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Prima di entrare nei dettagli, di seguito trovi una tabella nella quale sono stati inseriti i migliori prodotti con alga klamath 2022, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale.
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Più che di “alga” klamath, sarebbe più giusto parlare di “alghe” klamath, dato che sotto tale denominazione viene indicato un gruppo di organismi vegetali che crescono e si riproducono nell’Upper Klamath Lake, localizzato nello stato dell’Oregon (USA).
Si tratta di microalghe verdi e azzurre appartenenti a specie simili che trovano impiego nel settore dell’integrazione alimentare, quando si presenta la necessità di aumentare l’apporto di minerali, vitamine e sostanze antiossidanti.
Simili microrganismi sono molto ricchi anche di acidi grassi omega 3, di aminoacidi essenziali e di acido linolenico, tutti composti che contribuiscono a migliorare il benessere energetico dell’organismo senza peraltro modificarne il bilancio calorico.
Di conseguenza le alghe klamath sono utilizzate soprattutto per supportare i regimi dietetici dimagranti, quando le limitazioni alimentari potrebbero causare squilibri dell’omeostasi metabolica.
Il loro apporto consigliato è compreso tra 2 e 4 grammi al giorno, con un picco massimo di 5 grammi, un indice che sarebbe opportuno non superare per non affaticare fegato e reni.
A fronte di un valore tanto limitato è chiaro che la concentrazione dei nutrienti contenuti nelle microalghe deve per forza essere significativo al punto da consentire dosaggi minimi per ottenere comunque risultati efficaci.
La peculiarità di questi composti è relativa alla loro estrema selettività, secondo cui è sufficiente un impiego in concentrazioni molto basse per ottenere risultati evidenti.
Le alghe klamath sono quindi microrganismi commestibili che crescono spontaneamente nelle acque dell’omonimo lago e che presentano una morfologia del tutto simile a quella dell’alga spirulina (anch’essa appartenente alla famiglia delle verdi-azzurre).
Anche se comunemente vengono chiamate alghe, in realtà queste microscopiche forme viventi sono cianobatteri, ovvero organismi unicellulari procarioti e foto-autotrofi.
Infatti sono perfettamente in grado di svolgere la funzione clorofilliana come le normali piante, sintetizzando tutte le sostanze nutritive di cui hanno bisogno per vivere e riprodursi.
A differenza dell’alga spirulina, la klamath non può essere coltivata in bacini artificiali in quanto è in grado di completare il suo ciclo biologico soltanto nell’omonimo lago.
Proprio per questo motivo è indispensabile che, una volta raccolti, i microrganismi subiscano un adeguato processo di depurazione e di decontaminazione per eliminare eventuali forme tossiche di origine batterica oppure virale.
Le proprietà dell’alga klamath dipendono sostanzialmente dai suoi costituenti che sono:
Grazie alla presenza di tutti questi elementi, l’alga klamath viene considerata un potente agente energizzante, capace di sfruttare la sinergia funzionale tra vitamine, minerali e proteine.
Oltre ad aumentare la disponibilità di energia, essa potenzia anche le funzioni immunitarie, con evidenti vantaggi per il benessere dell’organismo, soprattutto per quanto riguarda la prevenzione da disturbi di ogni genere.
Un altro effetto di notevole interesse scientifico, che ha portato queste microalghe a diventare protagoniste indiscusse dell’integrazione alimentare è legato alle notevoli funzioni antiossidanti, responsabili dell’eliminazione dei radicali liberi circolanti.
Già dopo pochi giorni d’impiego, simili preparati si mostrano particolarmente attivi nella stimolazione sintetica di monociti e linfociti, cellule appartenenti alla serie dei leucociti (che combattono le infezioni).
Questa proprietà immunostimolante deriverebbe dall’azione dei polisaccaridi ad alto peso molecolare che si trovano estremamente concentrati nelle alghe.
Per quanto si riferisce allo stress ossidativo, è ormai noto che la maggior parte delle patologie neuro-degenerative dipende dalla presenza dei radicali liberi, che aumentano a dismisura quando la disponibilità dell’ossigeno non è adeguata.
In tali condizioni viene meno la capacità delle cellule dell’organismo di neutralizzare i nocivi effetti radicalici, anche in seguito all’aumento incontrollato delle molecole ossidanti.
L’indebolimento dei meccanismi di difesa associato a queste circostanze provoca l’insorgenza delle patologie, sia acute che croniche.
Tra le numerose fonti vegetali di antiossidanti, le alghe klamath si sono rivelate tra le più efficaci grazie all’elevata concentrazione di ficocianine e di ficocianobiline (pigmenti fotosintetici dotati di funzioni antiossidanti e anti-radicaliche).
Le potenzialità antiossidanti di queste alghe arriva ad essere fino a 200 volte superiore a quella di altre alghe unicellulari.
