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Prima di entrare nei dettagli, di seguito trovi una tabella nella quale sono stati inseriti i migliori fermenti lattici per candida del 2022, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale.
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La candidosi è un’infezione micotica provocata da un fungo unicellulare chiamato Candida albicans.
Questo microrganismo appartiene normalmente alla flora microbica fisiologica dell’organismo, trasformandosi in agente patogeno soltanto in condizioni di immunodeficienza, quando cioè le difese immunitarie non sono in grado di contrastare l’attacco di agenti infettanti.
In simili condizioni la candida diventa aggressiva, provocando disturbi di varia natura: si tratta sostanzialmente di patologie cutanee appartenenti al gruppo delle micosi, che possono colonizzare qualsiasi parte del corpo.
Pur essendo un commensale saprofita che di norma vive sulla mucosa intestinale della maggior parte degli individui in buona salute, la candida può diventare invasiva a livello di organi genitali e orofaringe.
Questo micete non è altro che un lievito che si sviluppa in simbiosi con alcune parti anatomiche del corpo come l’intestino e l’apparato genitale; esso si nutre dei prodotti di rifiuto della digestione glucidica, infatti la sua maggiore proliferazione è collegata all’elevata disponibilità di zuccheri nel sangue.
In seguito alla prolungata assunzione di antibiotici oppure dopo lunghe malattie o durante periodi di intenso stress psico-fisico, si verifica un abbassamento delle difese immunitarie, che è il principale responsabile della proliferazione di questo microrganismo.
Le sedi maggiormente interessate dalla candida sono la vagina, l’intestino, il cavo oro-faringeo e, soltanto in casi particolarmente gravi, i polmoni e l’endocardio.
Anche il prolungato impiego di alcuni farmaci come i corticosteroidi, i contraccettivi orali a base di estrogeni o i chemioterapici contribuiscono a creare un ambiente favorevole allo sviluppo e alla diffusione del germe.
I pazienti diabetici, chi abusa di bevande alcoliche, i forti fumatori e i soggetti anemici sono più facilmente aggrediti dalla candida: in generale si può affermare che tutte le condizioni che debilitano l’organismo abbassando le difese immunitarie, predispongono alla candidosi.
Questo disturbo, che è comune soprattutto nella popolazione femminile in età fertile, può essere anche di tipo misto, comprendendo vari ceppi batterici.
La sede vulvo-vaginale è quella più comunemente interessata dalla micosi, che pur avendo origine dall’intestino, si distribuisce rapidamente anche all’apparato genitale.
Uno dei metodi più comuni di trasmissione della malattia è infatti attraverso i rapporti sessuali, durante i quali la donna contagia il suo partner trasmettendo la micosi per via cutanea.
Si può parlare quindi di un duplice tipo di infezione, che comprende da un lato il contatto esterno per via cutanea e d’altro lato uno sviluppo interno causato dall’indebolimento delle difese immunitarie.
Anche nella vagina è presente una microflora batterica in grado di contrastare l’ingresso di germi patogeni, la cui efficacia dipende soprattutto dal pH acido dell’ambiente.
Tuttavia in alcune condizioni di deficit immunitario, questa flora eubiotica non riesce a scongiurare l’invasione della candida, i cui sintomi inizialmente sono quasi inavvertiti, trasformandosi poi in manifestazioni pruriginose accompagnate da intenso bruciore, arrossamento e perdita di secrezioni vaginali biancastre.
Sono proprio queste perdite, di aspetto denso e cremoso, simili alla ricotta, che indirizzano verso la diagnosi di candidosi.
Oltre all’infiammazione e all’ipertermia della zona coinvolta, subentrano anche gonfiore localizzato, dolore durante la minzione e soprattutto durante i rapporti sessuali, che diventano impraticabili dopo pochi giorni.
Trasmessa al partner maschile, la candida può provocare balanite (infiammazione del glande e del prepuzio).
La diagnosi di questo disturbo è abbastanza semplice, poiché già con un esame obiettivo è possibile identificare i segnali caratterizzanti della malattia, che sono arrossamento, presenza di secrezioni caseose, bruciore e a volte sanguinamento cutaneo.
Tuttavia, per formulare una diagnosi certa, è consigliabile ricorrere a uno striscio vaginale (nella donna) oppure a un tampone uretrale (nell’uomo).
In questo modo è possibile isolare dai campioni il microrganismo, che coltivato in laboratorio su uno specifico terreno di coltura, viene poi analizzato al microscopio per confermare la sua patogenicità.
Trattandosi di un’infezione micotica, la candidosi deve essere curata con farmaci antimicotici che di solito vengono assunti per via sistemica oppure topica, sotto forma di ovuli, creme o tavolette vaginali.
Per risolvere questo problema, che mostra un’elevata tendenza a cronicizzare, è indispensabile associare alla terapia farmacologica anche un supporto integrativo con fermenti lattici, per regolarizzare la microflora batterica intestinale che impedisce la proliferazione della micosi.
