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Moringa: Conosci i Suoi Fantastici Benefici?

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Classifica dei migliori prodotti con moringa

Di seguito invece trovi una lista completa di tutti i migliori prodotti con moringa presenti sul mercato:

Moringa

Moringa Oleifera è una pianta appartenente alla famiglia delle Moringacee, che cresce preferibilmente alle pendici dei monti Himalayani dell’India, parse di cui è originaria.

Grazie alle sue proprietà fitoterapiche estremamente benefiche per l’organismo, attualmente viene coltivata in molte zone caratterizzate da un clima tropicale e sub-tropicale.

Si tratta di un albero ben sviluppato, che può raggiungere fino a 10-12 metri di altezza, e che cresce velocemente per cui in pochi mesi può raggiungere 3-5 metri e dopo qualche anno può terminare il suo completo sviluppo.

Da un fusto legnoso e con portamento eretto si sviluppano numerosi ramificazioni ricoperte di foglie pluricomposte, ovoidali, con margine continuo e di colore verde chiaro sul dorso e verde pallido sul retro.

I fiori, di piccole dimensioni, hanno una delicata tonalità bianco-avorio e tendono a riunirsi in grappoli inseriti spesso all’ascella delle foglie o comunque sempre alternati ad esse.

In presenza di un clima favorevole sono possibili anche due o tre fioriture all’anno, con grande vantaggio dei processi di impollinazione, che avviene tramite insetti.

I frutti presentano un tipico aspetto di baccelli affusolati a sezione triangolare, lunghi da 30 a 40 centimetri, che contengono un numero variabile (da 16 a 22) di semi rotondi di colore scuro simili ai fagioli e rivestiti da una membrana cartacea.

Ogni albero è in grado di produrre da 20 a 80 baccelli ogni anno.

Quando non hanno completato la maturazione questi baccelli sono verdi, morbidi e contorti, mentre da maturi appaiono di colore giallo ocra e poi marrone, diventando molto più duri e legnosi.

L’apparato radicale, che ha una conformazione rizomatosa, si distingue per un forte aroma pungente, corrispondente a un altrettanto intenso sapore, che ricorda quello del rafano.

Il nome “moringa” nel linguaggio locale significa “baccello contorto”, con riferimento alla forma dei suoi frutti.

Normalmente questo albero ha dimensioni di circa 5-7 metri, che soltanto in presenza di un suolo particolarmente fertile può superare i 10 metri, anche perché la consistenza del legno è piuttosto spugnosa e debole.

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Proprio per questo motivo i suoi rami, di aspetto sottile, tendono a intrecciarsi tra loro e a pendere verso il basso, rendendo particolarmente facile la raccolta di foglie e fiori.

La pianta, che è molto resistente alla siccità, può crescere anche su terreni sterili e poveri di sostanze nutritive, ma si sviluppa con maggiore rapidità su suoli fertili.

Il suo apparato radicale può tollerare condizioni di pH comprese tra 4 e 9, adattandosi perfettamente a substrati acidi, neutri e alcalini.

L’unica necessità indispensabile alla sua sopravvivenza è l’assoluta assenza di ristagni d’acqua dato che le radici hanno bisogno di suoli ben drenati.

Un grosso limite alla sua coltivazione è rappresentato dal fatto che, in seguito al contatto col fuoco, la pianta si distrugge completamente e in brevissimo tempo e di conseguenza non può più ricrescere.

Pertanto in quei paesi dove tradizionalmente si pratica disboscamento con incendi, i vegetali di questa specie vengono irrimediabilmente distrutti.

Moringa: proprietà

Da secoli utilizzata nella medicina popolare Indiana, la moringa viene spesso denominata “albero miracoloso” in quanto offre numerosi vantaggi terapeutici e preventivi per migliorare lo stato di salute dell’organismo.

Essa trova impiego non soltanto nel settore erboristico, ma anche gastronomico e cosmetico poiché i suoi principi attivi sono dotati di proprietà ad ampio raggio.

