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Come Dormire Meglio: Ecco Tutte le Soluzioni Più Efficaci

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Di seguito trovi una tabella dove sono stati inseriti i migliori rimedi per dormire meglio e per ognuno di loro il link al sito ufficiale.

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Come dormire meglio

In condizioni fisiologiche, le persone trascorrono circa un terzo della propria vita dormendo, anche se il ristoro che deriva da tale attività è estremamente variabile da individuo a individuo.

Le variabili che incidono sul sonno sono di due tipi:

  • quantitative (durata del riposo notturno);
  • qualitative (addormentamento faticoso, risveglio precoce e frequenti interruzioni).

Soltanto un sonno ininterrotto, senza incubi e che duri almeno 7-8 ore può considerarsi veramente ristoratore.

Il ruolo biologico del sonno è di vitale importanza per l’organismo, in quanto è proprio di notte che corpo e mente eliminano tossine e scorie, ricaricano le riserve energetiche e si preparano per affrontare un nuovo giorno.

Dormire non significa interrompere completamente i contatti con la realtà dato che la maggior parte delle funzioni vitali rimangono attive anche durante il riposo, che è comunque un fenomeno attivo.

Esso infatti serve per conservare le funzioni cognitive e intellettive, la memoria, le capacità associative e logiche, oltre a consentire a organi e apparati di disintossicarsi.

Inoltre dormire bene è fondamentale per mantenere un buon livello di competenze immunitarie, per consentire la riparazione tissutale e cellulare e per rilassare la muscolatura.

Durante il sonno vengono mantenute attive le funzioni cardio-vascolari, respiratorie, di filtrazione renale e di controllo nervoso; il soggetto perde temporaneamente coscienza della realtà circostante in quanto non è vigile, ma il suo metabolismo rimane attivo, anche se rallentato.

In seguito a numerose ricerche neuro-fisiologiche è stato evidenziato come il cervello, anche dormendo, compie un lavoro, dimostrato dai tracciati elettroencefalografici, che si caratterizzano per un’alternanza tra differenti gruppi di onde.

l’EEG è infatti possibile distinguere tra:

  • sonno REM (leggero), la cui denominazione si riferisce alle iniziali della sigla Rapid Eyes Movments (rapidi movimenti oculari) e che si riferisce al periodo in cui il soggetto sogna, con produzione di onde appuntite e molto frequenti;
  • sonno n-REM (profondo), che corrisponde al sonno senza sogni, durante cui i globi oculari rimangono fermi (non Rapid Eyes Movements) e in cui il tracciato è pieno di onde piatte e meno frequenti, indicative di un riposo profondo e ristoratore.

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Queste due fasi, che hanno una durata di circa 90 minuti ognuna, si ripetono ciclicamente per un determinato numero di volte durante la notte, condizionando qualità e durata del riposo.

In base a ricerche di tipo polisonnografiche, è stato calcolato che circa il 25% della popolazione degli over-40 abbia un’inadeguata qualità del sonno e che quindi soffra di insonnia transitoria oppure ricorrente.

Dormire male ha notevoli ripercussioni non soltanto sul benessere notturno, ma anche sulla qualità di vita diurna, dato che il soggetto al risveglio può avvertire sonnolenza, stordimento, scarsa energia e deficit intellettivi.

Le conseguenze derivanti dalla privazione del sonno sono quindi estremamente significative e possono provocare danni molto gravi anche a causa dell’effetto accumulo, secondo cui ogni ora perduta di sonno si somma a quelle successive.

Il sonno è quindi una condizione fisiologica indispensabile per la sopravvivenza, dato che riguarda funzioni metaboliche, termo-regolatrici, omeostatiche e psico-emotive dell’individuo.

A conferma di tali dati c’é la considerazione relativa al numero di ore di sonno che, dalla nascita, si modifica profondamente: un neonato infatti passa la maggior parte del tempo a dormire proprio perché deve completare il suo sviluppo psico-fisico e dunque necessita di un riposo quasi ininterrotto.

Condizione che si modifica con il trascorrere del tempo, poiché il bambino prima e l’adulto poi dormono un numero minore di ore.

Gli anziani, infine, hanno bisogno di poche ore di sonno, che diminuiscono ulteriormente in fase senile.

Per migliorare il benessere dell’organismo è pertanto necessario dormire bene e a sufficienza, condizione spesso disattesa.

Com’é noto, l’insonnia è uno dei disturbi più diffusi e come tale richiede interventi di tipo farmacologico oppure fitoterapico.

