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Intestino Pigro: Ecco i Segreti per Riattivarlo in Fretta!

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intestino pigro: i migliori prodotti

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Classifica dei migliori prodotti per l’intestino pigro

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Intestino pigro

L’intestino è un organo viscerale compreso tra lo stomaco (giunzione pilorica) e l’apertura anale.

Dal punto di vista anatomico, è suddiviso in due parti: intestino tenue (comprendente duodeno, digiuno e ileo) e intestino crasso (comprendente colon, cieco e retto).

L’intestino tenue, che è lungo circa 7 metri e ha un diametro di 4 centimetri, è deputato principalmente all’assorbimento delle sostanze nutritive in parte già digerite a livello dello stomaco.

A livello di questa porzione intestinale, sono presenti numerose estroflessioni alte e sottili chiamate villi, il cui compito è quello di aumentare la superficie di contatto con gli alimenti per massimizzare sia i processi digestivi sia l’assorbimento.

Ogni villo si caratterizza per numerosi microvilli, costituiti da enterociti che sono le cellule deputate alla digestione.

All’interno dei villi sono presenti molti capillari sanguigni e linfatici dentro ai quali si riversano le sostanze nutritive precedentemente digerite: carboidrati e proteine entrano direttamente nel sangue, mentre i grassi passano al vaso linfatico.

La seconda parte del canale alimentare comprende prevalentemente il colon, suddiviso in ascendente, trasverso e discendente.

La sua lunghezza è 4 volte inferiore a quella dell’intestino tenue ma il diametro è molto superiore.

La sua funzione principale è quella di assorbire acqua ed elettroliti, contribuendo alla formazione delle feci che attraverso il sigma e il retto vengono emesse dall’organismo.

Nell’intestino crasso si verifica anche l’assorbimento delle vitamine e tutte le attività della flora batterica simbionte (microbiota).

Con la definizione di “intestino pigro” si intende uno stato di transito intestinale rallentato, causato da una minore peristalsi.

Si tratta di un disturbo che affligge circa il 30% della popolazione con una netta prevalenza del sesso femminile (7 su 10).

A livello funzionale questo problema è provocato da una diminuzione della contrazione muscolare delle fibre enteriche, che sono posizionate sulle pareti del canale alimentare.

Questi muscoli involontari, che sono controllati dal sistema nervoso autonomo, svolgono un’azione alternata di contrazione e rilassamento, necessaria per spingere le sostanze nutritive verso i vasi sanguigni e quelle di rifiuto verso l’esterno.

Se il meccanismo peristaltico si altera, insorge un rallentamento del transito intestinale, con difficoltà di evacuazione.

Questo stato prende il nome di intestino pigro e si caratterizza per l’insorgenza di episodi di stipsi, che può essere occasionale o cronica.

I sintomi più caratterizzanti sono i seguenti:

  • crampi addominali;
  • gonfiore;
  • meteorismo;
  • flatulenza;
  • sensazione di svuotamento incompleto;
  • tensione a livello rettale;
  • nausea;
  • alitosi mattutina.

L’intestino pigro viene diagnosticato come tale se l’evacuazione è inferiore a 2-3 volte alla settimana e quando le feci sono eccessivamente disidratate, scarse e provocano dolore all’emissione.

Le cause di questo disturbo sono riconducibili prevalentemente a scorrette abitudini nutritive, quando l’alimentazione è povera di fibre e di cibi integrali.

Possono subentrare anche fattori anatomici come la diverticolite oppure funzionali come il colon irritabile e variazioni ormonali; nella terza età l’intestino pigro colpisce circa l’80% degli anziani.

Anche la sedentarietà e l’alterazione del microbiota contribuiscono alla genesi del problema.

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Intestino pigro rimedi

Quando l’intestino pigro si presenta con episodi sporadici, è sufficiente riequilibrare il regime nutritivo ed evitare la sedentarietà.

Bisogna prediligere alimenti ricchi di fibre insolubili come verdure a foglia verde (spinaci, bietola, cicoria), broccoli e cavolfiore, carote, zucchine, sedani e finocchi, frutta cruda o lessata come mele (ricche di pectina, una fibra che favorisce l’evacuazione), pere, pesche, susine e albicocche, oltre a frutta ad elevato contenuto di acqua come cocomero, melone, uva, kiwi e fichi.

I cereali integrali sono indispensabili per stimolare la motilità intestinale, tra essi i più indicati sono riso, orzo, farro, avena, miglio e segale.

Per favorire l’attività della flora batterica intestinale, è consigliabile assumere yogurt e latte fermentato (kefir) oltre ad alcuni formaggi come ricotta, crescenza e robiola.

I primi piatti devono essere a base di pasta integrale che stimola la formazione di feci morbide e corpose; può essere utile l’impiego di miele e confetture, favorevoli all’evacuazione.

I semi di lino, lasciati in infusione acquosa tutta la notte, producono una bevanda gelatinosa particolarmente efficace per contrastare la stitichezza: è sufficiente berne mezzo bicchiere ogni mattina per migliorare nettamente la funzionalità intestinale.

