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Come Combattere la Stitichezza: Rimedi Efficaci e Naturali

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Come combattere la stitichezza: classifica dei migliori prodotti 

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Come combattere la stitichezza

La stitichezza è un disturbo estremamente comune nella popolazione sia maschile che femminile di tutte le età, consistente nella diminuzione di frequenza e di quantità delle feci, che si presentano più consistenti, disidratate e dure.

Si tratta di un problema legato a numerosi fattori, che da un punto di vista fisiopatologico coinvolgono anomalie del transito intestinale associate a ritardi nell’emissione del materiale fecale.

Tenendo conto della grande variabilità individuale della stipsi, di solito si considera un fattore indicativo il numero delle scariche nell’unità di tempo.

In realtà, oltre alla frequenza bisogna valutare anche la consistenza e la quantità delle feci, che in condizioni normali devono essere morbide, voluminose, ben formate e facilmente eliminabili.

Quando vengono a mancare questi requisiti, si parla di stipsi, che può essere occasionale (se compare sporadicamente alternandosi a periodi di normalità), oppure abituale (quando si presenta con continuativamente limitando anche la qualità della vita).

In molti casi gli individui che ritengono di essere stitici non lo sono concretamente, poiché un simile disturbo è conclamato soltanto quando il numero delle evacuazioni è inferiore a due nell’arco di 6-8 giorni.

Un’abitudine molto diffusa è quella di abusare di purganti e lassativi, farmaci a base di sostanze chimiche irritanti sulla mucosa intestinale, che possono provocare assuefazione costringendo il paziente ad aumentare sempre più la posologia.

Dal punto di vista clinico, si distinguono due tipi di stitichezza, che sono:

  • primitiva (funzionale);
  • secondaria (causale).

La stitichezza primitiva è una condizione congenita che può essere prodotta da malfunzionamento dell’intestino crasso, che è la porzione dove avviene la formazione del materiale fecale.

La stitichezza secondaria invece esordisce spesso come un sintomo collaterale di disturbi gastrointestinali di tipo infiammatorio oppure extraintestinali come coliche renali ed epatiche.

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Quando si verifica sporadicamente, questo disturbo può derivare da modificazioni alimentari, da cambiamenti del ritmo di vita oppure da viaggi e vacanze.

Per diagnosticare la presenza di questo disturbo, è necessario effettuare un’analisi chiamata “transito intestinale“, che servendosi di specifici marker, consente di identificare i punti precisi in cui si nota un ristagno fecale.

Nella pratica, il paziente deve ingerire piccolissime quantità di traccianti formati da materiale opaco ai raggi X, per permettere la visualizzazione delle feci lungo il colon, che viene controllata nei giorni successivi mediante esami radiologici dell’addome.

Questo esame è consigliato nei casi in cui la stitichezza comporta anche un’atonia della muscolatura peristaltica, una condizione molto frequente negli anziani, quando l’evacuazione diventa realmente problematica.

Una deficienza di attività contrattile della muscolatura liscia intestinale può influire anche sulla qualità delle feci, che non riescono a formarsi in maniera normale ma rimangono piuttosto disomogenee.

Quando la stitichezza primitiva insorge già nell’adolescenza, di solito tende a cronicizzarsi alternando fasi di remissione con altre di recrudescenza.

Molto spesso, la diminuita funzionalità del colon porta alla completa inerzia dell’intestino, con interessamento delle fibre del sistema nervoso autonomo.

A parte questi casi piuttosto gravi, la stitichezza rimane un disturbo facilmente risolvibile anche con rimedi naturali come integratori a base di estratti vegetali.

Prodotti del genere non alterano la funzionalità di enzimi gastrici e intestinali il cui ruolo è fondamentale per completare la digestione e consentire una corretta assimilazione dei nutrienti.

L’abuso dei lassativi infatti, oltre a creare assuefazione, può modificare l’efficacia della catalisi enzimatica, provocando squilibri nutrizionali di varia entità.

