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Come Eliminare le Vampate in Menopausa: Ecco le Soluzioni

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Che cos’è la menopausa

Il termine “menopausa” deriva da due vocaboli greci, che sono “menos” che significa “mese” e “pausa” che significa “interruzione”, con esplicito riferimento alla cessazione del ciclo mestruale che si verifica appunto ogni 28 giorni, durante la vita fertile della donna.

La caratteristica principale della menopausa l’interruzione permanente della sintesi di follicoli e di estrogeni da parte delle ovaie.

La produzione dei follicoli ovarici è destinata a cessare poiché il numero dei gameti femminili, che costituisce la riserva ovarica, è già definito a partire dalla nascita e non viene incrementato durante la vita fertile, a differenza degli spermatozoi che l’uomo sintetizza costantemente.

Una donna viene definita in menopausa quando non ha le mestruazioni per dodici mesi consecutivi e dopo che per un periodo di tempo variabile ha attraversato la fase del climaterio.

Di norma l’età in cui insorge questo periodo fisiologico di azzeramento della produzione estrogenica è compreso tra i 45 e i 55 anni d’età, anche se è possibile la sua comparsa prima dei 45 anni (menopausa precoce) oppure dopo i 55 anni (menopausa tardiva).

Alcuni fattori contribuiscono a diminuire l’età anagrafica della menopausa, e tra essi:

  • regime dietetico;
  • abuso di bevande alcoliche;
  • fumo attivo o passivo;
  • indice di massa corporea inferiore a quello ideale.

Il climaterio è una fase caratterizzata dalle prime alterazioni ormonali che si manifestano con la riduzione di ormone follicolo-stimolante (FSH) per un coinvolgimento dell’asse ipotalamo-ipofisario.

In questo periodo possono insorgere manifestazioni più o meno evidenti che oltre alla modificazione del quadro mestruale comportano una serie di altri sintomi:

  • ciclo mestrualeche non procede secondo l’andamento fisiologico ma può risultare più abbondante (ipermenorrea), più scarso (ipomenorrea), più frequente (polimenorrea), più raro (oligomenorrea);
  • vampate di caloreche consistono in disfunzioni vasomotorie provocate da repentine variazioni di temperatura, per cui la donna avverte ondate di caldo simili a episodi febbrili. Di conseguenza, hanno inizio fenomeni di sudorazione profusa che terminano con brividi e sudori freddi. L’arrossamento ha inizio dal volto per continuare poi su collo, nuca e spalle, verso la schiena, il torace e l’addome, mentre gli arti rimangono indenni. Tali disturbi si manifestano soprattutto di notte, provocando repentini risvegli accompagnati da sensazione di oppressione respiratoria e tachicardia;
  • depressioneche insorge in più del 50% delle donne e dipende dalla diminuzione dell’estradiolo, un ormone appartenente alla categoria degli estrogeni. Collegati alla depressione sono anche i disturbi del ritmo circadiano, che possono provocare insonnia ricorrente con tendenza a cronicizzarsi;
  • secchezza cutaneache è provocata dalla disidratazione dell’epidermide indotta dalla mancanza di estrogeni, responsabili della diminuita sintesi di collagene. Simili variazioni causano atrofia epiteliale a livello dell’apparato genito-urinario, con sensazione di bruciore, prurito e dolore durante i rapporti;
  • osteoporosiche consiste in una progressiva decalcificazione del tessuto osseo e in una contemporanea artralgia delle articolazioni distali, soprattutto dell’anca, del ginocchio e della colonna vertebrale;
  • sindrome urologicache si collega all’atrofia vaginale, diffondendosi alla vescica e all’uretra e causando cistiti, uretriti e manifestazioni urologiche di varia natura (disuria, tenesmo vescicale, nicturia);
  • disturbi cardiologiciche dipendono dall’affaticamento del muscolo cardiaco dovuto alla mancanza di estrogeni, che si accompagna a problemi vasomotori, responsabili di picchi ipertensivi;
  • sovrappesoprovocato dall’accumulo di grasso a livello dei pannicoli adiposi, localizzati prevalentemente su addome e fianchi e che possono rallentare i processi metabolici con conseguenze di vario tipo.

