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Colina: Non La Conoscevi? Allora Recupera Subito!

colina

Vuoi scoprire cos’è la colina e come integrarla al meglio? Allora sei nel posto giusto

Di seguito trovi una tabella nella quale sono stati inseriti i migliori prodotti con colina del 2022, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale.

miglior prodotti con colina

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colina e inositolo yamamoto

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Classifica dei migliori prodotti con colina

Di seguito invece trovi una lista completa di tutti i migliori prodotti con colina presenti sul mercato:

Colina

La colina, che viene classificata come aminoacido essenziale, è una sostanza organica che appartiene al gruppo dei nutrienti indispensabili alla vita, ma quasi completamente non sintetizzabili dall’organismo.

Infatti può essere prodotta soltanto parzialmente dal corpo e soltanto in presenza di acido folico e cobalamina.

Si tratta di un fondamentale costituente dei fosfo-lipidi, i composti di membrana da cui dipendono tutte le proprietà funzionali delle cellule.

Essa inoltre si trova nelle molecole di acetil-colina, uno dei più importanti neurotrasmettitori del sistema nervoso.

Dal punto di vista biomolecolare presenta la formula chimica di un sale d’ammonio quaternario, la cui concentrazione deve rimanere costante nell’organismo, per garantire il corretto svolgimento delle seguenti funzioni:

  • integrità strutturale delle membrane di tutte le cellule;
  • trasmissione degli stimoli neuronali (sotto forma di acetil-colina);
  • controllo su numerosi processi di sintesi endogena.

Appartenendo alla categoria degli elementi semi-essenziali, la colina deve essere introdotta dall’esterno mediante alimentazione oppure, caso di carenze nutrizionali, con integratori.

I cibi che ne contengono le maggiori concentrazioni sono i seguenti:

  • semi di soia;
  • tuorlo d’uovo;
  • germe di grano;
  • lievito di birra;
  • frattaglie;
  • carne di tacchino e di vitello.

Sembra che alcuni elementi, come sostanze nervine, caffeina, bevande alcoliche e nicotina siano in grado di contrastare la sua assimilazione in quanto ne compromettono l’integrità molecolare.

La sua decisiva importanza in ambito clinico è collegata al ruolo di precursore di alcuni mediatori chimici ed elementi strutturali della cellula, soprattutto in relazione alle notevoli capacità antiossidanti, cardioprotettive e che la caratterizzano.

Di solito la sua presenza a livello cellulare è collegata a quella dell’inositolo, un composto di tipo alcolico che svolge funzioni di messaggero secondario sulle membrane cellulari.

Molto abbondante nel latte materno, la colina non è invece presente in quello vaccino, che non ne contiene neppure tracce.

È possibile introdurla dall’esterno sia direttamente mediante l’assunzione di integratori a base di fosfaditil-colina, sia indirettamente tramite l’impiego di lecitina di soia.

Al momento mancano ancora conferme su alcuni meccanismi relativi all’assorbimento da parte della mucosa enterica e sull’eventuale insorgenza di feed-back negativi provocati da stati carenziali del composto.

colina proprietà

Colina: proprietà

La più importante proprietà della colina si collega alla sua funzione di epatoprotettore soprattutto in presenza di medicinali tossici per il fegato, che spesso vengono assunti per terapie croniche.

Infatti anche i farmaci meno pericolosi sono comunque catabolizzati dagli epatociti che quindi inevitabilmente sono sottoposti a un effetto-accumulo di scorie e tossine.

Proprio per questo motivo l’organo risulta essere uno dei più vulnerabili.

Un’altra significativa proprietà è collegata alla vita pre-natale del feto, dato che la colina sembra proteggere efficacemente lo sviluppo degli organi embrionali, durante tutta la gravidanza.

I neonati di madri che hanno assunto integratori di questo genere risultano infatti meglio strutturati a livello corporeo e dotati di capacità mnemoniche e intellettive ben più alte.

Gli effetti biologici di una simile integrazione si rifletterebbero anche a livello della sfera psico-emotiva, confermando il diretto coinvolgimento neuronale del composto (sotto forma di acetilcolina).

