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Equiseto: Scopri Ora Come Può Cambiarti la Vita!

equiseto

Vuoi scoprire i benefici dell’equiseto e trovare il modo migliori per integrarlo? Allora sei nel posto giusto!

Prima di entrare nei dettagli, di seguito trovi una tabella nella quale sono stati inseriti i migliori prodotti con equiseto del 2022, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale.

migliori prodotti con equiseto

tintura madre di equiseto

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equiseto bio vegavero

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tisana di equiseto

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Classifica migliori prodotti con equiseto

Di seguito invece trovi una lista completa di tutti i migliori prodotti con equiseto presenti sul mercato:

Equiseto

L’equiseto è una pianta erbacea perenne che si sviluppa da un rizoma strisciante sotto forma di un fusto principale (caulo), da cui partono protuberanze che sembrano foglie mentre in realtà sono a loro volta fusti laterali.

Questi ultimi possono essere fertili o sterili: quelli fertili sono privi di clorofilla e quindi presentano un colore biancastro o rossiccio, una forma cilindrica e sono suddivisi in più segmenti collegati tra loro mediante evidenti noduli, su cui è presente una guaina membranosa piuttosto larga.

Le foglie sono ridotte a strutture squamiformi alternate a striature brunastre.

A differenza dei precedenti che nascono in primavera, i cauli sterili maturano in estate, sono cavi all’interno e sempre di colore verde.

Su questi fusti si inseriscono numerose foglioline che costituiscono una sorta di intreccio filiforme ramificato, di consistenza vetrosa, e si dispongono a raggiera.

Sia i fusti fertili che quelli sterili non contengono lignina e quindi pur avendo un portamento eretto, non presentano una struttura rigida poiché la loro composizione è costituita unicamente da sali di silicio.

Il vegetale non fiorisce in quanto al posto dei fiori sviluppa una spiga apicale di forma ovale, responsabile della produzione di spore: sono proprio queste spore che assicurano la diffusione della pianta poiché, essendo contenute all’interno di sporangi, nel momento in cui essi si aprono, possono essere gettate verso l’esterno.

La riproduzione dell’equiseto avviene anche mediante lo sviluppo di gemme sotterranee, che consentono la crescita di nuovi fusti; si tratta di un vegetale particolarmente diffuso nei luoghi umidi, che cresce in abbondanza lungo le sponde dei fiumi, nei fossati e nei terreni acquitrinosi a forte componente argillosa.

Essendo una forma infestante per molte colture, non sempre la sua presenza è vantaggiosa per l’agricoltura, in quanto può sottrarre nutrimento ad altri vegetali.

La sua presenza è indicativa di un terreno estremamente compatto, umido e povero di humus.

I botanici considerano l’equiseto un fossile vegetale poiché insieme alle felci costituisce la flora più antica del mondo (pterofite), che 400 milioni di anni fa popolava la crosta terrestre con strutture arboree gigantesche.

Dalla dissoluzione di simili alberi, si è formata probabilmente la maggior parte dei giacimenti di carbon fossile.

Dal punto di vista etimologico, il nome “equisetum” deriva dall’unione di due vocaboli latini: “equus” che significa cavallo e “saeta” che significa crine, a ricordare l’aspetto morfologico della pianta.

equiseto proprietà

Equiseto: proprietà

Nel settore fitoterapico, l’equiseto svolge importanti ruoli curativi e preventivi, derivanti dai suoi componenti, che sono:

  • flavonoidi;
  • tannini;
  • isoquercitina;
  • sali di silicio;
  • saponine;
  • fitosteroli;
  • acidi organici;
  • vitamine;
  • alcaloidi;
  • calcio, potassio, magnesio e zinco.

La principale proprietà di questa pianta officinale è quella di favorire la diuresi, grazie all’elevata concentrazione di sali di silicio e di altri minerali.

Il meccanismo d’azione di questa attività dipende dal fatto che la sua pressione osmotica è elevata e pertanto richiama liquidi dall’esterno.