Un’altra proprietà delle microalghe in questione è relativa all’attenuazione delle tipiche manifestazioni della menopausa, come vampate di calore, reazioni vasomotorie, secchezza cutanea e profusa sudorazione notturna.
In simili condizioni di carenza estrogenica, l’alga klamath è in grado di vicariare la funzione degli ormoni agendo analogamente alle tradizionali terapie sostitutive (TOS).
Nelle donne in menopausa l’alga agisce diminuendo i processi di perossidazione lipidica nel plasma e aumentando il livello dei carotenoidi, del tocoferolo e del retinolo (efficaci composti antiossidanti).
Un’interessante proprietà di simili microrganismi è anche quella di consentire un netto miglioramento delle condizioni mentali dei pazienti affetti dal morbo di Alzheimer.
Le funzioni antiossidanti e antinfiammatorie si esercitano anche sulle cellule nervose, che vengono protette nei confronti della proteina β-amiloide, una delle principali responsabili delle genesi delle placche cerebrali presenti nei malati: si tratta di un’applicazione molto promettente che potrebbe migliorare in maniera significativa la qualità di vita di simili pazienti.
I benefici dell’alga klamath dipendono principalmente dal dosaggio raccomandato, che è compreso tra 500 milligrammi e 1 grammo al giorno, aumentabile in assenza di intolleranze individuali fino a 19 grammi al giorno, per un periodo massimo di due mesi consecutivi.
Secondo altre fonti, non è opportuno superare la dose di 10 grammi al giorno per evitare l’accumulo nocivo di contaminanti pericolosi.
La principale caratteristica di queste alghe è quella di non svilupparsi in mare ma in acqua dolce, poiché come è noto nascono e si moltiplicano nell’omonimo lago Klamath.
La raccolta avviene tra giugno e novembre, quando la loro composizione raggiunge il massimo dei nutrienti sotto forma di carboidrati, minerali, proteine, vitamine, lipidi ed enzimi.
I numerosi benefici offerti da questi microrganismi dipendono dalla varietà e dalla concentrazione degli abbondanti principi attivi.
I quantitativi di vitamina B12, di clorofilla e di beta-carotene consentono di potenziare il metabolismo energetico e la disponibilità di ATP per l’organismo.
Grazie alle notevoli percentuali di oligoelementi e acidi grassi essenziali come omega-3 e omega-6, le alghe klamath garantiscono benefici a livello dei principali apparati corporei, soprattutto quello cardiovascolare e urogenitale, che vengono protetti nei confronti di stati infiammatori e infettivi.
Un aspetto di estrema rilevanza è collegato alla presenza degli otto amminoacidi essenziali, che garantiscono un adeguato apporto di arginina, l’amminoacido indispensabile per garantire il tono muscolare: per questo motivo, integratori del genere sono consigliati per l’attività sportiva.
L’alga klamath agisce su più fronti, assicurando effetti benefici di tipo antiossidante, antiradicalico e anti-invecchiamento cellulare.
Essa inoltre favorisce il drenaggio dei liquidi in eccesso contrastando gli inestetismi della cellulite, e supporta le diete dimagranti poiché contiene elevate quantità di fenilalanina e fenil etilammina, due composti che modulano il centro encefalico dell’appetito.
Un altro aspetto benefico derivante dal regolare impiego di integratori del genere è la stimolazione della sintesi proteica, che potenzia l’attività tonico-metabolica dell’organismo.
Gli oligoelementi e i minerali a loro volta incentivano la reattività del sistema immunitario, contribuendo a combattere la stanchezza fisica e mentale e a migliorare la concentrazione.
L’attività benefica di queste microalghe è condizionata dalla purezza delle acque in cui si sviluppano e da cui vengono estratte e filtrate per la realizzazione degli integratori.
Il lago Klamath in origine era dotato di acque per nulla inquinate, e definite “eutrofiche” poiché i nutrienti in esse contenuti raggiungevano la concentrazione ottimale.
In seguito a fenomeni di inquinamento organico, le acque sono però diventate “ipertrofiche”, provocando una crescita incontrollata della flora locale.
Il sovra-sviluppo delle alghe verdi e azzurre ha portato alla commercializzazione di un quantitativo maggiore di integratori, che non sempre si sono rivelati all’altezza della situazione.
Tuttavia, facendo riferimento ad aziende produttrici affidabili e famose, è possibile ottenere tutte le garanzie necessarie che riguardano i requisiti qualitativi degli integratori.
Trattandosi di alghe microscopiche (cianobatteri), il loro processo di lavorazione deve essere effettuato seguendo metodiche standardizzate e in grado di eliminare tutti i contaminanti e le impurezze; è chiaro infatti che soltanto in simili condizioni i rimedi a base di alga klamath si rivelano realmente benefici per l’organismo.
