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L’arginina è un aminoacido essenziale soltanto in fase di crescita, poiché nell’individuo adulto può essere sintetizzata dall’organismo, principalmente a livello epatico e renale.
La sua assunzione avviene per via alimentare mediante cibi come la carne (soprattutto rossa), i legumi, la frutta secca, i latticini e tutti gli alimenti ricchi di proteine vegetali (come soia e germe di grano).
Di norma, la quantità introdotta in qualsiasi regime nutritivo variato e bilanciato, corrisponde a un intervallo piuttosto ampio, compreso tra 3,5 e 5 grammi al giorno.
Persone sottoposte a intensi stress psico-fisici oppure a diete particolarmente severe e restrittive o anche a traumi fisici o mentali molto impattanti, possono vere bisogno di un’integrazione a base di questo amminoacido, il cui ruolo non è soltanto corporeo ma anche emotivo.
I cibi maggiormente ricchi di arginina sono le arachidi tostate, le nocciole, le mandorle, tutti i legumi secchi, la carne, il pesce, l’uovo sia intero che assunto separatamente come albume o tuorlo, i latticini e tutti i cereali.
Grazie al suo ruolo biologico estremamente utile e addirittura indispensabile in presenza di stati carenziali, l’arginina viene ormai da anni impiegata come ingrediente d’elezione per formulare integratori sia per finalità sportive che cliniche.
L’integrazione con questo amminoacido risulta particolarmente utile nelle persone defedate e che escono da lunghe convalescenze, oltre che in caso di particolari patologie croniche.
Le interessanti proprietà biologiche dell’arginina hanno suggerito numerose ricerche epidemiologiche sugli effetti derivanti dalla sua assunzione, che sembra indicata soprattutto per migliorare le funzioni cardiovascolari, la fertilità, il sistema immunitario e le prestazioni sportive.
Dal punto di vista chimico è un composto ternario contenente azoto, idrogeno e ossigeno, che non viene sintetizzato nei bambini ma soltanto dopo l’adolescenza.
Pertanto, la sua integrazione è indispensabile in tutti i periodi di accrescimento psico-fisico oppure quando le sue richieste aumentano in seguito a intensi sforzi fisici e ad affaticamento muscolare.
La sua azione principale è collegata al potenziamento dei muscoli, che aumentano di volume in seguito alla moltiplicazione delle miocellule.
Classificato come amminoacido condizionatamente essenziale poiché assume un ruolo chiave soltanto in alcune fasi della vita, l’arginina è un composto indispensabile alla vita grazie alle numerose prestazioni che garantisce su tutti gli apparati.
La sua attività biologica riguarda infatti:
L’arginina si è rivelata un composto di primaria importanza sull’apparato cardiovascolare, infatti la sua concentrazione ematica contribuisce ad abbassare la colesterolemia, a evitare picchi ipertensivi e a ridurre il danno vascolare in caso di angina pectoris.
Tutte queste azioni dipendono dalla riduzione dei processi ossidativi delle lipoproteine LDL, responsabili del trasporto della quota dannosa di colesterolo.
Le attività cardiovascolari dell’arginina dipendono tutte da due effetti principali: da un lato un miglioramento funzionale delle pareti vascolari e d’altro lato l’aumento della sintesi di ossido nitrico (potente vasodilatatore).
Sono stati eseguiti numerosi test clinici che confermano l’utilità di questo amminoacido per migliorare la vitalità e la motilità degli spermatozoi in soggetti affetti da oligospermia.
Questa funzione dipende dall’azione vasodilatatrice e antiossidante del composto, la cui assunzione è consigliata anche in caso di disfunzione erettile.
È risaputo che l’arginina stimola la sintesi di prolina, una molecola che si trova abbondantemente nel collagene, per questo l’assunzione di integratori a base di arginina contribuisce a migliorare l’elasticità e la tonicità cutanea e ad abbreviare i tempi di cicatrizzazione di traumi e ferite, soprattutto in caso di ustioni.
Molti integratori che contengono questo amminoacido vengono prescritti a pazienti immunodepressi, poiché il loro impiego stimola la sintesi di linfociti, macrofagi e cellule natural killer, anticorpi particolarmente efficaci nei confronti di germi patogeni di vario tipo.
In ambito sportivo, l’utilizzo di arginina sfrutta le sue funzioni antiossidanti e immuno-stimolanti, indispensabili durante sessioni di allenamenti intensi e prolungati.
Questa molecola potenzia anche la produzione di energia, mediante la stimolazione dell’attività gluconeogenica che si svolge soprattutto a livello delle cellule muscolari.
Gli atleti ottengono risultati estremamente vantaggiosi dall’impiego di integratori a base di arginina, anche grazie al loro ruolo disintossicante verso le scorie azotate che sono prodotte in quantitativi maggiori durante l’attività fisica.
