Vuoi scoprire tutto sul nuovo mondo del caffè proteico? Allora sei nel posto giusto!
Prima di entrare nei dettagli specifici, di seguito trovi una tabella nella quale sono stati inseriti i migliori caffè proteici del 2022, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale
Di seguito, invece, trovi una classifica dei migliori caffè proteici presenti sul mercato:
Anche se non tutti lo sanno, il caffè che comunemente si beve in tanti momenti della giornata, deriva da un lungo processo di preparazione comprendente: raccolta e selezione dei chicchi maturi, macinatura, torrefazione e confezionamento.
Esistono numerose specie di caffè che producono semi con caratteristiche organolettiche anche molto dissimili tra loro, anche se le due più diffuse sono il caffè arabico e il caffè robusto.
Dopo essere stato torrefatto, il caffè viene macinato e poi sottoposto a procedimenti estrattivi, tra cui la decorticazione (che consente di ricavare il caffè turco) e la percolazione (necessaria per ricavare il moka).
Il principio attivo contenuto nei suoi semi, la caffeina, è disponibile sotto forma di acido clorogenico che soltanto in seguito alla torrefazione è in grado di offrire i suoi requisiti.
Si tratta di un alcaloide dotato di proprietà nervine, capaci di interagire in maniera piuttosto evidente sul sistema nervoso centrale, contribuendo a migliorare alcune funzioni mentali.
In seguito alla sua assunzione, infatti, aumenta lo stato di attenzione e di concentrazione, motivo per cui spesso questa bevanda si introduce prima di applicarsi intellettualmente.
Inoltre la caffeina agisce come vasodilatatore, migliorando le funzioni vasomotorie e contemporaneamente aumenta la frequenza dei battiti cardiaci (effetto tachicardico transitorio).
Tra le sue funzioni c’é anche quella di accelerare il catabolismo lipidico (lipolisi), consentendo di sciogliere gli ammassi di adipociti accumulati a livello dei pannicoli adiposi.
Essa interagisce con il funzionamento della muscolatura, rendendola più reattiva e resistente in caso di sforzi muscolari intensi o prolungati.
In seguito alle tecniche di torrefazione, il caffè modifica alcune sue caratteristiche chimiche in seguito a varie trasformazioni, che sono:
Oltre ad essere una bevanda dal gusto particolarmente apprezzato dai consumatori, il caffè svolge anche importanti funzioni nutrizionali e metaboliche, e precisamente:
In ambito della dietetica sportiva il caffè è una bevanda estremamente utilizzata soprattutto prima le performance atletiche in quanto la sua attività cardio-tonica e vaso-dilatatoria consente di migliorare le performance.
Infatti, se bevuto almeno 15 minuti prima dello sforzo fisico, questo alimento incomincia subito a stimolare le funzioni metaboliche dell’organismo, aumentandone non soltanto la potenza, ma anche la resistenza.
Il caffè proteico, che spesso viene consumato freddo, si ottiene dall’aggiunta di peptidi in polvere ai chicchi della pianta, per ottenere un prodotto iper-energetico, ma non iper-calorico.
Questa bevanda è considerata un supporto ideale per chi compie attività fisica in quanto consente di migliorare le prestazioni funzionali senza appesantire i processi digestivi e senza aumentare l’apporto calorico.
Essa viene formulata con l’aggiunta di dosi bilanciate di proteine whey, che vengono miscelate a caffè verde delle migliori marche, ottenuto con eccellenti processi di torrefazione.
Spesso il prodotto contiene anche estratti di guaranà, un vegetale dotato di caratteristiche molto simili a quelle della caffeina, ma con un sapore migliorato e più appetibile.
Il caffè tradizionale infatti non è gradito a tutti i palati, in quanto ha un sapore piuttosto intenso e tendente all’amarognolo: miscelandosi al guaranà, esso perde parte delle sue note pungenti, acquisendo una maggiore dolcezza e gusto.
I composti peptidici maggiormente impiegati sono quelli derivanti dalla caseina, una proteina estratta dal siero di latte che permette di potenziare l’apporto ergonico senza alterare il bilancio nutrizionale.