Una proprietà benefica della sostanza che è ormai nota da tempo è quella cardio-protettiva associata alla vaso-protettiva, due funzioni che dipendono dal controllo sulle miocellule di cuore e vasi sanguigni.

La colina infatti è in grado di monitorare gli input neuromuscolari che controllano sia il rapporto sistole/diastole del miocardio sia la dilatazione/costrizione delle arterie.

Secondo numerose ricerche sperimentali, non ancora confermate da trial clinici, una costante assunzione di integratori a base di colina sarebbe responsabile di un miglioramento cardio-vascolare soprattutto in pazienti ipertesi.

Un importante ruolo biologico di questa molecola si traduce nelle sue attività antinfiammatorie, relative alla interruzione della sintesi della proteina C-reattiva, uno dei più significativi fattori responsabili della genesi di flogosi di vario genere.

Analizzando le analisi del sangue di pazienti soggetti a processi infiammatori, dopo la somministrazione di rimedi contenenti colina, i valori della VES (Velocità di Eritro Sedimentazione) e delle citochina, risultano nettamente diminuiti.

Anche se questo fenomeno non può avere una rilevanza clinica è comunque molto vantaggioso che la semplice assunzione di un integratore possa contrastare il funzionamento dei principali agenti infiammatori.

colina a cosa serve

La proprietà vaso-protettiva del composto è potenziata dalla sua associazione con vitamina B9 e vitamina B12, con cui la colina svolge un’azione sinergica contro l’omocisteina.

Questa molecola, che tende ad accumularsi nel sangue in seguito a processi di intossicazione da farmaci, svolge un pericoloso ruolo aterogeno a livello delle pareti vasali, in quanto contribuisca alla genesi delle placche ateromatose.

Nella terza età, oppure in soggetti predisposti in quanto affetti da iper-colesterolemia, la probabilità di sviluppare ateromi è molto più elevata rispetto a soggetti sani, e questo fatto potrebbe incidere notevolmente suul’indice di rischio cardio-vascolare.

Complessivamente si può dire che la colina interviene nelle seguenti funzioni:

  • trasmissione dei segnali nervosi, dopo la sua trasformazione in acetilcolina, una molecola che si forma dopo il legame con acido acetico;
  • integrità strutturale delle membrane cellulari, dato che questo elemento è un precursore della fosfaditil-colina, una molecola indispensabile per salvaguardare fluidità e permeabilità di membrana;
  • controllo sulla sintesi di sfingomielina, che è un lipide complesso in quanto legato appunto alla colina, componente principale della mielina (sostanza che avvolge le fibre neuronali);
  • controllo sull’apoptosi, che è il processo di morte programmata delle cellule, la cui incidenza risulta decisamente superiore in presenza di deficit di colina;
  • miglioramento delle condizioni embrionali, che si traduce in un potenziamento delle facoltà intellettive e percettive del feto e quindi del neonato;
  • controllo sui processi infiammatori, in seguito all’inibizione funzionale degli agenti flogistici, soprattutto delle citochine.

La colina è conosciuta principalmente come precursore dell’acetilcolina, il neuro-mediatore più diffuso a livello sinaptico del sistema nervoso centrale.

Inoltre la sua partecipazione alla produzione di sfingomielina (e quindi di mielina) è indispensabile per un corretto funzionamento delle fibre nervose.

Essa viene assimilata dall’organismo sotto forma di trimetil-ammina (TMA), un composto essenziale per la sintesi della maggior parte dei neuro trasmettitori circolanti.

Antiossidante, neuro-protettiva e cardio-protettiva, la colina non deve mai sviluppare stati carenziali che potrebbero compromettere pesantemente il benessere di corpo e mente.

Per evitare simili rischi è dunque opportuno introdurne quantitativi adeguati sia mediante l’alimentazione che con una corretta integrazione.

I cibi maggiormente consigliati sono i seguenti:

  • caviale;
  • tuorlo d’uovo;
  • legumi;
  • cereali integrali;
  • crucifere;
  • lattuga;
  • fagiolini;
  • arachidi;
  • piselli secchi;
  • riso integrale;
  • zenzero.

Gli integratori più ricchi di colina sono quelli a base di lecitina di soia, che è un precursore sintetico dell’elemento.

