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Come Aumentare il Testosterone: Guida Con I Migliori Rimedi

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Come aumentare il testosterone

Il testosterone è un ormone steroideo appartenente alla categoria degli androgeni, che viene considerato tipicamente un ormone sessuale maschile ma che è presente anche nella donna.

Infatti, mentre nell’uomo viene prodotto a livello dei testicoli (cellule di Leydig), nella donna viene sintetizzato dall’ipofisi anteriore, sotto il controllo dell’ormone luteinizzante.

La sua secrezione è ciclica, infatti raggiunge il picco massimo nelle prime ore della mattina, per poi calare nel corso della giornata e raggiungere la soglia minima alla sera.

La sua struttura chimica prende origine dal colesterolo, attraverso una serie di reazioni controllate da vari sistemi enzimatici.

Di tutto il quantitativo ormonale endogeno, soltanto una piccola percentuale circola in forma libera nel sangue, poiché il 98% negli uomini e il 99% nelle donne è legato a proteine plasmatiche e all’albumina, che lo mantengono inattivo fino al momento in cui deve essere utilizzato.

Infatti, in base alle differenti richieste metaboliche, i legami proteici vengono rotti lasciando libero l’ormone di arrivare a livello degli organi bersaglio.

Quando è presente un eccesso di questo composto libero, l’organismo lo neutralizza trasformandolo in estradiolo, una reazione che si verifica nel tessuto adiposo e nel sistema nervoso centrale.

L’estradiolo a sua volta blocca un’ulteriore produzione di testosterone, mediante un meccanismo di feedback.

Gli esami di laboratorio che vengono effettuati tradizionalmente per dosare il testosterone riescono a rilevare soltanto la sua concentrazione totale ma non quella libera.

Questo significa che tramite le analisi del sangue non è possibile ricavare informazioni precise su questo ormone.

Le sue funzioni metaboliche sono di vario tipo, e precisamente:

  • sviluppo dei genitali esterni durante la gestazione;
  • modifica del comportamento sessuale nell’età pre-puberale;
  • acquisizione dei caratteri sessuali secondari;
  • aumento della massa muscolare e abbassamento del tono della voce in età puberale;
  • controllo del ciclo vitale dei capelli;
  • mantenimento della libido;
  • produzione di eritropoietina;
  • spermatogenesi.

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Questo ormone è coinvolto quindi essenzialmente nel controllo della vita sessuale sia direttamente (libido e svolgimento del coito), sia indirettamente (sviluppo dei caratteri sessuali secondari).

Tra le sue funzioni vi è anche quella di potenziare la massa muscolare e pertanto di contribuire a migliorare le prestazioni sportive degli atleti.

Un’altra funzione che lo caratterizza è quella di migliorare l’erezione del membro maschile, grazie al monitoraggio della vascolarizzazione indotta a livello dei corpi cavernosi del pene.

Anche il ciclo di crescita e caduta dei capelli è fortemente influenzato da questo ormone, la cui carenza può provocare diradamento capillifero, alopecia e calvizie.

La massa muscolare viene incrementata in maniera direttamente proporzionale ai livelli ematici di testosterone, che esplica il suo ruolo biologico dopo essersi legato a specifici recettori.

Infatti, il complesso testosterone/recettore agisce sulle cellule, stimolando la sintesi proteica e quindi aumentando la massa muscolare.

Un simile meccanismo d’azione viene sfruttato dagli atleti in allenamento che associano l’aumento trofico della muscolatura derivante dai cicli di esercizi preparatori alla moltiplicazione cellulare endogena provocata dal testosterone.

Questo ormone non è utile soltanto alla muscolatura ma risulta efficace anche per il benessere cardiaco, per il sistema scheletrico, la circolazione e il metabolismo in generale, migliorando la memoria, la concentrazione e il tono dell’umore.

Per aumentare questo ormone è consigliabile introdurre nel regime dietetico una notevole quantità di crucifere, come cavolfiori, broccoli, cavoli e cavoletti di Bruxelles.

Anche gli omega-3 aiutano a sintetizzare il testosterone poiché potenziano la produzione di cortisolo, che è il suo precursore; a questo scopo può essere utile aumentare la quota di pesce azzurro e di frutta secca.

Anche lo zinco, un minerale essenziale che non viene prodotto dal nostro organismo ma deve essere introdotto con la dieta, è coinvolto nella sintesi del testosterone.

Per evitare stati carenziali di zinco, è consigliabile aumentare l’assunzione di molluschi, carne di manzo, spinaci, semi di zucca e anacardi.

Le bevande alcoliche inibiscono la sintesi dell’ormone e quindi devono essere ridotte per evitare una carenza di testosterone, anche perché agiscono negativamente sulla funzionalità delle cellule epatiche, dove il testosterone viene metabolizzato.

La vitamina D, che il corpo sintetizza quando è esposto al sole, ha un effetto protettivo e stimolante sulla sintesi si testosterone.

Considerato un minerale essenziale non solo per la fertilità maschile ma anche per quella femminile, il selenio svolge un ruolo essenziale nella sintesi di testosterone: questo composto, spesso carente nell’alimentazione, è presente in patate, molluschi, fegato e frutta secca.

