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Beta Carotene: Ecco Tutti i Migliori Modi per Integrarlo

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Beta carotene

Il beta carotene è un pigmento vegetale appartenente alla categoria dei carotenoidi, sostanze che in natura rappresentano i precursori della vitamina A.

Il termine “carotene”, che si collega alle carote, fu coniato da uno scienziato tedesco che riuscì a isolare la molecola dalla radice degli ortaggi; soltanto agli inizi del Novecento è stato possibile chiarire la struttura del pigmento separandolo dalla materia prima ma senza avere la possibilità di sintetizzarlo, infatti i primi processi di biosintesi risalgono a una settantina di anni fa.

I carotenoidi sono dunque pigmenti naturali di natura lipidica, il cui ruolo è quello di catturare la luce non assorbita dalla clorofilla, comportandosi così da agenti fotoprotettivi.

Si tratta di molecole molto abbondanti in natura, che si trovano in tutte le parti delle piante (radici, foglie, frutti e semi): gli alimenti più ricchi di simili composti sono la carota, la zucca, il pomodoro, il melone, l’albicocca, il peperone e l’anguria.

Questi cibi si caratterizzano per un colore che ricopre le sfumature del giallo, arancione e rosso, ed è indicativo della presenza dei pigmenti.

In autunno, quando le foglie perdono il colore verde diventando gialle, arancioni e rosse, evidenziano la presenza dei carotenoidi che sostituiscono progressivamente la clorofilla.

Esiste pertanto un dualismo selettivo tra pigmenti verdi (clorofilla) e pigmenti gialli e rossi (carotenoidi): entrambe le categorie sono indispensabili alla vita ma svolgono funzioni nettamente distinte, dato che la prima cattura la luce per sintetizzare le sostanze nutritive mentre i secondi assorbono la luce in eccesso con funzioni difensive.

L’importanza nutrizionale dei carotenoidi è correlata principalmente al loro ruolo di precursori della vitamina A, svolto soprattutto dal beta carotene.

L’alfa carotene genera una minore quantità di vitamina A ma possiede funzioni antiossidanti molto più elevate e quindi è in grado di contrastare lo stress ossidativo e la presenza di radicali liberi.

Oltre alla funzione pro-vitaminica, il beta carotene svolge effetti preventivi nei confronti di numerosi disturbi, eliminando i radicali liberi.

Come è noto, simili composti, che sono normalmente presenti nell’organismo in risposta ad agenti stressogeni, costituiscono la principale causa scatenante di molte malattie.

Oltre al beta carotene, un altro pigmento di interesse clinico è il licopene, famoso per le sue proprietà antitumorali e antiossidanti.

La luteina, che risulta un efficace agente protettivo sulla degenerazione maculare senile, è un carotenoide scarsamente presente negli alimenti.

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Di solito un regime alimentare vario e bilanciato consente di assumere quantitativi adeguati di carotenoidi, il cui meccanismo d’azione si concentra anche sul benessere della pelle.

Simili sostanze agiscono come potenti fattori anti-invecchiamento, sempre grazie alla loro attività antiossidante.

Il beta carotene è una sostanza particolarmente pigmentata, insolubile in acqua ma solubile nei grassi, sensibile alla luce e al calore, che presenta un colore variabile dall’arancione al rosso.

Gli alimenti che ne contengono maggiori concentrazioni sono zucca, albicocche, spinaci, carote, peperoni, cereali e oli vegetali.

Dal punto di vista biomolecolare questo composto organico, appartenente al gruppo delle provitamine terpeniche, è costituito da una catena contenente 40 atomi di carbonio che alle due estremità termina con un anello ciclo-esenico.

La sua affinità con i grassi è molto elevata e per questo può circolare liberamente nell’organismo; il suo ruolo è collegato innanzitutto al regime nutritivo.

