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L-Ornitina: Scopri Tutti i Suoi Benefici e Dove Comprarla!

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Prima di entrare nei dettagli specifici, di seguito trovi una tabella nella quale sono stati inseriti i migliori integratori con L-Ornitina del 2022, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale

Migliori integratori con l-ornitina

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Classifica dei migliori integratori con L-Ornitina

Di seguito, invece, trovi una classifica dei migliori integratori con L-Ornitina presenti sul mercato:

L-ornitina

L’ornitina è un composto sintetizzato dall’organismo umano di derivazione amminoacidica, caratterizzato da un pH alcalino e la cui sintesi parte dall’arginina sottoposta all’azione catalitica dell’arginasi.

Da questo processo biologico si ottengono ornitina e urea, infatti l’amminoacido rappresenta la prima tappa del ciclo dell’urea, nel quale funziona come trasportatore dei gruppi amminici.

In una tappa intermedia del ciclo dell’urea viene sintetizzata anche la citrullina a livello mitocondriale.

Il ciclo si verifica tra il citoplasma e i mitocondri delle cellule epatiche, aumentando la sua intensità in conseguenza di diete iperproteiche (chetogeniche), quando l’ossidazione degli amminoacidi è l’unica fonte energetica disponibile.

Anche in seguito a digiuni prolungati, a lunghe convalescenze o ad alcune patologie croniche, il ciclo dell’urea diventa più intenso provocando un aumento della concentrazione di ornitina.

In condizioni fisiologiche questa molecola non è particolarmente concentrata, in quanto viene introdotta con la dieta mediante alimenti di origine animale come carne, uova, latte e pesce, prodotti in cui essa è presente in quantitativi contenuti.

La caseina, che è la principale proteina del latte, è una delle più abbondanti fonti di ornitina, che viene estratta facilmente in seguito a processi di idrolisi enzimatica condotti a temperatura superiore a 37 gradi centigradi.

Facendo parte del ciclo dell’urea, questo amminoacido consente la depurazione dall’ammoniaca, evitando il rischio di un accumulo che potrebbe causare conseguenze estremamente pericolose per l’organismo.

La sua produzione endogena deriva sostanzialmente dalla parziale digestione dell’arginina, un altro amminoacido che viene introdotto con la dieta.

Tutti questi elementi sono accomunati dalla presenza di molecole di azoto, che svolge importanti funzioni biologiche nell’organismo, a patto di non superare la sua soglia fisiologica.

Il ruolo biochimico nutrizionale dell’ornitina è collegato alla sua partecipazione diretta a numerose reazioni metaboliche e ormonali, sulle quali svolge un controllo essenziale per il benessere dell’organismo.

l ornitina a cosa serve

Le sue principali funzioni sono le seguenti:

  • minimizzare la fatica muscolare in persone adulte sottoposte a sforzi intensi o prolungati, che migliorano le loro performance in seguito all’aumentata escrezione di ammoniaca. Come è noto, la genesi della percezione di affaticamento dipende dalla concentrazione ematica di ammoniaca, per cui diminuendo la sua percentuale ematica si abbassa anche la sensazione di fatica;
  • ruolo anticatabolico in presenza di gravi patologie come cachessia, traumi da incidenti, ustioni estese o qualsiasi condizione in cui l’organismo non è in grado di svolgere correttamente la sintesi proteica. Bloccando le vie cataboliche, l’ornitina contribuisce a garantire una certa disponibilità di composti vitali, tra cui soprattutto i peptidi;
  • aumento della sintesi di ossido nitrico, che migliora le funzioni vasomotorie e di conseguenza l’ossigenazione dei tessuti, soprattutto di quello muscolare. Questa funzione si collega anche all’importante ruolo antiossidante che contrastando lo stress ossidativo, elimina i radicali liberi circolanti;
  • aumento della sintesi di poliammine, molecole che svolgono un’efficace funzione protettiva sulla mucosa intestinale, consentendo di migliorare le risposte immunitarie mediate dal microbioma;
  • migliorare le prestazioni sportive negli atleti sia in fase di allenamento che nel recupero post-workout, sfruttando anche l’effetto detossificante verso l’ammoniaca. È noto che molti sportivi in seguito a un intenso esercizio fisico diminuiscono le loro performance in seguito all’accumulo dell’ammoniaca, che provoca un affaticamento muscolare molto intenso.