Oltre a un gusto incredibile, il caffè proteico ha una consistenza cremosa e delicata, gradita anche ai palati più esigenti, in quanto l’aggiunta delle whey migliora la sua appetibilità in maniera del tutto naturale.
Conosciuto anche con la denominazione di “proffee“, il caffè proteico è una deliziosa alternativa a quello tradizionale, ideale non soltanto per gli sportivi, ma anche per chiunque voglia mantenersi in perfetta forma fisica.
La componente peptidica può essere aggiunta a qualsiasi variante della bevanda: dalla moka al decaffeinato, dal solubile all’arabica, dall’americano al robusta.
Un simile prodotto nasce dall’abitudine di aggiungere il latte al caffè, con la differenza che in questo caso il caffè rimane puro, mantenendo inalterato il suo sapore, ma potendo disporre di una maggiore quantità di proteine.
Infatti le whey che vengono aggiunte derivano proprio dalla caseina (estratta dal siero di latte), ma non diluiscono la bevanda come farebbe il latte liquido.
La combinazione tra caffeina e proteine whey estratte dal siero di latte si rivela perfetta per minimizzare la percezione dello sforzo muscolare, consentendo quindi di prolungare i tempi di prestazione sportiva e di migliorare le prestazioni atletiche.
Secondo i risultati di numerose ricerche scientifiche della nutrizionistica sportiva, il caffè proteico agisce in vari modi:
Associando un sapore gradevolissimo a un apporto ottimale di principi attivi utili per affrontare qualsiasi sforzo muscolare, il caffè proteico si conferma una proposta perfetta per migliorare le prestazioni meccaniche dell’organismo.
Inoltre, trattandosi di un prodotto naturale al 100%, si distingue per la massima compatibilità biologica, oltre che per un’elevata bio-disponibilità che consente al metabolismo di venire potenziato immediatamente dopo la sua assunzione.
Essendo un composto liquido, il proffee non deve essere digerito per via enzimatica (come succede invece per gli alimenti solidi) e dunque i suoi tempi di assorbimento sono ridotti fino al 40%.
Anche se non esiste una ricetta standard per la preparazione del caffè freddo proteico, di solito l’aggiunta delle sostanze peptidiche raggiunge circa il 30% dei componenti totali.
È possibile utilizzare le whey estratte dal siero di latte (la variante più diffusa), ma anche proteine vegetali derivanti dalla soia oppure dal pisello, che si miscelano preferibilmente alla variante Java.
Per ottenere risultati di elevata qualità, è consigliabile optare miscele contenenti anche una piccola concentrazione di collagene, una proteina in grado di conferire una consistenza molto cremosa alla bevanda.
Consumato freddo, il caffè proteico assume un aspetto simile a quello del frappè, proprio per l’aggiunta di sostanze addensanti, come appunto il collagene, che, non avendo sapore, si adatta perfettamente a ogni substrato vegetale o animale.
L’efficacia delle proteine (estratte dal siero di latte oppure da soia, avena o piselli) dipende sostanzialmente dalla loro purezza e dal dosaggio utilizzato, tenendo conto che è necessario rispettare proporzioni bilanciate con la quantità di caffeina.
Le proteine whey come la caseina sono perfette per il caffè freddo dato che gli conferiscono il tipico sapore della panna, rendendolo simile a uno shake.
Cannella e zenzero sono le spezie maggiormente utilizzate per aromatizzare una simile bevanda che, di sua natura, non è troppo saporita.
Gli aspetti nutrizionali di questo alimento sono basati soprattutto al tipo di aminoacidi contenuti nelle proteine aggiunte, il cui ruolo è strettamente collegato al tipo di attività fisica prevista.
Gli aminoacidi ramificati (bcaa) ad esempio servono per due scopi: da un lato consentono di aumentare il trofismo muscolare e d’altro lato di agire a livello metabolico potenziando la produzione di energia.
Le whey del siero di latte sono considerate composti molto versatili, capaci di fare fronte a qualsiasi esigenza soprattutto nella fase di recupero post workout.