Anche per parecchi anni, sia prima che dopo la menopausa, i livelli di estrogeni sono oscillanti, con tendenza a diminuire dopo i 50 anni di età.

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Che cosa sono le vampate di calore

La transizione menopausale è quel periodo compreso tra l’ultimo ciclo mestruale e la comparsa dei sintomi più caratterizzanti, tra cui soprattutto le vampate di calore, che interessano dal 75 all’85% delle donne e di norma insorgono prima dell’interruzione dei cicli.

Esse durano in media per un lasso di tempo compreso tra cinque e sette anni, ma in alcuni casi oltre i dieci anni.

La causa delle vampate di calore è collegata a recettori termici, localizzati in alcune aree della corteccia cerebrale, deputate al monitoraggio della termoregolazione.

Quando cessa la produzione di estrogeni, anche minime fluttuazioni termiche vengono amplificate al punto di scatenare manifestazioni estreme come le scalmane, durante cui i vasi sanguigni superficiali si dilatano.

Come conseguenza, si verifica un aumento del volume ematico con arrossamento cutaneo e surriscaldamento della pelle, in particolare del capo e del collo.

In seguito all’aumento di temperatura corporea, la donna incomincia a sudare copiosamente e a sentirsi sempre più debole.

La loro durata, che può variare da trenta secondi a cinque minuti, è fortemente influenzata da fattori psico-emotivi, poiché la popolazione femminile più ansiosa avverte con maggiore intensità e con durata più lunga tali manifestazioni.

Come è noto, le scalmane insorgono spesso anche durante la notte (vampate notturne), interrompendo il sonno e alterando il ritmo circadiano: proprio per questo motivo, le donne in menopausa possono essere soggette a episodi di insonnia ricorrente, che peggiora il loro stato psichico.

In concomitanza con tali manifestazioni vasomotorie, di solito si sviluppano anche variabilità dell’umore, estrema sensibilità mammaria, cefalea tensiva, astenia muscolare, gastrite e dispepsia.

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La sudorazione notturna, che è la complicazione più significativa delle scalmane, può causare una deplezione di ioni e di liquidi extracellulari, che nel tempo contribuisce a modificare la pressione osmotica dei fluidi biologici.

Tali sintomi si collegano alle variazioni della pressione arteriosa che caratterizzano l’intera durata della menopausa e che spesso provocano vertigini, capogiri e senso di sbandamento durante la deambulazione.

La componente psico-emotiva delle vampate di calore è particolarmente forte, poiché le donne sviluppano una forma di ansia anticipatoria collegata al timore di avvertire ipertermia e sudorazione, sensazioni destabilizzanti sia di giorno che di notte.

Molti problemi della menopausa, sebbene fastidiosi, non devono essere considerati patologici, anche perché sono temporanei e si riducono come frequenza e intensità dopo alcuni mesi.

Tuttavia le vampate di calore derivanti dalla carenza estrogenica rimangono attive per lungo tempo, condizionando notevolmente la qualità di vita delle donne.

Circa il 75% della popolazione femminile in menopausa lamenta disturbi vasomotori, che vengono pertanto considerati indicativi del periodo.

Come eliminare le vampate in menopausa

Durante la menopausa, si verificano inevitabili sconvolgimenti dell’assetto ormonale che costringono la donna a ritrovare un equilibrio, passando attraverso numerosi cambiamenti.

Quando le ovaie cessano progressivamente la loro attività, inizia quel periodo della vita che prende il nome di “premenopausa“, in cui incominciano a manifestarsi i disturbi tipici dell’azzeramento ormonale.