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Nella genesi della stitichezza interviene anche l’alterazione del microbioma, responsabile di uno squilibrio sia morfologico che funzionale della parete intestinale.

Quando le feci non sono ben formate oppure hanno un volume inferiore alla norma, si altera anche lo stimolo propulsivo delle anse peristaltiche, che normalmente funziona da spinta meccanica sul materiale di rifiuto.

In simili condizioni è molto frequente che i processi fermentativi aumentino rapidamente, provocando l’insorgenza di meteorismo e flatulenza.

La scarsità di movimento delle anse intestinali e l’ipotonia muscolare contribuiscono a rendere sempre più difficoltosa l’emissione delle feci, che possono ristagnare nell’ampolla rettale compattandosi e formando il fecaloma.

Si tratta di una formazione globosa, estremamente secca, dura e disidratata, che ostruisce l’apertura anale impedendo l’emissione delle feci.

A causa di questo problema, anche se il soggetto avverte lo stimolo a defecare, non riesce a emettere nulla.

Sulla genesi della stitichezza incidono moltissimo anche fattori psicologici ed emotivi, dato che l’ansia e il timore di non liberare l’intestino contribuiscono a rendere più difficoltosa l’evacuazione.

La stitichezza insorge molto spesso quando il colon assorbe quantitativi eccessivi di acqua e quindi le feci risultano secche e disidratate.

Un problema del genere dipende anche da:

  • scorretta alimentazione;
  • carenza di fibre nella dieta;
  • sedentarietà;
  • abuso di farmaci;
  • abusi di alcolici e di bevande nervine (caffè e tè);
  • stress;
  • malattie del colon.

I più efficaci rimedi per la stitichezza sono prodotti naturali contenenti elevate concentrazioni di fibre solubili e insolubili.

Le prime si sciolgono facilmente nei liquidi intestinali assumendo una consistenza gelatinosa che facilita l’eliminazione del materiale fecale, le seconde attraversano l’intestino rimanendo inalterate e trascinando con se le sostanze di rifiuto.

Gli integratori più ricchi di fibre sono:

I preparati fitoterapici dotati di proprietà coleretiche e colagoghe che stimolano la produzione di bile e quindi migliorano la digestione sono:

  • boldo;
  • cicoria;
  • tarassaco;
  • carciofo;
  • cumino;
  • finocchio.

Come combattere la stitichezza in modo naturale

La stitichezza è un disturbo che tende a ripetersi ciclicamente provocando conseguenze anche di una certa gravità, infatti il ristagno di materiale fecale nell’intestino trattiene una notevole concentrazione di tossine (endogene ed esogene), che possono provocare forme di intossicazione e di intolleranza.

Pertanto, è sempre opportuno evitare che le feci rimangano troppo a lungo nel corpo.

I farmaci lassativi di sintesi sono quasi sempre molto aggressivi nei confronti del metabolismo, in quanto provocano una stimolazione rapida e intensa a livello della mucosa intestinale, che spesso reagisce irritandosi e sviluppando forme di ipersensibilità.

Inoltre i purganti possono innescare crampi dolorosi ai visceri, nausea, brividi ed episodi di vomito: è pertanto preferibile ricorrere all’impiego di rimedi naturali per risolvere il problema della stitichezza soprattutto per non provocare l’insorgenza di fenomeni di assuefazione che prevedono un progressivo aumento del dosaggio per ottenere risultati apprezzabili.

Il più noto e più utilizzato prodotto naturale contro la stipsi è la crusca, che è la porzione esterna della cariosside dei cereali; a contrario di altri integratori, essa può essere utilizzata non soltanto come rimedio sotto forma di capsule e compresse, ma anche come alimento.

Grazie alla sua elevata concentrazione di molecole anti-nutrizionali (acido ossalico e acido fitico), la crusca stimola efficacemente l’evacuazione, senza provocare dolori addominali.