La vitamina K2, che può essere integrata assumendo specifici preparati che la contengono, stimola la produzione di testosterone, così come la quota di colesterolo, che può essere incentivata aumentando l’impiego di olio extravergine di oliva e legumi.

Attraverso queste semplici variazioni dietetiche, si può ottenere un aumento significativo di testosterone, responsabile del miglioramento di numerose funzioni metaboliche.

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Come aumentare il testosterone in modo naturale

Per aumentare il testosterone in modo naturale, bisogna innanzitutto condurre uno stile di vita sano garantendo un adeguato numero di ore di sonno e seguendo un regime dietetico bilanciato e salutare.

Il riposo notturno è fondamentale poiché limita la sintesi di cortisolo (l’ormone dello stress) e quindi evita che si verifichino stati carenziali potenzialmente dannosi.

Per quanto riguarda l’alimentazione, è essenziale privilegiare l’introduzione di frutta e verdura fresca, che grazie all’elevato contenuto di vitamine, minerali, oligoelementi e composti antiossidanti, sono in grado di ottimizzare i processi metabolici, anche per quanto riguarda la sintesi del testosterone.

È necessario limitare al massimo il consumo di acidi grassi saturi di origine animale, responsabili dell’aumento della quota di colesterolo LDL, che inibisce la sintesi di testosterone.

Tra i vari integratori che migliorano l’anabolismo di questo ormone, la vitamina D ha un ruolo di grande importanza: si tratta di un oligoelemento liposolubile che partecipa alla sintesi del testosterone e che pertanto deve essere presente sempre in concentrazioni adeguate.

Per raggiungere un simile obiettivo è necessario esporsi regolarmente alla luce solare, poiché soltanto in questo modo si completano i processi sintetici di questa vitamina.

Bisogna inoltre porre particolare attenzione all’aspetto quantitativo della nutrizione, evitando da un lato il digiuno e dall’altro le abbuffate di cibo, infatti questi squilibri alimentari causano stress psico-fisico e aumentano la sintesi di cortisolo.

Il sovrappeso è un nemico del testosterone, per cui è necessario mantenere il proprio normopeso evitando soprattutto l’accumulo di grasso corporeo nella fascia addominale, che oltre a potenziare la sintesi di colesterolo LDL, predispone anche a numerosi disturbi cardiovascolari.

Lo stress sia fisico che psichico è un fattore predisponente alla diminuzione di testosterone, pertanto è opportuno mantenere sotto controllo la produzione di cortisolo, che svolge un’attività antagonista nei confronti dell’ormone.

Alcol e fumo sono due abitudini da eliminare per garantire uno stile di vita sano e una fisiologica produzione di testosterone, la cui concentrazione diminuisce vertiginosamente negli alcolisti e nei forti fumatori.

Complessivamente, si può dire che questo ormone è un prezioso alleato della vita sana e del benessere organico, poiché grazie al suo coinvolgimento in numerose attività psico-fisiche, esso è in grado di controllare praticamente tutte le funzioni del corpo.

Non bisogna dimenticare che questo ormone condiziona notevolmente il comportamento delle persone, in quanto controlla la competitività, l’aggressività e l’istinto di riproduzione.

Quando la sua concentrazione è inadeguata, lo stato di salute risulta meno buono poiché diminuisce la forza fisica, si attenua il desiderio sessuale, la massa muscolare è meno tonica e in generale l’organismo non è in grado di lavorare a pieno ritmo.

Per raggiungere simili obiettivi, è necessario diminuire il grasso corporeo poiché proprio a livello del tessuto adiposo il testosterone viene trasformato in estradiolo, per cui quanto maggiore è la quantità di tessuto adiposo presente nel corpo, tanto minore è la percentuale ormonale.

Bisogna inoltre ridurre dalla dieta tutti i grassi saturi di origine animale, sostituendoli con i monoinsaturi, polinsaturi e omega-3.

Anche la soia è un nutriente che contiene fitoestrogeni piuttosto potenti, per cui quando viene assunta in quantitativi considerevoli, può limitare la produzione di testosterone.

Una dieta vantaggiosa per la produzione di questo ormone deve contenere elevate concentrazioni di carboidrati, poiché un alto contenuto glucidico aumenta in maniera significativa il testosterone.

A livello di attività fisica, è consigliabile evitare gli sforzi di endurance e limitare il tempo di allenamento, soprattutto per quanto riguarda gli sforzi prolungati.

È possibile inoltre potenziare la sintesi di questo ormone assumendo integratori contenenti trigonella, tribulus terrestris, vitamina D, zinco, echinacea, selenio e vitamina K.

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Come aumentare il testosterone a 50 anni

Dai 50 anni in avanti, l’uomo incomincia a perdere alcune delle sue capacità sessuali, soprattutto per quanto riguarda la libido.

Anche se non esiste un’età definita in cui si manifesta, l’andropausa segna l’esaurimento fisiologico delle capacità riproduttive dell’uomo.

A differenza della condizione femminile, l’andropausa non si manifesta con un vero e proprio calo della facoltà procreativa, ma più che altro con una maggiore difficoltà a provare il desiderio.