Accanto all’irregolarità del ciclo mestruale infatti, ruota tutta una serie di alterazioni del metabolismo globale, che può essere affrontata serenamente mediante una riorganizzazione dello stile di vita, una sapiente gestione della dieta e, non da ultimo, l’impiego di integratori alimentari.

La vampata di calore è il sintomo più tipico che annuncia l’ingresso in premenopausa, si contraddistingue per un processo di sudorazione diffuso e inarrestabile, spesso associato a brividi, cefalea, tachicardia, senso di agitazione e spesso vertigini.

Non è rara la comparsa anche di perdite che possono rappresentare una fonte di ulteriore preoccupazione: se il liquido ha una consistenza acquosa è indicatore di modificazioni del pH e del microbiota vaginale, mentre se assume un aspetto giallo/lattiginoso segnala lo sviluppo di un’infezione.

Non si possono evitare inoltre i mutamenti del tono dell’umore, come l’insonnia, alimentata da irritabilità e ansia, e la tendenza agli stati depressivi che acutizzano a loro volta i disturbi del sonno.

I rimedi per le vampate di calore in menopausa sono molteplici, e ogni donna dovrebbe provare a sperimentarli per trovare la combinazione più efficace, dato che la risposta in tale contesto è estremamente soggettiva.

L’alimentazione dovrebbe focalizzarsi su cibi ad elevata concentrazione di estrogeni naturali, come mango, salvia, borragine, papaia, orzo o legumi: apportare tali ormoni in uno stato di carenza è la prima strada da intraprendere per provare a contenere i sintomi.

Chi imposta la propria dieta in tal senso riferisce infatti un netto miglioramento della vampata, sia in termini di qualità (si presenta con un carattere meno violento) sia in termini di quantità (la frequenza diminuisce, fino anche a dimezzarsi).

Essendo un disturbo tipicamente vasomotorio, gli alimenti che contengono molecole in grado di fluidificare il sangue possono concretamente coadiuvare la risoluzione delle crisi di calore.

A questo proposito è altamente consigliato il consumo di frutta come melone, ananas, mandarini, pesche bianche, frutti di bosco, fragole e melagrana, ma anche le spezie forniscono un supporto scientificamente provato.

Gli integratori alimentari rappresentano un rimedio ampiamente utilizzato grazie alla loro efficacia e alla totale assenza di effetti collaterali, infatti la natura offre numerose sostanze in grado di alleviare il fastidio delle vampate di calore in menopausa.

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Magnesio

Tra gli integratori alimentari, il magnesio ricopre indubbiamente il ruolo principale in quanto capace di migliorare le vampate di calore in menopausa, e perché modula in maniera eccellente anche gli sbalzi d’umore: l’emotività e l’irritabilità diventano sotto controllo e anche l’insonnia viene ridimensionata.

Vitamina D

La vitamina D svolge un ruolo essenziale per prevenire i disturbi della menopausa, poiché monitorizza la funzione vasomotoria impedendo vasodilatazione periferica e quindi arrossamento cutaneo e vampate di calore.

Le vitamine del complesso D esercitano una duplice azione, poiché da un lato migliorano la produzione di eritrociti e quindi il trasporto di ossigeno nei tessuti, e d’altro lato evitano fenomeni di vasodilatazione riflessa coinvolti nell’insorgenza delle vampate di calore.

Rodiola

È una pianta adattogena, che oltre ad aumentare la resistenza alla fatica fisica, consente di potenziare le reazioni dell’organismo allo stress, pertanto è in grado di contrastare sbalzi d’umore, irritabilità, ansia, difficoltà di concentrazione e cefalea tensiva, tutte manifestazioni tipiche della menopausa.

Dioscorea villosa

Si tratta di una pianta adattogena che si caratterizza per efficaci funzioni fitoprogestiniche e modulatrici sul metabolismo ormonale in quanto contiene fitocomplessi simili al progesterone.