Secondo le più recenti linee guida, una integrazione con arginina sembra contribuire all’aumento della produzione endogena dell’ormone GH (della crescita), in particolare nei pazienti anziani, convalescenti oppure sarcopenici, mentre non avrebbe nessun effetto in individui allenati e in buona salute.
Complessivamente, questo amminoacido trova largo impiego per potenziare le risorse energetiche di chi è sottoposto a sforzi fisici intensi o prolungati come sportivi e atleti.
I suoi organi bersaglio sono i muscoli, il cuore, i vasi e l’apparato cutaneo, a livello dei quali esercita un benefico ruolo stimolante sulla moltiplicazione cellulare, che oltre a migliorare la disponibilità delle cellule neosintetizzate, potenzia anche il loro turnover.
Uno dei principali benefici offerti dall’arginina è senza dubbio quello relativo all’apparato cardiovascolare, che migliora notevolmente le sue prestazioni fisiologiche.
Tale attività dipende dalla sintesi di ossido nitrico, che svolge un ruolo essenziale per garantire la perfetta funzionalità endoteliale dei vasi.
Di conseguenza viene regolata anche la pressione sanguigna, poiché il giusto apporto di arginina stimola una risposta circolatoria che può essere di vasocostrizione o di vasodilatazione a seconda delle esigenze.
L’assunzione di arginina è consigliata nel trattamento delle coronaropatie, poiché regolarizza il flusso sanguigno migliorando l’ossigenazione dei tessuti.
Una delle caratteristiche più vantaggiose offerte da integratori del genere è collegata alla loro rapidità di intervento, infatti dopo poco tempo dalle prime assunzioni si può notare un assestamento dei valori di pressione sistolica e diastolica e dell’onda sfigmica.
La pressione arteriosa si assesta entro intervalli fisiologici e anche i disturbi derivanti da anomalie pressorie si attenuano.
Di solito non è sufficiente intensificare l’introduzione di cibi ricchi di arginina (come pinoli, pollo, coniglio e tacchino) poiché i suoi quantitativi sono piuttosto bassi.
Proprio per questo è opportuno utilizzare integratori spesso contenenti anche polifenoli, omega-3 e flavonoidi, che migliorano la funzione cardiovascolare.
Secondo i risultati di numerose indagini cliniche, l’assunzione di arginina consente di ottenere un’evidente attenuazione della pressione arteriosa anche nei pazienti diabetici, grazie a una migliore elasticità dei vasi sanguigni.
La biodisponibilità dell’arginina è condizionata dalla presenza dell’enzima arginasi, che agisce a livello intestinale, pertanto il suo metabolismo richiede una sinergia funzionale con altri composti catalitici.
L’obiettivo da raggiungere è quello di limitare il rischio cardiovascolare per diminuire il numero di patologie cardiache.
Alcuni integratori a base di arginina contengono la sua forma con piroglutammato, che mostra una maggiore affinità verso il sistema nervoso centrale, e quindi vengono utilizzati per migliorare le performance cognitive.
I dosaggi giornalieri di arginina sono consigliati entro un intervallo piuttosto ampio, compreso tra 500 e 1000 mg.
Quando i prodotti sono formulati in seguito a salificazione con piroglutammato, la loro assimilazione è molto migliore a livello intestinale poiché grazie alla struttura salina si creano variazioni di pressione osmotica che facilitano i flussi molecolari.
Sfruttando un tropismo nervoso molto specializzato, queste molecole riescono ad attraversare la barriera emato-encefalica per raggiungere il sistema nervoso centrale e quindi la muscolatura.
Gli integratori a base di arginina sono realizzati in forma di compresse, polvere, granulato orosolubile e tavolette masticabili: a seconda del dosaggio del principio attivo, è necessario calcolare bene le concentrazioni dell’amminoacido, e rispettare la posologia consigliata.
Infatti, come tutti gli amminoacidi semi-essenziali, anche questo può provocare effetti avversi (in caso di sovradosaggio) soprattutto a carico del rene e del tessuto epatico; è proprio a questo livello che il composto viene demolito e poi eliminato sotto forma di scorie, anche poiché contiene numerosi atomi di azoto.
Di solito gli integratori si caratterizzano per un dosaggio abbastanza alto, per cui è sufficiente assumere una o al massimo due compresse (o tavolette o bustine) per coprire tutte le 24 ore.
Il dosaggio prolungato che alcuni integratori offrono permette di evitare brusche variazioni di concentrazione ematica mantenendo sempre un quantitativo costante nel corso della giornata.
Recentemente sono stati prodotti anche alimenti funzionali addizionati con arginina, che permettono di introdurre l’amminoacido in maniera naturale e sana, e senza l’obbligo di assumere compresse o capsule.