Alla dieta bisogna associare un’adeguata attività fisica giornaliera comprendente almeno mezz’ora di movimento o di esercizi; esiste anche una ginnastica pelvica che potenziando la muscolatura dell’addome consente di migliorare anche la peristalsi.

Bisogna infine bere almeno due litri di acqua al giorno per idratare le feci, rendendo più agevole la loro eliminazione.

Intestino pigro rimedi naturali

Oltre all’adozione di uno stile di vita sano e salutare, per contrastare l’intestino pigro può essere utile l’assunzione di alcuni rimedi naturali: si tratta di integratori formulati con estratti di piante officinali, che funzionano aumentando la motilità del canale alimentare e potenziando l’attività della flora batterica.

I fermenti lattici probiotici costituiscono un valido supporto per accelerare la moltiplicazione del microbiota e velocizzare il transito intestinale.

È consigliabile assumere questi prodotti in associazione a lieviti naturali, poiché la loro attività si potenzia vicendevolmente.

Tra gli integratori che trovano maggiore impiego ci sono psillio, ibisco, opunzia, ippocastano, cardo mariano, carciofo, rabarbaro, senna e succo di aloe.

La crusca è dotata di un marcato effetto lassativo grazie all’elevato contenuto di fibre insolubili.

La pectina, il glucomannano, l’agar e la gomma di guar possono essere utilizzati ciclicamente per contrastare in maniera naturale e senza controindicazioni l’intestino pigro.

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Come regolarizzare l’intestino pigro

Per regolarizzare l’intestino pigro è necessario agire su vari aspetti, poiché questo disturbo ha una genesi multifattoriale.

Velocizzare il transito intestinale

Per stimolare l’evacuazione è necessario potenziare l’attività peristaltica dell’intestino e velocizzare il transito degli alimenti.

Una simile funzione è assicurata dalle fibre insolubili e solubili, che possono venire assunte sia con l’alimentazione sia con specifici integratori.

Il ruolo delle fibre è quello di attirare molecole d’acqua dagli interstizi per idratare la massa fecale, che si forma nella parte terminale dell’intestino crasso.

È risaputo che feci secche e disidratate tendono a ristagnare nell’ampolla rettale, contribuendo alla formazione di fecalomi (ammassi di feci dure e compatte che non riescono a fuoriuscire).

L’idratazione del materiale fecale è il principale obiettivo da raggiungere per contrastare l’intestino pigro, poiché soltanto feci morbide, idratate e spugnose possono essere eliminate senza sforzo e con regolarità.

Idratazione

L’idratazione dell’organismo, che è una funzione indispensabile alla vita, si rivela di grande aiuto anche per regolarizzare la funzionalità intestinale.

Durante il transito attraverso il colon, il materiale digerito cede acqua e minerali alle pareti intestinali, solidificandosi per formare le feci.

Quando questo riassorbimento è eccessivo e quindi le feci sono disidratate, la loro emissione diventa particolarmente problematica poiché tendono a ristagnare accumulandosi nel retto.

Soltanto bevendo molto e quindi aumentando la loro idratazione è possibile modificare la consistenza trasformandole in materiale morbido e lubrificato, che può essere emesso con facilità.

Microbiota

Il microbiota è costituito dall’insieme dei batteri che vivono in simbiosi con gli enterociti: la loro attività è rivolta al miglioramento dei processi digestivi e all’eliminazione di disturbi come flatulenza e meteorismo, provocati da processi fermentativi.

Un corretto funzionamento della flora batterica intestinale contribuisce non soltanto a migliorare i processi digestivi ma anche a produrre feci morbide e idratate, che attraversano velocemente il canale alimentare per essere emesse attraverso l’apertura anale.

Integratori per intestino pigro

Per stimolare l’attività peristaltica dell’intestino e quindi per evitare stitichezza occasionale o cronica, è necessario curare il regime alimentare, assumere almeno due litri di acqua al giorno, evitare la sedentarietà ed effettuare regolare attività fisica, oltre ad assumere integratori specifici.

La stitichezza infatti si può risolvere in maniera efficace e senza effetti collaterali facendo ricorso a preparati fitoterapici, che a differenza dei purganti tradizionali non hanno controindicazioni.

Il problema principale dell’intestino pigro è collegato al fatto che stimolandolo in maniera troppo aggressiva, può reagire con spasmi dolorosi che accompagnano l’evacuazione.

Lassativi e purganti farmacologici agiscono senza rispettare le esigenze biologiche del canale alimentare, e proprio per questo possono causare sgradevoli inconvenienti (evacuazione dolorosa, episodi di diarrea, muco nelle feci).

Gli integratori erboristici contro la stitichezza sono formulati con piante officinali dotate di proprietà carminative, colagoghe e coleretiche, che si caratterizzano per un’elevata biocompatibilità.

I principi attivi di questi rimedi sono:

  • cicoria;
  • tarassaco;
  • carciofo;
  • finocchio;
  • cumino;
  • cardo mariano;
  • boldo;
  • rabarbaro;
  • senna;
  • aloe;
  • frangula.