Le parti della pianta impiegate a tali scopi sono:

  • apparato radicale;
  • corteccia;
  • foglie;
  • fiori;
  • baccelli;
  • semi.

Si può quindi affermare che tutto l’albero è utile, a patto che la raccolta e la conservazione delle sue porzioni avvengano in maniera adeguata.

Le foglie essiccate e sminuzzate, o ancor meglio polverizzate, rimangono comunque il rimedio maggiormente utilizzato per vari scopi.

Esse servono per la preparazione di infusi e bevande, mentre dai semi vengono estratti tutti i principi attivi che fanno parte degli integratori alimentari.

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Per scopi cosmetici si usa prevalentemente l’olio ottenuto dalla spremitura dei semi, che deve essere prodotto a freddo e seguendo specifiche metodiche.

In ambito culinario si sfruttano foglie, fiori, semi e baccelli che vengono considerati parte integrante dell’alimentazione in numerosi paesi Asiatici, dove la popolazione considera la moringa come un prezioso supporto nutritivo.

Essa infatti possiede un vantaggioso profilo nutrizionale, contenente:

  • vitamine;
  • aminoacidi (semplici e ramificati);
  • sali minerali;
  • oligo-elementi.

Grazie alla sinergia funzionale di tali nutrienti, la pianta è ormai classificata come un vero e proprio super-food utilizzato ampiamente anche nel mondo occidentale.

Le foglie di questa pianta si caratterizzano per un’abbondante concentrazione di:

  • aminoacidi essenziali;
  • acido ascorbico;
  • vitamine del gruppo B (B1, B2, B3, B5, B6, B9);
  • potassio;
  • ferro;
  • calcio;
  • fosforo;
  • magnesio;
  • zinco;
  • sodio.

Oltre ad essere consumate crude spesso vengono cotte al vapore oppure saltate in padella, nella preparazione di gustose ricette vegetariane.

Sminuzzate e polverizzate esse trovano impiego nella realizzazione di zuppe e salse, oltre che di tisane e infusi depurativi.

Nella maggior parte dei casi i baccelli immaturi sono sottoposti a bollitura e consumati come verdura saporita e benefica soprattutto per la notevole concentrazione di fibre insolubili (utili per regolarizzare l’alvo intestinale) e di minerali, come magnesio, potassio e manganese.

I semi, che devono essere bolliti a lungo, hanno un sapore del tutto paragonabile a quello dei fagioli e sono molto ricchi di vitamina C e di vitamina B.

Alternativamente possono anche essere tostati e mangiati come snack.

Da essi si ricava poi un olio commestibile dal gusto dolce e delicato, resistente all’irrancidimento e ricchissimo di acido oleico e di acido beenico (proprio per questo esso è conosciuto col nome di “olio di Behen”.

Le radici, anche queste commestibili, vengono essiccate e polverizzate per poi essere aggiunte ai cibi come insaporitori naturali, sempre senza superare i dosaggi consentiti perché contengono un alcaloide (spirochina) che potrebbe provocare danni all’organismo.

L’apparato radicale della moringa possiede comprovate proprietà abortive, per cui durante la gravidanza è sconsigliato assumere integratori contenente simili sostanze.

Moringa: benefici

I numerosi benefici della moringa dipendono dai suoi componenti e dal loro ruolo biomolecolare, strettamente condizionato sia dalla quantità che dal tipo di principi attivi presenti, che sono:

  • flavonoidi;
  • acidi fenolici;
  • polifenoli;
  • acido ascorbico;
  • terpenoidi;
  • glucosinolati;
  • minerali.

Non tutte le piante contengono gli stessi elementi e soprattutto non nelle medesime percentuali, per cui è sempre necessario fare riferimento alle indicazioni presenti sulle confezioni e attenersi alla posologia consigliata.

