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Fermenti Lattici: La Guida Completa che ti Svelerà Ogni Segreto

fermenti lattici

Vuoi scoprire tutti i segreti dei fermenti lattici? Allora sei nel posto giusto! 

Di seguito trovi una tabella nella quale sono stati inseriti i migliori fermenti lattici del 2022, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale.

fermenti lattici migliori

probiolac premium

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5/5

fermenti lattici simbiotici N2

symbiotics probio + prebio
4/5

solgar bioflor

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4/5

enterolactis plus

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3.7/5

Classifica dei migliori fermenti lattici 

Di seguito invece trovi una lista completa di tutti i migliori fermenti lattici presenti sul mercato:

Fermenti lattici

I fermenti lattici, chiamati anche probiotici, sono nutrienti fondamentali che dovrebbero essere assunti abitualmente all’interno della propria dieta in quanto fondamentali per la salute della microflora intestinale, che in condizioni fisiologiche comprende circa 100mila miliardi di batteri.

L’attenzione delle aziende produttrici si è sempre più focalizzata sui bifidobatteri a causa della loro azione estremamente positiva, ma per il consumatore è necessario accertarsi sempre circa la specie di bifidobatteri, che dovrebbe essere il più possibile biocompatibile.

In caso contrario, si assumeranno dei fermenti lattici assolutamente innocui e inerti, che transiteranno lungo l’apparato digerente e verranno eliminati con le feci, senza apportare alcun danno né beneficio.

Ecco perché sarebbe opportuno documentarsi sulla precisa composizione degli integratori alimentari a base di fermenti lattici, magari optando anche per un’associazione con prebiotici.

I prebiotici sono dei particolari oligosaccaridi di natura fibrosa, che vengono utilizzati come nutrienti fondamentali sia dall’organismo umano sia dagli stessi fermenti lattici che vengono introdotti sotto forma di integratori alimentari.

Questo significa che un prodotto in cui vengono associati probiotici e prebiotici rappresenta un supporto completo per il benessere dell’organismo in quanto assicura una flora intestinale sana, vitale e in equilibrio con l’ambiente in cui si trova.

Il microbiota enterico infatti è un’importantissima risorsa del corpo umano, ed è pertanto strettamente connessa con lo stato di salute generale.

La cosiddetta “eubiosi intestinale” non è altro che il corretto equilibrio microbiologico che andrebbe sempre conservato anche nei periodi della vita stressanti o durante l’insorgenza di patologie.

Lo yogurt è un alimento che spesso, nell’immaginario comune, viene associato all’apporto di fermenti lattici: sicuramente essi sono riscontrabili in quantità anche apprezzabili all’interno del prodotto, ma bisognerebbe sempre accertarsi circa le loro caratteristiche specifiche.

Non tutti i microrganismi che derivano dalla fermentazione del latte, processo che si trova alla base della fabbricazione dello yogurt, sono infatti utili per la salute enterica; essi dovrebbero garantire la totale compatibilità con la fisiologia umana.

Spesso nel corso dei cambi di stagione, la flora batterica intestinale va incontro a squilibri piuttosto significativi a prescindere dallo stato di salute del paziente, ovvero anche soggetti perfettamente sani si trovano ad affrontare una fase decisamente delicata per il microbiota.

Ecco perché, con l’arrivo delle temperature più rigide o più calde, in genere viene consigliata un’integrazione alimentare a base di fermenti lattici anche in assenza di esigenze particolari.

In generale, ogni specie batterica possiede una sua identità, che determina le sue caratteristiche e i suoi eventuali effetti benefici o dannosi, quindi bisognerebbe orientarsi verso prodotti che contengano almeno il 15% di batteri che supportano lo stato di eubiosi.

Conservando l’eubiosi infatti, si va ad agire indirettamente anche nei confronti dei batteri patogeni, mantenendo sotto controllo la loro moltiplicazione semplicemente attraverso la conservazione dello stato di salute.

