Vuoi scoprire tutti i segreti degli integratori con BCAA 2:1:1? Allora sei nel posto giusto!
Prima di entrare nei dettagli specifici, di seguito trovi una tabella nella quale sono stati inseriti i migliori integratori con BCAA 2:1:1 del 2022, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale
Di seguito, invece, trovi una classifica dei migliori integratori con BCAA 2:1:1 presenti sul mercato:
Gli amminoacidi ramificati, conosciuti anche come BCAA (branched chain amino acids), sono macromolecole ampiamente utilizzate sotto forma di integratori alimentari nel mondo del fitness, del bodybuilding e dello sport in genere.
Essi sono leucina, isoleucina e valina, ovvero tre amminoacidi essenziali la cui catena peptidica presenta delle ramificazioni, a contrario degli altri che presentano una struttura lineare.
Gli amminoacidi essenziali sono amminoacidi che il nostro organismo non è in grado di sintetizzare e quindi devono essere necessariamente introdotti dall’esterno, attraverso l’alimentazione oppure l’integrazione alimentare.
Nell’ambito delle palestre, l’impiego degli amminoacidi ramificati sotto forma di prodotti per via orale ha visto una vera e propria esplosione, dato che essi sono gli unici tre amminoacidi che possono essere utilizzati dalle cellule muscolari come substrato energetico.
Inoltre i BCAA rappresentano un importante stimolo nei confronti della sintesi proteica, che sotto il loro influsso viene potenziata a produrre più proteine a parità di intervallo temporale, con il conseguente incremento della massa magra.
È stato rilevato che la leucina, tra i tre, è quello che maggiormente interviene in tale regolazione, pertanto chi desidera massimizzare il volume muscolare si orienterà verso formulazioni in cui essa riveste il ruolo principale.
Se si assumono contemporaneamente anche i carboidrati, viene generato un picco insulinico che di per sè costituisce un importante input per la sintesi proteica, andando a creare così una vera e propria azione sinergica con i BCAA.
Tale azione si configura comunque come un effetto transitorio, ovvero l’organismo ritorna al suo livello basale in un arco di tempo relativamente breve, specialmente se non viene abbinato il consumo di altri nutrienti.
L’ipotesi che spiega questo meccanismo si basa sul fatto che la sintesi proteica necessita di amminoacidi molto vari, ovvero le cellule devono essere stimolate a produrre nuove proteine ma a questo stimolo deve corrispondere una disponibilità di substrati per la sintesi.
Sono necessari sia gli amminoacidi essenziali che quelli non essenziali, quindi i BCAA rappresentano l’input fondamentale ma devono essere supportati da una vasta gamma di amminoacidi per esercitare al meglio la loro azione.
Una delle poche certezze del mondo sportivo soprattutto dei bodybuilder è senza dubbio rappresentata dall’utilità degli aminoacidi ramificati poiché sono in grado di svolgere due funzioni contemporanee: l’incremento di energia disponibile e l’aumento del trofismo muscolare.
In particolare il tipo 2:1:1 sono tra gli integratori più utilizzati in ambito di fitness, dato che non alterano il bilancio calorico pur aumentando la disponibilità proteica.
La loro struttura ramificata permette di adattarsi perfettamente alle differenti esigenze degli atleti in allenamento oppure in fase di recupero, anche quando è indispensabile ripristinare rapidamente l’energia dissipata.
Basti pensare che i BCAA costituiscono oltre il 40% del muscolo e si caratterizzano per la capacità di bypassare il passaggio attraverso il tessuto epatico, venendo utilizzati direttamente dalla muscolatura.
Nella loro formulazione 2:11, essi si rivelano dei preziosi supporti anche in situazioni estreme, come ad esempio nella fase di post workout, quando l’organismo si trova a fronteggiare deficit ergonici molto significativi.
BCAA 2:1:1 si riferisce alla quantità relativa che i tre amminoacidi hanno all’interno della formulazione, significa cioè che la leucina è presente in una concentrazione doppia rispetto a quella dell’isoleucina e della valina.
L’aumento della sintesi proteica se non adeguatamente supportato dalla disponibilità di tutto lo spettro amminoacidico potrebbe provocare la degradazione delle proteine di riserva dell’organismo, che si trovano a rappresentare i substrati mancanti.
Assumendo integratori a base di amminoacidi ramificati, inseriti in un contesti di dieta sana, varia ed equilibrata, si scongiura tale rischio e anzi si può ottenere un evidente miglioramento del tono e del volume della massa magra.
I BCAA 2:1:1 inoltre sono, tra gli integratori a base di BCAA, quelli la cui miscela è più equilibrata, in quanto la valina è presente in una concentrazione che supera quella degli altri due componenti soltanto di un fattore due (il doppio).
Questo significa che gli integratori formulati in questo modo non vanno a stimolare eccessivamente la sintesi proteica mediante la leucina, ma forniscono alle cellule muscolari un importante substrato energetico, particolarmente utile durante l’allenamento.