Oltre ad essa, viene spesso utilizzata la gomma di guar, che è una farina ricavata dai semi di una pianta erbacea ricca di galattomannani.

Si tratta di una sostanza solubile in acqua, che consente di ammorbidire e gonfiare il materiale fecale, per renderlo più facilmente evacuabile.

Le mucillagini sono sostanze solubili particolarmente abbondanti nei semi di alcune piante, tra cui la Plantago; le cuticole di questi frutti svolgono un’azione equilibratrice sulle feci, anche perché migliorano la disponibilità di nutrimento per la flora microbica intestinale, funzionando come veri e propri probiotici.

Tra i rimedi naturali per la stitichezza vi sono anche gli acidi grassi a corta catena, che funzionano come prebiotici soprattutto nei confronti dei batteri localizzati sulle pareti del colon.

La loro attività è estremamente efficace per aumentare l’idratazione del materiale fecale.

Un altro integratore naturale che trova largo impiego per combattere la stipsi è l’agar agar, che viene estratto da alcune alghe marine e che funziona da substrato per lo sviluppo dei microbi intestinali simbionti.

I glucomannani sono polisaccaridi solubili dotati di funzioni gelificanti, che non vengono digeriti e quindi aumentano il volume delle feci rendendole più morbide e idratate.

Questi rimedi vengono estratti da alcune piante e pertanto garantiscono un’ottima compatibilità biologica con l’organismo.

Tra gli prodotti contro la stitichezza uno dei più diffusi è la pectina, una fibra solubile contenuta nei tessuti vegetali di verdura e frutta: la sua integrazione risulta risolutiva in caso di stitichezza cronica, complicata da ipotonia muscolare dell’intestino.

come combattere la stitichezza in modo naturale

Il succo d’aloe è un liquido contenente elevati quantitativi di antrachinoni, molecole che derivano dall’acido malonico.

Il loro meccanismo d’azione provoca un aumento del transito intestinale e quindi una maggiore idratazione delle feci, che raggiungono velocemente l’ampolla rettale senza subire modificazioni biologiche.

Un fitocomplesso di grande efficacia è la senna, anch’essa ricca di antrachinoni e dotata di un forte potere lassativo che si potenzia a contatto con il mirobioma.

La senna contiene un principio attivo (sennoside), che stimola il rilascio di acqua da parte della mucosa del colon, per idratare perfettamente fecale.

Anche la cascara, che è un rimedio estratto dalla corteccia di alcuni alberi, contiene antrachinoni, così come la frangula, che svolge un’attività analoga concentrata prevalentemente a livello del colon trasverso.

Il rabarbaro è un fitocomplesso dotato di funzioni colagoghe, idratanti ed eupeptiche; la sua assunzione è indicata soprattutto quando la stitichezza è associata a dispepsia e disturbi digestivi.

Tra i rimedi naturali per combattere la disidratazione delle feci, c’è infine l’olio di ricino, un liquido grasso formato in gran parte da trigliceridi e acido ricinoleico, la sua azione si concentra sulle cellule della mucosa colica dove svolge un’attività lubrificante e idratante.

Come combattere la stitichezza cronica

La stitichezza cronica deriva dall’evoluzione di quella occasionale, quando il disturbo non è stato affrontato correttamente: in questi casi le feci appaiono fortemente disidratate, dure e secche, al punto da provocare dolore durante il transito intestinale.

Nel momento in cui arrivano a livello dell’apertura anale, la muscolatura liscia dell’orifizio si contrae per reazione alle stimolazioni dolorose, contribuendo a rendere impossibile l’evacuazione.

Per risolvere problemi del genere è necessario agire su più fronti: innanzitutto su quello dietetico, modificando l’alimentazione con l’aumento di fibre solubili e insolubili di cibi non raffinati e di molti liquidi.

Può essere utile assumere integratori a base di aloe, senna, cascara e frangula, i cui principi funzionali di tipo antrachinonico stimolano la peristalsi mediante un’azione irritativa a livello della mucosa.

