Stai cercando una guida con dei rimedi per metterti alle spalle la tua insonnia? Allora sei nel posto giusto!
Di seguito trovi una tabella dove sono stati inseriti i migliori rimedi per l’insonnia e per ognuno di loro il link al sito ufficiale.
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Il sonno è una condizioni fisiologica consistente nella temporanea e reversibile perdita di coscienza, il cui scopo è di ricostituire le riserve energetiche dell’organismo che sono state consumate durante il giorno.
Nel riposo notturno il corpo rallenta i suoi processi ma non li sospende, infatti alcuni apparati non possono mai smettere di funzionare: battito cardiaco, circolazione sanguigna, respirazione e filtrazione renale sono processi che non vengono mai sospesi, mentre la digestione, i collegamenti logici, la memorizzazione di concetti, la vista e l’udito sono funzioni fisiologiche che possono essere temporaneamente sospese.
La maggioranza degli organi comunque rimane attiva anche di notte, pur con un ritmo funzionale minore, infatti il ruolo del sonno è proprio quello di permettere all’organismo di ricaricare le batterie.
A livello encefalico sono presenti delle specifiche aree cerebrali che fanno parte dei centri del sonno, il cui ruolo è quello di monitorare l’alternanza tra fasi di vigilanza e stato di riposo.
Esiste un ritmo specifico per ogni individuo chiamato circadiano, che corrisponde alla regolare alternanza tra sonno e veglia.
Anche se non esiste un numero di ore di riposo uguale per tutti, esiste tuttavia una soglia minima al di sotto della quale la deprivazione del sonno può provocare conseguenze anche molto gravi.
Il termine “insonnia” deriva dal vocabolo latino “insomnia” che letteralmente significa “mancanza di sogni”.
Se nel linguaggio comune questo termine si collega alla carenza di sonno, clinicamente fa riferimento all’assenza di una determinata fase del sonno, che è quella REM.
Esistono infatti due tipi di sonno:
Pe riposare bene, una persona deve dormire un certo numero di ore (aspetto quantitativo) senza interruzioni né bruschi risvegli (aspetto qualitativo).
Secondo numerose ricerche scientifiche, il sonno ristoratore è il n-REM, poiché l’attività onirica presuppone un coinvolgimento dell’encefalo, che lavora come se fosse sveglio.
Attraverso specifici esami chiamati poli-sonnografie, è stato scoperto che l’insonnia non è legata soltanto alle poche ore di sonno, ma soprattutto alla loro qualità, infatti un individuo può dormire soltanto quattro ore di sonno ristoratore e sentirsi riposato al risveglio mentre un altro può dormirne anche otto o nove ma svegliarsi stanco poiché la qualità del riposo è stata insufficiente.
L’insonnia molto raramente è un disturbo primario poiché nella maggior parte dei casi è la conseguenza di altre patologie, fisiche o psichiche, o anche il risultato di un inadeguato stile di vita.
In ogni caso, quando si eseguono gli esami strumentali poli-sonnografici, le analisi che vengono effettuate sono relative al tempo di addormentamento al numero di interruzioni notturne e alla precocità del risveglio mattutino.
Esistono tre tipi di insonnia, che sono:
In tutti questi casi è necessario non trascurare il problema, ma servirsi di rimedi specifici che possono essere di tipo farmacologico (medicinali ipnoinducenti oppure benzodiazepine) o di tipo fitoterapico (integratori naturali formulati con estratti di piante officinali, ad azione sedativa e calmante).
Mentre i primi provocano assuefazione, i secondi non sono responsabili di tali conseguenze e possono essere interrotti in qualsiasi momento senza nessun effetto collaterale.
I rimedi naturali per l’insonnia sono realizzati con vari tipi di sostanze e precisamente:
La melatonina è un ormone fisiologico, prodotto dalla ghiandola pineale (epifisi) che viene sintetizzato durante la notte.
La sua produzione dipende infatti da un meccanismo di feedback negativo localizzato a livello della retina: quando essa viene colpita dalle radiazioni luminose blocca la sintesi di melatonina, inibendo l’attività dell’epifisi.
Quando al contrario la luce non attiva i suoi recettori, l’epifisi è libera di sintetizzare il composto.