Un adeguato apporto giornaliero di beta carotene è indispensabile a tutte le età, poiché la sua presenza contribuisce a monitorare numerosi processi metabolici riguardanti tutti gli apparati del corpo.

Il suo compito principale è senza dubbio quello di trasformarsi in vitamina A, un processo che avviene a livello degli epatociti e che richiede la presenza contemporanea di alfa carotene e di criptoxantina.

Questi composti sono considerati provitamine della vista, soprattutto riguardo alla visione notturna, anche se influenzano numerose altre attività dell’organismo, come il rinnovamento tissutale, la crescita organica, la stimolazione del sistema immunitario e l’eliminazione dei radicali liberi.

L’attività antiossidante del beta carotene è stata studiata mediante numerosi lavori scientifici che hanno messo in luce il suo rapporto con gli eicosanoidi, fattori implicati nei processi flogistici.

La carenza di beta carotene provoca un progressivo incremento di eicosanoidi, che in tempi piuttosto contenuti sono in grado di innescare la reazione a cascata tipica di tutte le infiammazioni.

A differenza di altre vitamine lipofile, il beta carotene e la vitamina A si trovano esclusivamente in alimenti vegetali, ad eccezione del tuorlo d’uovo.

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Non è consigliabile assumere integratori a base di beta carotene in quantità superiori a quelle normalmente tollerate, poiché il suo eccesso può provocare disturbi da sovradosaggio, aumentando addirittura il rischio di alcune patologie.

È preferibile assumere questo composto mediante l’alimentazione, potenziando il consumo di frutta e verdura, piuttosto che fare impiego di rimedi fitoterapici che sono comunque utili per supportare determinati stati carenziali.

Per aumentare l’efficacia del pigmento, è opportuno condire la verdura con olio di semi il quale a sua volta ne contiene quantità significative, infatti, trattandosi di un composto liposolubile, viene assimilato più rapidamente in presenza di grassi.

Beta carotene: cos’è

Il beta carotene è un pigmento liposolubile di origine vegetale, che in condizioni fisiologiche si trasforma in vitamina A (retinolo); viene considerato un composto essenziale per l’organismo poiché la sua carenza può causare conseguenze nocive.

Il calo dell’acuità visiva, soprattutto notturna, costituisce uno dei primi sintomi della carenza di beta carotene, che se non viene supportata con adeguati quantitativi di provitamina A, potrebbe portare alla cecità.

Un altro segnale di insufficiente disponibilità di beta carotene è la degenerazione cutanea di alcune aree, soprattutto scoperte, come la pelle del viso, delle mani e delle gambe, che appare secca, pallida e ipersensibile agli agenti esterni.

Alcune persone risultano più predisposte alla carenza di beta carotene, in particolare gli anziani, i diabetici, i forti bevitori, i fumatori e gli individui affetti da patologie dermatologiche.

Questo composto rappresenta la principale fonte di vitamina A per chi segue regimi vegetariani o vegani, condizione in cui è indispensabile integrare l’alimentazione con prodotti specifici.

Tra le sue funzioni c’è anche la modulazione della sintesi di glicoproteine, molecole che si trovano sulle pareti mucose dello stomaco e dell’intestino: esiste infatti una correlazione tra carenza di provitamina A e insorgenza di disturbi gastrointestinali come acidità, dispepsia e alterata assimilazione dei nutrienti.

Il compito principale del beta carotene è comunque collegato alla funzione visiva, mediante la sua conversione dapprima in retinolo e successivamente in acido retinoico.

Mediante questi passaggi biochimici, il pigmento aumenta la sua biodisponibilità e risulta quindi maggiormente efficace.

È stata evidenziata anche una potenziale utilità della molecola nei confronti di patologie a carico dell’apparato cardiovascolare, collegata all’attività antiossidante e antiradicalica.

La dose giornaliera consigliata di beta carotene è compresa tra 2 e 4 milligrammi, un valore che di norma è garantito da un normale regime dietetico, ma che in particolari condizioni di stress deve essere integrato con integratori.