Quando viene assunto sotto forma di integratore, l’equiseto attira pertanto notevoli quantitativi di liquidi interstiziali, che ristagnando nelle parti declivi del corpo potrebbero causare l’insorgenza di edemi e gonfiori.

Secondo le più recenti linee guida erboristiche, l’impiego di preparati standardizzati di silicio estratto dall’equiseto, è utile anche per prevenire l’osteoporosi, in quanto questo elemento agisce in sinergia con il calcio contribuendo a rimineralizzare il tessuto osseo.

La pianta è dotata anche di proprietà astringenti, particolarmente efficaci in presenza di irritazioni degli occhi e delle mucose di bocca e gola.

Spesso in fitoterapia l’equiseto viene usato per preparare colliri naturali e collutori; la sua attività biologica è principalmente collegata alla stimolazione della diuresi in quanto l’elevato contenuto di silicati richiama acqua dai tessuti e consente di eliminare formazioni edematose.

Anche i flavonoidi e gli acidi organici agiscono efficacemente sulla diuresi, in quanto potenziano la filtrazione a livello del tubulo contorto renale.

equiseto pianta

L’efficacia del vegetale come rimedio fitoterapico è stata paragonata a quella dei diuretici di sintesi, con il vantaggio di non presentare nessun effetto collaterale.

Oltre alla notevole funzione diuretica, l’equiseto è in grado di ridurre in maniera significativa i livelli ematici di acido urico, in seguito alla stimolazione delle funzioni escretrici.

Gli estratti vegetali applicati localmente agiscono come astringenti e cicatrizzanti, in quanto stimolano la produzione di elastina e di tessuto connettivo.

A livello del tessuto osseo, l’equiseto funziona come stimolante dei processi di mineralizzazione, agendo prevalentemente sul metabolismo degli osteoblasti: proprio per questo la pianta viene prescritta come rimedio preventivo alle donne in menopausa, che potrebbero sviluppare osteoporosi.

Grazie all’attivazione funzionale degli osteoblasti, il tessuto osseo non corre il rischio di rarefazione rimanendo compatto, solido e trofico.

Equiseto e tiroide

In caso di ipotiroidismo, quando cioè la tiroide produce un quantitativo di ormoni inferiore alla norma, l’equiseto si è rivelato un supporto estremamente utile in quanto stimola le funzioni dei tireociti.

Oltre che alla mancanza di iodio, la minore funzionalità della ghiandola può dipendere anche da scarsa disponibilità di silicio, calcio, rame e zinco, che sono i principali elementi costitutivi della pianta.

L’equiseto, funzionando come depurativo dell’apparato renale e contrastando la ritenzione idrica, accelera il metabolismo sostituendosi parzialmente alla tiroide ipofunzionante.

Di solito gli integratori indicati in caso di ipotiroidismo contengono iodio, silicio, rame e zinco, in associazione a eleuterococco, equiseto, laminaria e coleus.

Il fabbisogno medio di iodio è di circa 500 microgrammi al giorno, associato a una concentrazione di silicio di 200-250 microgrammi.

L’equiseto non è costituito da iodio ma contiene un’elevata quantità di silicio, che può supportare la ghiandola tiroidea anche in stati carenziali di iodio.

L’equiseto viene considerato una pianta officinale amica della donna poiché combattendo l’osteoporosi rinforza le ossa e stimola la produzione di ormoni tiroidei in caso di ipofunzionalità della ghiandola.

Esso inoltre aumenta l’entità della risposta immunitaria, migliorando il benessere dell’organismo soprattutto nei cambi di stagione.

In simili condizioni la tiroide subisce un surmenage metabolico, che spesso non è in grado di sostenere, ecco perché un’ integrazione con equiseto può esercitare funzioni stimolanti anche per la depurazione dell’organismo.

Equiseto integratore

Gli integratori a base di equiseto possono essere utilizzati per via topica o sistemica.