Alternativamente è possibile servirsi di prodotti contenenti fosfaditil-colina cloruro.

Colina: a cosa serve?

La colina è una molecola appartenente alla categoria delle sostanze essenziali per l’organismo, la cui concentrazione deve essere mantenuta costantemente sopra alla soglia fisiologica.

Essendo sintetizzata in minima parte dal corpo è indispensabile introdurla con la nutrizione e spesso con un’adeguata integrazione mediante integratori.

Il suo impiego è raccomandato nei seguenti casi:

  • controllare il funzionamento delle membrane cellulariattraverso cui si svolgono tutti i processi vitali, responsabili del corretto funzionamento del metabolismo biomolecolare;
  • ottimizzare la sintesi di fosfaditil-colina, che è un fosfolipide di membrana coinvolto nei processi di permeabilità selettiva e quindi di controllo sui flussi ionici, sulla regolazione del pH e dell’omeostasi idrico-salina;
  • controllare la sintesi di sfingomielina, considerata una componente essenziale per la sopravvivenza delle cellule soprattutto di quelle neuronali, che devono essere circondate da strati di mielina;
  • monitorare il funzionamento del muscolo cardiaco, in associazione con la betaina, una molecola estremamente efficace nell’antagonizzare l’omocisteina;
  • consentire un’adeguata produzione di acetilcolina, da cui dipende la trasmissione degli impulsi sinaptici a livello del sistema nervoso centrale;
  • prevenire alcune patologie neuro-degenerative, come il Morbo di Alzheimer e la Demenza Senile;
  • preservare il benessere degli epatociti, soprattutto in seguito all’accumulo di tossine esogene ed endogene (da farmaci).

Per rivelarsi realmente efficace, la colina deve essere assunta con dosaggi corretti che, secondo gli esperti, corrispondono a 550 milligrammi al giorno.

È comunque possibile modificare una simile posologia in base alle esigenze individuali, comprendenti:

  • età;
  • peso corporeo;
  • stato di salute;
  • assunzione di farmaci;
  • attività sportiva;
  • interazione con altri integratori.

Complessivamente è sempre opportuno chiedere un parere al proprio medico prima di incominciare a utilizzare questa sostanza non tanto perché rischiosa, ma piuttosto per definire correttamente il suo dosaggio.

colina fegato

Colina integratore

Un’adeguata integrazione di colina può risultare necessaria tutte le volte in cui il regime alimentare non ne consente un’introduzione corretta.

Per rendere più efficaci le sue funzioni e per velocizzare le tempistiche, di solito si preferisce assumere colina bitartrato, dato che il bitartrato la rende meglio assimilabile a livello della mucosa intestinale.

Anche l’associazione con chetoni, composti in grado di velocizzare i processi metabolici, si è rivelata particolarmente utile.

Chi si serve della colina a scopi snellenti di solito usa integratori brucia-grassi, in cui la sostanza contribuisce a potenziare gli effetti dimagranti.

Gli integratori per il sistema nervoso vengono formulati con dosaggi standardizzati e titolati, in quanto le loro funzioni sono estremamente specializzate e di conseguenza molto precise.

La colina viene considerata uno dei più validi rimedi naturopatici soprattutto perché, trattandosi di un elemento naturale e dotato di un’ottima bio-compatibilità, non provoca effetti avversi, che sarebbero particolarmente rischiosi a livello neuronale.

Questa molecola, conosciuta anche col nome di vitamina J, viene soltanto parzialmente sintetizzata dagli epatociti e deve pertanto essere assunta con rimedi naturali.

Tenendo conto delle sue fondamentali funzioni di cofattore enzimatico, di elemento protettivo sui neuroni e sulle miocellule cardiache e di fattore indispensabile per lo sviluppo embrionale, è chiaro che la sua presenza nell’organismo non deve mai scendere sotto al livello minimo fisiologico..

Molti integratori di questo genere trovano impiego anche per abbassare la concentrazione di colesterolo ematico, dato che la colina agisce analogamente alla lecitina di soia che è un composto ipolipidemizzante tra i più efficaci.