I dosaggi attualmente raccomandati sono di solito compresi tra 3 e 5 grammi giornalieri per quanto riguarda gli sportivi, oppure le persone affette da ipertensione arteriosa.
Per gli sportivi la dose giornaliera di arginina è pari a 3 grammi che devono essere assunti preferibilmente nella fase di pre-allenamento oppure prima di coricarsi.
Chi invece assume questo composto per finalità mediche può arrivare fino a un dosaggio di 10 grammi al giorno, perché questi rimedi sono ben tollerati e non presentano controindicazioni.
Superati i 5 grammi giornalieri di arginina, è possibile l’insorgenza di nausea, crampi addominali, vomito e diarrea ed emicrania.
In gravidanza e allattamento oppure in presenza di gravi patologie epatiche, l’assunzione di integratori del genere è sconsigliata, poiché il loro impatto metabolico potrebbe provocare conseguenze piuttosto gravi.
Pur trattandosi di sostanze biologiche utilizzate per supplementare alcuni stati carenziali, possono insorgere delle allergie nei confronti di alcuni farmaci, come la ciclosporina, l’ibuprofene e i nitrati organici.
Per questo motivo non è mai consigliabile impostare una terapia con arginina senza chiedere un preventivo parere al medico; è importante sapere che una delle varie controindicazioni è la presenza di herpes simplex, una malattia virale che peggiora in seguito all’assunzione di integratori a base di questo amminoacido.
In caso di gravidanza è sconsigliato l’impiego di integratori a base di arginina, che potrebbero provocare un aborto.
Come è noto, l’arginina è un amminoacido semi-essenziale, sintetizzato parzialmente dall’adulto ma non dal bambino e dall’anziano, la cui presenza è necessaria per il corretto funzionamento dell’organismo.
Il suo ruolo principale è quello di depurare il corpo dall’eccesso di sostanze azotate, che potrebbero contribuire alla produzione di ammoniaca, una molecola tossica ed estremamente pericolosa.
La sua concentrazione è di solito piuttosto bassa poiché il composto è presente soltanto in alcuni alimenti che non sempre fanno parte della dieta normale delle persone.
Questo amminoacido si trova infatti nella frutta secca e in particolare nelle arachidi tostate (3700 mg su 100 g), nelle nocciole (2800 mg su 100 g) e nelle mandorle (1660 mg su 100 g); anche noci, pistacchi e anacardi contengono significative dosi di arginina.
I legumi sono tra le migliori fonti vegetali di arginina, soprattutto per quanto riguarda le fave secche, la soia, i ceci e le lenticchie, che superano i 2000 mg su 100 g di prodotto.
L’uovo intero contiene quasi 800 mg di arginina su 100 g, mentre l’albume ne contiene 580 e il tuorlo 1150.
Carne e pesce contengono concentrazioni di arginina che variano tra 1500 e 2000 mg su 100 g: la carne più ricca di questo amminoacido è il tacchino (2000 mg su 100 g), mentre tra i pesci il merluzzo è quello senza dubbio più ricco di arginina poiché ne contiene 3750 mg su 100 g.
I crostacei come aragosta e gamberi forniscono un apporto di 2000 mg su 100 g, seguiti dal tonno (1700 mg su 100 g) e salmone (1200 mg su 100 g); tutti i latticini contengono moderate quantità di arginina pari a 540 mg su 100 g, mentre l’apporto di questo amminoacido offerto dai cereali è di 500 mg su 100 g.
Tra gli ortaggi a foglia verde, gli spinaci rappresentano un’alta fonte di arginina che corrisponde a 4 g su 100 g di verdura; con la cottura, questo valore scende a 3 g, poiché le elevate temperature contribuiscono a denaturare l’amminoacido.
Gli integratori a base di arginina vengono utilizzati per i seguenti scopi:
Pur essendo integratori formulati sostanzialmente per lo sport, poiché consentono al muscolo di recuperare energie dopo sforzi fisici intensi o prolungati, questi rimedi trovano impiego anche presso chi desidera mantenersi in perfetta forma potenziando in maniera naturale le principali funzioni dell’organismo tra cui soprattutto quella cardiovascolare.
I prodotti contenenti arginina sono spesso multicomponenti poiché contengono calibrati mix di vitamine, zinco, rame, selenio e ferro: in questo modo il corpo subisce una sferzata di energia, utilissima non soltanto agli sportivi.
Tale input energetico non provoca affaticamento cardiaco e neppure l’aumento del flusso circolatorio, poiché il meccanismo d’azione dell’arginina consente un’azione diretta sugli organi bersaglio.
Indipendentemente dalla finalità per cui si assumono questi integratori, è sempre consigliabile rispettare attentamente i dosaggi, poiché pur trattandosi di rimedi naturali (e quindi innocui) non possono accumularsi eccessivamente nel sangue dato che ostacolerebbero il suo regolare flusso.
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