Pertanto il caffè freddo proteico consumato circa 30 minuti dopo lo sforzo fisico permette di ripristinare rapidamente le riserve energetiche dissipate e nello stesso tempo di aumentare la massa magra a scapito di quella grassa.
Poiché qualsiasi genere di esercizio fisico mette a dura prova il corpo, bisogna calibrare il fabbisogno proteico in relazione al tipo e alla durata dell’allenamento.
L’assunzione ottimale di proteine nelle 24 ore corrisponde a circa 1,5-2 grammi per chilogrammo di peso corporeo, tenendo conto però della costituzione e dello stato di salute dell’individuo.
Quanto maggiore è il carico muscolare, tanto più intenso è lo sforzo previsto e quindi anche la quantità di peptidi necessari; pertanto il valore di 1,5 grammi/Kg corrisponde a esercizi di resistenza, mentre il valore di 2 grammi/Kg si collega a sport di potenza.
Non bisogna mai eccedere da questi indici perché un aumento eccessivo di caffè proteico potrebbe affaticare fegato e reni, che sono le sede del maggiore catabolismo peptidico; queste macromolecole infatti contengono azoto, il cui metabolismo non deve superare la soglia fisiologica.
Gli aspetti quantitativi (dosaggio) delle proteine devono sempre essere uniti a quelli qualitativi (tipologie di sostanze) in quanto non è assolutamente vero che con un apporto proteico maggiore, le prestazioni siano migliori.
Il caffè proteico freddo è un’innovazione dietetica approdata sulla tavola degli atleti che poi si è diffusa anche presso chi non pratica attività sportiva a livello agonistico, ma desidera soltanto incrementare l’apporto proteico alla dieta per svariate finalità.
I suoi ingredienti più comuni sono:
Grazie all’impiego di caseina micellare, spesso arricchita con collagene idrolizzato, questa bevanda assume la consistenza cremosa di un frappè che, se lasciato per qualche ora nel congelatore, può trasformarsi in un delizioso dessert tipo semifreddo.
Con l’aggiunta di qualche cubetto di ghiaccio triturato è possibile realizzare un goloso shake, ideale per rinfrescarsi dopo lo sport nella stagione calda.
Alcuni specialisti di dietetica sportiva hanno ideato il caffè proteico freddo proprio per venire incontro alle esigenze degli atleti che non sempre amano ingerire le proteine in polvere.
Infatti il sapore delizioso del caffè associato a quello poco incisivo dei composti peptidici consente di migliorare l’apporto proteico con grande soddisfazione gustativa.
Disponibile anche nelle versioni caramello e cappuccino, una simile bevanda contiene 20 grammi di proteine a porzione: un quantitativo ritenuto ottimale dal punto di vista nutrizionale e soprattutto bilanciato rispetto agli 80 grammi di caffeina.
È proprio grazie al dosaggio bilanciato tra la componente peptidica e la caffeina che il prodotto non provoca nessuno squilibrio metabolico che potrebbe avere conseguenze negative a livello epatico o renale.
I frullati proteici con caffè freddo sono un’ottima soluzione per aumentare l’introduzione di composti peptidici nell’organismo, accontentando anche il palato.
Frullato con caffè, ghiaccio, latte di mandorle, vaniglia a proteine in polvere al gusto di cioccolato, che apporta un quantitativo di peptidi perfetto per affrontare fatiche fisiche e mentali.
Gli ingredienti sono:
Il procedimento prevede di versare tutti i componenti nel mixer e poi di frullarli, servendo lo shake con gocce di cioccolata.
Frullato di caffè al cocco, con l’aggiunta di polvere proteica alla vaniglia e olio di cocco da miscelare perfettamente.
Gli ingredienti sono:
Frullato con lino e farina d’avena, da aggiungere al caffè dolcificato con miele e con l’aggiunta di proteine in polvere alla cioccolata.
Ingredienti:
Frullato di caffè con datteri e cannella, ideale come dessert alla fine di un pasto, grazie alla sua estrema digeribilità unita a un sapore delizioso.
Gli ingredienti necessari sono:
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