Per evitare la comparsa di crampi durante la defecazione (provocati da un’eccessiva stimolazione della peristalsi), è consigliabile assumere anche estratti di finocchio, di tiglio e di camomilla, che sono piante officinali dotate di proprietà spasmolitiche.

Per la stitichezza cronica, uno dei migliori rimedi è l’olio di mandorle dolci, che pur non alterando la fisiologia dell’intestino, aumenta la ritmicità delle evacuazioni in maniera delicata e non aggressiva.

L’impiego dei fermenti lattici è ampiamente riconosciuto nella cura della stipsi poiché la loro attività potenzia le funzioni della flora batterica intestinale.

Associando fermenti lattici, probiotici e magnesio (un minerale essenziale per combattere la stitichezza), si possono ottenere risultati efficacissimi già dopo poco tempo.

come combattere la stitichezza in menopausa

Come combattere la stitichezza in menopausa

Le donne in menopausa soffrono spesso di stitichezza poiché la mancanza di estrogeni rallenta il transito intestinale causando una progressiva disidratazione del materiale fecale.

Spesso la stipsi è associata a sovrappeso e ad atonia viscerale, sintomi provocati dalla carenza ormonale.

Per risolvere una situazione del genere, che spesso ha implicazioni anche di tipo psico-emotivo, è consigliabile ricorrere a prodotti non aggressivi, per evitare l’insorgenza di dolori addominali, flatulenza e meteorismo.

Alcuni integratori studiati specificamente per la menopausa contengono:

  • succo concentrato di kiwi, per migliorare il benessere della microflora batterica intestinale;
  • fibre prebiotiche vegetali;
  • fruttoligosaccaridi a corta catena, con azione bifidogenica (ideale per la proliferazione dei bifidobatteri).

Tra gli estratti vegetali meglio tollerati dalle donne in menopausa vi sono quelli di prugna, fico, arancia amara e uva, spesso associati a olio di girasole e a polvere di senna.

In questo modo la peristalsi intestinale viene stimolata in maniera delicata e senza provocare spasmi dolorosi.

Le erbe officinali che trovano maggiore impiego per combattere la stitichezza in menopausa sono:

  • tarassaco;
  • menta;
  • cannella;
  • finocchio;
  • melissa;
  • frangula;
  • malva;
  • senna;
  • rabarbaro;
  • cascara.

Come combattere la stitichezza negli anziani

Negli anziani la stitichezza è un disturbo particolarmente comune per i seguenti motivi:

  • ipotonia della muscolatura intestinale;
  • scorretta alimentazione;
  • sedentarietà;
  • abuso di farmaci;
  • componente neurologica.

La stipsi della terza età, che colpisce oltre l’80% dei soggetti, deve essere affrontata in maniera non aggressiva poiché le pareti intestinali dell’anziano sono particolarmente vulnerabili e possono infiammarsi molto facilmente.

Pertanto l’impiego dei lassativi è assolutamente sconsigliato, mentre è preferibile ricorrere a rimedi naturali che non provocano effetti collaterali.

Tra questi, i glucomannani e le mucillagini sono prodotti fortemente idrofili, che richiamando acqua dai comparti intestinali, consentono di idratare correttamente il materiale fecale.

Le piante officinali meglio tollerate nell’età senile sono:

  • finocchio, che svolge anche un’azione digestiva e colagoga;
  • menta, ideale per chi soffre di digestione lenta;
  • tarassaco, in grado di migliorare anche la funzione renale;
  • cannella, particolarmente utilizzata quando il transito intestinale è rallentato;
  • malva, dotata di un’azione lenitiva e antinfiammatoria sulle pareti intestinali;
  • rabarbaro, che aiuta la digestione lenta dell’anziano;
  • crusca, che può essere assunta anche come alimento insieme a bevande calde (latte o tisane) oppure con vellutate di verdura.
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