Essa inoltre favorisce il fisiologico rapporto tra estrogeni e progesterone, supportando l’organismo femminile nel momento in cui inizia la carenza ormonale in seguito alla cessazione del controllo endocrino.

Trifoglio rosso

È un vegetale estremamente ricco di fitoestrogeni, composti che simulano il meccanismo d’azione degli estrogeni naturali, sostituendoli durante la menopausa, quando le ovaie non sono più attive nella loro produzione.

Soia

La soia è un legume che contiene elevate percentuali di isoflavoni, molecole con funzione ormono-simile largamente utilizzate nel periodo climaterico.

Zinco e selenio

Sono oligoelementi basilari per migliorare i processi di vasocostrizione e vasodilatazione che, in assenza di estrogeni, possono subire delle fluttuazioni improvvise, provocando l’insorgenza di vampate di calore.

Lo zinco inoltre stimola le risposte immunitarie, migliorando il benessere dell’organismo.

Tè verde

Grazie all’elevata concentrazione di composti di antiossidanti, gli estratti di tè verde, che possono essere assunti sotto forma di integratori oppure come tisane, riescono a contrastare lo stress ossidativo migliorando l’ossigenazione ai tessuti e limitando la frequenza delle variazioni termiche periferiche.

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Cimifuga

Un prodotto particolarmente efficace nel contrastare le vampate di calore accompagnate da eccessiva sudorazione notturna, è rappresentato dagli estratti secchi di cimifuga, una pianta adattogena che favorisce il rilassamento psico-fisico della donna in menopausa.

Tribulus terrestris e maca peruviana

Secondo le più recenti linee guida, l’associazione tra tribulus terrestris e maca peruviana facilita la trasformazione di androgeni in estrogeni, per sopperire alla carenza ormonale della menopausa.

In questo modo, la donna può sfruttare ormoni prodotti dalle ghiandole surrenali (androgeni), che vengono trasformati in estrogeni senza bisogno di introdurli dall’esterno.

Si tratta di sostanze stimolanti che oltre a regolarizzare i livelli ormonali, controllano anche la circolazione sanguigna.

Erbe aromatiche

Gli estratti di erbe aromatiche, come rosmarino, salvia e maggiorana, regolano l’irrorazione sanguigna del microcircolo, soprattutto in condizioni di carenza estrogenica.

Grazie all’elevata concentrazione di polifenoli e saponine, queste piante contrastano lo stress ossidativo con un meccanismo d’azione analogo a quello dei composti antiossidanti.

Corretto utilizzo degli integratori per la menopausa

A differenza delle terapie farmacologiche tradizionali, a base di ormoni di sintesi, gli integratori per la menopausa non hanno controindicazioni e non causano effetti collaterali grazie alla loro elevata compatibilità biologica.

Pertanto possono essere assunti senza problemi a patto di rispettarne la posologia, dato che il loro impiego può esercitare sia funzioni curative che preventive.

I dosaggi e le tempistiche della loro assunzione sono molto soggettivi, e dipendono dalla reattività personale della paziente, anche tenendo conto del notevole coinvolgimento psico-emotivo di questa fase esistenziale.

Tutti i rimedi fitoterapici devono essere utilizzati per almeno otto settimane, poiché il loro dosaggio è contenuto e quindi il quantitativo di principi attivi disponibili non è molto elevato, anche se immediatamente disponibile dopo la loro assunzione.

È possibile associare a questi integratori anche composti polivitaminici e multiminerali, che migliorando il benessere dell’organismo, aiutano la donna a minimizzare le conseguenze vasomotorie della menopausa.

Bisogna poi seguire uno stile di vita sano, evitare la sedentarietà, porre particolare attenzione al regime dietetico e regolarizzare il ritmo sonno/veglia; la menopausa infatti rappresenta un periodo transitorio della vita femminile, che in seguito alla sospensione della produzione estrogenica, comporta cambiamenti radicali a livello metabolico.

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