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L’iperico, conosciuto comunemente col nome di Erba di San Giovanni (dato che la sua massima fioritura si verifica appunto il 24 giugno, festa di San Giovanni) è una pianta erbacea perenne e sempreverde appartenente alla famiglia delle Clusiaceae.
La sua denominazione scientifica di Hypericum Perforatum si riferisce al fatto che le foglie, se esposte in controluce, mostrano piccoli fori corrispondenti ad altrettante ghiandole dall’aspetto traslucido.
Anticamente questo vegetale era conosciuto con l’appellativo di Erba dall’Olio Rosso, in relazione al colore purpureo dell’essudato prodotto dai fiori e ricchissimo di ipericina, che è il suo principale principio attivo.
Morfologicamente l’iperico mostra un aspetto glabro, con fusto eretto, lignificato alla base, di colore rossastro e percorso da due strisce verticali e rilevate, su cui si inseriscono piccole foglie ovoidali di forma allungata e bucherellate con ghiandole anche marginali di colore scuro (responsabili della produzione di ipericina).
La fioritura, che ha inizio a fine maggio e prosegue fino a luglio, è costituita da fiori gialli di minime dimensioni che si riuniscono in corimbi.
I frutti sono capsule ovoidali a tre logge, contenenti pochi semi legnosi che vengono spinti fuori al momento della loro maturazione, di solito a fine estate.
Per crescere il vegetale ha bisogno di terreni umidi ma ben drenati, esposti al sole e di un clima tiepido, anche se non teme eccessivamente il freddo dato che il suo habitat naturale è quello boschivo.
Conosciuto da secoli e utilizzato nella medicina popolare, l’iperico veniva considerato un vegetale dotato di poteri magici e in grado di allontanare gli spiriti malvagi.
I suoi fiori essiccati erano spesso uniti al foraggio per proteggere il bestiame da epidemie, mentre mazzi di fiori e rami venivano esposti all’esterno delle abitazioni delle future spose come segno bene-augurante per le nozze.
Il fatto che le sue foglie siano bucherellate dalle ghiandole secretrici veniva considerato un segnale delle sue capacità terapeutiche verso ferite e traumi, per cui impacchi realizzati con la pianta erano solitamente applicati sulla pelle lesa.
Il pigmento rossastro contenuto nelle sue parti aeree è estremamente fotosensibile, per cui chi assume estratti del vegetale non dovrebbe mai esporsi al sole.
Gli animali con pelo bianco che si nutrono abitualmente con questa erba officinale (che ha un sapore molto gradevole) possono essere soggetti a gravi disturbi dermatologici, provocati da reazioni di fotosensibilizzazione.
Anche nell’uomo è stata documentata l’insorgenza di simili problemi, ma soltanto se la concentrazione di ipericina è veramente molto elevata.
Originario dell’Africa settentrionale, dell’Europa e dell’Asia Occidentale, l’iperico ha una lunga storia d’impiego nel settore erboristico, dato che gli antichi Greci nel I secolo d.C. erano abituati a farne ricorso per numerose malattie.
Anche nel Medio Evo e in epoche successive, le sue proprietà fitoterapiche sono state utilizzate per vari scopi, tra cui soprattutto quelli legati alla sfera psico-emotiva.
Questa pianta viene infatti considerata un rimedio d’elezione in caso di depressione, sindrome contro cui è in grado di svolgere funzioni terapeutiche del tutto simili a quelle degli anti-depressivi di sintesi (tipo SSRI).
Le proprietà biologiche dell’iperico dipendono dai principi attivi in esso contenuti, che sono:
Grazie all’azione sinergica di questi elementi, il cui principale bersaglio è rappresentato dal sistema nervoso centrale, il vegetale si è sempre mostrato un efficace rimedio anti-depressivo e stabilizzante sul tono dell’umore.