In caso di disturbi epatici, come epatite e cirrosi, simili preparati possono coadiuvare in maniera efficacissima le terapie farmacologiche tradizionale, poiché non esistono fenomeni di interferenza né di sovrapposizione.

colina e inositolo

Gli integratori contenenti colina, oltre che per finalità sportive, vengono consigliati anche per numerose sindromi neurologiche, tra cui:

  • depressione;
  • corea di Hungtington;
  • sindrome di Tourette;
  • atassia cerebellare;
  • disturbo bipolare;
  • schizofrenia;
  • deficit mnemonici.

Come antinfiammatori, rimedi del genere vengono prescritti nei seguenti casi:

  • asma associata a broncodilatatori;
  • flogosi dell’epitelio ciliato delle prime vie respiratorie;
  • infiammazioni intestinali;
  • arrossamenti cutanei;
  • irritazioni dell’apparato genitale.

Tra i vari impieghi degli integratori formulati con colina vi sono anche quelli sportivi, dato che il composto contribuisce a potenziare l’energia degli atleti in seguito a una maggiore mobilizzazione di ATP.

Alcune recenti ricerche oncologiche avrebbero collegato l’uso di integratori di questo tipo con la prevenzione di qualche forma neoplastica, come il carcinoma alla prostata e all’ovatio, il tumore polmonare ai primi stadi e quello al colon.

Tuttavia queste ipotesi non sono state ancora suffragate da trial clinici per cui non è possibile al momento affermare con certezza che la colina possiede funzioni antitumorali.

Colina e inositolo

Colina e inositolo sono le due non-vitamine appartenenti al gruppo B che lavorano in sinergia tra di loro per potenziare le singole prestazioni, valorizzandone l’efficacia e riducendo i tempi d’attesa.

Gli integratori a base di questi due elementi di solito utilizzano colina bitartrata (che è quella con maggiore percentuale di principi attivi e con migliore bio-disponibilità) e inositolo in forma attivata (mio-inositolo).

Quest’ultimo composto, che viene ottenuto generalmente per fermentazione naturale del mais, costituisce uno dei componenti basilari della lecitina di soia.

L’inositolo (vitamina B7) è una sostanza non essenziale dato che l’organismo può produrlo autonomamente, anche se in quantitativi molto contenuti.

Si tratta infatti di un nutriente vitamino-simile utilizzato quasi esclusivamente come mio-inositolo, localizzato a livello dei fosfolipidi.

La sua più elevata percentuale si trova nei seguenti cibi:

  • germe di grano;
  • lievito di birra;
  • agrumi;
  • carni rosse;
  • ortaggi a foglia verde.

Caratterizzato da una formula chimica analoga a quella del glucosio, esso viene assorbito dall’intestino e poi catabolizzato a livello renale, grazie alla sua idrosolubilità.

È proprio grazie a questa caratteristica che qualsiasi integrazione, soprattutto in associazione alla colina, è ben tollerata e priva di tossicità.

Le funzioni biomolecolari dei rimedi contenenti questi due elementi sono:

  • attivare le membrane plasmatiche;
  • stimolare la sintesi di lecitina;
  • svolgere funzioni epato-protettive;
  • contrastare la steatosi epatica;
  • ottimizzare il metabolismo energetico;
  • prevenire ansia e depressione;
  • proteggere l’organismo da stress;
  • contrastare la perdita dei capelli.

L’azione più interessante di simili prodotti è quella di funzionare come efficaci agenti emulsionanti che, mantenendo i grassi in soluzione nel sangue e nei liquidi organici, consentono di ottimizzare i livelli di trigliceridi e colesterolo.

Gli integratori a base di colina e inositolo sono quindi considerati supporti preziosi per mantenere in buona salute il cuore e i vasi, grazie alle funzioni lipotrofe dei due elementi associati.

Colina: controindicazioni

Pur essendo una sostanza naturale e dotata di un’elevata compatibilità biologica, la colina può provocare alcuni effetti collaterali che dipendono unicamente dal sovradosaggio e che sono:

  • nausea;
  • disappetenza;
  • dispepsia;
  • episodi di diarrea;
  • ipotensione;
  • incontinenza urinaria;
  • disordini neurologici lievi;
  • disturbi epatici.

Si tratta sempre di episodi reversibili e privi di conseguenze significative.

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