In tal senso, i BCAA 2:1:1 sono prodotti molto versatili e pertanto ampiamente utilizzati in palestra sia da bodybuilder che da atleti di vario genere, per arrivare anche a chi pratica fitness.
Gli amminoacidi essenziali sono reperibili facilmente all’interno di un programma dietetico impostato da un esperto personal trainer o da un nutrizionista: in questo modo si evita qualsiasi carenza nutrizionale e si può sfruttare al 100% l’effetto degli integratori peptidici.
La risposta allo stimolo della sintesi proteica che segue un pasto proteico completo risulta massimo in quanto gli amminoacidi sia ramificati che non ramificati concorrono alla produzione di macromolecole fondamentali per l’organismo, in termini enzimatici, recettoriali, strutturali o funzionali.
L’anabolismo e il catabolismo sono fenomeni contemporanei e in costante equilibrio tra loro, ad eccezione di stati patologici.
I BCAA 2:1:1 assunti per via orale hanno la peculiarità, una volta assorbiti a livello intestinale, di bypassare il circolo sanguigno della vena porta e quindi il fegato: in tal modo essi non vengono trasformati ma sono in grado di raggiungere tal quali le cellule muscolari striate della massa magra.
In questa sede, essendo inalterati, sono in grado di esercitare appieno la loro funzione energetica e plastica, senza interferenze metaboliche di alcun tipo; negli sport di endurance gli amminoacidi ramificati 2:1:1 sono assolutamente raccomandati.
Il loro impiego è una delle strategie che l’organismo mette in atto per migliorare la composizione delle messe muscolari, potenziando il trofismo della componente magra e catabolizzando quella grassa.
La tipologia 2:1:1 viene a ragione considerata come uno dei supplementi più efficaci per consentire notevoli guadagni muscolari sia a livello morfologico sia funzionale.
Infatti, sfruttando il rapporto ben bilanciato tra leucina, isoleucina e valina è possibile ottimizzare l’aumento delle miocellule senza sbilanciare la conformazione della muscolatura, un rischio piuttosto comune in ambito del body building.
Garantire un supporto anti-catabolico è indubbiamente uno dei principali obiettivi da raggiungere nel momento in cui l’atleta si trova in condizioni di stress motorio conseguente agli sforzi intensi oppure prolungati.
Ad oggi i BCAA 2:1:1 sono riconosciuti come un rimedio efficace e rapido per integrare le funzioni metaboliche prima, durante e dopo l’attività sportiva, contribuendo a migliorare le prestazioni atletiche.
Una delle principali finalità dei 2:1:1 è quella di incentivare la crescita muscolare e di diminuire la concentrazione di lipidi per migliorare le performance fisiche, soprattutto negli sport di potenza, che prevedono un’ottimizzazione dell’anabolismo.
I benefici attribuiti a questi composti sono di vario genere e precisamente:
Tali risultati riguardano principalmente chi si allena in palestra affiancando a una simile integrazione un piano alimentare mirato e bilanciato, ad effetto energetico.
Infatti, una delle proprietà attribuite agli amminoacidi ramificati nel contesto sportivo è proprio quella di funzionare come supplementi energetici in grado di supportare le funzioni ergogeniche aggiuntive che consentono di velocizzare il recupero post-workout.
Come tutti i nutrienti calorici, i BCAA 2:1:1 si confermano substrati energetici di rapida ossidazione, le cui reazioni metaboliche si verificano nel muscolo scheletrico bypassando il fegato, come invece succede per gli altri amminoacidi.
Questo requisito non è certo un dettaglio di poco conto poiché valorizza il ruolo energetico di simili composti a vantaggio della muscolatura sotto sforzo.
Gli amminoacidi ramificati si assumono in genere nella dose di un grammo per ogni dieci chili di peso corporeo, ad esempio un uomo di 70-75 kg di peso deve assumere almeno 7-8 grammi di amminoacidi ramificati.
L’assunzione di BCAA 2:1:1 è particolare rispetto a quella di tutti gli altri integratori per sportivi: mentre questi ultimi vanno consumati nell’arco di tutta la settimana, i primi devono essere introdotti solamente nel momento del workout.
Lo spazio temporale immediatamente precedente e immediatamente successivo all’allenamento rappresenta il momento più indicato per sfruttare al massimo l’effetto degli amminoacidi ramificati.
È ormai assodato che gli amminoacidi ramificati sono più efficienti dei carboidrati per offrire elevati quantitativi di energia durante gli sforzi muscolari, una prestazione che deriva dalla quasi immediata ossidazione muscolare.
A parità di ossigeno consumato, il glucosio produce poco più di 5 calorie, mentre i BCAA ne producono quasi 7, fungendo come fonte di carburante molto più efficiente.
È fondamentale dosare adeguatamente i BCAA 2:1:1 per consentire un apporto energetico adeguato sena affaticare l’apparato renale, che potrebbe mostrare conseguenze negative causate da un sovradosaggio.