I microrganismi cosiddetti “indifferenti” non provocano nessun effetto, né benefico né dannoso, nel corso del loro transito nello stomaco e nell’intestino; possono riscontrarsi all’interno di integratori alimentari a base di fermenti lattici, senza causare alcun problema.

fermenti lattici a cosa servono

Fermenti lattici a cosa servono

I batteri presenti all’interno di un organismo adulto sano sono in numero di oltre 100mila miliardi, questo significa che, in condizioni fisiologiche, ci sono più batteri nell’intestino che cellule nei tessuti.

Alcuni batteri possono essere innocui ma altri sono preziosi alleati della nostra salute in quanto in grado di proteggerci dall’attacco di microrganismi patogeni e nocivi.

I fermenti lattici sono batteri che agiscono positivamente per la salute umana, infatti secondo l’OMS (organizzazione mondiale della sanità), i probiotici, se somministrati in dosi adeguate, apportano importanti benefici all’ospite.

Per agire indisturbati essi, una volta assunti per via orale, devono essere in grado di superare la barriera gastrica, rappresentata dal pH acido e dai succhi digestivi ricchi di enzimi litici, come la pepsina.

Il loro scopo principale è quello di raggiungere inalterati le pareti intestinali del tenue e del crasso, per potervi aderire e proliferare dando luogo a una popolazione eubiotica sana e rigogliosa.

Bisogna considerare che ogni individuo possiede una sua specifica popolazione batterica a livello enterico, che si differenzia da quella delle altre persone proprio in funzione di ciò che viene introdotto con la dieta.

Ecco perché un punto di forza da non sottovalutare per ogni consumatore è rappresentato dalla possibilità di scelta del cibo da introdurre quotidianamente, che a sua volta è responsabile della modulazione della microflora enterica, promuovendo o limitando lo sviluppo di determinate specie di microrganismi a discapito di altre.

La selezione del microbiota dipende sia dalle abitudini alimentari sia dal corretto funzionamento del sistema immunitario, che dovrebbe consentire la moltiplicazione indisturbata solamente ai microrganismi benefici.

I bifidobatteri e i lattobacilli sono le famiglie batteriche più comunemente riscontrabili nella composizione degli integratori alimentari, dato che la superficie intestinale offre un substrato ottimale per la loro colonizzazione.

All’interno dell’utero materno, il feto è dotato di un intestino sterile, ossia privo di qualsiasi microrganismo, ma subito dopo la nascita il neonato acquisisce una certa quota di batteri che fanno ingresso mediante la sua cavità orale; il latte umano, infatti, contiene sia prebiotici che probiotici.

a cosa servono i fermenti lattici

Fermenti lattici quando prenderli

I fermenti lattici sono batteri che vengono assunti in tutte quelle situazioni in cui l’organismo necessita di ritrovare l’equilibrio a livello di microflora intestinale.

Tali condizioni sono rappresentate ad esempio dai cambi di stagione, dagli spostamenti in luoghi che presentano differenti caratteristiche climatiche come viaggi di vacanza o di lavoro, ma anche da periodi particolarmente stressanti in cui non si riesce a condurre una dieta sana e regolare ma si consumano pasti sregolati e non bilanciati dal punto di vista nutrizionale.

Il Lactobacillus acidophilus, uno dei fermenti lattici più impiegati per la formulazione di integratori alimentari, possiede la capacità di scomporre il lattosio nei due monosaccaridi che lo costituiscono, ovvero glucosio e galattosio.

Grazie a questa sua proprietà, esso è in grado di supportare in maniera significativa la decomposizione del lattosio da parte di soggetti intolleranti che assistono a un miglioramento delle proprie performance digestive.

Antibiotico e fermenti lattici

Gli antibiotici sono medicinali che contengono principi attivi in grado di eliminare i batteri presenti (battericidi) o di impedirne la replicazione (batteriostatici); il loro utilizzo è essenziale per combattere infezioni di qualsiasi genere, che compromettono lo stato di salute generale dell’organismo.

