Vuoi conoscere tutti i segreti che riguardano la Calendula? Allora sei nel posto giusto!
Prima di entrare nei dettagli, di seguito trovi una tabella nella quale sono stati inseriti i migliori prodotti con Calendula del 2022, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale.
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La calendula è una pianta annuale o perenne, appartenente alla famiglia delle Composite, il cui nome deriva dal vocabolo latino “calendae”, una parola con cui veniva indicato il primo giorno del mese, in riferimento al fatto che la pianta fiorisce appunto una sola volta al mese durante il periodo estivo.
Il suo fusto, che è ricoperto da una sottile peluria, si presenta eretto ed erbaceo, con tendenza arbustiva, sul quale si inseriscono foglie alterne prive di picciolo e poco dentate.
I fiori, di colore giallo arancio, tendono a riunirsi in infiorescenze a capolino, in cui quelli centrali hanno una forma tubulare mentre quelli periferici sono ligulati.
I frutti, che sono acheni di medie dimensioni, hanno un aspetto ricurvo e profumato, terminante con un becco apicale che serve per aderire ai vari habitat naturali.
Quasi tutte le specie sono endemiche nella zona mediterranea, in quanto prediligono un clima caldo, asciutto e con poche precipitazioni.
Oltre che crescere spontaneamente, la calendula può essere anche coltivata a scopo ornamentale, sfruttando alcuni ibridi selezionati geneticamente per produrre fiori più appariscenti con petali screziati dal giallo all’arancio e al rosso.
Questo vegetale appartiene al gruppo delle erbe solari, che si caratterizzano per l’apertura dei fiore durante le ore diurne e la sua chiusura notturna.
Utilizzata fin dall’antichità per le sue proprietà officinali, questa erba viene aggiunta ai mangimi per il pollame in quanto riesce a intensificare il colore del tuorlo d’uovo.
Il vegetale, che arriva al massimo a un’altezza di 40-50 centimetri, cresce spontaneamente su terreni di qualsiasi tipo, soltanto se adeguatamente esporti alle radiazioni solari.
La fioritura è molto lunga in quanto continua da ottobre fino a luglio; il suo habitat preferito è rappresentato da areali freschi, ricchi di sostanza organica e ben soleggiati, soprattutto prati, campi e zone costiere delle regioni meridionali dell’Italia.
Facendo parte della macchia mediterranea, si sviluppa in tutti i Paesi del bacino mediterraneo come Spagna, Grecia e isole Azzorre, terreni su cui spesso si trova allo stato selvatico con andamento endemico.
I suoi semi non devono penetrare in profondità poiché l’apparato radicale si sviluppa orizzontalmente e necessita soltanto di 5 centimetri di terreno di copertura.
Per crescere bene, la pianta richiede notevoli concentrazioni di fosforo e potassio, mentre l’azoto è meno necessario; a seconda del terreno su cui si sviluppa, la calendula mostra un diverso tipo di fioritura e un differente sviluppo delle cime fiorite.
Dopo essere stati raccolti, i fiori devono essere essiccati a temperature di circa 80 gradi per brevi periodi, allo scopo di conservare inalterati i principi attivi e soprattutto la notevole concentrazione di pigmenti (carotenoidi), responsabili della colorazione giallo/arancio delle corolle.
Gli estratti secchi sono molto igroscopici, per cui di solito vengono impacchettati poco dopo la raccolta.
Le proprietà della calendula dipendono dagli elementi in essa contenuti, che sono:
Questa pianta trova impiego quasi esclusivamente per uso topico, in quanto per uso orale possono essere utilizzati soltanto alcuni tipi di fiori selezionati in base al contenuto di beta carotene.
Localmente, il vegetale funziona come antibatterico, antinfiammatorio, antivirale e immunostimolante, contribuendo a favorire la guarigione delle ferite e migliorando la cicatrizzazione.
Nella maggior parte dei casi i suoi principi attivi vengono usati nella formulazione di pomate e creme.
Un’altra sua funzione di notevole importanza è quella lenitiva e rinfrescante, che risulta molto efficace soprattutto sulle mucose del cavo orofaringeo.
Le funzioni antinfiammatorie dipendono dalla presenza di triterpeni e in particolare del faradiolo.
Per quanto riguarda l’attività cicatrizzante, la pianta sfrutta un insieme di reazioni finalizzate a produrre il tessuto di granulazione, precursore di fibrina e collagene.
Anche se meno sfruttate in fitoterapia, le altre proprietà del vegetale sono:
Grazie alle funzioni cicatrizzanti e antiflogistiche prodotte dagli esteri triterpenici, la calendula è particolarmente utilizzata in dermocosmesi, per lenire infiammazioni cutanee e favorire la guarigione di piccole ferite e scottature.