Esso trova largo impiego anche in caso di sindrome pre-mestruale accompagnata da manifestazioni psico-somatiche e in presenza di SDS (Sindrome Depressiva Stagionale).
Durante la menopausa spesso si manifestano problemi organici su base emotiva, come le vampate di calore, l’insonnia e alterazioni psicologiche con attacchi d’ansia.
In simili condizioni l’assunzione di preparati a base di iperico può risultare estremamente benefica, soprattutto se il trattamento prosegue per almeno 6-8 settimane.
Infatti i principi attivi dell’iperico (e in particolare l’ipericina) hanno un tempo di latenza piuttosto prolungato, che si manifesta dopo alcune settimane.
Considerato sostanzialmente un rimedio anti-depressivo naturale molto efficace, l’iperico viene prescritto anche in medicina tradizionale dato che numerosi trial clinici hanno evidenziato le sue funzioni terapeutiche del tutto paragonabili a quelle dei medicinali di sintesi.
Tuttavia, a differenza di questi, gli integratori naturali contenenti il vegetale non provocano effetti collaterali e neppure assuefazione, possono essere sospesi senza la necessità di scalare la posologia e non sviluppano reazioni antagoniste con farmaci chimici.
Proprio per questi motivi i preparati contenenti ipericina sono sempre più apprezzati dai pazienti affetti da sindrome depressiva, che sono soliti utilizzarli anche in associazione con sedativi vegetali (come valeriana, passiflora, lavanda, camomilla, melissa e verbena).
Il principale beneficio offerto dall’iperico è collegato alla sua azione terapeutica contro la depressione, un disturbo estremamente diffuso, anche se spesso sottostimato.
Questa patologia ha una comprovata causa biomolecolare, derivante dalla carente disponibilità dei neuro-mediatori sinaptici. molecole responsabili della trasmissione degli impulsi nervosi.
Un simile deficit può derivare da due fattori: da un lato una minore sintesi e d’altro lato una maggiore eliminazione delle molecole.
Gli anti-depressivi di sintesi agiscono a livello dello spazio inter-sinaptico, consentendo ai nero-mediatori di rimanere più a lungo disponibili e quindi metabolizzabili da parte delle cellule nervose.
Di conseguenza il quadro sintomatologico del paziente tende a risolversi in seguito al miglioramento funzionale sinaptico.
Tuttavia medicinali del genere presentano numerose reazioni avverse, dovute al fatto che in qualche modo viene modificata l’omeostasi dell’organismo, forzando i meccanismi sinaptici.
In presenza di sindrome depressiva lieve oppure moderata (ma non in casi di depressione maggiore e di sindrome bipolare), le proprietà curative dell’iperico si sono rivelate comparabili a quelle dei farmaci sintetici.
Gli SSRI (Inibitori della Ricaptazione Selettiva di Serotonina), che sono i prodotti maggiormente utilizzati per alleviare i sintomi della depressione, agiscono inibendo il reuptake della serotonina, che pertanto rimane disponibile più a lungo a livello sinaptico.
Un simile meccanismo d’azione comporta però l’insorgenza di effetti collaterali derivanti dall’aumento di serotonina in circolo, che può rivelarsi nociva soprattutto per pazienti ipersensibili.
I principali benefici terapeutici dell’iperico dipendono dal fatto che i suoi principi attivi (ipericina e iperforina), pur mostrando un efficace azione sulla serotonina, non comportano i medesimi effetti sgraditi degli SSRI.
In particolare l’ipericina agisce inibendo gli enzimi deputati a catabolizzare il neuro-mediatore, come ad esempio le MAO (Mono Amino Ossidasi), e svolgendo un compito sovrapponibile a quello dei medicinali anti-MAO.
Aumentando la quantità di serotonina disponibile a livello dello spazio inter-sinaptico, questi rimedi naturali sono in grado di minimizzare i sintomi legati alla depressione.