I rimedi che vengono applicati localmente sfruttano l’azione astringente e cicatrizzante dimostrata dalla pianta quando viene a contatto con l’epidermide.

Facendo impiego di impacchi oppure di lozioni, la disponibilità dei principi attivi a base di silice consente di aumentare la produzione di elastina, collagene e fibre connettivali, che velocizzano i tempi di guarigione delle ferite.

Sempre per uso topico, preparati del genere si sono rivelati utilissimi anche in caso di smagliature, poiché riepitelizzano le strisce cutanee sfibrate.

Per uso sistemico gli integratori alimentari contenenti equiseto vengono utilizzati per due scopi principali: da un lato stimolano la diuresi e d’altro lato rimineralizzano il tessuto osseo.

Altri impieghi di questi rimedi sono contro infezioni urinarie, contro disturbi delle prime vie respiratorie soprattutto se accompagnate dalla produzione di catarro, per prevenire disturbi reumatici e per regolarizzare le mestruazioni abbondanti.

Anche in caso di perdita di capelli e fragilità delle unghie, rimedi a base di equiseto svolgono un ruolo essenziale per l’elevata concentrazione di sali minerali.

In medicina omeopatica, la tintura madre della pianta viene considerata un preparato d’elezione per disturbi renali, cistite, fratture, distorsioni e fragilità ossea.

Anche se l’importanza biologica del silicio non è stata evidenziata come quella del calcio in relazione al metabolismo del tessuto osseo, questo minerale svolge compiti essenziali non soltanto a livello osteoarticolare ma anche muscolare e connettivale.

Proprio per questo motivo gli integratori sono consigliati anche in caso di disturbi alla trachea, ai tendini e alle cartilagini, oltre che alle arterie.

Infatti la componente connettivale dei vasi sanguigni può migliorare la sua consistenza assicurando processi di vasodilatazione e vasocostrizione ottimali.

Oltre che un effetto diuretico, questi preparati svolgono anche un’efficace azione depurativa, per cui si rivelano utili sia per l’apparato renale che per quello intestinale.

In presenza di edemi post traumatici, di stati infiammatori, di infezioni delle basse vie urinarie, in caso di calcoli renali, quando le gambe sono gonfie e pesanti e il metabolismo è rallentato, è opportuno assumere adeguati dosaggi di estratti di equiseto, sotto forma di integratori per uso orale da utilizzare per cicli di almeno otto settimane.

equiseto-benefici

Il loro impiego inoltre viene proposto come coadiuvante nei regimi dietetici poiché, grazie all’azione drenante, il calo del peso si verifica con tempistiche minori.

Spesso la ritenzione idrica è associata alla formazione di acido urico, per cui gotta ed edemi sono disturbi quasi sempre coesistenti.

Chi è affetto da queste patologie e desidera seguire protocolli fitoterapeutici, può utilizzare estratti polverizzati e standardizzati di equiseto con un dosaggio variabile in base al grado di ritenzione idrica dell’organismo.

Le proprietà abrasive dell’equiseto vengono sfruttate anche nel settore cosmetico, per la produzione di peeling e scrub naturali in grado di asportare gli strati più superficiali delle cellule epidermiche.

Una simile finalità viene raggiunta anche per eliminare piccole cicatrici e inestetismi cutanei derivanti da un alterato trofismo delle cellule.

Le proprietà emostatiche della pianta possono essere utilizzate in presenza di emorroidi e di epistassi, con applicazioni sia locali che sistemiche dei rimedi.

Tisana di equiseto

La tisana di equiseto può essere preparata con due cucchiai di estratto secco del vegetale oppure con 30 grammi di steli triturati aggiunti a 200 millilitri di acqua bollente.

Questa bevanda, che deve essere lasciata in infusione per almeno dieci minuti, è consigliata in caso di ritenzione idrica, dolore articolare, ipertensione, infezioni della basse vie urinarie, osteoporosi, fragilità delle unghie e perdita di capelli.

