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Flora Batterica: Ecco Come Ripristinarla al Meglio

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Classifica dei migliori prodotti per flora batterica

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Che cos’é la flora batterica?

I batteri sono microrganismi che si distinguono in due grandi categorie:

  • patogeni e quindi nocivi all’organismo;
  • simbionti e quindi benefici per l’organismo.

Al primo gruppo appartengono tutti i germi patogeni che, in determinate condizioni di immunodepressione, sono in grado di provocare l’insorgenza di numerose malattie.

Il secondo gruppo comprende invece la flora batterica che vive in simbiosi con alcune parti del corpo (soprattutto l’intestino, ma anche l’apparato genitale), dove contribuisce a potenziare le difese immunitarie e di conseguenza a ostacolare lo sviluppo dei processi morbosi.

L’intestino, che(se disteso) ha una superficie totale di oltre 200 metri quadrati, contiene circa 400 differenti specie batteriche, distinte in due classi:

  • anaerobiche, che vivono in assenza di ossigeno, in quanto il loro ciclo vitale non ne richiede la presenza, come ad esempio i bifidobatteri;
  • aerobiche, che necessitano dell’ossigeno per svolgere i loro compiti biologici, come ad esempio i lattobacilli.

Oltre ai batteri così detti “buoni” poiché aumentano il benessere dell’organismo, nel corpo sono presenti anche numerosi virus, clostridi e miceti.

In condizioni fisiologiche la flora batterica (microbioma) si trova in perfetto equilibrio con l’organismo, mentre quando subentra uno sbilanciamento, si preparano le condizioni più favorevoli per lo sviluppo di una malattia.

La simbiosi batterica consiste in uno stato per cui si stabilisce un rapporto di convivenza proficuo per due forme di vita, dato che entrambe traggono beneficio dalla loro vicinanza.

Nello specifico, il rapporto simbiontico tra la flora intestinale e l’organismo vivente, quest’ultimo (chiamato “ospite”) fornisce ai batteri il materiale nutritivo (alimenti indigeriti) necessario per la loro sopravvivenza ed essi offrono numerose prestazioni vantaggiose.

Quando un simile rapporto prosegue in perfetta armonia si parla di “eubiosi”, un termine di derivazione greca, costituito dai vocaboli “eu” che significa “bene” e “bios” che significa “vita”.

Durante la vita intra-uterina, l’intestino del feto è completamente sterile, ma alla nascita il suo intestino viene colonizzato da miliardi di batteri, che penetrano nel corpo attraverso il cavo orale e l’apertura anale.

Il latte materno contribuisce allo sviluppo del microbioma del neonato in quanto contribuisce alla moltiplicazione dei bifidobatteri, un ceppo di microrganismi essenziali per il benessere.

flora batterica intestinale

Le principali funzioni della flora batterica intestinale sono le seguenti:

  • funzione troficache consente di mantenere integra la mucosa intestinale in seguito ai fisiologici processi fermentativi del materiale indigerito, e formato da polisaccaridi vegetali (come la cellulosa), da cui i batteri sono in grado di produrre una notevole quantità di acidi grassi a corta catena (acido butirrico, acido acetico, acido propionico). Simili composti sono essenziali per il trofismo delle cellule epiteliali dell’intestino, a cui forniscono elevate concentrazioni di energia;
  • funzione protettivache dipende dal così detto “effetto barriera” derivante dalla colonizzazione dell’intestino da parte dei microrganismi simbionti, che impediscono l’adesione dei germi patogeni alle membrane intestinali. Un meccanismo d’azione del genere dipende dal fatto che i batteri simbionti vanno ad occupare i punti dove potrebbero aderire i patogeni, impedendo loro di svilupparsi e di colonizzare il corpo;
  • funzione modulatriceche si realizza a livello del sistema immunitario che risulta maggiormente allertato e quindi più attivo a contrastare gli antigeni introdotti dall’esterno;
  • funzione regolatriceche si manifesta con la facilitazione dei processi digestivi e dell’assimilazione dei nutrienti, contribuendo a prevenire alcuni disturbi come colite e alterazioni dell’alvo intestinale (diarrea e stipsi);
  • funzione metabolicache si traduce in un aumento della sintesi di alcune vitamine (soprattutto K e B12), di aminoacidi (come glutammina, cisteina e arginina), di bilirubina e di acidi biliari.