È tuttavia necessario non eccedere con l’impiego di rimedi di questo tipo poiché un sovradosaggio di beta carotene risulta estremamente rischioso per l’apparato cardiovascolare, per la prostata e per i reni.

Beta carotene, a cosa serve

Il beta carotene, che è un pigmento vegetale appartenente alla categoria dei carotenoidi, ricopre numerosi ruoli biologici necessari per il funzionamento fisiologico dell’organismo.

In seguito a numerose ricerche scientifiche, dietetiche e nutrizionali, questo composto ha assunto un ruolo di estrema rilevanza nel settore dell’integrazione alimentare, grazie alle sue numerose proprietà biochimiche.

I suoi principali impieghi sono i seguenti:

  • contrastare lo stress ossidativo, grazie alle funzioni antiossidanti e antiradicaliche;
  • trasformarsi in vitamina A e quindi svolgere tutte le sue attività vitali;
  • controllare i processi di sintesi proteica, in particolare quella delle glicoproteine;
  • trasformarsi in acido retinoico, un composto indispensabile per la corretta visione;
  • trasformarsi in retinolo, una vitamina essenziale per la moltiplicazione cellulare;
  • prevenire disturbi oculari e specialmente la xeroftalmia (secchezza della cornea);
  • migliorare la fertilità maschile e femminile;
  • funzionare come immunostimolante, aumentando le difese nei confronti di virus, batteri e allergeni;
  • contribuire a combattere alcune forme tumorali;
  • migliorare la funzionalità dell’apparato cardiaco e vasomotore.

In base a tutte queste proprietà, è evidente che il beta carotene è un composto coinvolto nella maggior parte delle funzioni vitali, che vengono monitorate principalmente ad opera delle sue attività antiossidative.

Non bisogna dimenticare infatti che la maggior parte dei disturbi dipende da alterazioni metaboliche delle reazioni ossidanti, che possono interferire anche con la funzione del sistema immunitario.

Se l’immunità non funziona adeguatamente, si verifica un aumento del rischio di insorgenza di forme patologiche di qualsiasi tipo.

Anche se i trial clinici non sono sempre concordi sulle funzioni del beta carotene, la maggior parte dei dati epidemiologici confermano la sua utilità per contrastare le reazioni ossidative coinvolte anche nella genesi di alcuni carcinomi.

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In base a questi studi, l’assunzione del composto risulta utile nelle seguenti situazioni:

  • ridurre il rischio di tumore mammario;
  • prevenire modificazioni morfologiche cutanee in soggetti con pelle particolarmente sensibile;
  • prevenire bronchiti e difficoltà respiratorie nei fumatori;
  • abbassare l’indice di rischio del carcinoma ovarico nelle donne in menopausa;
  • prevenire la maculopatia retinica, la cecità notturna e la cataratta;
  • migliorare la risposta immunitaria in caso di leucoplachia orale;
  • aumentare la resistenza fisica negli anziani;
  • ridurre le complicanze durante la gestazione.

L’impiego del beta carotene viene testato su forti fumatori per prevenire l’insorgenza di neoplasie al polmone.

Un simile composto è essenziale per il turnover delle cellule epiteliali, che sostituiscono ciclicamente gli elementi invecchiati e morti con altri derivanti dallo strato germinativo sottocutaneo.

Esso inoltre partecipa alla formazione del tessuto osseo da parte degli osteoblasti, che contribuiscono anche alla crescita dei denti.

Il principale settore in cui il beta carotene svolge le sue funzioni è comunque quello della vista, soprattutto per quanto riguarda la visione crepuscolare che permette di identificare gli oggetti con chiarezza, anche se la disponibilità luminosa è minima.

In soggetti che seguono regimi nutrizionali sbilanciati e quindi poveri di provitamina A, l’apparato visivo mostra effettivi deficit funzionali con diminuzione dell’acuità visiva e della capacità di contrasto luce/ombra.