Interrompendo i meccanismi di re-uptake della serotonina da parte dei neuroni, l’iperico consente che essa venga ricaptata dalla terminazione pre-sinaptica, per essere nuovamente utilizzata.
Di conseguenza si determina un aumento della disponibilità del mediatore, con attenuazione dei disturbi depressivi.
L’iperforina invece agisce a livello di un altro neuro-mediatore sinaptico, che è il GABA (Acido Gamma Amino Butirrico), bloccando anche in questo caso la sua ricaptazione sinaptica e aumentandone la concentrazione.
Iperacine e iperforina sono potenziate anche dall’azione sinergica di flavonoidi e glicosidi, abbondantemente presenti nel vegetale.
È proprio in seguito alla presenza di tutti questi elementi che i preparati a base di iperico possono sostituire i farmaci tradizionali, oppure supportare la loro efficacia.
Secondo i più recenti studi clinici sulla sindrome depressiva è stato evidenziato che la sua genesi non è collegata soltanto al metabolismo della serotonina, del GABA e di altri neuro-mediatori (come adrenalina e noradrenalina), ma anche a stress ossidativo e fenomeni infiammatori.
L’ipericina riduce in maniera molto significativa i livelli di cortisolo, un ormone responsabile della maggior parte dei fenomeni infiammatori collegabili alla depressione.
Inoltre i composti presenti nella pianta svolgono un’efficace attività antiossidante, in grado di minimizzare lo stress ossidativo e la produzione di radicali liberi, normalmente abbondanti nei pazienti depressi.
Normalizzando le funzioni degli enzimi antiossidanti, questi principi attivi naturali riescono ad agire sulle aree corticali coinvolti nell’insorgenza delle manifestazioni depressive, come insonnia, calo della libido, attacchi di panico e mancanza di concentrazione.
L’iperico mostra infine un benefico effetto multi-fattoriale, in quanto interagisce non soltanto con il sistema nervoso centrale, ma anche con quello endocrino e immunitario, contribuendo a ottimizzare tutte le reazioni biologiche dell’organismo, senza modificarne i ritmi.
Bisogna rispettare con attenzione la posologia dei rimedi a base di iperico per scongiurare il rischio di eventuali sovra-dosaggi che potrebbero rivelarsi nocivi.
Per quanto riguarda l’erba essiccata, la dose consigliata è compresa tra 400 e 1800 milligrammi al giorno, a seconda del grado di severità della sindrome depressiva e dalla concomitante assunzione di farmaci tradizionali.
Di norma è opportuno impostare uno schema clinico incominciando con dosaggi minimi, da aumentare progressivamente con piccoli incrementi settimanali.
La tintura madre, che viene preparata lasciando macerare le parti aeree del vegetale in una soluzione idro-alcolica, può essere assunta con una posologia compresa tra 20 e 50 gocce da 2 a 3 volte al giorno, per un totale di 150 gocce.
L’estratto secco standardizzato e riferito al contenuto di ipericina può essere impiegato con concentrazioni comprese tra 0,5 e 2,7 milligrammi nelle 24 ore.
In caso di depressione conclamata e accompagnata dai sintomi caratteristici, è necessario ricordare che i primi miglioramenti incominciano a comparire dopo 3-4 settimane di assunzione continuativa.
Così come è indispensabile aumentare in maniera graduale il dosaggio è altrettanto necessario diminuirlo con gradualità prima di interrompere la terapia, per lasciare all’organismo il tempo di adattarsi alle modificazioni quantitative dei neuro-mediatori.
Non bisogna mai interrompere bruscamente l’uso dei rimedi dato che il sistema nervoso è particolarmente sensibile alle variazioni dei suoi trasmettitori, il cui improvviso deficit non è mai ben tollerato.
L’olio d’iperico è un rimedio naturale dotato di efficaci proprietà emollienti, rigeneranti, toniche e cicatrizzanti, che può essere applicato localmente anche più volte al giorno.