Tra le varie funzioni dell’ornitina, quella più importante è collegata all’eliminazione dell’ammoniaca; questo processo influisce sensibilmente su due aspetti, da un lato riduce la sensazione di affaticamento muscolare e d’altro lato disintossica il sangue.

Per tutte queste prestazioni, l’ornitina si conferma un composto necessario per il benessere dell’organismo, soprattutto per gli atleti che sono sottoposti a un progressivo deterioramento della muscolatura.

Tenendo conto che i dosaggi di questo amminoacido derivanti dal regime nutritivo sono piuttosto contenuti, è quindi consigliabile assumere ciclicamente integratori formulati con estratti puri di ornitina, i cui dosaggi devono essere attentamente rispettati per non sovraccaricare fegato e apparato renale.

In ambito sportivo, la posologia quotidiana è di due grammi giornalieri durante le fasi di allenamento e di sei grammi giornalieri nel momento della competizione.

In ambito clinico gli effetti terapeutici del composto sono limitati a pazienti affetti da gravi ustioni oppure sottoposti a importanti interventi chirurgici, in questi casi il dosaggio di ornitina può arrivare fino a dieci grammi giornalieri, ma soltanto per brevi periodi di tempo.

In ambito sperimentale, sono stati testati dosaggi di quindici grammi giornalieri, che hanno consentito di raggiungere rapidamente gli effetti desiderati senza incorrere in effetti collaterali particolarmente evidenti.

Qualsiasi sia la posologia indicata, è sempre opportuno assumere l’ornitina a stomaco vuoto, per velocizzare la sua assimilazione e anche perché i cibi possono ostacolarne l’assorbimento.

Nonostante numerose ricerche effettuate, attualmente non sono disponibili dati effettivi sulla farmacocinetica del composto, che quindi deve essere dosato in base a protocolli terapeutici legati all’integrazione alimentare.

Bisogna comunque tenere presente che dosaggi superiori a dieci grammi al giorno possono provocare nausea, diarrea e crampi addominali.

Trattandosi di una molecola naturale presente nel nostro organismo in condizioni fisiologiche, l’ornitina garantisce un’elevata biocompatibilità e quindi può essere assunta tranquillamente.

Non sono note interazioni farmacologiche di nessun tipo e neppure effetti avversi, tuttavia è preferibile non utilizzare integratori a base di ornitina in gravidanza e durante l’allattamento.

l arginina e ornitina

L-ornitina: cos’è

L’assunzione di ornitina rappresenta una delle più innovative scoperte nel campo dell’integrazione dietetica dello sportivo, poiché svolge funzioni stimolanti sulla somatotropina e sulla produzione di energia.

Di conseguenza, si manifestano numerosi effetti positivi per l’organismo, che sono:

  • miglioramento del trofismo muscolare;
  • potenziamento del recupero energetico;
  • riduzione della massa grassa;
  • aumento della massa magra;
  • miglioramento delle risposte immunitarie;
  • rinnovo cellulare dei tessuti;
  • miglioramento del recupero metabolico post-workout;
  • azione detossificante nei confronti dell’ammoniaca.

In base a numerose evidenze scientifiche, gli effetti benefici dell’ornitina sono collegati allo sviluppo della massa muscolare magra, che è quella direttamente coinvolta durante l’esecuzione di sforzi fisici intensi o prolungati.

Una simile condizione si manifesta non soltanto negli atleti ma anche in chiunque si appresti ad affrontare un periodo di surmenage psico-fisico oppure in chi attraversi fase di malnutrizione causate da diete ipocaloriche sbilanciate.

L’ornitina ha come bersaglio principale l’apparato cardiovascolare che a livello vasomotorio mostra un potenziamento funzionale in seguito alla produzione di ossido nitrico.