Questa condizione è associata alla diminuzione del trofismo muscolare e alla trasformazione dell’anatomia corporea: dopo i 50 anni infatti l’uomo tende a ingrassare, soprattutto nella fascia addominale, mentre gli arti inferiori e superiori si assottigliano.

Anche i capelli incominciano a cadere, creando stempiature e diradamento che possono evolvere in calvizie.

Le principali manifestazioni degli stati carenziali di testosterone a 50 anni sono:

  • anorgasmia;
  • calo della libido;
  • atrofia muscolare;
  • debolezza fisica;
  • disfunzioni erettili;
  • anemia;
  • assottigliamento della cute;
  • aumento dei pannicoli adiposi;
  • riduzione della densità ossea;
  • ansia e depressione.

Per evitare queste dannose manifestazioni, che spesso sono accompagnate da sovrappeso e obesità, è consigliabile aumentare la produzione di testosterone, che risulta particolarmente condizionata da alcuni farmaci oppure da preparati fitoterapici.

Tra il primo gruppo di composti vi sono derivati androgeni, che bloccano la trasformazione di testosterone in estradiolo, e modulatori selettivi per i recettori degli androgeni.

Quando la diminuzione del testosterone è associata a disturbi di disfunzione erettile, è possibile intervenire direttamente su tale manifestazione, stimolando gli enzimi che catalizzano la sintesi ormonale.

I livelli dell’ormone raggiungono il massimo nel periodo compreso tra 30 e 40 anni, per incominciare a calare dai 45-50 e soprattutto nei decenni successivi.

Con l’invecchiamento, la concentrazione ormonale circolante diminuisce ogni anno di circa l’1%, per arrivare a valori minimi dopo i 70 anni.

Bassi valori ormonali, tipici della condizione di un over 50, si accompagnano a una riduzione dei livelli di energia collegati alla minore massa muscolare: in questi casi è necessario incentivare la concentrazione dell’ormone per mantenere attivo il metabolismo, stimolare la diuresi, impedire l’insorgenza di ipertrofia prostatica benigna, mantenere inalterata la spermatogenesi e la libido.

A 50 anni infatti un uomo non è entrato in pieno nell’andropausa e può ancora avere una vita sessuale soddisfacente, soprattutto se mantiene il corpo in allenamento, evitando l’assottigliamento delle masse muscolari.

L’apparato cardiocircolatorio viene influenzato positivamente da una concentrazione fisiologica di testosterone che dopo i 50 anni tende a diminuire e che pertanto deve essere monitorata per riequilibrare la sua concentrazione ematica.

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Come aumentare il testosterone a 60 anni

Arrivati a 60 anni, gli uomini sono entrati in andropausa e mostrano quindi alcuni sintomi particolari, come:

  • disturbi dell’erezione;
  • calo della libido;
  • tendenza all’obesità;
  • disturbi metabolici.

L’aumento della massa grassa si verifica a scapito di quella muscolare, che oltre a perdere tono ed elasticità, diminuisce anche di volume.

La carenza di testosterone può essere associata anche a fenomeni di insulino-resistenza, che predispongono all’insorgenza del diabete di tipo II.

Compensare questo deficit ormonale negli uomini di 60 anni prevede effetti benefici su tutto l’organismo, poiché il corpo ritorna in perfetta forma fisica (normopeso), la massa muscolare riacquista tono e la vita sessuale ritorna ad essere soddisfacente.

Anche la concentrazione di colesterolo LDL tende a normalizzarsi sotto l’influenza di testosterone, così come la pressione arteriosa che si mantiene entro valori fisiologici.

Per un uomo è essenziale poter condurre una vita sessuale soddisfacente anche a 60 anni, pertanto per migliorare la risposta sessuale può essere vantaggioso assumere integratori che stimolano la sintesi di questo ormone, definito a ragione l’ormone della giovinezza.

Tutto questo contribuisce a un miglioramento generale della qualità di vita, non soltanto a livello organico, ma anche psico-emotivo, accelerando il metabolismo e ottimizzando le reazioni mentali.

In generale la vitalità di un uomo a 60 anni migliora notevolmente quando la sua concentrazione di testosterone è superiore alla soglia minima fisiologica.

Il rischio di malattie cardiovascolari diminuisce notevolmente mentre la vita sessuale si mantiene su ottimi livelli, poiché non sono presenti disturbi di nessun tipo.

Migliorando le sue prestazioni sessuali, l’uomo over 60 (che è già entrato in andropausa da qualche tempo), migliora la propria autostima e i rapporti di coppia.

Spesso infatti succede che proprio a questa età l’uomo avverta un calo di virilità che gli fa perdere fiducia in se stesso.

Per evitare l’assunzione di farmaci tradizionali, che possono avere effetti collaterali e controindicazioni piuttosto notevoli, è quindi possibile utilizzare rimedi fitoterapici, che stimolano la produzione di testosterone in maniera naturale.

Si tratta di integratori formulati con estratti di piante officinali che già dopo poche assunzioni consentono di raggiungere risultati soddisfacenti.

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