Si tratta di vegetali rapidamente biodisponibili che già dopo poche assunzioni stimolano in maniera naturale la peristalsi intestinale contrastando stitichezza e intestino pigro.

Trattandosi di lassativi naturali, consentono alla muscolatura del colon di rilassarsi senza nessuna forzatura.

L’impiego di simili preparati deve essere sempre accompagnato dall’introduzione di adeguate quantità di liquidi, come acqua o tisane: in commercio esistono tisane per la regolarità intestinale, realizzate con gli stessi principi attivi degli integratori e la cui efficacia è garantita dalla formulazione in bevande, che quindi fornisce all’organismo anche notevoli quantitativi di liquido.

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Intestino pigro esercizi

La stitichezza spesso è causata da un’eccessiva contrazione dei muscoli addominali, che contrastano l’emissione delle feci.

Per risolvere questo problema, può essere utile la ginnastica pelvica, consistente in un insieme di procedure finalizzate ad allenare i muscoli del pavimento pelvico.

Si tratta di esercizi che servono per allenare fasci muscolari, legamenti e organi viscerali, mediante la stimolazione del diaframma pelvico e del perineo superficiale.

La loro esecuzione prevede un’alternanza tra contrazione e rilassamento veloce delle fibre perineali, da ripetere ciclicamente due volte al giorno.

Anche lo stretching, lo yoga e i pilates sono rimedi efficaci poiché favoriscono l’irrorazione sanguigna e quindi l’ossigenazione del pavimento pelvico.

In posizione supina si procede divaricando le gambe ed effettuando inspirazioni ed espirazioni profonde, successivamente è possibile sollevare le gambe diritte oppure piegate.

Con le mani si può realizzare una compressione delicata sulla parte bassa dell’addome, scendendo verso l’inguine con movimenti circolari.

È possibile anche utilizzare appositi cilindri fisioterapici che devono essere strisciati sull’addome avanti e indietro, senza premere eccessivamente.

Un esercizio molto utile è quello di contrarre e rilassare ritmicamente la muscolatura dello sfintere urinario e di quello anale, per rinforzare la loro forza muscolare.

La ginnastica pelvica si basa essenzialmente sull’effettuazione di una falsa inspirazione a livello toracico, che consente la tonificazione contemporanea non solo del pavimento pelvico ma anche dei muscoli addominali.

Gli esercizi di respirazione sono molto efficaci per far prendere coscienza al soggetto di come i suoi muscoli perineali si muovono durante l’inspirazione e l’espirazione e inoltre per rilassare i pilastri del diaframma e la muscolatura perineale stessa.

Si può intervenire anche mediante l’impostazione di una corretta postura: le iperpressioni addominali, assolutamente negative per l’evacuazione, vengono limitate al massimo e in breve tempo semplicemente assumendo una posizione fisiologica dell’organismo nello spazio.

Bisogna sempre tenere presente che una spinta evacuativa efficace viene promossa dal rilassamento del muscolo pubo-rettale, e questo obiettivo si può ottenere semplicemente eseguendo piccoli sollevamenti, mirati e specifici, del bacino, meglio se guidati da un professionista.

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Intestino pigro cosa mangiare

Per stimolare l’evacuazione di un intestino pigro, l’intera alimentazione deve ruotare attorno alla fibra.

La fibra è un nutriente essenziale che dovrebbe essere sempre presente nell’alimentazione di tutti, ma riveste un ruolo di primaria importanza per chi ha problemi di stitichezza.

La fibra si distingue in solubile (pectine, mucillagini, gomme) e insolubile (cellulosa e derivati): la prima è indispensabile poiché rappresenta il nutriente principale della microflora intestinale, la seconda non essendo digerita in alcun modo va a costituire la massa delle feci.

Nutrire i batteri simbionti del tratto enterico, significa garantire un corretto ambiente interno in termini di pH, di gas fermentativi, di capacità digestiva e anche di transito intestinale.

I batteri del microbioma sono un elemento imprescindibile per la salute dell’organismo a 360 gradi, e quindi anche per la funzionalità dell’apparato digerente.

La peristalsi intestinale deve essere assicurata da una sufficiente idratazione della massa fecale, assicurata anch’essa dalla presenza di fibre solubili che in quanto tali assorbono grandi quantità di acqua formando una massa gelatinosa, e da un volume consistente della stessa, consentito dalle fibre insolubili che non essendo attaccate in nessun modo, progrediscono inalterate nel canale digerente occupando un certo volume.

Oltre alle fibre solubili e insolubili, bisogna sempre ricordare di assume un volume di acqua adeguato, mai inferiore ai due litri al giorno, e non eccedere con condimenti e spezie, che potrebbero irritare le pareti intestinali.

Un intestino irritato non è mai funzionale in quanto altera tutta la sua omeostasi interna e necessita sempre di un certo periodo di tempo per ripristinare le sue funzioni fisiologiche.

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