Il picco massimo di sintesi della melatonina corrisponde circa alle 4 della mattina; infatti la sua produzione ha inizio verso le 22 per aumentare progressivamente fino alle 4, per poi ridiscendere e azzerarsi alle 8 circa.
Nelle dieci ore comprese tra le 22 e le 8, questo ormone segue un ritmo a onda, con una fase ascendente iniziale, un’acme e una fase discendente finale.
La sua presenza stimola il centro encefalico del sonno, che facilita l’addormentamento e il mantenimento di un riposo ininterrotto.
Di solito gli integratori più efficaci per dormire sono composti da alcuni principi attivi erboristici, la melatonina, il magnesio e la vitamina B6.
L’insonnia può essere di vario tipo, e precisamente:
Essa inoltre può manifestarsi in maniera sporadica o ricorrente, quella sporadica deriva da episodi ben definiti che una volta superati consentono al soggetto di riprendere i suoi normali ritmi di riposo.
Quella ricorrente invece mostra la tendenza a cronicizzarsi, e pertanto diventa uno status quo tipico dell’individuo.
Nella quasi totalità dei casi alla base dell’insonnia c’è un disturbo di ansia, che mantenendo sempre vigile l’attenzione e la percezione del paziente, gli impedisce di riposarsi.
L’ansia anticipatoria è un fenomeno strettamente collegato alla difficoltà di addormentamento, poiché l’individuo si corica pieno di tensione e di stress, poiché teme di non riuscire a riposare bene.
In simili situazioni si viene a creare un circolo vizioso poiché al risveglio la persona è ancora spaventata per la notte appena trascorsa e quindi accumula ulteriore ansia che condizionerà il successivo addormentamento.
L’insonnia da ansia può essere curata efficacemente con integratori a base di piante calmanti e sedative, che oltre ad essere risolutive dal punto di vista fisiologico, non creano assuefazione né provocano effetti collaterali, per cui possono essere utilizzate anche da persone sottoposte a terapie farmacologiche di vario genere.
I preparati fitoterapici non hanno controindicazioni poiché i loro effetti non si sovrappongono a quelli delle medicine tradizionali: di solito ai principi attivi vegetali vengono associati anche la vitamina B6 e il magnesio, che potenziano in maniera sinergica la loro attività.
L’insonnia dell’anziano è un disturbo presente in un’elevata percentuale, tenendo conto che oltre il 70% degli over 65 mostra problemi di addormentamento e di risveglio precoce.
Le persone anziane sono particolarmente vulnerabili dal punto di vista organico e non riescono a tollerare l’impiego di farmaci tradizionali come le benzodiazepine o ancor peggio gli ipnotici.
Proprio per questo motivo, riguardo all’insonnia degli anziani esiste un protocollo terapeutico che sconsiglia l’assunzione di medicine allopatiche consigliando invece quella di preparati naturali.
Come per ogni affezione cronica, l’insonnia può cambiare significativamente la qualità della vita del paziente, peggiorando moltissimo le sue condizioni di salute e di benessere.
Quando il disturbo diventa cronico, è indispensabile identificare correttamente le cause scatenanti per trovare un rimedio adeguato: nell’anziano bisogna calibrare attentamente anche il dosaggio dei preparati fitoterapici, poiché spesso egli assume numerosi medicinali facenti parte di terapie croniche.
I rimedi naturali più efficaci per risolvere l’insonnia nell’anziano sono a base di infusi o tisane, particolarmente utili poiché associano ai principi attivi anche il calore della bevanda, che stimola una benefica vasodilatazione periferica, aumentando l’ossigenazione dei tessuti.
Alternativamente è possibile assumere integratori a base dei seguenti principi attivi ad azione ipnotico-sedativa:
La melatonina, considerata un buon rimedio per favorire l’addormentamento e ritardare il risveglio mattutino, non sempre è consigliabile nella terza età poiché tra gli effetti collaterali prevede un lieve senso di stordimento al risveglio che potrebbe influenzare negativamente l’equilibrio dell’anziano.
Tra i rimedi naturali contro l’insonnia indicati nella terza età, figura anche l’omeopatia, e in particolare la tintura madre di fiori di gelsomino, che deve essere presa regolarmente prima di coricarsi per almeno sessanta giorni.