Può essere opportuno bere una tazza di tisana tiepida lontano dai pasti per consentire un più rapido assorbimento dei principi attivi, che diventano immediatamente disponibili quando l’apparato intestinale non è impegnato nella digestione.

Il momento ideale per bere l’infuso è quindi a metà mattina, nel pomeriggio o prima di coricarsi, quest’ultima opzione è senza dubbio la migliore dato che durante la notte i silicati riescono ad agire con la massima efficacia stimolando la diuresi e contribuendo ad eliminare edemi e gonfiori.

Grazie alla notevole concentrazione di ioni salini, la pianta offre l’opportunità di ripristinare l’equilibrio acido/base dei liquidi organici, una funzione che si rivela un toccasana a tutte le età.

equiseto a cosa serve

Equiseto e vitamina D

L’associazione tra gli estratti di equiseto e la vitamina D favorisce il trofismo del tessuto connettivo migliorando il benessere della pelle, delle articolazioni e dei tendini.

Grazie all’elevato contenuto di calcio, gli integratori a base di equiseto e vitamina D ottimizzano i processi di sintesi del tessuto osseo, migliorando anche la mineralizzazione di quello pre-esistente.

Di conseguenza un simile effetto si rivela benefico sulle unghie e sui capelli, due annessi cutanei che necessitano di un’adeguata disponibilità di calcio, silicio, fosforo e magnesio.

Molto spesso la caduta dei capelli dipende da stati carenziali di vitamina D e ioni minerali, responsabili di un rallentamento funzionale dello strato germinativo dei bulbi piliferi.

Assumendo integratori alimentari a base di equiseto e vitamina D, la replicazione cellulare viene stimolata in maniera fisiologica, con funzione preventiva nei confronti di diradamento della capigliatura e rottura della lamina ungueale.

Le donne in menopausa, che come è noto sono soggette a rischio di sviluppare osteoporosi, dovrebbero assumere ciclicamente preparati del genere, che stimolano in maniera naturale la rigenerazione del tessuto osseo e prevengono osteoporosi e rarefazione della matrice articolare.

È stato riscontrato che l’acido silico associato alla vitamina D3 svolge un compito molto più efficace del calcio, poiché viene assorbito selettivamente soltanto dagli osteoblasti senza modificare il metabolismo degli osteoclasti.

Il silicio contenuto negli estratti di equiseto ha importanza anche per la sintesi di elastina e collagene, che sono componenti essenziali dell’apparato scheletrico e del tessuto connettivo.

Equiseto controindicazioni

Trattandosi di un vegetale dotato di un’elevata compatibilità biologica, l’equiseto non ha controindicazioni a patto di rispettare la posologia degli integratori alimentari per non correre il rischio di sovradosaggio.

Le uniche limitazioni collegate all’impiego di simili rimedi sono relative all’eccessiva stimolazione della diuresi, che potrebbe spingere il rene a produrre troppa urina.

In questi casi il pericolo maggiore è quello di eliminare non soltanto acqua, ma anche sali minerali, con insorgenza di fenomeni ipotensivi.

Infatti gli effetti collaterali più comuni provocati dal sovradosaggio determinano eccessiva perdita di liquidi corporei, deplezione degli ioni minerali, ipotensione, astenia muscolare e debolezza generalizzata.

In gravidanza e durante l’allattamento è sconsigliato l’impiego di questi prodotti, che dovrebbero essere comunque assunti sotto controllo medico anche in presenza di disturbi della pressione arteriosa.

In menopausa, se le donne utilizzano ormoni sintetici, devono chiedere un consulto medico prima di associare anche rimedi a base di equiseto che potrebbero modificare la risposta organica ai farmaci di sintesi.

Le persone anziane possono ricorrere a questi integratori alimentari soltanto se non seguono terapie croniche a base di anticoagulanti poiché esiste una sovrapposizione terapeutica tra questi principi attivi.

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