Tra le principali funzioni del vegetale ci sono:

  • proprietà antinfiammatorie, che dipendono dalla significativa presenza di flavonoidi e di acidi fenolici contenuti nelle foglie e nelle radici;
  • proprietà germicide, che si manifestano soprattutto contro microrganismi di tipo gram-positivi e soltanto marginalmente contro quelli gram-negativi;
  • proprietà antiossidanti, che dipendono dalla vitamina C e dai polifenoli;
  • proprietà ipoglicemizzanti, che derivano dall’azione dei terpenoidi presenti nella corteccia;
  • Proprietà antitumorali.

Bisogna comunque tenere conto che questi ultimi benefici sono stati per ora confermati con certezza soltanto relativamente ad animali da laboratorio, mentre mancano ancora testi clinici ed epidemiologici.

Tuttavia le premesse sono estremamente incoraggianti e fanno ben sperare, motivo per cui la moringa, oltre ad essere considerata un super-food, viene anche valutata come un efficace rimedio fitoterapico per molti impieghi.

Nel nostro paese questa pianta non è disponibile fresca (per uso alimentare), ma soltanto sotto forma di integratori formulati con principi attivi estratti dalle foglie essiccate, polverizzate, titolate e standardizzate.

Per ottenere simili rimedi si utilizzano anche i semi.

Ogni parte dell’albero è commestibile, infatti possono essere utilizzati radici, corteccia, foglie, fiori, baccelli e semi, dai quali in particolare si estrae un olio per uso sia cosmetico che culinario.

Dopo aver estratto l’olio, i gusci dei semi possono ancora essere utilizzati mediante un processo di purificazione (flocculazione).

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Moringa e tiroide

La tiroide è una delle più importanti ghiandole endocrine dell’organismo in quanto la sua funzione è quella di monitorare praticamente tutte le funzioni del corpo.

Essa inoltre è sottoposta a un controllo nervoso da parte dell’ipotalamo e dell’ipofisi che ne determinano le priorità operative nei confronti di organi e apparati.

Essendo interessata alla quasi totalità dei processi metabolici, la tiroide necessita di un elevato apporto energetico, indispensabile per mantenerla in buono stato.

Pertanto l’assunzione di integratori a base del vegetale può rivelarsi un prezioso aiuto per supportare la ghiandola, a patto di rispettare la posologia degli integratori.

Le foglie di moringa, che costituiscono la parte maggiormente utilizzata, contengono i seguenti elementi:

  • proteine (30%);
  • aminoacidi essenziali;
  • fibre (20%);
  • vitamine del gruppo B;
  • vitamina C;
  • minerali;
  • glucosinolati;
  • glucomoringina;
  • flavonoidi;
  • isocianati;
  • quercitina;
  • acido caffeico;
  • acido gallico;
  • miricetina;
  • acido clorogenico;
  • carotenoidi;
  • acido ellagico;
  • tannini;
  • saponine;
  • alcaloidi;
  • ftalati.

I semi, invece, contengono prevalentemente sostanze oleose, tra cui l’acido oleico in associazione a fitosteroli, che invece mancano nelle foglie.

La sinergia operativa di tutte queste sostanze provoca un benefico riscontro a livello dei tireociti, soprattutto per quanto riguarda la produzione di T3 e T4, che sono i due ormoni tiroidei.

Inoltre le proprietà antiossidanti degli integratori a base del vegetale sono estremamente utili per stimolare una tiroide ipofunzionante, ma soprattutto iperfunzionante, quando cioè la percentuale di ormoni è troppo elevata e di conseguenza il metabolismo può risentirne in maniera significativa.

Tra l’altro sembra che la genesi dei noduli tiroidei dipenda proprio dall’iper-stimolazione della ghiandola, che produce eccessive quantità di tiroxina.

Secondo numerose ricerche scientifiche e nutrizionali, gli integratori di questo genere contribuiscono a regolarizzare la concentrazione di ormoni tiroidei, stabilizzando il metabolismo.

Pertanto l’impiego di simili preparati può affiancarsi alle terapie tradizionali contro disturbi del genere, consentendo di velocizzare il raggiungimento di un equilibrio metabolico e termoregolatore.

Tra le sue funzioni, questa ghiandola tiene monitorato anche il battito cardiaco che, in caso di squilibri funzionali, tende a modificarsi.