Per dormire meglio può essere utile mettere in atto alcuni suggerimenti, tra cui:

  • coricarsi sempre alla stessa ora;
  • curare l’igiene del sonno;
  • utilizzare un adeguato sistema-letto, costituito da rete ortopedica e da materassi e guanciali di ultima generazione;
  • regolare la temperatura della stanza, che dovrebbe essere mantenuta tra 18 e 20 gradi;
  • eliminare fonti di luce, dato che un riposo veramente ristoratore richiede il buio assoluto;
  • evitare stimolazioni sonore, poiché il cervello si riposa unicamente in silenzio;
  • non utilizzare dispositivi digitali fino a pochi istanti prima di dormire, per consentire alle aree corticali cerebrali di rilassarsi;
  • cenare con cibi leggeri e facilmente digeribili, per non affaticare l’apparato digerente;
  • assumere tisane rilassanti;
  • fare impiego di rimedi naturali, come integratori a base di piante officinali;
  • in caso di difficoltà di addormentamento fare ricorso alla melatonina, un ormone normalmente prodotto dall’epifisi e quindi dotato della massima compatibilità biologica.
Gravidanza: come dormire meglio

La gravidanza è un periodo della vita femminile in cui si verificano incisive modificazioni non soltanto fisiche, ma anche psicologiche, causate sostanzialmente dalle variazioni ormonali.

Di conseguenza oltre il 30% delle future mamme soffre di insonnia, che peggiora progressivamente con l’aumento di peso del feto che spinge sempre più sull’apparato respiratorio.

In tali condizioni i polmoni faticano ad espandersi e la donna avverte un profondo disagio quando si trova in posizione supina.

Anche le nausee possono contribuire a deteriorare la qualità del riposo notturno, che spesso si interrompe più volte e dunque non consente alla gestante di riposare a sufficienza.

Non bisogna infine trascurare la componente emotiva derivante in parte dalle tempeste ormonali e in parte dall’ansia tipica di questo periodo.

È proprio a causa di tutti questi fattori che dormire durante i 9 mesi di gravidanza può essere davvero difficile.

D’altra parte non è consentito assumere farmaci ipnotici, che potrebbero avere ripercussioni sull’embrione.

Per dormire meglio durante il periodo gestazionale si possono seguire alcune precauzioni, collegate soprattutto ai vari trimestri.

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Dormire meglio nel primo trimestre di gravidanza

Durante il primo trimestre di gravidanza la gestante non è ancora grossa e pertanto può dormire in qualsiasi posizione, anche se quella prona è comunque sconsigliata in quanto potrebbe comprimere eccessivamente l’utero.

Tuttavia è proprio nei primi tre mesi che le nausee sono più insistenti e pertanto è necessario coricarsi mantenendo il busto parzialmente sollevato, per evitare il rischio di reflussi gastrici.

Inoltre può essere utile fare ricorso a tisane rilassanti a base di camomilla, meliloto, valeriana, passiflora, biancospino, melissa e lavanda: si tratta di prodotti naturali che non presentano nessuna controindicazione, ma si rivelano molto efficaci.

Il loro impiego è consigliato sia prima di coricarsi che durante la giornata, per aumentare il rilassamento psico-fisico della donna.

Bisogna poi cenare con pasti leggeri e scarsi, preferibilmente a base di carboidrati, la cui digestione è più veloce rispetto a quella delle proteine.

Può essere vantaggioso non bere molto nelle ultime ore prima di coricarsi, per limitare il numero di minzioni notturne, che sono già piuttosto frequenti durante la gravidanza.

Dormire meglio nel secondo trimestre di gravidanza

Nel secondo trimestre di gravidanza la futura mamma incomincia ad aumentare di peso e la pancia è più voluminosa, pertanto le posizioni più indicate sono senza dubbio quelle sul fianco sinistro.

Bisognerebbe inoltre mantenere le gambe leggermente piegate verso l’alto, per facilitare la funzione filtrante del rene ed evitare in questo modo la formazione di edemi alle caviglie.

In questo periodo le nausee dovrebbero essere passate e quindi è possibile dormire anche con un solo guanciale, ma rimane valido il suggerimento di non mantenere il capo troppo basso, per facilitare la circolazione.

Può essere utile ricorrere ai cuscini ortopedici, che svolgono un ruolo protettivo e aumentano il comfort del sonno.

È consigliabile poi ricorrere a un sostegno da posizionare sotto alle gambe, per ottimizzare il ritorno venoso, ostacolato dall’utero gravido.

Per allentare lo stress e conciliare il sonno, è opportuno fare impiego di integratori a base di piante officinali con effetti blandamente sedativi (come quelle suggerite per il primo trimestre), associandole a vitamina B6 e magnesio, due composti naturali estremamente indicati per migliorare il tono dell’umore.

Rimane valido il suggerimento di consumare pasti leggeri e digeribili prima di coricarsi,

Dormire meglio nel terzo trimestre di gravidanza

Il terzo trimestre di gravidanza è indubbiamente il più faticoso sia dal punto di vista fisico (la pancia è molto ingombrante e pesante), che da quello psicologico (subentra il timore del parte e la stanchezza dei 9 mesi di gestazione).

La donna di solito si sente nervosa, ansiosa e spesso non riesce a dormire, anche per il continuo bisogno di urinare causato dalla pressione del feto sulla vescica.

