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Le caldane, conosciute anche col nome si scalmane, consistono in fastidiose vampate di calore che colpiscono alcune donne durante il periodo della menopausa.
La loro eziologia dipende sostanzialmente dalla cessazione di produzione degli estrogeni da parte delle ovaie, che sono gli organi genitali femminili.
Durante l’intera vita fertile della donna, che ha inizio con la prima mestruazione e che termina con il climaterio, le ovaie sono in grado di sintetizzare estrogeni e progesterone, composti ormonali deputati al controllo dei cicli mestruali e della produzione di gameti (cellule uovo).
Questo periodo di tempo, che ha una durata approssimativa di circa 40 anni, dai 13-14 fino ai 50.55 anni, corrisponde appunto alla fase di secrezione estrogenica.
Sebbene non sia una malattia, ma una fase fisiologica e del tutto normale dell’esistenza femminile, la menopausa spesso può provocare alcuni disturbi, la cui intensità dipende non soltanto da un coinvolgimento fisico, ma anche psico-emotivo.
Infatti la fine della vita fertile, accompagnata da tutta una serie di cambiamenti non sempre ben accetti, rende la donna molto più vulnerabile, irritabile, ansiosa e qualche volta depressa.
La principale causa di simili comportamenti è da collegare alla mancanza degli estrogeni, che sono composti fortemente interessati all’intero metabolismo corporeo.
La loro assenza provoca infatti un insieme di problemi, tra cui:
L’azzeramento degli estrogeni avviene gradualmente durante molti mesi, dato che i loro meccanismi di controllo derivanti dall’asse ipotalamo-ipofisario tende ad esaurirsi nel tempo, fino a giungere all’inizio della menopausa.
Durante il climaterio, la donna è soggetta a notevoli variazioni del flusso mestruale che in alcuni periodi è quasi assente (amenorrea e oligomenorrea), mentre in altri periodi mostra una tendenza emorragica (metrorragia).
Quando per 12 mesi consecutivi non compare il flusso mestruale, significa che la donna è entrata in menopausa.
La caduta dei livelli di estrogeni e la scomparsa del progesterone provocano la fine di ogni funzione delle ovaie e di conseguenza della vita fertile.
Contemporaneamente l’ipofisi provoca un aumento della sintesi di ormone follicolo-stimolante (FSH) e di ormone luteinizzante (LH), le cui concentrazioni in menopausa risultano nettamente superiori ai livelli normali.
Le prolungate fluttuazioni degli ormoni che si manifestano prima e durante la menopausa spiegano il perché la maggior parte delle funzioni fisiologiche risultano modificate.
Le ovaie in particolare sono soggette a un lento declino che le rende sempre più piccole e atrofiche, in relazione alla diminuzione degli estrogeni e all’aumento di FSH e LH.
Tra i vari sintomi che caratterizzano la menopausa, le caldane sono senza dubbio quelli più frequenti e fastidiosi, anche perché la loro durata può arrivare a mesi o anni.
Proprio per questo motivo le donne cercano di contrastare l’insorgenza di simili disturbi che, quando sono particolarmente intensi, possono contribuire a deteriorare notevolmente il benessere fisiologico.
Le scalmane, che sono innescate da fenomeni di vasodilatazione riflessa, consistono in un brusco aumento della temperatura corporea (ipertermia), associato a sudorazione profusa soprattutto notturna.
Questo disturbo interessa una notevole percentuale della popolazione femminile (oltre il 70%) e può manifestarsi già a partire da 48-50 anni, anche mentre le mestruazioni sono ancora in atto.
Tre o quattro anni sono il lasso di tempo in cui le caldane colpiscono le donne, provocando una serie di sintomi che possono realmente incidere negativamente sulla salute dell’organismo.
L’intensità e la frequenza delle vampate di calore sono soggette a un’estrema variabilità individuale soprattutto per quanto riguarda l’influenza della psiche e dell’emotività, due fattori strettamente collegati all’insorgenza dei fenomeni vasomotori.
Generalmente esse insorgono a livello di viso e collo, per poi distribuirsi alla schiena, alle braccia e all’addome, scendendo verso le gambe; tali manifestazioni sono associate a episodi di sudorazione profusa, a causa dei quali tutto il corpo si ricopre di uno strato di bagnato.
Al termine della caldana si ha la manifestazione di brividi piuttosto prolungati, utili per riportare la temperatura corporea verso valori normali di 28-30 gradi.
