvolto nella sintesi della molecola.
Esse agiscono non soltanto sul colesterolo ma anche sull’assetto lipidico globale dell’organismo, mantenendolo entro i limiti fisiologici.
Preparati del genere possono essere di due tipi: farmaci tradizionali (statine) oppure rimedi fitoterapici (a base di estratti derivanti da piante officinali).
Gli effetti collaterali derivanti dall’impiego di composti ipocolesterolemizzanti sono riconducibili alla modificazione del metabolismo lipidico, che può determinare conseguenze metaboliche ad ampio raggio.
Infatti, abbassando il colesterolo e la concentrazione dei trigliceridi, l’organismo si trova a dover reperire fonti energetiche da altre molecole, e questo fenomeno può provocare l’insorgenza di dismetabolismi.
L’energia può essere ricavata da carboidrati che devono essere catabolizzati tramite adeguata catalisi enzimatica.
Oltre alle reazioni allergiche, che dipendono dalla sensibilità individuale delle persone e che possono avere conseguenze più o meno significative, sono possibili numerosi altri effetti collaterali a carico dei vari apparati.
Le pillole per abbassare il colesterolo possono provocare nausea e vomito, crampi addominali, pirosi gastrica, cattiva digestione (dispepsia), formazioni gassose addominali (meteorismo), alterazioni dell’alvo intestinale (diarrea, stitichezza), disappetenza e dimagramento, modificazioni dei livelli degli enzimi epatici e quindi disturbi epatici.
Le fibre muscolari traggono l’energia necessaria per il loro funzionamento anche dal catabolismo lipidico, e quindi una sua modificazione può causare l’insorgenza di mialgia, crampi muscolari, astenia, debolezza muscolare, incertezza deambulatoria, rabdomiolisi e miopatia iatrogena.
La pelle può rimanere coinvolta nella modificazione dell’assetto lipidico poiché come è noto il colesterolo è uno dei componenti principali delle membrane cellulari.
Proprio per questo motivo, quando si abbassa la sua concentrazione, possono insorgere alterazioni nella produzione del film idro-lipidico di membrana, che si manifestano con eruzioni cutanee, dermatiti, manifestazioni eczematose ed eritema bolloso.
anche la sfera psico-emotiva viene coinvolta dalle alterazioni della concentrazione di colesterolo, poiché esso è un precursore degli ormoni steroidei, tra cui il cortisolo, meglio conosciuto come ormone dello stress.
Per questo motivo in simili condizioni è frequente l’insorgenza di nervosismo, irritabilità, insonnia, cefalea, stress e ansia.
Tutte queste manifestazioni si mostrano in maniera più o meno evidente a seconda della posologia dei preparati assunti, poiché tali effetti sono dose-dipendenti.
Per evitare disturbi del genere, è sempre consigliabile iniziare una terapia con pastiglie per il colesterolo a dosaggi minimi, valutando attentamente il rapporto rischio/beneficio, soprattutto in corso di terapia.
Qualora gli effetti collaterali fossero significativi oppure durassero a lungo, è sempre necessario sospendere la cura per un certo periodo di tempo e riprenderla con un dosaggio inferiore, che può essere aumentato gradualmente.
Gli omega-3 sono acidi grassi insaturi comprendenti l’acido eicosapentaenoico (EPA) e docosaesaenoico (DHA).
Si tratta di composti naturali presenti abbondantemente nell’olio di alcuni molluschi e pesci, il cui ruolo è quello di abbassare la sintesi del colesterolo endogeno stimolando il suo catabolismo.
Dato che nella dieta queste molecole sono scarsamente rappresentate, di solito si assumono come integratori, che vengono consigliati per regolarizzare la colesterolemia.
Il loro meccanismo d’azione è di tipo inibitorio, poiché bloccano la catalisi enzimatica responsabile dei processi biosintetici che dai precursori biologici portano alla sintesi di colesterolo.
Gli omega-3 svolgono un’azione benefica anche sul controllo della concentrazione ematica di trigliceridi, confermandosi composti ideali per monitorare l’assetto lipidico del sangue.
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