L’amminoacido inoltre stimola il sistema immunitario soprattutto in presenza di zinco, che è il minerale indispensabile per produrre leucociti e altre cellule coinvolte nella sintesi di anticorpi.

Essendo un precursore della creatina, l’ornitina partecipa ai processi di gluconeogenesi quando è necessaria una notevole disponibilità di glucosio, spesso in seguito a intensa attività fisica.

Gli integratori contenenti ornitina sono formulati con la sua forma salificata (alfa-chetoglutarato), che a livello fisiologico funziona come tappa intermedia prima di arrivare alla sintesi di arginina.

Questa formulazione è stata realizzata per potenziare l’effetto anabolico a livello del tessuto muscolare, dove è necessario un elevato supporto di proteine di natura plastica.

L’assunzione di integratori a base di questo amminoacido deve essere distribuita durante tutta la giornata e mai prima di coricarsi, poiché durante il riposo notturno vengono potenziati i processi catabolici, che contribuiscono a inattivare l’amminoacido.

L-ornitina proprietà

Le proprietà principali dell’ornitina si collegano alle prestazioni sportive, soprattutto per quanto riguarda gli integratori prodotti in associazione con l’alfa-chetoglutarato.

Come è noto, l’ornitina viene sintetizzata a partire dall’arginina, mentre invece l’alfa-chetoglutarato deriva dalla glutammina dopo la cessione di un gruppo amminico.

Sia arginina che glutammina (che sono i precursori di ornitina e alfa-chetoglutarato) sono amminoacidi dotati di proprietà immonostimolanti, anaboliche, antiossidanti e antiradicaliche.

L’ornitina inoltre stimola l’eliminazione dell’ammoniaca, un prodotto del catabolismo proteico; quando gli atleti sono sottoposti a sfori muscolari, devono aumentare la massa dei muscoli per migliorare le loro prestazioni, velocizzando nello stesso momento i tempi di recupero.

In ambito clinico, tale amminoacido viene utilizzato con successo nel trattamento di bambini affetti da ritardi della crescita: questa prestazione dipende dalla stimolazione dell’ormone dell’accrescimento, che mostra una notevole affinità strutturale con l’ornitina.

Pertanto una maggiore concentrazione del composto nel sangue stimola lo sviluppo delle ossa lunghe, delle articolazioni e delle fibre muscolari nella prima infanzia, quando cioè la crescita dell’organismo può essere rallentata da cause di ogni genere.

Nonostante il suo meccanismo d’azione non sia stato ancora del tutto chiarito, si pensa che l’ornitina diminuisca il catabolismo muscolare incentivando la sintesi proteica e quindi il trofismo delle masse magre.

Questa funzione dipende dalla capacità di stimolare la sintesi di ormoni come quello della crescita e l’insulina; da questa osservazione si può capire il collegamento tra ornitina e metabolismo glucidico, che viene mediato proprio dalle funzioni dell’insulina.

In generale, il metabolismo degli amminoacidi viene potenziato quando l’attività muscolare ha consumato elevate quantità di energia e quindi è necessario un incremento nella sintesi proteica.

Le proprietà anaboliche dell’ornitina contribuiscono a migliorare la produzione peptidica in presenza di stati carenziali derivanti da qualsiasi condizione di stress psico-fisico.

ornitina a cosa serve

Alcune ricerche cliniche condotte su pazienti ospedalizzati e sottoposti a dosaggi compresi tra 10 e 25 grammi al giorno, hanno evidenziato le efficaci proprietà immunostimolanti del composto.

Pertanto si è aperto un nuovo campo di applicazione per questo amminoacido oltre a quello sportivo, antiossidante e detossificante.

L’integrazione di ornitina è quindi consigliata per migliorare le prestazioni atletiche, per depurare l’organismo dall’ammoniaca, per aumentare il trofismo muscolare, per neutralizzare l’affaticamento post-workout e per stimolare la risposta immunitaria.