Più che di un vero e proprio olio si tratta di un oleolito, ottenuto dalla macerazione dei fiori del vegetale immersi per molte ore in un solvente lipidico.
Il procedimento di preparazione del prodotto richiede la presenza di luce, contrariamente a quanto succede nelle normali procedure che si sviluppano al buio.
I suoi benefici sono di due tipi: cosmetici e curativi.
Dal punto di vista cosmetico esso trova largo impiego soprattutto come sostanza emolliente e antiossidante, capace di migliorare visibilmente l’aspetto della pelle che appare idratata, morbida, omogenea e priva di discromie.
Il suo uso è raccomandato anche a scopo preventivo contro l’insorgenza delle rughe d’espressione e degli inestetismi cutanei dovuti alla cellulite.
Scottature, eritemi solari, piccole ustioni, cicatrici elevate, smagliature, dermatiti, psoriasi, macchie scure del viso, acne e foruncoli sono altrettanti disturbi che migliorano sensibilmente in seguito all’applicazione dell’olio d’iperico.
Grazie alla sua funzione antinfiammatoria, questo oleolito si è rivelato un efficace supporto in caso di dolori articolari e muscolari. in seguito all’aumentata rigenerazione cellulare e alla sostituzione di elementi morti con altri neo-formati.
I massaggi con olio d’iperico sono consigliati in presenza di dolori alla schiena, al collo, agli arti oppure quando la circolazione sanguigna è rallentata.
È possibile applicarlo anche su piccole ferite aperte, per velocizzare i tempi di cicatrizzazione, evitando eventuali infezioni (l’oleolito è anche dotato di potere batteriostastico).
I suoi benefici effetti si riscontrano pure sulle emorroidi che si sgonfiano velocemente e non sono più dolenti.
Le applicazioni di un simile rimedio possono essere ripetute più volte al giorno e fino alla scomparsa dei sintomi, avendo cura di non esporre la pelle al sole, per evitare la formazione di macchie cutanee.
Questo composto può essere preparato anche in casa, aggiungendovi burro di karité e olio di lavanda, per rendere più corposa la soluzione, che assume l’aspetto di un vero e proprio unguento.
La formulazione di base prevede le seguenti operazioni:
La preparazione di iperico in gocce prevede l’impiego di una soluzione idro-alcolica entro cui è necessario introdurre i fiori della pianta.
La tintura madre che si ottiene risulta particolarmente efficace come terapia d’attacco, dato che la formulazione liquida è immediatamente disponibile in circolo e può rapidamente svolgere le sue funzioni biologiche.
La posologia consigliata è di 20-50 gocce da assumere da 1 a 3 volte nelle 24 ore, senza superare il dosaggio.
Gli integratori a base di iperico sono formulati con estratti essiccati delle parti aeree del vegetale, standardizzati e titolati.
Di solito sono disponibili sotto forma di capsule o pastiglie e soltanto in alcuni casi come sciroppo.
Le tipologie liquide (come gocce e sciroppo) sono indicate come terapia d’attacco, anche per la loro agevole assunzione, mentre quelle in compresse sono utili come terapia di mantenimento, sempre rispettando la posologia.
La tisana d’iperico può essere realizzata sia utilizzando bustine già pronte e disponibili in erboristeria, oppure in casa con un cucchiaio raso di sommità fiorite da versare in una tazza di acqua bollente.
Dopo aver lasciato in infusione per almeno 10 minuti, si procede alla filtrazione.
Rispettando la posologia indicata, i prodotti a base di iperico non presentano controindicazioni, tranne che in gravidanza e allattamento, quando sarebbe necessario astenersi dal loro impiego.
Occasionalmente è possibile notare alcuni effetti collaterali, peraltro molto rari, che provocano: emicrania, fotosensibilità e disturbi gastro-enterici passeggeri.
L’iperico rimane comunque sempre una pianta ben tollerata in quanto dotata di un’eccellente compatibilità biologica.
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