L’unguento, che è il prodotto più diffuso, contiene di norma una concentrazione di principio attivo compresa tra 2 e 5%, mentre per le infiammazioni del cavo orofaringeo, la pianta deve essere assunta sotto forma di infuso contenente al massimo 2 grammi di estratto secco.
Tutte le volte in cui vengono prescritti rimedi a scopo fitoterapico, è necessario utilizzare preparazioni titolate e standardizzate, poiché solo in questo modo si ha la certezza di non correre il rischio di sovradosaggio.
La crema alla calendula è uno dei rimedi che trova maggiore impiego nel settore erboristico, in quanto è in grado di curare una vasta gamma di disturbi, come:
Anche in caso di punture di insetti associate ad arrossamento, iperemia, calore e prurito, la crema di calendula si rivela un rimedio efficacissimo, così come per numerose affezioni cutanee dell’adolescenza come foruncolosi, acne e comedoni, associate a macchie, discromie e inestetismi, di solito provocate da piccole cicatrici.
Grazie all’elevato contenuto di carotenoidi, un simile rimedio può migliorare anche la pigmentazione dell’epidermide, soprattutto quando presenta un aspetto disomogeneo.
Sfruttando le sue proprietà lenitive, calmanti ed emollienti, riesce ad equilibrare la percentuale di idratazione, a migliorare la tonicità e a evitare problemi come smagliature cutanee e lassità dei tessuti.
Considerata la formula più conosciuta e diffusa che sfrutta i principi attivi della pianta, la pomata di calendula viene raccomandata anche in caso di irritazioni cutanee, dopo la rasatura o la depilazione.
Per svolgere al meglio le sue funzioni, questo rimedio deve contenere almeno il 30% di principio attivo, che contribuisce anche ad accelerare i processi di riepitelizzazione.
Gli estratti di calendula entrano nella formulazione anche di schiuma da barba, shampoo, saponette e lozioni per migliorare l’aspetto della chioma.
Questo vegetale è un vero e proprio toccasana per la pelle, poiché si rivela un valido supporto in tutte le condizioni in cui è necessario ristabilire il fisiologico film idrolipidico protettivo dell’epidermide.
I flavonoidi in particolare potenziano in maniera naturale la funzione dello strato germinativo, migliorando il turnover delle cellule.
In presenza di pelle secca, screpolata e delicata, la crema a base di calendula crea una sorta di barriera protettiva derivante anche dall’aumentata produzione di collagene.
Prima e dopo l’esposizione al sole è consigliabile trattare la pelle con simili prodotti, per prevenire eventuali scottature.
Una delle principali caratteristiche della crema a base di calendula è quella di poter essere utilizzata anche su pelli particolarmente sensibili, come quella di anziani e bambini.
Il prodotto è eccezionale anche per trattare i geloni di mani e piedi e per prevenire le rughe d’espressione.
La tintura madre di calendula serve soprattutto per irritazioni del cavo orofaringeo, oltre che in presenza di problemi gengivali e di carie dentali.
Sotto forma di soluzione idroalcolica, questo prodotto in gocce si conferma un rimedio eccellente per lenire il dolore e eliminare infiammazioni di ogni genere.
Uno dei principali impieghi terapeutici è quello di attenuare i sintomi di ulcera, gastrite e colite.
Il prodotto è inoltre indicato per ridurre la concentrazione di colesterolo, abbassare la pressione arteriosa e normalizzare il metabolismo lipidico.
In caso di ansia e palpitazioni, è possibile associare gocce di tintura madre di calendula ad altri preparati sedativi come estratti di passiflora, valeriana e melissa.
Assunta al mattino a digiuno, la tintura madre può regolarizzare l’alvo intestinale in caso di stitichezza cronica o occasionale.
Essa è dotata anche di proprietà diuretiche e antisettiche, particolarmente efficaci in caso di infezioni delle basse vie urinarie.
La funzionalità del sistema nervoso centrale migliora nettamente utilizzando con regolarità questo prodotto, che consente anche di eliminare l’insonnia.
Da generazioni, l’universo femminile assume regolarmente gocce di tintura madre per alleviare i dolori mestruali, regolarizzare il ciclo, prevenire disturbi come oligomenorrea e amenorrea, e alleviare alcuni sintomi della menopausa, tra cui soprattutto le vampate di calore.
Per tutti questi motivi, la calendula è conosciuta anche con il nome di “oro di Maria”, che segnala lo stretto legame del vegetale con le problematiche femminili.
Come narrano alcune leggende greche, le funzioni della calendula sono legate alla leggenda di Afrodite, che piangendo la morte del compagno Adone, produsse lacrime che toccando terra si trasformarono nei fiori di questa pianta.
Proprio per questo, la medicina popolare ha sempre associato i principi attivi della calendula all’attenuazione della sintomatologia dolorosa.
Se assunta sotto forma di tisana, la pianta risulta particolarmente efficace poiché associa alle potenzialità dei principi attivi l’effetto lenitivo del calore.
