Stai cercando degli antiparassitari per cani in pastiglie che possano protegger il pelo del tuo amico a 4 zampe? Allora sei nel posto giusto!
Di seguito trovi una tabella nella quale sono stati inseriti i migliori antiparassitari per cani in pastiglie del 2022, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale.
Di seguito invece trovi una lista completa di tutte le migliori pastiglie antiparassitarie per cani presenti sul mercato:
È risaputo che le parassitosi negli animali e soprattutto nei cani rappresentano uno dei rischi principali non soltanto di malattia ma anche di morte, infatti queste patologie spesso sono asintomatiche per lungo tempo e incominciano a mostrare segnali evidenti soltanto quando ormai la situazione è completamente compromessa e irrimediabile.
Per questo motivo la miglior cura è la prevenzione e simili trattamenti devono essere fatti anche se il cane è sano, poiché il contatto con i parassiti è estremamente frequente e si verifica indipendentemente dalle abitudini e dallo stile di vita.
Il periodo più a rischio è quello che inizia da aprile e termina verso i primi di novembre: in questi sette mesi i germi patogeni si dispongono esponenzialmente nell’ambiente esterno, e quindi le probabilità di contagio sono altissime.
Le loro modalità di trasmissione possono essere sia dall’ambiente all’animale, sia dall’animale malato all’animale sano, pertanto l’indice di rischio è particolarmente elevato, visto che i cani sono animali sociali che tendono a stare in gruppo e che comunque spesso si trovano in ambienti esterni come parchi, giardini o aiuole.
È proprio in questi contesti che i parassiti si moltiplicano con maggiore facilità, dato che prediligono la vegetazione e climi caldi e umidi.
Le principali classi di microrganismi patogeni per i cani sono pulci, zecche, pappataci, pidocchi, zanzare e mosche cavalline.
Le pulci riescono a infestare i cani in qualsiasi ambiente, anche all’interno delle abitazioni, poiché la loro diffusione è capillare e la loro moltiplicazione è elevatissima in tutte le stagioni, con un picco massimo tra marzo e novembre.
Se il cane viene a contatto con un animale già infestato, sicuramente si contagia, poiché le pulci si trasmettono con una facilità incredibile, anche a causa della loro sopravvivenza in mezzo a sporco, polvere e detriti.
Gli antiparassitari servono per uccidere non soltanto forme adulte ma anche quelle larvali e le uova, eliminando quindi completamente tutti gli agenti potenzialmente pericolosi.
Se il cane è già stato colpito e le pulci si sono stabilite tra i peli del mantello, è necessario trattarlo con preparati ad azione larvicida, in grado di scongiurare la schiusa delle uova e la sopravvivenza delle larve.
Queste forme sono invisibili a occhio nudo e quindi è impossibile per un proprietario identificare la loro presenza.
È molto importante pulire accuratamente l’ambiente in cui vive il cane, come la sua cuccia, tappeti, cuscini, divani e pavimento, poiché soltanto il 5% dei parassiti si trova sull’animale, mentre la maggior parte è diffusa nell’ambiente circostante, dove può rimanere in forma quiescente fino a oltre 6 mesi, per risvegliarsi non appena l’animale arriva nei pressi.
Le zecche sono parassiti facilmente identificabili a occhio nudo poiché hanno un corpo lungo alcuni millimetri e costituito per la maggior parte dall’apparato boccale fornito di dentatura che si attacca alla pelle del cane, succhiando sangue e trasmettendo le malattie.
Le zecche hanno un ciclo vitale piuttosto lungo che prevede la deposizione delle uova, lo sviluppo delle larve e la trasformazione in parassiti adulti; le femmine, dopo aver deposto le uova, devono nutrirsi con il sangue dell’animale e quindi sono le forme più pericolose per il cane.
Il rischio di questi insetti è di trasmettere infezioni molto gravi che possono causare l’insorgenza di patologie mortali.
Anche se sono facilmente visibili a occhio nudo, le zecche non sono facilmente asportabili poiché tramite l’apparato boccale aderiscono in profondità alla pelle dell’ospite e non si staccano finché non hanno succhiato massicce quantità di sangue.
Chi tenta di staccarle dal cane, può peggiorare la situazione poiché di solito riesce ad asportare soltanto il corpo mentre la testa rimane aderente alla pelle, continuando a trasmettere microrganismi patogeni pericolosi.
Le zecche amano l’erba alta, i cespugli, i boschi e i sottoboschi, e tutte le aree verdi dove è presente vegetazione fitta e ricca di umidità.
Le probabilità di contatto con il cane sono altissime e proprio per questo motivo è indispensabile effettuare una terapia preventiva da attuare agli inizi della primavera, quando è molto più alto il rischio di infezione.