È necessario inoltre seguire un regime alimentare sano e bilanciato, ricco di vitamine, minerali e composti antiossidanti che svolgono un ruolo essenziale per stimolare il sistema immunitario.
È consigliabile limitare al massimo l’apporto glucidico poiché la candida prolifera in maniera esponenziale in presenza di glicemia elevata; dal punto di vista igienico è necessario utilizzare detergenti intimi delicati a pH acido, per creare un ambiente ostile al fungo.
La biancheria dovrebbe essere sempre di cotone in quanto le fibre sintetiche contribuiscono alla proliferazione del microrganismo e gli indumenti (soprattutto i pantaloni) non dovrebbero creare sfregamenti e attrito con le parti intime.
I fermenti lattici per la candidosi, che vengono utilizzati solitamente sotto forma di integratori alimentari, rappresentano il primo soccorso per la cura di questo disturbo, poiché arricchiscono e potenziano il microbiota difensivo dell’organismo.
Considerati tra i rimedi biologici più efficaci contro la candida, i fermenti lattici agiscono potenziando la risposta immunitaria naturale contro questo germe.
È risaputo che in presenza di qualsiasi infezione (batterica, virale o micotica), il sistema immunitario deve entrare rapidamente in funzione per bloccare la diffusione degli agenti patogeni.
I fermenti lattici sono elementi normalmente presenti nell’organismo, che in alcune condizioni devono essere potenziati e attivati mediante l’assunzione di specifici integratori.
Le patologie vaginali, che rappresentano un problema particolarmente diffuso, nella maggior parte dei casi sono riconducibili a infezioni intestinali di origine micotica, come appunto la candidosi.
Proprio per questo la loro risoluzione e un’adeguata prevenzione si basano sull’impiego di lattobacilli probiotici, che agendo all’interno dell’intestino, ripristinano il suo corretto funzionamento inibendo la diffusione dei ceppi micotici.
Gli integratori a base di fermenti lattici vengono formulati propriamente per questo scopo, poiché sfruttando le funzioni di differenti ceppi eubiotici, svolgono un duplice compito: da un lato riequilibrano il microbiota intestinale e d’atro lato stimolano la funzione del sistema immunitario.
Per contrastare efficacemente la candidosi è consigliabile assumere integratori a base di ceppi misti di fermenti lattici probiotici gastroprotetti e quindi in grado di superare il pH acido dello stomaco e del duodeno, per arrivare all’intestino crasso vivi e vitali.
In questo modo i fermenti possono aderire alla mucosa intestinale insediandosi e colonizzando tutte le sue parti per formare una barriera protettiva nei confronti della candida.
Impedendo la proliferazione del micete, la flora batterica simbionte agisce in maniera più efficace dei tradizionali farmaci di sintesi, poiché è dotata di un’eccellente compatibilità biologica e di una tempestiva disponibilità.
Di conseguenza, i miceti unicellulari non riescono a distribuirsi sulle pareti dell’intestino e neppure ad arrivare agli organi genitali: risulta evidente che bloccando all’origine la micosi, si blocca la sua distribuzione ad ampio raggio.
La candidosi vulvo-vaginale, pur essendo un’infezione urogenitale benigna, tende a cronicizzare e a peggiorare progressivamente la sintomatologia.
Infatti, da una blanda forma infiammatoria iniziale che coinvolge unicamente parte della vulva senza creare fastidi eccessivi, nel tempo viene interessata anche la vagina con prurito, arrossamento e perdite biancastre spesso miste a sangue.
Di norma la Candida albicans è presente in basse concentrazioni all’interno del microbiota vaginale, assumendo caratteri di proliferazione incontrollata quando l’invasione epiteliale da parte dei microrganismi non è arginata da un’adeguata risposta immunitaria.
È proprio in questi casi che i fattori di virulenza possono provocare manifestazioni patologiche di rilievo, a cui si associano anche pericolose disbiosi della flora microbica locale.
I batteri simbionti maggiormente coinvolti sono i lattobacilli, che risultano quasi azzerati nei casi in cui la candidosi prolifera incontrastata: in simili condizioni non è soltanto l’apparato urogenitale ad essere attaccato, ma anche il cavo orale e l’apparato intestinale.
I fattori di rischio che portano a contesti del genere si collegano agli sbilanciamenti ormonali che nella donna in età fertile dipendono dalle variazioni estrogeniche, presenti soprattutto in gravidanza e in menopausa.
L’assunzione di fermenti lattici consente di risolvere in maniera naturale e priva di effetti collaterali un simile squilibrio microbico, di solito peggiorato da fenomeni di immunodeficienza.
Tutte le volte in cui nell’organismo si instaurano disbiosi di qualsiasi eziologia, le conseguenze possono portare allo sviluppo della candida, ecco perché è importante mantenere invariato l’equilibrio del microbioma intra- e inter-cellulare, per assicurare la migliore funzionalità delle difese endogene dell’organismo.
I lattobacilli sono i germi eubiotici generalmente dominanti, poiché rappresentano oltre il 70% di tutta la flora batterica intestinale.