Per migliorare la qualità e la durata del riposo notturno è necessario innanzi tutto coricarsi sempre sul fianco, per evitare che la pancia comprima i visceri e spinga verso l’alto il diaframma, ostacolando la respirazione.

È indicato servirsi di speciali supporti in lattice da mettere sotto ai piedi, per facilitare la circolazione nelle gambe.

In questa ultima fase della gestazione la futura mamma fa fatica a nutrirsi e pertanto prima di dormire è consigliabile assumere soltanto alimenti semi-liquidi, come crema di riso, omogenizzati, frullati di frutta e verdura, purea di patate e formaggi a pasta morbida.

Oltre alle solite tisane calmanti, è possibile fare ricorso a qualche integratore naturale a base di piante adattogene, che contribuiscono a rilassare corpo e mente della donna, allentando le inevitabili tensioni.

Un consiglio sempre valido è quello di non rimanere a letto se non si riesce a dormire, ma piuttosto di alzarsi e fare due passi per la casa, per stimolare la circolazione e allentare lo stress.

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Come dormire meglio con la cervicale

La cervicale (cervicalgia) è un disturbo di natura osteo-articolare che interessa le prime vertebre del rachide, corrispondenti al collo.

Quando una persona è affetta da questo disturbo, di solito, sta meglio in posizione eretta, dato che stendendosi avverte frequentemente capogiri e vertigini.

Questa condizione dipende dal fatto che la colonna vertebrale presenta una notevole rigidità, che comprime parzialmente il midollo spinale e quindi le radici nervose che controllano la postura.

Pertanto, nel momento in cui il paziente si stende, incomincia ad avvertire (oltre al dolore), anche sgradevoli giramenti di testa, che gli impediscono di prendere sonno.

Per evitare tali situazioni è consigliabile utilizzare speciali supporti ortopedici ad anello, realizzati con materiale compatto e sostenitivo, che sostengono il capo mantenendolo in una posizione fisiologica.

Il soggetto può comunque sdraiarsi, ma assume una postura più idonea in quanto la colonna vertebrale risulta in asse con lo scheletro e quindi il midollo spinale non subisce compressioni.

Tenendo conto del fatto che la cervicalgia è spesso accompagnata dalla nausea, è opportuno assumere una tisana digestiva, a base di finocchio, aneto, anice o camomilla, per attenuare questo spiacevole sintomo.

Un simile problema ha una eziologia tipicamente infiammatoria e pertanto può essere efficacemente curato con fitofarmaci anti-flogistici, come quelli a base di artiglio del diavolo, di tè verde, di zenzero, di curcuma e di cannella.

Anche gli estratti di salice, di bromelina, di aglio, di uncaria e di boswellia si sono rivelati validi rimedi per attenuare la sintomatologia derivante da cervicale.

Associando adeguati preparati terapeutici naturali all’uso di un cuscino ortopedico è possibile migliorare moltissimo la qualità e la durata del sonno in presenza di disturbi alla cervicale.

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Come abituare l’organismo a dormire meglio

Esiste una vera e propria igiene del sonno che riguarda i numerosi aspetti collegati a questa indispensabile funzione fisiologica.

Chi soffre d’insonnia sa bene che, per risolvere un simile problema, spesso non è sufficiente assumere farmaci sintomatici (come le benzodiazepine oppure ipnotici di vario tipo), ma bisogna invece affrontare la situazione da molti punti di vista.

Innanzi tutto è necessario che la persona che sta per coricarsi riesca ad allentare le tensioni psichiche, in quanto nella quasi totalità dei casi, l’insonnia ha una base ansiosa.

A tale scopo è quindi opportuno utilizzare rimedi naturali formulati a base di piante officinali, vitamina B6, magnesio e melatonina.

Si tratta di rimedi dotati della massima bio-compatibilità con l’organismo, che non provocano assuefazione e non causano effetti collaterali, pur offrendo efficaci prestazioni.

Bisogna poi fare riferimento a reti ortopediche fornite di materassi e guanciali adeguati, capaci di garantire una corretta postura del corpo durante il sonno.

È necessario preparare un ambiente idoneo al sonno, curando temperatura, aerazione e luminosità della stanza da letto, che dovrebbe essere anche silenziosa.

Per non affaticare l’apparato gastro-intestinale è consigliabile mangiare poco a cena, scegliendo cibi facilmente digeribili e privi di grassi e proteine.

Chi desidera dormire meglio dovrebbe leggere un libro piuttosto che guardare la televisione o ancor peggio servirsi di computer, tablet oppure smartphone mentre si trova già coricato, dato che il letto deve essere utilizzato soltanto per dormire e non per altri scopi.

Per dormire meglio è indispensabile non modificare continuamente gli orari di addormentamento, ma seguire uno schema regolare, per abituare il fisico e soprattutto per sfruttare l’efficace supporto della melatonina, un ormone che viene sintetizzato dalla ghiandola pineale alle prime ore della notte.

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