Dove si trova la flora batterica?

La flora batterica contenuta nell’organismo comprende tra 75 e 200.000 miliardi di unità, un valore incredibilmente alto e che può variare da individuo a individuo.

Questi microrganismi, oltre che sulle pareti intestinali, sono localizzati in varie altre parti del corpo, e precisamente:

  • sull’epidermide (esternamente);
  • sulle mucose (internamente);
  • nelle prime vie respiratorie (vie aeree superiori, come bocca, naso, laringe e parte della trachea);
  • nell’orifizio uretrale (la porzione esterna del canale uretrale);
  • nei genitali esterni maschili (prepuzio, pene e scroto);
  • nei genitali esterni femminili (grandi labbra e porzione vulvare);
  • nella vagina (dove è presenta una massima concentrazione di microbioma);
  • nell’occhio (a livello del canale lacrimale);
  • nell’orecchio (a livello del canale uditivo esterno).

Tuttavia la zona in cui la flora batterica è soprattutto presente si riferisce senza dubbio all’intestino, dove è presente un numero di elementi superiori a tutte le cellule del corpo.

Il loro peso varia da 1 a 2 chili e la loro eliminazione avviene con le feci, di cui costituiscono oltre la metà del materiale emesso.

che cos è la flora batterica

Nell’intestino di una persona adulta in buona salute sono presenti circa 10mila miliardi di microrganismi appartenenti a quasi 1000 differenti specie, di cui un terzo è comune a tutti gli individui, mentre due terzi variano da un soggetto all’altro.

I compiti che svolge il microbioma sono molto specializzati e comprendono:

  • promuovere la fermentazione delle fibre alimentari indigeribili;
  • incentivare la produzione del muco intestinale;
  • produrre acidi grassi a corta catena;
  • fornire energia alle cellule del colon (colonociti);
  • prevenire lo sviluppo di elementi neoplastici, responsabili dell’insorgenza del tumore al colon;
  • stimolare la gluco-neogenesi, un processo che consente di trasformare i lipidi in glucosio, a scopi energetici;
  • garantire un’adeguata ossigenazione agli enterociti (cellule di tutto l’intestino);
  • contrastare lo stress ossidativo, che è una della principali cause della disbiosi;
  • inviare segnali di sazietà, prevenendo aumenti ponderali;
  • modulare la disponibilità di alcuni aminoacidi;
  • aumentare la sintesi di vitamina B12 e di vitamina K;
  • facilitare la digestione dei carboidrati complessi.

I fattori che possono in qualche modo modificare l’assetto della flora batterica sono i seguenti:

  • stato di salute della madre durante la gestazione;
  • modalità del parto (naturale oppure cesareo);
  • allattamento al seno o artificiale;
  • svezzamento troppo precoce;
  • impiego di antibiotici;
  • prolungate terapie farmacologiche;
  • stato del sistema immunitario.

Il regime alimentare svolge un ruolo di primaria importanza per favorire un corretto sviluppo del microbioma, condizionando poi lo stile di vita del soggetto.

Non bisogna dimenticare che una delle più importanti fonti energetiche per l’organismo è proprio costituita dai batteri simbionti, che aumentano la disponibilità di ATP a livello mitocondriale.

Un’alimentazione eccessivamente ricca di zuccheri semplici e di grassi saturi e nello stesso tempo carente di fibre e di proteine vegetali può modificare sia quantitativamente che qualitativamente l’eubioma.

Pertanto è sempre consigliabile seguire alcune semplici regole dietetiche, comprendenti un frequente impiego di cereali integrali, di grassi vegetali (polinsaturi), di frutta fresca e secca (ricca di composti antiossidanti).