I pappataci o flebotomi sono parassiti particolarmente pericolosi per il cane poiché responsabili della trasmissione della leishmaniosi, una patologia molto grave che può portare alla morte e che dipende dalla Leishmania, un germe endemico nelle zone collinari e costiere dell’Italia centro-meridionale e in alcune aree pedemontane del nord.
I pappataci sono attivi soprattutto durante le ore notturne, e quindi rappresentano un rischio molto elevato perché durante il sonno il cane spesso non si rende conto del contatto con gli insetti, che possono trasmettere la malattia senza venire eliminati.
Il loro pizzico provoca prurito e quindi il cane si gratta nel punto in cui è stato inoculato il veleno, tuttavia l’area interessata non è visibile a occhio nudo e quindi è impossibile visualizzare la presenza di pizzichi sulla pelle dell’animale, anche osservandola minuziosamente e scostando il pelo.
La leishmaniosi è tra le patologie canine con più alto tasso di mortalità, anche perché inizialmente risulta asintomatica e incomincia a manifestare segnali evidenti quando ormai la situazione è compromessa.
Pertanto è indispensabile prevenire il rischio di contatto con i flebotomi, utilizzando antiparassitari efficaci con ampia copertura, in grado di agire sia contro gli insetti adulti sia contro le forme larvali e le uova.
I pidocchi, che attualmente sono abbastanza rari grazie alle migliori condizioni igieniche dei cani, provocano intenso prurito, dermatite e perdita di pelo nelle zone in cui si stabiliscono, dove cioè si attaccano ai peli del mantello attraverso gli uncini di cui sono dotati.
Le loro dimensioni sono talmente piccole che è difficilissimo identificarli, anche perché hanno un colore scuro che si mimetizza facilmente con il pelo.
Anche se non provocano disturbi mortali, i pidocchi sono agenti patogeni estremamente fastidiosi che contribuiscono a deteriorare lo stato di salute dell’animale, che diventa irrequieto, nervoso, disappetente e spesso letargico.
Gli antiparassitari contro i pidocchi funzionano soltanto contro le forme adulte, per cui devono essere ciclicamente ripetuti per prevenire la schiusa delle uova e lo sviluppo delle forme larvali.
Le zanzare sono insetti responsabili dell’insorgenza di reazioni allergiche piuttosto gravi, soprattutto per quanto riguarda la specie zanzara tigre, che colpisce sia l’uomo sia gli animali.
Quando sono già state infettate, esse possono trasmettere la filariosi cardipolmonare, una gravissima patologia mortale che uccide il cane a causa dello sviluppo di larve all’interno del cuore e dei polmoni.
È praticamente impossibile impedire a questi insetti di pungere l’animale, per cui è indispensabile prevenire i potenziali effetti del morso anche perché la diffusione delle zanzare è massima in tutta Italia e in particolare nella pianura padana, in Toscana, Sicilia e Sardegna e comunque in tutte le aree in cui sono presenti corsi d’acqua o acqua stagnante.
Tra le parassitosi dei cani, la filaria è senza dubbio una delle più gravi e anche una tra le più diffuse, proprio perché i vettori infettanti sono praticamente ubiquitari.
La mosca cavallina è un insetto che può colpire sia uomini sia animali, ed è endemica in campagna, soprattutto nelle zone limitrofe ad aziende agricole ed allevamenti di bestiame.
Questi insetti si sviluppano in presenza di letame e proprio per questo il loro morso trasmette al cane germi particolarmente pericolosi in quanto responsabili dell’insorgenza di patologie cutanee.
Le mosche cavalline attaccano gli animali sia di giorno sia di notte, pungendoli senza provocare dolore, per cui il cane non si accorge della loro presenza e può essere colpito in tutto il corpo.
Anche in questo caso, la prevenzione è indispensabile per scongiurare il rischio di allergie molto pericolose.
Le pastiglie di antiparassitario per i cani sono indubbiamente il metodo più comodo ed efficace per proteggerli dall’attacco dei parassiti.
Per legge, esse devono riportare sulla confezione le indicazioni dei principi attivi con nome, concentrazione e modalità di assunzione.
Si tratta infatti di prodotti farmacologici che agiscono direttamente sulle forme adulte, sulle larve e sulle uova dei parassiti, per eliminare il rischio di contagio non soltanto nel breve ma anche nel lungo periodo.
Quando si ricorre a un antiparassitario per cani in compresse, le ragioni sono essenzialmente due: la prima è quella di uccidere i parassiti che si trovano già all’interno del corpo dell’animale, verso i quali collari e pipette sono inefficaci, la seconda è collegata al tipo di composizione chimica che svolge un’efficacia superiore a quella dei prodotti per uso topico.
Questi preparati contengono solitamente ingredienti naturali, che oltre a creare una barriera contro i parassiti esterni e interni, contribuiscono a rinforzare le difese immunitarie del cane, migliorando la loro reattività.