Soltanto quando si riesce a bloccare la colonizzazione dei tessuti da parte dei microrganismi patogeni, il paziente ritrova il benessere, e per raggiungere questo scopo sono necessari cicli anche abbastanza lunghi (minimo una settimana) di terapia con antibiotici.

Tali rimedi, proprio per il loro specifico meccanismo d’azione, agiscono interferendo con determinate funzioni vitali dei microbi, come ad esempio l’integrità della loro parete cellulare oppure il corretto svolgimento di reazioni essenziali come la sintesi proteica o la duplicazione del genoma.

I farmaci preposti a tali compiti non sono in grado di discriminare tra batteri cosiddetti “buoni” e batteri “cattivi”, anche perché non esistono target così specifici su cui la ricerca farmacologica potrebbe indagare.

Quindi, nel corso di terapie antibiotiche, la flora simbionte intestinale, in quanto batterica, va inevitabilmente incontro a distruzione: l’intestino diventa un habitat semi-sterile, soggetto cioè alla potenziale colonizzazione da parte di qualsiasi germe, in maniera incontrollata.

Diventa fondamentale quindi, in tali contesti, assumere integratori alimentari a base di fermenti lattici, anche piuttosto concentrati, sia durante che dopo questi cicli di cure, per fornire all’apparato digerente l’indispensabile supporto per il ripristino della popolazione simbionte.

migliori fermenti lattici

probiolac premium

probiolac
5/5

fermenti lattici simbiotici N2

symbiotics probio + prebio
4/5

solgar bioflor

solgar bioflor
4/5

enterolactis plus

enterolactis plus
3.7/5

Fermenti lattici: prima o dopo i pasti?

Spesso, chi si approccia a una terapia a breve o a lungo termine con integratori alimentari a base di fermenti lattici, si interroga circa il momento più opportuno per la loro assunzione, con particolare riguardo alla distanza dai pasti.

Se il prodotto è fabbricato in maniera tale da garantire una gastroresistenza, significa che non viene attaccato dai succhi digestivi gastrici ma transita indisturbato fino all’intestino, dove invece viene disgregato per svolgere il suo effetto benefico.

In tal caso, non si dovrebbero verificare specifici problemi se l’assunzione avviene durante i pasti oppure a digiuno, infatti nell’intestino crasso si accumulano, nel corso degli eventi peristaltici, tutti gli elementi nutritivi per la microflora residente, tra cui gli eventuali prebiotici presenti negli integratori alimentari.

Normalmente è dichiarato sulla confezione del prodotto se deve essere ingerito vicino oppure lontano dai pasti, quindi si consiglia semplicemente di attenersi a tali indicazioni per usufruirne al meglio.

Si possono prendere i fermenti lattici per lunghi periodi?

I fermenti lattici andrebbero assunti per un intervallo di tempo che va da un minimo di una settimana a qualche mese di terapia.

L’utilizzo prolungato di integratori alimentari a base di probiotici non presenta problematiche specifiche, in quanto fornisce semplicemente all’organismo ciò che naturalmente ne fa parte.

Alcuni consumatori si trovano concordi nell’organizzare la terapia a cicli alternati di somministrazione, per lasciare al proprio corpo la possibilità di creare un habitat fisiologico anche senza un aiuto esterno.

In particolari situazioni, tuttavia, come nel caso di pazienti affetti da immunodepressione di varia origine, oppure convalescenti o debilitati per qualsiasi patologia a carico dell’apparato digerente, ci si può tranquillamente orientare verso una terapia cronica.

L’unico inconveniente, in questo caso, può essere rappresentato dal fatto che l’intestino potrebbe sviluppare dipendenza e perdere la capacità di auto-regolarsi, ma tale ipotesi viene smontata dall’evidenza che chi ne fa un uso di questo tipo ha già perso tale capacità.

fermenti lattici naturali

Fermenti lattici in gravidanza

Durante i nove mesi di gestazione, la donna si trova ad affrontare non pochi problemi che riguardano le funzioni enteriche.