È risaputo che il beta carotene funziona come agente selettivo sulla percezione spaziale e volumetrica degli oggetti: in presenza di stati carenziali, la vista risulta notevolmente modificata in quanto perde parzialmente la tridimensionalità e tende ad appiattire tutte le immagini.

Nel passaggio da ambienti luminosi ad altri in ombra, l’acuità visiva risulta nettamente inferiore agli standard fisiologici probabilmente per un’alterata funzionalità dei coni e dei bastoncelli della retina, che in assenza del pigmento in questione non sono più in grado di funzionare separatamente ma agiscono insieme rendendo la visione offuscata e sfocata.

La conversione del beta carotene in vitamina A avviene a livello intestinale mediante una serie di reazioni biochimiche catalizzate da enzimi biomolecolari.

Per ogni molecola di beta carotene, vengono prodotte due molecole di vitamina A, che in parte viene metabolizzata immediatamente e in parte passa al fegato dove rimane immagazzinata a livello degli epatociti.

Tenendo conto di tutte le funzioni vitali del beta carotene e indirettamente della vitamina A, è facile capire come la sua concentrazione debba essere mantenuta a livelli fisiologici soprattutto per quanto riguarda la quantità di vitamina A disponibile.

beta carotene e melanina

Beta carotene negli alimenti

Gli alimenti più ricchi di beta carotene sono quasi esclusivamente vegetali di colore giallo, arancione o rosso, tra cui carote, zucca, broccoli, bietola, cicoria, albicocche, meloni e anguria.

Buone concentrazioni del composto sono presenti anche nel tuorlo d’uovo, nel latte intero, nei prodotti caseari da esso derivati e nei crostacei.

Anche se molto raro, l’iperdosaggio di beta carotene non provoca nessun effetto collaterale se non in gravidanza, quando elevate concentrazioni del composto possono avere effetti teratogeni.

Il beta carotene è un composto liposolubile che si trova negli alimenti in forma esterificata e le cui forme biologicamente attive sono retinolo, retinaldeide e acido retinoico.

Il retinolo è un composto che viene estratto soltanto da cibi di origine animale, mentre in quelli vegetali sono contenuti altri carotenoidi, che spesso subiscono modificazioni biologiche per trasformarsi in beta-carotene.

Sostanzialmente tutti i cibi vegetali contengono i precursori di questa molecola, che spesso si trova in associazione con la beta-criptoxantina.

In alcuni ortaggi, il composto è associato a licopene, luteina e zeaxantina, elementi dotati di uno straordinario potere antiossidante che viene utilizzato per scopi sia terapeutici che preventivi.

A livello della mucosa intestinale, i cibi contenenti beta carotene vengono assimilati e successivamente assorbiti nel torrente ematico per opera dell’enzima carotene diossigenasi, tenendo conto che il rapporto tra beta carotene e vitamina A è di tipo 1:2.

Una volta introdotto con l’alimentazione, il beta carotene, che mostra un’elevata affinità per i lipidi, viene assimilato anche grazie all’azione delle lipasi pancreatiche.

A livello degli enterociti, esso subisce un processo di esterificazione che gli consente di entrare a far parte dei chilomicroni, elementi biomolecolari che attraverso il circolo linfatico raggiungono la circolazione sanguigna.

Una volta presenti nel sangue, questi pigmenti vengono distribuiti a tutto il corpo ma soprattutto al fegato, che ne contiene una concentrazione pari al 60-80% della quantità totale presente nell’organismo.

Non più del 75% del composto ingerito viene assorbito per diffusione facilitata e passiva, processi influenzati fortemente sia dalla quantità che dalla qualità dei lipidi presenti nella dieta.

Anche gli acidi biliari contribuiscono al metabolismo del beta carotene, modulando il suo assorbimento in base alle singole esigenze.

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