Le donne soggette a disturbi estremamente violenti, in grado di modificare tassativamente la loro qualità di vita, di solito ricorrono a terapie farmacologiche a base di ormoni di sintesi.
Simili cure, che prendono il nome di TOS (Terapia Ormonale Sostitutiva) hanno la finalità di ripristinare parzialmente le quote di estrogeni mancanti, anche se possono provocare numerosi effetti collaterali.
La loro assunzione è raccomandata soltanto in casi di effettiva necessità e sempre sotto controllo medico, dato che anche la loro posologia deve essere scrupolosamente definita tenendo conto di molte variabili.
Esistono alcuni rimedi naturali che trovano largo impiego per limitare l’impatto delle scalmane diurne e soprattutto notturne, tra cui:
Lo scopo principale di tali rimedi è quello di limitare le conseguenze negative della menopausa, eliminando alcune manifestazioni derivanti dagli scompensi ormonali.
Anche la fitoterapia, che sfrutta i principi attivi estratti dalle piante officinali, svolge un ruolo di estrema rilevanza nel prevenire e attenuare le problematiche legate alla menopausa.
In questo settore trovano largo impiego rimedi erboristici con azione calmante associati ad altri con funzioni sostitutive di quelle ormonali.
Si tratta di composti vegetali che prendono il nome di fitoestrogeni e che vengono estratti dalla soia e dal trifoglio rosso, inoltre è possibile utilizzare integratori alimentari a base di zinco, magnesio, complessi vitaminici e sostanze antiossidanti il cui compito è quello di minimizzare le reazioni vasomotorie dell’organismo indotte dalla carenza di estrogeni.
Uno stile di vita sano, un regime alimentare equilibrato, un ritmo circadiano adeguato e una regolare attività fisica quotidiana sono i principali presupposti per limitare l’incidenza delle vampate di calore nella donna in menopausa soprattutto se ansiosa, irritabile e depressa.
Bisogna infatti tenere conto che la menopausa corrisponde a una fase di passaggio fisiologico della vita femminile, che comporta comunque alcuni disagi poiché la progressiva mancanza di estrogeni e progesterone influisce sul metabolismo dell’intero organismo femminile.
Le vampate di calore sono la manifestazione più tipica di questo disagio dato che si manifestano nella quasi totalità delle donne.
Trattandosi di un disturbo particolarmente sgradevole e limitante, può essere utile cercare di contenerlo con rimedi naturali senza ricorrere a terapie farmacologiche che possono provocare effetti avversi e controindicazioni.
Le caldane notturne insorgono durante il sonno con un brusco innalzamento della temperatura corporea, che provoca ipertermia, arrossamento cutaneo dovuto alla vasodilatazione periferica e produzione diffusa di sudore.
La donna di solito si sveglia completamente bagnata, anche se la temperatura esterna è bassa, infatti è piuttosto frequente che le caldane siano addirittura più intense durante la stagione invernale.
Oltre alla sensazione di disagio provocata dal sudore, la donna avverte malessere, tachicardia o palpitazioni, capogiri, nervosismo e ansia, sete, secchezza delle fauci e cefalea.
Durante la notte gli attacchi di sudorazione collegati alle caldane possono ripetersi fino a 3-4 volte, impedendo in questo modo un regolare riposo.
Simili episodi durano circa dai 30 ai 90 secondi, e sono seguiti da brividi che trasformano la sudorazione in sudore freddo, un sintomo particolarmente temuto dalle donne in quanto accompagnato da tremore.
Generalmente, diventa necessario sostituire la biancheria inzuppata di sudore, detergere l’epidermide e applicare polveri assorbenti come talco oppure ossido di zinco.
Per cercare di limitare simili disturbi provocati dall’ipertermia notturna, può essere utile mettere in atto alcuni rimedi.
Innanzitutto bisogna coricarsi in un letto con biancheria di puro cotone, in grado di favorire la traspirazione cutanea, eliminando quindi lenzuola di seta o ancor peggio di tessuti sintetici.
Al posto di coperte di lana è preferibile servirsi di piumini leggeri, del tipo “quattro stagioni”, la cui imbottitura garantisce una perfetta traspirazione in qualsiasi condizione termica esterna.
Anche pigiama o camicia da notte devono essere realizzati in puro cotone oppure in filati naturali come lino e canapa, che consentono un fisiologico scambio termico con l’ambiente.
Prima di coricarsi è indispensabile arieggiare adeguatamente la stanza, mantenendo la sua temperatura intorno ai diciotto gradi in inverno e sedici gradi in estate.
