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Muira puama è una pianta arbustiva appartenente alla famiglia delle Olacacee e originaria della foresta Amazzonica, che si trova abbondantemente soprattutto in Brasile.
Il suo appellativo, che significa “legno potente” è stato definito dagli indigeni Amazzonici che attribuiscono alla pianta numerosi poteri magici, oltre che virtù terapeutiche realmente confermate da ricerche scientifiche.
Morfologicamente questo vegetale presenta l’aspetto di un albero non troppo sviluppato (può arrivare fino a 5 metri di altezza), ma dotato di un fusto ben definito e dal portamento eretto, da cui partono abbondanti ramificazioni.
Le foglie, di forma oblunga, lanceolata e di colore verde brillante, hanno un andamento alternato, con piccioli di media lunghezza, e si caratterizzano per una nervatura centrale e per avere una doppia colorazione: verde chiaro nella pagina superiore e verde scuro tendente al marrone in quella inferiore.
Con dimensioni comprese tra 5 e 7 centimetri, queste appendici non sono appariscenti, ma spesso servono a nascondere piccoli fiori profumatissimi, dall’aroma molto simile a quello del gelsomino.
Essendo di dimensioni minime, essi tendono a riunirsi in infiorescenze ascellari, formate da 6-8 elementi ciascuna, dotate di un profumo intenso e penetrante.
Conosciuta con il nome di “albero della potenza” questa pianta è famosa per le sue proprietà afrodisiache, spesso utilizzate anche in caso di sterilità.
Dal Brasile, dove cresce spontaneamente grazie a condizioni ambientali estremamente favorevoli, la muira puama si è successivamente diffusa anche in Europa, dove spesso viene coltivata e impiegata come erba officinale.
I suoi principi attivi sono concentrati soprattutto a livello dell’apparato radicale che si sviluppa con un andamento orizzontale e senza scendere in profondità, sotto forma di rizoma duro e fibroso.
Questo tipico comportamento dipende dal fatto che le radici del vegetale sono molto ramificate e quindi in grado di assorbire con facilità tutti i nutrienti necessari per l’accrescimento.
Di colore mattone chiaro e molto ricca di sostanze aromatiche, la radice di muira puama è dotata di un sapore particolarmente amaro, che la rende sgradita al palato.
Per evitare un simile inconveniente, di solito la preparazione di tisane e infusi presuppone un’abbondante dolcificazione.
Il suo areale è costituito da terreni ricchi di humus, ben drenati ma umidi, come quelli pluviali, esposti direttamente alle radiazioni del sole.
Intorno al 1930, alcuni esploratori europei che arrivarono in Amazzonia rimasero colpiti dall’abitudine degli indigeni di sfregare le radici della pianta sulle parti del corpo doloranti.
In seguito a simili trattamenti, i malati riuscivano a riacquistare vigore e forza fisica entro pochissimo tempo; inoltre assumendo il vegetale sotto forma di decotti e infusi, anche il tono dell’umore migliorava in maniera notevole.
Pochi anni dopo alcuni farmacologi Inglesi si applicarono allo studio dei principi attivi della muira puama che risultò essere utilissima in presenza di problematiche collegate alla disfunzione erettile e alla dissenteria.
Simili sostanze, che sono contenute in tutte le parti della pianta, si trovano particolarmente concentrate nella corteccia e nelle radici.
L’elemento più rappresentativo è la muirapuamina, un composto resinoso dotato di funzioni vasodilatatrici.
L’attività afrodisiaca e potenziante sull’erezione dipende proprio dal maggiore afflusso ematico ai corpi cavernosi del pene, che si inturgidisce con maggiore facilità.
Il meccanismo d’azione di questo elemento è del tutto simile a quello dell’ossido nitrico (uno dei principali costituenti del Viagra).
Le parti utilizzate a scopo fitoterapico sono soprattutto radici, rami e corteccia, che vengono raccolti a mano, dopo aver adeguatamente inciso i tronchi.
Per ricavare il maggior quantitativo possibile di composti benefici è necessario incidere la corteccia in senso longitudinale, con una tecnica simile a quella utilizzata per il sughero.
Una simile procedura è facilitata dal fatto che la corteccia è molto sottile e dunque può essere tagliata senza problemi.
Le sostanze attive, che si trovano comunque in tutta la pianta, devono subire specifici processi di lavorazione e di purificazione.
Le proprietà della muira puama dipendono dai suoi principi attivi, che sono:
Oltre che per il suo notevole potere afrodisiaco, la pianta possiede anche altre funzioni fitoterapiche, tra cui:
In oltre il 60% dei casi, gli estratti di muira puama sono in grado di risolvere le problematiche collegate alla disfunzione erettile.