Tuttavia, sono anche la specie più compromessa in occasione di candidosi, in quanto il loro numero diminuisce esponenzialmente con l’aumentare della candida circolante.
Il trattamento d’elezione in presenza di candidosi acuta è quindi rappresentato da integratori a base di lattobacilli da assumere per via orale, associandoli a ovuli o tavolette intravaginali a base di farmaci antifungini.
I fermenti lattici utilizzati contro la candidosi svolgono una duplice azione in quanto da un lato curano l’infiammazione e d’altro lato prevengono la sua cronicizzazione.
Infatti, oltre il 10% delle donne colpite da questo disturbo risulta soggetto a recidive, con più di tre o quattro episodi nel corso di un anno.
In questi casi si parla di candidosi ricorrente, provocata dalla progressiva resistenza del germe alle tradizionali terapie antimicotiche.
Alle recidive vanno aggiunti anche i numerosi effetti collaterali dei medicinali, che spesso non sono ben tollerati; impiegando invece i fermenti lattici, è possibile riequilibrare il microbiota locale (intestinale o genitale) e ripristinare una corretta risposta immunitaria.
Bisognerebbe utilizzare probiotici vivi somministrati in quantitativi adeguati, magari in associazione con fitocomposti ad azione stimolante sul sistema immunitario.
Il funzionamento dei fermenti lattici probiotici è basato sostanzialmente su un’azione di ceppo-specificità, dipendente dal tipo di microrganismi assunti.
Le specie che trovano maggiore impiego sono Saccharomyces e Lactobacillus acidophilus, che possono essere somministrati singolarmente oppure in associazione.
Saccharomyces è un lievito che normalmente viene impiegato per curare e prevenire numerosi disturbi intestinali, poiché il suo meccanismo d’azione ripristina l’integrità della barriera intestinale, un aspetto indispensabile per impedire la propagazione di Candida albicans.
La somministrazione di questi fermenti lattici, che avviene per via orale, rinforza la struttura del film idrolipidico protettivo che si trova sulla mucosa intestinale; di conseguenza i germi patogeni, tra cui Candida, non riescono ad aderire ad ampie porzioni del tratto gastroenterico e vengono eliminati prima di raggiungere il distretto vulvo-vaginale.
Le funzioni antagoniste di Saccharomyces nei confronti di questa micosi sembrano derivanti dalla produzione di acido caprico, che ostacola l’ancoraggio del germe alla parete epiteliale dell’intestino.
Il Lactobacillus acidophilus è un batterio particolarmente abbondante a livello del microbiota vaginale, e come tale agisce contrastando la diffusione di Candida nella sezione vulvo-vaginale.
Questi microrganismi sono in grado di metabolizzare il lattosio trasformandolo in acido lattico, un composto che abbassando il pH vaginale uccide il fungo, il quale non può sopravvivere a valori di pH inferiori a 4,5.
I fermenti lattici maggiormente utilizzati contro la candidosi intestinale sono bacilli responsabili di un’elevata produzione di batteriocine, molecole specifiche capaci di ostacolare selettivamente la crescita della Candida.
Oltre a efficaci funzioni probiotiche, questi fermenti lattici svolgono una notevole attività immunostimolante grazie alla integrazione con vitamine del gruppo B e fitocomponenti derivanti da alcune piante officinali ad azione antinfiammatoria.
Tra esse si ricordano gli estratti di tea tree, di melaleuca e di salvia, che contrastano la proliferazione di Candida poiché interrompono la sua integrità di membrana.
La principale caratteristica dei fermenti lattici intestinali contro la candidosi è collegata al fatto che nessun ceppo fungino sviluppa fenomeni di resistenza.
Secondo le più recenti linee guida, l’impiego di fermenti lattici in combinazione con fitocomplessi e minerali (zinco e rame) aumenta la tollerabilità, la compatibilità e la disponibilità dei preparati, velocizzando notevolmente la risposta da parte dell’organismo.
Molte gestanti, soprattutto nell’ultimo trimestre di gravidanza, possono essere affette da candidosi poiché lo squilibrio ormonale funge da fattore predisponente allo sviluppo della micosi.
Tenendo conto che i tradizionali farmaci anti-Candida spesso sono sconsigliati durante la gestazione poiché possono provocare effetti collaterali rischiosi per il nascituro, il miglior approccio terapeutico rimane quello a base di fermenti lattici.
Questi rimedi svolgono la duplice funzione di contrastare la proliferazione della micosi e di regolarizzare le funzioni dell’alvo intestinale, che nella gestante spesso sono alterate.
È piuttosto frequente che in gravidanza la donna soffra di stitichezza occasionale oppure cronica, provocata anche dalla compressione dell’utero.
L’impiego di fermenti lattici da soli oppure associati a fitocomplessi, può risolvere definitivamente il problema della candidosi e nello stesso tempo riequilibrare le funzioni intestinali, eliminando flatulenza e meteorismo, che sono disturbi molto frequenti nelle gestanti
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