La menopausa è un periodo fisiologico della vita femminile in cui si verifica la progressiva diminuzione della sintesi di estrogeni e progesterone.
Questa importante modificazione ormonale comporta conseguenze di vario genere, tra cui anche l’insonnia.
In menopausa un simile disturbo è peggiorato dalle scalmane notturne, accompagnate da palpitazioni e aumento della pressione arteriosa.
Le donne over 50 spesso sono soggette a ripetuti risvegli notturni, causati da fenomeni di ipertermia con sudorazione profusa in tutto il corpo.
Una volta svegliate, difficilmente riescono a riprendere sonno, peggiorando notevolmente il loro stile di vita poiché al risveglio si sentono completamente prive di forze.
In questa fase della vita femminile, l’insonnia può essere peggiorata anche da altri problemi di salute, come difficoltà digestive, sovrappeso, dislipidemie e problemi osteo-articolari.
Tutti questi disturbi possono provocare una sintomatologia dolorosa che contribuisce a interrompere il riposo notturno rendendo la donna sempre più stanca.
È proprio per evitare condizioni del genere che è consigliabile fare impiego di preparati naturali estremamente efficaci e privi di controindicazioni.
Non bisogna dimenticare infatti che la donna in menopausa viene considerata un soggetto a rischio poiché la brusca diminuzione di estrogeni e progesterone la sottopone a un notevole stress psico-fisico, che può avere conseguenze anche a livello organico.
I preparati fitoterapici che vengono consigliati in analoghe situazioni contengono melatonina (l’ormone prodotto dall’epifisi soltanto nelle ore notturne) ed estratti vegetali di camomilla, valeriana, passiflora, tiglio, escolzia, biancospino, lavanda e luppolo.
L’omeopatia propone dei rimedi sintomatici per l’insonnia, che devono avere una diluizione elevata (5 CH) e che spesso vengono usati anche come anti-ansia e anti-depressione.
È un preparato che trova impiego nell’insonnia provocata da shock, spavento, paura, eccessivo stato di allerta e incapacità del soggetto di lasciarsi andare, rilassarsi e staccare la spina.
L’individuo risulta agitato e quando dorme ha frequenti incubi svegliandosi all’improvviso e faticando a riaddormentarsi.
Questo rimedio viene utilizzato su pazienti meticolosi, ansiosi, pignoli e precisi, che si caratterizzano per una notevole irrequietezza psichica, peggiorata da pensieri ossessivi e dalla paura di morire.
Durante il sonno sono frequenti incubi e risvegli, con sudorazione abbondante, tachicardia e difficoltà respiratorie.
Trova impiego quando l’insonnia è provocata da shock emotivi, lutti, preoccupazioni, traumi affettivi o eventi stressanti.
Le conseguenze sono una continua difficoltà di addormentamento e un riposo continuamente interrotto per forti crisi di angoscia.
In questo caso il preparato è attivo nei confronti di soggetti iperattivi, che non riescono a rilassarsi anche in seguito ad abuso di alcol, di tè, di caffè e di eccessi dietetici.
Si tratta di un rimedio che contrasta l’incapacità di allentare le tensioni, in particolare collegate ad attività professionali.
Il prodotto è considerato ideale per persone nervose, irritabili, che non si rilassano mai, ipersensibili e iperattive, che si svegliano ad ogni minimo rumore e che prevalentemente trascorrono la notte in dormi-veglia.
È il tipico rimedio per l’insonnia ansiosa, che viene prescritta a soggetti sottoposti ad attacchi di panico, in cui l’incapacità di dormire deriva dalla preoccupazione per il futuro, anche a causa di paure inesistenti e di fobie soggettive.
È il preparato tipico della persona costantemente impegnata dal punto di vista intellettuale, che mostra un forte affaticamento psico-fisico che gli impedisce di addormentarsi; il paziente è quindi debilitato, esaurito, stanco e depresso, con un sonno disturbato e spesso interrotto da episodi di sonnambulismo.
È il preparato d’elezione per pazienti ansiosi ed esauriti, che arrivano stremati al momento di addormentarsi e che spesso rimangono svegli tutta la notte a causa dell’ansia.
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