La moringa agisce regolando la frequenza cardiaca, supportando la tiroide malfunzionante.

Questa pianta contiene infatti consistenti percentuali di quercetina, un composto che agisce sulla sintesi9 di T3 e T4, e quindi sulla produzione di energia mitocondriale e sul metabolismo basale.

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Moringa: per quanto tempo assumerla?

La moringa è una pianta generalmente ben tollerata e priva di controindicazioni (con esclusione del periodo gestazionale), per cui la sua assunzione non prevede limitazioni di alcun genere.

Essa inoltre si caratterizza per un’elevata compatibilità biologica, requisito indispensabile per scongiurare il rischio di insorgenza di reazioni avverse.

Una volta ingeriti, gli integratori vengono rapidamente assimilati rendendosi altrettanto velocemente disponibili per l’organismo.

Alla luce di simili considerazioni è quindi possibile affermare che i principi attivi possono essere assunti anche per lunghi periodi di tempo senza che si verifichino effetti collaterali.

Di solito è consigliabile iniziare con dosaggi compresi tra 400 e 800 milligrammi al giorno, da suddividere preferibilmente in due somministrazioni, di cui una sempre prima di coricarsi.

Dopo 2-3 settimane di questa posologia si può aumentare il dosaggio fino a 1 grammo al giorno, sempre suddiviso in due volte.

In casi particolari e comunque limitandosi a brevi periodi (massimo 4 settimane) è consentito aumentare la dosa fino a 2 grammi nelle 24 ore.

Il periodo di assunzione di simili rimedi non dovrebbe mai essere inferiore a 8 settimane (due mesi), meglio se 12 settimane, per consentire ai principi attivi di svolgere il loro compito terapeutico e preventivo.

Generalmente è utile incominciare qualsiasi programma di impiego degli integratori con un dosaggio minimo, per testare la reattività individuale e di conseguenza per poi aumentare gradualmente la posologia.

I prodotti più utilizzati sono sotto forma di capsule oppure in polvere da assumere con bevande, yogurt, zuppe di verdura, spremute oppure frullati.

Il dosaggio dei vari preparati è strettamente collegato al periodo di impiego, dato che dilazionando le tempistiche è possibile mantenere bassi i dosaggi e viceversa.

La scelta dipende dalle singole esigenze e soprattutto dalla finalità per cui la moringa viene utilizzata: ad esempio in ambito sportivo, gli atleti prima di una competizione possono assumere anche 3 grammi di polvere.

Bisogna comunque sempre valutare caso per caso, basandosi soprattutto sulle necessità individuali, tenendo conto che i prodotti sono ben tollerati.

Moringa: controindicazioni

In linea di massima tutti i preparati contenenti moringa non hanno controindicazioni, se non durante la gravidanza quando, tenendo conto dei potenziali effetti abortivi della pianta, è sconsigliabile utilizzarli.

Un impiego eccessivamente prolungato oppure non rispettoso della posologia indicata sulla confezione potrebbe provocare effetti lassativi, di breve durata e facilmente reversibili con la temporanea sospensione dei prodotti.

Individui intolleranti al vegetale potrebbero sviluppare reazioni allergiche, che possono essere prevenute incominciando l’assunzione con dosaggi bassi.

Chi è sottoposto a terapie continuative con medicinali deve consultare il proprio medico per evitare l’insorgenza di sovrapposizioni farmacologiche.

L’olio cosmetico deve essere testato sulla pelle prima del suo impiego dato che in rari casi può causare arrossamento, irritazione e ipertermia su epidermidi sensibili oppure soggette a desquamazioni ricorrenti.

Gli alcaloidi contenuti nelle sue radici potrebbero contribuire a rendere la moringa non del tutto assimilabile.

Tuttavia l’unico vero rischio (soltanto in caso di sovra-dosaggio) è costituito dagli effetti blandamente lassativi degli integratori, che sostanzialmente sono del tutto compatibili con l’organismo.

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