Soltanto mantenendo attiva la flora batterica è infatti possibile migliorare il benessere psico-fisico dell’organismo.

Flora batterica e sistema immunitario

Durante la gravidanza il feto possiede un apparato intestinale perfettamente sterile in quanto non contiene nessun tipo di batteri; tuttavia al momento del parto egli eredita dalla madre un esiguo corredo di microrganismi che gli viene trasmesso alla nascita.

Una simile condizione si verifica soltanto nel parto naturale, quando cioè il neonato attraversa il canale vaginale, entrando in contatto con la flora batterica materna.

Il microbioma localizzato nella vagina viene in parte trasferito al bambino che, per la prima volta, subisce una colonizzazione eubiotica.

Ovviamente il quantitativo di microrganismi è minimo e quindi insufficiente e proprio per questo motivo deve essere potenziato in un secondo tempo.

Questo iniziale corredo batterico comprende soltanto 160 specie, destinate ad aumentare in breve tempo grazie all’allattamento al seno (che dovrebbe essere esclusivo almeno fino al sesto mese di vita).

Infatti il latte materno, che è ricchissimo di microrganismi simbionti, offre al bambino l’opportunità di sviluppare numericamente il microbioma, contribuendo anche a variare la sua composizione con altri batteri utili.

Di conseguenza si rinforza soprattutto il sistema immunitario del neonato, che, tramite il latte materno, introduce elevate concentrazioni di immunoglobuline A e di lattobacilli.

In tal modo la copertura immunitaria, ereditata dalla madre, consente al piccolo di affrontare in maniera efficace gli eventuali disturbi tipici dell’età pediatrica.

La protezione immunitaria è destinata a potenziarsi progressivamente man mano che il bambino entra in contatto con l’ambiente esterno e che quindi tende a sviluppare sempre maggiori barriere contro i patogeni.

Nel corso del tempo, la flora batterica simbionte aumenta numericamente e si arricchisce di nuovi elementi, diversificandosi sempre più.

Nell’adulto, in condizioni fisiologiche, il metabolismo di questi batteri eubioti è in grado di assicurare un’efficace protezione immunitaria nei confronti di qualsiasi disturbo, sia batterico, che virale che di tipo parassitario.

Quando invece l’immunità è carente, diventa necessario intervenire con cicli di assunzione di integratori a base di fermenti lattici, elementi capaci di migliorare la proliferazione degli eubioti.

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Flora batterica intestinale: come ripristinarla

Quando la flora batterica intestinale non funziona come dovrebbe si parla di “disbiosi“, un termine greco che deriva da due vocaboli: “dis” che significa “male” e “bios” che significa “vita”.

Per garantire il benessere fisiologico dell’organismo è necessario che esista un perfetto equilibrio tra tutti i componenti del microbioma, dato che qualsiasi variazione si riflette subito a livello del sistema immunitario.

Se infatti una specie batterica diventa dominante su un’altra, immediatamente viene a crearsi uno sbilanciamento funzionale estremamente nocivo.

In seguito a prolungate terapie antibiotiche questa condizione insorge sempre perché i medicinali uccidono non soltanto i germi patogeni, ma anche parte di quelli simbionti, lasciando l’organismo in una condizione di immunodeficienza.

Di fatto si viene a creare un progressivo impoverimento di lattobacilli, che sono i microrganismi più efficaci nel contrastare patologie di ogni genere.

Un tipico esempio è costituito dall’insorgenza dei così detti disturbi opportunisti, come la cistite e la candidosi,, che solitamente si manifestano dopo un periodo di cura con antibiotici.

La disbiosi può manifestarsi anche in seguito a periodi di dieta squilibrata, al perdurare di fattori stressogeni, a disturbi di tipo psico-somatico.

Le principali cause di un simile disturbo sono:

  • carenze alimentari di vitamine e minerali;
  • scarso consumo di cibi freschi;
  • assunzione di medicinali per lungo tempo;
  • riduzione della diversità batterica;
  • eccessiva proliferazione di patobioti;
  • perdita di elementi simbionti;
  • eccessiva fermentazione digestiva;
  • sviluppo di meteorismo e flatulenza.