Per preparare una simile bevanda, è necessario mettere in infusione per dieci minuti una manciata di fiori essiccati in 200 millilitri di acqua bollente, filtrando successivamente il liquido e consumandolo ben caldo.
Un simile rimedio si rivela estremamente utile per regolarizzare il ciclo mestruale, combattere la cistite, risolvere le ulcere gastriche e alleviare gli spasmi dello stomaco.
Se utilizzata dopo i pasti, la tisana alla calendula contribuisce a migliorare la digestione anche perché stimola la circolazione sanguigna, potenziando l’assimilazione dei nutrienti.
Grazie alla sua elevata concentrazione di flavonoidi, la bevanda svolge notevoli funzioni antisettiche e disinfettanti, indicate in presenza di infiammazioni della bocca, della gola e del cavo faringeo, oltre che quando la mucosa è colonizzata da afte, stomatiti e tonsilliti.
Per sfruttare al massimo le sue proprietà terapeutiche è necessario bere almeno tre tazze di tisana al giorno, sempre lontano dai pasti, e quindi a metà mattina, a metà pomeriggio e prima di coricarsi.
Per aromatizzare questo alimento, è possibile aggiungere sottili fettine di zenzero, scorza d’arancia o di cedro, che ne migliorano le potenzialità antiossidanti.
L’associazione tra acido ascorbico (contenuto negli agrumi) e flavonoidi (presenti negli estratti di calendula), riesce a ottimizzare il metabolismo digestivo, renale e urogenitale.
L’olio di calendula viene prodotto lasciando i capolini essiccati in contenitori di vetro a chiusura ermetica, ai quali si aggiunge un olio vegetale (preferibilmente quello extravergine di oliva ma anche di girasole o di mandorle dolci); il rapporto deve essere sempre di 1:10.
Miscelando 50 grammi di fiori secchi con 500 millilitri di olio, si ottengono di solito soluzioni perfettamente bilanciate.
I fiori devono essere lasciati macerare per almeno tre settimane in un ambiente molto luminoso, poiché l’estrazione dei principi attivi richiede la presenza del sole; dopo filtrazione, l’olio può essere conservato in una bottiglietta di vetro scuro, isolandola da fonti di luce e calore.
Questo prodotto è largamente sfruttato nel settore cosmetico ed erboristico, grazie alle notevoli proprietà benefiche che esercita sulla cute, e possiede una ricca composizione chimica derivante sia dai principi attivi contenuti nei fiori del vegetale che da quelli presenti nell’olio utilizzato come solvente.
Tali sostanze sono:
Sono proprio questi elementi a determinare le funzioni terapeutiche e cosmetiche dell’olio, e precisamente:
L’uso dell’olio è topico, e viene finalizzato al trattamento dell’epidermide secca e screpolata, delle irritazioni cutanee e degli arrossamenti.
Efficaci riscontri terapeutici si notano in caso di dermatite atopica, reazioni allergiche, prurito, psoriasi e acne giovanile.
Le scottature solari accompagnate da bruciore e dolore guariscono in breve tempo, così come i postumi delle punture di insetti.
Nella prima infanzia l’olio di calendula serve per contrastare e prevenire le irritazioni da pannolino e tutte le ulcerazioni causate dal ristagno di urina e feci.
Durante l’allattamento, le nutrici possono cospargere i capezzoli con questo olio, che velocizza il processo di cicatrizzazione cutanea.
Trattandosi di un prodotto 100% naturale, l’olio di calendula non presenta controindicazioni né effetti collaterali, ma si rivela piuttosto un rimedio efficacissimo a tutte le età.
La calendula contiene flavonoidi, triterpeni, fitosteroli, mucillagini, acido salicilico e saponine: grazie all’attività sinergica di tutte queste sostanze, il suo meccanismo d’azione risulta un vero toccasana sia per impieghi topici che sistemici, soprattutto collegati a disturbi infiammatori.
Per uso interno si utilizza solitamente la tintura madre (30-40 gocce, due o tre volte al giorno) oppure la tisana (tre tazze al giorno); per uso esterno si utilizzano l’olio e le creme a base di estratti titolati del vegetale.
Non sono conosciute controindicazioni o effetti collaterali significativi derivanti dall’assunzione di simili rimedi.
Anche il rischio di allergia alla pianta è bassissimo, poiché essa non contiene sostanze che potrebbero provocare intolleranze.
L’unica precauzione da seguire è quella di attenersi alla posologia indicata sulle confezioni, per evitare il rischio di sovradosaggio.
Questo comportamento è limitato soltanto ai preparati per uso orale, poiché quelli topici non hanno mai mostrato nessuna reazione avversa.
Complessivamente dunque il vegetale può essere utilizzato con tranquillità a partire dalla primissima infanzia, magari sfruttando contemporaneamente le sue proprietà sistemiche e locali.
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