Quando vengono macerate in soluzioni alcoliche, le foglie e le parti di corteccia non ancora completamente essiccata producono il così detto “punch of love”.
Recentemente gli estratti di questo vegetale sono stati utilizzati per formulare rimedi contenenti anche ginkgo biloba, un composto adattogeno e stimolante sulla funzionalità sessuale sia per gli uomini che per le donne.
Un simile fitocomplesso, che è costituito dagli esteri degli acidi grassi del ginkgo in unione all’alcaloide muirapuamina, è consigliato in caso di stress prolungato, stanchezza psico-fisica, depressione ed esaurimento nervoso.
Grazie alla sua funzione adattogena, la muira puama viene considerata un rimedio per eccellenza contro la fatica e lo stress.
La rapidità con cui gli elementi attivi entrano in funzione è molto elevata poiché la sua assimilazione avviene spesso bypassando i processi digestivi, dato che il suo assorbimento si verifica principalmente nella prima parte dell’intestino tenue.
Considerata un vero e proprio stimolante naturale del sistema nervoso centrale e un tonico per tutto l’organismo, la muira puama trova largo impiego nel settore erboristico, che sfrutta la sua eccezionale attività biologica.
Infatti i principi attivi in essa contenuti sono molto concentrati e pertanto entrano in azione molto velocemente e già dopo le prime assunzioni sono in grado di modificare completamente l’assetto metabolico del paziente.
Oltre a ripristinare il desiderio sessuale, a favorire l’erezione e a risolvere i disturbi collegati alla disfunzione erettile, il vegetale migliora la resistenza del corpo alla fatica psico-fisica, rendendolo più attivo anche per il miglioramento delle risposte immunitarie.
Il fitocomplesso contenente esteri degli acidi triterpenici, polifenoli e tannini, è senza dubbio il principale responsabile dell’attività adattogena della pianta.
La medicina popolare ha sempre fatto ricorso a questa pianta per aumentare la forza fisica e per migliorare il tono dell’umore.
Il sistema digerente è uno degli apparati che trae maggiore vantaggio dall’assunzione di simili rimedi, capaci di contrastare diarrea, pirosi gastrica e disappetenza.
La sua funzione principale rimane comunque quella afrodisiaca, che si manifesta non soltanto con l’aumento del desiderio sessuale, ma anche con il potenziamento della durata dell’erezione, fenomeno derivante dalla vasodilatazione indiretta, riguardante soprattutto i corpi cavernosi.
A differenza dei medicinali afrodisiaci di sintesi, che possono provocare gravi effetti collaterali a livello dell’apparato cardiovascolare, la muira puama non ha controindicazioni e non provoca l’insorgenza di reazioni avverse in individui di qualsiasi età anche in associazione a terapie croniche.
La muira puama è una pianta molto nota per le sue proprietà afrodisiache, ma in realtà possiede diversi interessanti effetti per cui il suo utilizzo si è sempre più diffuso tra i consumatori che desiderano potenziare il proprio benessere a livello globale.
Questo vegetale è in grado di ottimizzare il vigore sessuale e di incrementare il desiderio, sia nell’uomo che nella donna, mediante una migliore erezione maschile e un maggiore inturgidimento genitale femminile.
Oltre a questi effetti, l’assunzione regolare di integratori alimentari a base di simili principi attivi conferisce una maggiore tonicità a livello neuromuscolare, infatti consente un rapido recupero dopo l’esercizio e l’affaticamento.
La muira puama si è rivelata nel tempo anche un ottimo rimedio digestivo, utile nei casi di digestione difficoltosa ad esempio per un’eccessiva introduzione di grassi.
La nevralgia è un disturbo piuttosto comune che colpisce uomini e donne di qualsiasi età e coinvolge le terminazioni nervose: si manifesta con una fastidiosa sensazione di bruciore, dolore e formicolio a livello cutaneo e sottocutaneo, in una determinata regione anatomica, in genere piuttosto circoscritta.
Tale disturbo può essere transitorio e scomparire nel giro di qualche ora, ma, nella maggior parte dei casi, si protrae per almeno qualche giorno, fino ad arrivare a due o anche tre settimane.
Il problema in questi casi è quello di trovare la terapia giusta: se da un lato i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) rappresentano la prima scelta in termini di analgesia, dato che sono in grado di eliminare il dolore in maniera eccellente, d’altro lato non è consigliabile impostare con essi una terapia cronica, in quanto gli effetti indesiderati come gastrite, pirosi e mal digestione sono tempo-dipendenti.
Spesso i pazienti afflitti da questa patologia sono alla ricerca di un rimedio non tossico, privo di effetti collaterali, ma efficace per contrastare il problema mediante un’assunzione anche a lungo termine.