Nonostante l’ornitina sia presente in numerosi alimenti proteici come pesce, carne, latte e uova, le sue concentrazioni sono molto basse e quindi è consigliabile integrare la sua concentrazione ematica con l’impiego di prodotti formulati appositamente, a patto di rispettarne i dosaggi.

L-ornitina nel cibo

Inizialmente utilizzata sotto forma di nutrizione parenterale ed enterale per contrastare stati cachettici e per migliorare il recupero post-chirurgico, l’ornitina si è progressivamente diffusa anche nel contesto sportivo.

Grazie alle sue funzioni anaboliche e antiossidanti, questo composto ha confermato la sua efficacia anche come immunostimolante, tenendo conto che l’atleta sottoposto a sforzo intenso abbassa le sue difese immunitarie, entrando in uno stato di immunodeficienza acquisita.

Assumendo ornitina in associazione ad acido ascorbico, zinco e vitamina B6, è possibile migliorare rapidamente l’immunità del soggetto, che viene messo in condizioni di reagire meglio all’attacco di germi patogeni.

Insieme a questa funzione, importante dal punto di vista clinico, l’ornitina svolge anche altre attività utili per lo sportivo come migliorare le performance atletiche, facilitare il recupero muscolare, ridurre i rischi di overtraining e potenziare la massa muscolare magra.

Questo amminoacido si trova in alimenti di origine sia animale che vegetale, tra cui:

  • carne rossa e bianca;
  • pesce di ogni tipo;
  • latte vaccino e caprino;
  • prodotti caseari;
  • uova;
  • frutta secca (soprattutto mandorle e pistacchi);
  • legumi (soprattutto soia, lenticchie e piselli);
  • germe di grano.

ornitina dove si trova

Pur essendo abbastanza diffusa in natura, l’ornitina è presente nei vari cibi in concentrazioni piuttosto basse, per cui nella maggioranza dei casi non è sufficiente per coprire il fabbisogno giornaliero.

Per questo motivo in determinate situazioni l’unica risorsa effettivamente valida è quella offerta dagli integratori a base di questo composto sotto forma salina, che risulta più facilmente assimilabile.

Trattandosi di un amminoacido non proteogenico, esso deve essere introdotto dall’esterno tramite l’alimentazione anche perché non è codificato nel DNA.

Si tratta di un prodotto intermedio nei processi metabolici del ciclo dell’urea, che svolge effetti simili a quelli dell’arginina ma con un’efficacia raddoppiata.

Numerose ricerche scientifiche hanno evidenziato come le proteine che contengono ornitina vanno incontro naturalmente a processi di lattamazione, un procedimento sfruttato soprattutto nel body building.

Essendo un amminoacido libero, che tende a non legarsi ad altri, svolge limitate funzioni plastiche ma prevalentemente di tipo detossificante, infatti essa ha un ruolo chiave nel ciclo dell’urea e quindi nella produzione di scorie azotate, che vengono eliminate in seguito ad affaticamento muscolare.

Se assunto in sinergia con l’arginina, la sua attività viene potenziata di almeno tre volte, soprattutto per quanto riguarda la stimolazione del trofismo muscolare e dell’immuno-stimolazione.

I dosaggi consigliati di ornitina sono compresi tra 5, 10 e 15 grammi al giorno, a seconda delle finalità che si propone e se il suo impiego è mirato a funzioni sportive oppure soltanto metaboliche.

Tra le varie funzioni che svolge anche a concentrazioni minime, c’è quella di mobilizzare i grassi depositati e di aumentare la forza muscolare, minimizzando i sintomi dello stress psico-fisico.

È stato evidenziato un picco nella sintesi dell’ormone della crescita in seguito all’introduzione di ornitina con dosaggi superiori a dieci grammi al giorno per la donna e a dodici grammi al giorno per l’uomo.

L’impiego di integratori a base di questo composto deve essere comunque inserito all’interno di un regime alimentare equilibrato, vario e sano, comprendente quote bilanciate di peptidi di origine animale e vegetale, per assicurare un apporto esterno della sostanza che va a completare quella derivante dai processi di sintesi endogena.

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