La disbiosi può essere transitoria e risolversi spontaneamente dopo qualche settimana, senza causare particolari danni.

Tuttavia nella maggioranza dei casi essa mostra la tendenza a cronicizzarsi, manifestando sintomi come nausea, disappetenza, diarrea e coliche addominali.

In tutte queste situazioni è indispensabile intervenire tempestivamente per ripristinare il microbioma e consentire al sistema immunitario di riacquistare le sue funzioni difensive.

In commercio esistono numerosi rimedi di questo genere, spesso associati anche a complessi multi-vitaminici, in grado di ottimizzare il metabolismo.

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Come ripristinare la flora batterica intima

La flora batterica intima è quella localizzata a livello delle zone più esterne degli organi genitali e dell’apparato renale; in particolare essa si trova sul glande e sul prepuzio del pene, sulla vulva e soprattutto sulle pareti vaginali, oltre che nella porzione apicale del canale uretrale.

Quando si verifica uno squilibrio di questi eubioti, le difese immunitarie relative a simili organi si abbassano notevolmente, creando condizioni predisponenti all’insorgenza di alcuni disturbi, tra cui:

  • cistite;
  • uretrite;
  • balanite;
  • candidosi.

La candidosi, che è una patologia di tipo fungino provocata dalla Candida Albicans (un micete unicellulare) appartiene al gruppo delle malattie opportuniste in quanto si manifesta se le difese immunitarie del soggetto sono diminuite, ad esempio in seguito a terapie farmacologiche con antibiotici.

Si tratta di un disturbo non particolarmente grave, ma molto fastidioso, che causa un intenso bruciore delle zone intime (maschili e femminili), un evidente arrossamento e infiammazione delle mucose spesso accompagnati da ulcerazioni cutanee e lieve sanguinamento.

Il sintomo più caratteristico rimane la produzione di un secreto bianco, denso e caseoso (simile alla ricotta) che viene prodotto appunto dai miceti.

Il disturbo, che si può trasmettere con i rapporti sessuali, arriva a colpire anche le pareti intestinali e il cavo orale (mughetto) soprattutto in soggetti immuno-depressi e nei lattanti, il cui sistema immunitario non è ancora perfettamente sviluppato.

Anche la vaginosi batterica è un’infezione provocata dall’alterazione dell’eubioma, responsabile della modificazione del pH vaginale, una condizione che apre la strada alla colonizzazione da parte dei patogeni.

Non bisogna dimenticare che l’ambiente vaginale è normalmente difeso dalla flora saprofita che, in caso di disbiosi, viene a mancare perdendo la sua efficacia.

Come conseguenza si può sviluppare un’infezione polimicrobica derivante dalla diminuzione dei lattobacilli, che in condizioni fisiologiche garantiscono che il pH vaginale sia compreso tra 3,8 e 4,5.

In tutti questi casi è sempre necessario ricorrere all’impiego di integratori alimentari a base di probiotici e fermenti lattici, in grado di riequilibrare il microbioma, tenendo conto che la maggior parte dei germi responsabili dei disturbi intimi sono di tipo intestinale.

Potenziare la flora batterica significa migliorare anche le seguenti funzioni:

  • moltiplicare i batteri simbionti;
  • incentivare l’azione di microrganismi vivi e vitali;
  • migliorare la loro adesione all’epitelio intestinale;
  • favorire la distribuzione all’intero organismo;
  • incentivare le risposte immunitarie.

Non bisogna mai sottovalutare l’importanza delle disbiosi perché, anche se inizialmente possono essere asintomatiche oppure non gravi, mostrano una pericolosa tendenza a cronicizzarsi, diventando sempre più resistenti agli interventi farmacologici.

Proprio per questo motivo sarebbe buona norma assumere regolarmente integratori prebiotici anche in assenza di sintomi, per prevenire l’insorgenza di disturbi disbiotici.

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