La muira puama si rivela estremamente preziosa in tali condizioni, in quanto risponde a tutte le esigenze del caso e può essere somministrata anche per periodi prolungati senza alcun tipo di conseguenza, senza provocare dipendenza né assuefazione.
Anche la dismenorrea, cioè la mestruazione dolorosa, un disturbo che coinvolge la stragrande maggioranza delle donne in età fertile, risulta alleviata in maniera significativa con l’introduzione nel proprio piano alimentare di integratori a base di questo vegetale.
Ogni giorno infatti bisognerebbe ricordarsi di assumere una compressa dopo i pasti principali, sempre secondo le indicazioni riportate sulla confezione del prodotto, dato che la posologia può leggermente cambiare a seconda dell’azienda produttrice.
In questo modo, mese dopo mese la donna potrà assistere a un progressivo miglioramento del ciclo mestruale, che provocherà meno dolore e sarà caratterizzato da un numero inferiore di spasmi a carico della muscolatura liscia viscerale.
Un altro utilizzo molto interessante della muira puama è rappresentato dal controllo delle concentrazioni del colesterolo ematico.
Il colesterolo è una molecola presente in maniera diffusa negli alimenti che si trovano più comunemente in tavola dal momento che è parte integrante delle membrane cellulari e pertanto è riscontrabile in tutti i cibi di origine animale.
Il problema della sua concentrazione nel sangue, che si somma comunque alla quota di composto prodotto dalla sintesi endogena dell’organismo, si riferisce al sistema cardiocircolatorio.
Subentra quindi l’eventualità concreta di una sua deposizione progressiva a livello delle pareti vascolari, con conseguente formazione di placche ateromatose che richiamano anche le piastrine.
Per scongiurare il rischio di tromboembolia, l’assunzione regolare di integratori alimentari a base di muira puama può costituire un supporto da non sottovalutare.
Ovviamente, in caso di ipercolesterolemia, il ricorso ai rimedi fitoterapici deve rappresentare solamente un’opzione nelle fasi iniziali del disturbo, che deve comunque essere seguito dal proprio medico e sempre monitorato da periodiche analisi del sangue.
Un altro beneficio spesso non considerato con la dovuta attenzione della muira puama è quello della stimolazione dell’appetito.
Esistono particolari situazioni in cui la perdita dell’appetito si configura come un vero e proprio problema, anche piuttosto serio soprattutto se prolungato nel tempo.
L’organismo va incontro a una progressiva perdita delle forze nonché ad alterazioni funzionali a carico dei diversi organi, che possono essere reversibili ma anche, nei casi più gravi, irreversibili (insufficienza d’organo).
Si instaura un pericoloso circolo vizioso da cui spesso il paziente non riesce a uscire, che però se viene interrotto il prima possibile non degenera in forme più gravi da sottoporre a controllo medico.
Assumere muira puama consente di andare a stimolare il centro dell’appetito a livello encefalico in maniera naturale e reversibile, nel senso che sospendendo la somministrazione in qualsiasi momento, non si accusa una perdita di funzionamento.
Chi soffre di deficit che interessano le attività cognitive, come la memoria, spesso non sa a quale rimedio ricorrere per limitare il problema, ma potrebbe rivolgersi a integratori alimentari a base di questo vegetale.
Infatti, soltanto recentemente, è emersa anche questa proprietà, molto utile a studenti e lavoratori che necessitano di una certa capacità mnesica e cercano un supporto il più possibile naturale e privo di effetti collaterali.
Le dosi suggerite per utilizzare muira puama al meglio delle sue potenzialità, ed evitare di incorrere in problemi di sovradosaggio o di inefficacia, sono da 0,5 a 1 grammo, da una a due volte al giorno, in un adulto sano.
Se il paziente è over 60 o under 30, è probabilmente necessario un riaggiustamento della posologia in quanto il metabolismo potrebbe essere insufficiente nel primo caso ed eccessivo nel secondo.
Anche in caso di patologie epatiche, dato che il fegato è il principale organo che metabolizza la muira puama, potrebbe essere opportuno ridurre la quantità introdotta.
Le controindicazioni all’assunzione di muira puama sono pressoché nulle, ad eccezione delle sopracitate patologie epatiche; questo vegetale ha mostrato un’elevata biocompatibilità e pertanto si inserisce nella categoria dei “molto maneggevoli”.
Gli effetti indesiderati più comuni, peraltro di entità lieve o molto lieve, sono riferibili a saltuari mal di testa o mal di stomaco, che si risolvono abbassando il dosaggio o sospendendo l’utilizzo.
Spesso, il paziente che riferisce tali disturbi, è un soggetto sensibile ai principi attivi e che quindi non riesce trarre alcun beneficio dalla loro assunzione: condizioni del genere rappresentano gli unici casi in cui è opportuno evitare di impostare una terapia a base di muira puama.
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