Tra i batteri unicellulari eucarioti, le alghe verdi e azzurre sono senza dubbio quelli più utili all’uomo, poiché contengono una vasta gamma di elementi tra cui numerosi composti antiossidanti; esse inoltre sono dotate di una significativa concentrazione di clorofilla, che le rende autotrofe e ricche di energia.
La presenza di pigmenti utili come il beta-carotene e la zeaxantina, consente di migliorare i processi metabolici a carico delle vie respiratorie e digerenti.
Queste alghe rappresentano le forme di vita più antiche in assoluto, che dalle epoche preistoriche si sono evolute conquistandosi il primato di esseri unicellulari eucarioti altamente specializzati; si tratta di organismi acquatici che prediligono condizioni climatiche fredde e che si replicano in presenza di pH alcalino.
Tenendo conto di tali presupposti, è facile intuire come le alghe klamath siano abbondantemente diffuse nell’omonimo lago.
Il loro meccanismo d’azione è sovrapponibile a quello dell’alga spirulina, un altro microrganismo che può supportare efficacemente le funzioni metaboliche dell’organismo dal punto di vista sia antiossidante che immunostimolante.
Per scegliere i prodotti migliori, è consigliabile fare riferimento a integratori certificati che garantiscano metodiche di lavorazione, di microfiltrazione e di purificazione conformi alle normative vigenti.
Nella maggior parte dei casi gli integratori contengono alghe liofilizzate, la cui concentrazione di principi attivi dipende dai processi di formulazione.
Trattandosi di una delle alghe più nutrienti in assoluto, è facile che subisca contaminazione da parte di batteri che, attratti dalla disponibilità di nutrienti altamente selezionati, vanno a colonizzarla sviluppando un processo di simbiosi.
Tra le migliori tipologie di integratori, vi sono quelli in fiocchi, in tavolette o essiccati in polvere; i prodotti più venduti oltre a controllare la fame nervosa, velocizzano i processi metabolici e svolgono attività antiossidante e antiradicalica.
È sempre preferibile orientarsi verso integratori monocomponenti che risultano più attivi rispetto a quelli contenenti altri elementi, infatti l’alga klamath è talmente ricca di composti benefici per l’organismo che da sola svolge un’azione ad ampio raggio, anche in seguito alle sue funzioni immunostimolanti.
Prima di scegliere un integratore del genere, bisogna compiere due operazioni: da un lato valutare il dosaggio dei principi attivi, che non deve superare la soglia fisiologica di assunzione, d’altro lato è opportuno selezionare preferibilmente prodotti ottenuti con processi di lavorazione tracciabili (dal momento della raccolta fino a quello della formulazione del prodotto finito).
Soltanto in questo modo infatti è possibile possedere adeguate garanzie sulla qualità e sulla purezza delle materie prime.
L’alga spirulina è una varietà appartenente alla specie verde-azzurra, e come la klamath viene raccolta e consumata a scopi fitoterapici.
La sua intensa colorazione verde deriva dalla notevole concentrazione di clorofilla, mentre il suo nome dipende dalla tipica forma a spirale dei filamenti che la compongono e che non superano il millimetro di lunghezza.
Dal punto di vista morfologico, la spirulina non è un’alga ma è un cianobatterio, cioè un’organismo unicellulare procariota e autonomo in quanto capace di svolgere la fotosintesi clorofilliana per produrre le molecole necessarie al proprio nutrimento.
Il suo sviluppo è particolarmente intenso nel lago Ciad, dove i cianobatteri trovano le condizioni ideali per moltiplicarsi.
L’impiego di alga spirulina contribuisce a migliorare la disponibilità energetica dell’organismo, a regolare la pressione sanguigna, a contrastare lo stress ossidativo e a rinforzare le difese immunitarie.
Il suo meccanismo d’azione prevede le seguenti funzioni:
Analogamente all’alga klamath, anche la spirulina svolge un notevole effetto antinfiammatorio e antiossidante, con eliminazione dei radicali liberi e riduzione dell’attività di citochine coinvolte nella genesi dei processi infiammatori.
La spirulina, che spesso viene assunta in associazione con l’alga klamath, contribuisce a potenziare le difese immunitarie grazie all’aumento di sintesi dell’interferone e delle cellule natural killer.
L’abbassamento del colesterolo e dei trigliceridi consente di regolare l’assetto lipidico del sangue svolgendo una funzione che si sovrappone a quella dell’alga klamath.
Anche il controllo della pressione sanguigna, derivante dalla modulazione dei processi di vasocostrizione e vasodilatazione, va a supportare un analogo meccanismo dell’alga klamath.
Buoni risultati sono stati ottenuti con l’assunzione associata di spirulina e klamath in casi di anemia sideropenica, poiché dopo 8-10 settimane di assunzione si è evidenziato un significativo incremento del contenuto medio di emoglobina negli eritrociti, anche per la maggiore disponibilità di ferro.
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