La peristalsi intestinale infatti viene messa seriamente alla prova dalla progressiva espansione dell’utero, il cui aumento di volume rappresenta un’inevitabile compressione a carico del tubo digerente.

La muscolatura liscia che costituisce le pareti degli organi cavi risente in maniera significativa di impulsi meccanici, in risposta ai quali mette in atto meccanismi riflessi di inibizione del movimento.

Tutto questo si traduce in una diminuita attività peristaltica che si aggrava gradualmente con il passare delle settimane di gestazione, determinando l’instaurarsi di una vera e propria stitichezza.

Se la gestante non riesce ad espellere le feci correttamente, oltre a provare disagio, rischia di andare incontro a un blocco intestinale per via della pericolosa formazione di fecalomi, ovvero masse di feci completamente disidratate e pertanto difficilmente spostabili.

Più la massa fecale permane all’interno della cavità intestinale, infatti, più i fisiologici processi di riassorbimento dei liquidi che caratterizzano l’ultimo tratto dell’intestino crasso vanno a seccare il materiale presente.

Ecco perché non bisogna mai lasciare trascorrere più di qualche giorno senza defecare, specialmente in un periodo così delicato come quello della gravidanza.

Assumere regolarmente integratori alimentari a base di fermenti lattici rappresenta una soluzione molto interessante per la donna in dolce attesa, in quanto garantisce il mantenimento di un corretto equilibrio microbiologico.

Esso, a sua volta, agisce catalizzando la formazione di feci non troppo secche, che quindi sono in grado di transitare senza troppa difficoltà fino all’ultimo tratto di intestino crasso.

Ovviamente, la semplice introduzione di probiotici non può assicurare una regolare defecazione al 100%, ma costituisce un valido supporto per coaudiuvarne il mantenimento durante i nove mesi, specialmente nell’ultimo trimestre.

Non bisogna dimenticare inoltre che anche la situazione opposta, cioè la diarrea, può rappresentare un’insidia non trascurabile per la donna gravida, e anche in questo caso una somministrazione di popolazioni batteriche benefiche si rivela un rimedio molto utile e privo di effetti collaterali.

Durante la gestazione infatti bisognerebbe evitare il più possibile l’introduzione di principi attivi farmacologici chimici in quanto essi potrebbero andare a compromettere il corretto sviluppo fetale e la fisiologica funzione uterina.

antibiotico e fermenti lattici

Fermenti lattici: controindicazioni

Non esistono controindicazioni per l’utilizzo di integratori alimentari a base di fermenti lattici, dato che tali prodotti essenzialmente forniscono all’organismo ciò di cui normalmente è costituito.

L’unico accorgimento è quello di non eccedere con il dosaggio e di attenersi scrupolosamente alle indicazioni presenti sulla confezione del prodotto, in quanto un sovradosaggio, seppure di ingredienti naturali, potrebbe comunque rappresentare uno stress per l’habitat enterico.

Fermenti lattici: prezzo

I migliori integratori a base di fermenti lattici per ripristinare una corretta microflora intestinale sono i cosiddetti “probiotici polivalenti”, ovvero preparazioni multiceppo che contengono diverse specie di batteri, in grado di agire mediante sinergia funzionale.

Tali prodotti si possono collocare in una fascia di prezzo medio/alta, ovvero intorno ai 50 euro, arrivando anche oltre i 100 euro.

Al contrario, se le esigenze sono esclusivamente di base, si possono reperire integratori che costano anche pochi euro (2 o 3).

La scelta del consumatore che si deve orientare nell’acquisto, deve tenere presente diversi aspetti del prodotto, che sono:

  • fornire almeno 1 miliardo per ceppo di probiotici al giorno;
  • eventuale associazione con prebiotici come oligosaccaridi (fortemente consigliata);
  • il numero di ceppi presenti (maggiore è, migliore è la qualità del prodotto);
  • forma farmaceutica preferita (pastiglie, compresse molli o rigide, polvere da sciogliere in acqua, soluzione, eccetera);
  • tecnologia per la conservazione della loro vitalità (e conseguente data di scadenza garantita).

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