Infatti, dormire al fresco migliora la fisiologia del sonno e limita il numero delle caldane.
Sarebbe sempre opportuno consumare pasti leggeri, digeribili e facilmente assimilabili, per non affaticare l’apparato digerente e garantire una normale circolazione sanguigna, che in caso di pasti abbondanti oppure pesanti verrebbe inevitabilmente modificata.
Il consumo di tisane o infusi sedativi a base di erbe officinali come valeriana, passiflora, camomilla, melissa, biancospino, tiglio ed escolzia, può contribuire a migliorare la qualità e la durata del sonno, diminuendo il numero di caldane, che spesso sono provocate anche da fattori psico-emotivi.
Per contrastare l’insorgenza delle vampate di calore, quando esse modificano pesantemente la qualità della vita, le donne possono orientarsi verso due opzioni: da un lato assumere ormoni di sintesi che sono farmaci non sempre ben tollerati e responsabili di numerosi effetti collaterali, d’altro lato è possibile servirsi di rimedi naturali tra cui integratori alimentari e preparati omeopatici.
Gli integratori per la menopausa sono formulati con associazioni bilanciate tra estratti di erbe adattogene, magnesio, zinco, vitamina B6 e acido ascorbico.
Grazie all’attività sinergica di questi elementi, si ottengono ottimi risultati sia per il fisico che per la mente, dato che le scalmane spesso hanno una genesi di tipo psico-somatico.
I principali rimedi officinali contro le vampate di calore sono gli isoflavoni della soia e i fitoestrogeni estratti dal trifoglio rosso, questi due gruppi di composti agiscono analogamente agli estrogeni e al progesterone naturali, contrastando le manifestazioni negative derivanti dalla loro carenza.
A differenza della TOS, questi estrogeni vegetali non contemplano reazioni avverse e non hanno controindicazioni, per cui possono essere impiegati per lunghi periodi senza nessun rischio.
Oltre ad essi, tutte le erbe aromatiche come rosmarino, maggiorana, salvia e aneto si rivelano preziosi supporti per limitare la vasodilatazione periferica responsabile delle caldane.
Gli estratti di tè verde associati a quelli di rosa canina, acerola e succo di melograno, sono sostanze particolarmente ricche di composti antiossidanti che contrastano lo stress ossidativo implicato nella genesi delle scalmane.
Lo zinco è un minerale che assunto isolatamente oppure in associazione con il magnesio contribuisce a migliorare le prestazioni del sistema immunitario, rinforzando l’organismo e contrastando l’insorgenza dei fenomeni vasomotori tipici della menopausa.
La cimifuga è una pianta che favorisce il rilassamento psico-fisico, soprattutto in associazione a estratti di lavanda e di biancospino.
L’omeopatia è una branca alternativa della medicina, che si rivela estremamente efficace per contrastare le caldane poiché agisce sulla sfera psico-emotiva della donna.
Vi sono alcuni preparati che agiscono in maniera selettiva sulle problematiche vasomotorie eliminando i sintomi tipici delle vampate di calore, come ipertermia periferica, tachicardia, cardiopalmo e sudorazione notturna.
Quando inizia la fase del climaterio, questo rimedio omeopatico rappresenta la scelta ideale poiché contrasta le vampate di calore notturne, l’arrossamento cutaneo e la sudorazione del corpo.
Di solito vengono utilizzate diluizioni basse (7 o 9 CH), da assumere per almeno tre o quattro settimane.
Si tratta di una pianta adattogena che agisce selettivamente sul sistema nervoso centrale e sulla termoregolazione, evitando i bruschi aumenti di temperatura tipici delle scalmane diurne e notturne, spesso accompagnate da dolore pulsante alla testa e al collo.
Considerato il preparato ideale per donne ansiose, irritabili e affette da insonnia, sepia minimizza le manifestazioni vasomotorie responsabili delle vampate di calore, soprattutto notturne, derivanti da vasodilatazione riflessa.
Acidum sulphuricum
È un composto che viene assunto quando le caldane sono associate a senso di spossatezza e a produzione diffusa di sudore, manifestazioni che vengono ridotte efficacemente dal preparato omeopatico a diluizione molto bassa.
Si tratta di un prodotto ad azione selettiva sui centri del sistema nervoso cerebrospinale, preposti alla funzione termoregolatrice.
In seguito alle sue funzioni terapeutiche, questo preparato attenua scalmane, cefalea vasomotoria, sudorazione notturna e dolori pulsanti provocati dalle anomalie del flusso sanguigno.
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