Ogni integratore riporta l’esatta posologia sulla sua confezione, un valore che deve essere rispettato per non correre il rischio di disturbi metabolici.
Se ben dosati, questi integratori oltre a favorire il recupero fisico, accelerano il ripristino dei seguenti parametri:
Oltre al dosaggio, è importante stabilire gli esatti tempi di assunzione dei BCAA, che possono essere utilizzati prima, durante o dopo lo sforzo.
Secondo numerose ricerche scientifiche, il loro apporto proteico incomincia ad agire efficacemente quando la concentrazione proteica supera 1,6 grammi per chilo corporeo, che rappresenta il dosaggio ottimale per le loro prestazioni.
Uno dei loro principali effetti è il ruolo ergogenico, che consiste nel miglioramento delle performance sportive.
La prima causa di questa funzione è rappresentata dal ritardo della fatica muscolare che deriva dall’impedimento d’entrata del triptofano nel cervello.
Come è noto, questo amminoacido (non ramificato) è il precursore della serotonina, un neuromediatore coinvolto nell’insorgenza dell’affaticamento, che pur manifestandosi a livello muscolare, dipende dal sistema nervoso centrale.
I BCAA 2:1:1 sono composti che limitano e ritardano l’affaticamento della muscolatura.
La fatica muscolare è influenzata più dall’intensità che dalla durata dello sforzo e proprio per questo motivo è indispensabile calibrare esattamente i tempi di assunzione di tali integratori.
Qualsiasi altra sostanza per atleti, come ad esempio citrullina, arginina, carnitina, creatina eccetera, va somministrata in ogni orario della giornata e tutti i giorni, diversamente dagli amminoacidi ramificati che possiedono un momento ben preciso per svolgere al meglio la loro funzione.
Le indicazioni ufficiali delle organizzazioni preposte alla dietetica sportiva suggeriscono apporti proteici compresi tra 1,5 e 1,8 grammi per chilo di peso corporeo, in presenza di regimi alimentari normocalorici.
In condizioni ipocaloriche invece, le proteine devono necessariamente essere aumentate per prevenire la riduzione della massa muscolare magra soprattutto nel body building.
Un atleta che si allena regolarmente di solito segue una dieta iperproteica, ricavando la maggior parte delle proteine utili dai cibi.
Tuttavia, quando le prestazioni muscolari aumentano di intensità, è consigliabile assumere integratori a base di BCAA associati a proteine in polvere estratte dal siero di latte oppure, in caso di intolleranza, anche derivanti da pisello, soia e avena.
Gli atleti di forza sono portati a mantenere l’introito proteico su valori superiori a quelli indicati dalle linee guida sportive, anche per evitare il rischio catabolico.
L’aumento dell’apporto proteico svolge il compito di prevenire la diminuzione di massa magra poiché l’apporto di amminoacidi ramificati mette a disposizione materia prima per sintetizzare le proteine.
In queste condizioni i BCAA 2:1:1, in cui la leucina è il doppio rispetto a isoleucina e valina, il 50% della quantità totale di amminoacidi è rappresentato appunto dalla leucina.
Questo amminoacido viene considerato l’unico utile per promuovere la sovraregolazione delle vie anaboliche e quindi può essere assunto sia prima, sia durante, sia dopo l’allenamento.
La scelta tra BCAA 2:1:1 oppure 8:1:1 dipende dalle differenti esigenze degli atleti, che nel primo caso sono intenzionati a sfruttare il potenziale energetico degli amminoacidi ramificati, mentre nel secondo caso utilizzano quello trofico (per aumentare la massa della muscolatura).
Oltre che al differente tipo di sport praticato, è fondamentale valutare anche la durata dell’esercizio fisico, che incide in maniera significativa sul consumo di energia.
In commercio esistono formule “leucine enriched” che consentono di introdurre percentuali di leucina ancora superiori per velocizzare il recupero post-workout.
L’opzione tra BCAA 2:1:1 oppure 4:1:1 è meno drastica di quella tra 2:1:1 e 8:1:1, infatti la tipologia 4:1:1 viene considerata un ottimo compromesso tra le necessità di potenziare il trofismo muscolare e quelle di ripristinare le riserve energetiche dissipate.
Il loro impiego è finalizzato anche a limitare il catabolismo muscolare e lo stress ossidativo provocato dall’affaticamento, durante e dopo l’esercizio fisico.
A questo riguardo vengono coinvolte anche le riserve di glicogeno muscolare, che sono le prime a essere utilizzate in caso di deficit energetico.
Esistono alcune categorie di atleti (come ad esempio i maratoneti) molto più esposte al rischio di catabolismo muscolare durante le prestazioni sportive: è proprio per loro che viene consigliata un’integrazione con BCAA 4:1:1, il cui ruolo metabolico è particolarmente significativo e rapido.
Nei casi invece in cui l’effetto anti-catabolico è meno evidente e le esigenze di sintesi proteica sono già ben bilanciate, è preferibile fare ricorso agli amminoacidi ramificati 2:1:1.
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