Un altro aspetto vantaggioso di questi prodotti si riferisce alla modalità di somministrazione, che avviene per bocca ed è limitata a poche assunzioni.
Quando sono formulati in capsule, questi antiparassitari contengono particolari aromi che li rendono appetibili per i cani: si tratta di compresse flavour, arricchite con vitamine del gruppo B che funzionano per creare un ambiente ostile a parassiti come zecche, pulci, flebotomi, pidocchi, zanzare e mosche cavalline e nello stesso tempi per aumentare la risposta immunitaria.
In molti preparati vengono aggiunti estratti di aglio, particolarmente benefici per la salute dell’animale in quanto potenziano il metabolismo del ricambio idrico-salino utilizzando la diuresi e quindi l’eliminazione delle tossine.
Chi desidera servirsi di prodotti fitoterapici, può orientarsi verso alcune piante officinali come piretro, olio di Neem, bardana, rosmarino, maggiorana ed erba cipollina, i cui principi attivi risultano efficaci per modificare l’odore della pelle e del mantello del cane.
In commercio sono presenti pastiglie di antiparassitari per cani, contenenti soltanto principi biologici che garantiscono la massima biocompatibilità con l’organismo canino, poiché contengono lievito, siero di latte acido, semi di fieno greco, luppolo, metionina, lisina ed estratti essiccati di aglio.
Altre sostanze naturali che si sono rivelate un prezioso rimedio per combattere le parassitosi canine sono il cumino e il cocco, che grazie agli aromi sgradevoli che emettono contribuiscono a impedire l’attacco di pulci, zecche e flebotomi.
Anche i semi di lino e la farina di alghe marine, spesso associati al rosmarino e al lievito di birra, funzionano come efficaci deterrenti contro i più comuni parassiti del cane; infatti, una volta entrati in circolo, emettono un odore sgradevole grazie al calore della pelle.
Ogni cane ha esigenze diverse che dipendono dalla taglia, dalla costituzione, dall’età, dallo stato di salute e dallo stile di vita, per cui la scelta degli antiparassitari in pastiglie deve essere personalizzata a seconda delle singole esigenze.
Il principale vantaggio di questi rimedi si riferisce alla capacità di somministrazione, all’efficacia contro parassiti sia interni sia esterni, e al tipo di sostanze naturali utilizzate che non creano effetti collaterali.
Rispettando lo schema posologico riportato sulla confezione, simili prodotti sono completamente sicuri e addirittura possono migliorare la risposta immunitaria dell’animale.
Una volta raggiunto l’apparato digestivo, gli antiparassitari vengono assorbiti e trasmessi al flusso sanguigno, che a poco a poco si distribuisce in tutti i tessuti per raggiungere i parassiti presenti.
Oltre a uccidere le forme adulte, vengono eliminate anche larve e uova, con un meccanismo d’azione molto rapido: infatti alcuni preparati sono effettivi già dopo solo mezz’ora, mentre in casi di infestazioni massicce, la loro efficacia raggiunge il massimo livello nel giro di otto ore.
Simili prodotti non solo eliminano gli agenti nocivi ma prevengono un’eventuale ricomparsa, poiché creano uno strato protettivo e difensivo a livello cellulare.
Per quanto riguarda i parassiti esterni come pulci, zecche, zanzare, mosche cavalline e pappataci, questi rimedi creano un ambiente sgradevole per loro , che ne interrompe il ciclo biologico.
Infatti quando sono somministrati costantemente, la pelle dell’animale emette un odore sgradevole che non viene avvertito dall’uomo ma soltanto dai parassiti.
Trattandosi di composti naturali, possono essere utilizzati anche sui cuccioli a partire dai 6 mesi di vita, dato che prima di quell’età gli animali vengono difficilmente parassitati.
Nella maggior parte dei casi, le pastiglie di antiparassitari sono realizzate con un mix di principi attivi ognuno dei quali agisce in maniera differente, per risolvere tutte le varie problematiche.
I parassiti possono colpire la pelle, il pelo o gli organi interni dei casi, pertanto è necessario che le pastiglie siano in grado di agire ad ampio raggio per eliminare tutti i fattori patogeni.
Più l’animale è grande, maggiore è il rischio che venga colpito dai parassiti, che tra l’altro prediligono alcune razze, caratterizzate da un mantello molto spesso e lungo.
I cani giovani sono più resistenti rispetto a quelli anziani, che rappresentano una categoria molto vulnerabile alle parassitosi.
È sempre preferibile utilizzare pastiglie flavour, che risultano gradite ai cani e quindi vengono deglutite o masticate senza difficoltà.
Quando le parassitosi si manifestano con intensità notevole, è comunque sempre meglio chiedere un parere al veterinario, che può indirizzare verso prodotti specifici, magari anche optando per composti chimici che possono provocare maggiori effetti collaterali.
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