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Agnocasto: Proprietà, Benefici, Opinioni e Dove Acquistarlo

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Prima di scendere nel dettaglio, di seguito trovi una tabella nella quale sono stati inseriti i migliori prodotti con agnocasto del 2022, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale.

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Classifica dei migliori prodotti con agnocasto

Di seguito, invece, trovi una classifica con i migliori prodotti con agnocasto disponibili attualmente online:

Agnocasto

L’agnocasto è una pianta arbustiva che appartiene alla famiglia delle Verbenacee; comunemente conosciuta con il nome di “albero del pepe”, essa è dotata di proprietà fitoterapiche che si esercitano sull’apparato genitale.

Secondo le tradizioni popolari questa pianta, che prende il nome anche di “arbusto della castità”, inibisce la libido e pertanto è considerata in grado di modulare il desiderio sessuale.

Secondo alcune leggende, gli antichi Greci imponevano alle sacerdotesse di assumere estratti di agnocasto per mantenersi pure; durante il Medioevo in quasi tutti i conventi erano disponibili tinture e decotti di agnocasto, che i monaci assumevano regolarmente per sopprimere gli istinti amorosi.

Il principio attivo del vegetale si ricava dai frutti maturi ed essiccati, che appaiono come bacche di colore nero-rossastro che contengono quattro gradi semi: è proprio da questi semi, che hanno un sapore pungente simile a quello del pepe, che vengono estratti gli elementi utilizzati per scopi fitoterapici.

I principali componenti dell’agnocasto sono:

  • flavonoidi;
  • terpeni;
  • alcaloidi;
  • glicosidi iridoidi;
  • agnuside.

Sostanzialmente questo vegetale è dotato di funzioni sedative e calmanti, che controllano non soltanto la libido ma anche il ritmo sonno/veglia, il tono dell’umore e l’irritabilità.

Morfologicamente l’agnocasto si presenta come un arbusto di grandi dimensioni, con rami grigi di forma quadrangolare ad andamento piuttosto contorto.

Le sue foglie, che sono decidue, hanno una lamina digitiforme costituita da 6-7 segmenti lanceolati, molto simili a quelli della salvia, della quale conservano anche l’aroma.

I fiori, a forma di campanula, sono molto piccoli e si riuniscono in spighe a forma di cono, di colore viola lavanda, e quasi completamente privi di profumo; i frutti sono drupe allungate le cui dimensioni non superano i 5 millimetri.

La pianta predilige terreni molto umidi per cui cresce preferibilmente sulle sponde di corsi d’acqua; i suoi boccioli sono ancora oggi utilizzati in ogni parte del mondo, per sfruttare l’effetto sedativo nella preparazione di tisane e infusi.

La sua denominazione ha una derivazione latina ed è formata da due vocaboli, che sono “agnus” (che significa “agnello”) e “castus” (che significa “casto”), in riferimento alle proprietà anafrodisiache in grado di contrastare la produzione di testosterone nell’uomo.

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Agnocasto: proprietà e benefici

La principale proprietà dell’agnocasto è quella di inibire la sintesi degli ormoni sessuali.

Nella donna i principi attivi del vegetale trovano impiego per regolarizzare il ciclo riproduttivo e per alleviare i sintomi della sindrome premestruale, oltre che per regolarizzare alcuni disturbi della menopausa.

Secondo numerose ricerche scientifiche, la pianta aumenta la produzione di ormone luteinizzante e monitorizza la sintesi di prolattina, contribuendo ad equilibrare il rapporto tra estrogeni e progesterone, a favore di quest’ultimo.

Il meccanismo funzionale di una simile attività non è stato ancora completamente chiarito, anche se probabilmente la regolazione sintetica di prolattina dipende da alcuni elementi dopaminergici contenuti nella pianta.

Mediante il legame tra la dopamina e i suoi recettori, si sviluppa un meccanismo di feedback negativo che porta all’inibizione secretiva di prolattina.

Tra i benefici dell’agnocasto per alleviare i sintomi della sindrome premestruale, il più significativo è quello legato all’attenuazione del dolore alle mammelle (mastodinia), solitamente accompagnato da gonfiore e tensione al seno.

In presenza di disturbo disforico, che affligge molte donne a partire da 5-6 giorni prima dell’inizio della mestruazione, gli estratti standardizzati e titolati di agnocasto si sono rivelati un benefico rimedio soprattutto se assunti in associazione al magnesio.

Anche nel periodo della menopausa la donna può risolvere alcune problematiche psico-fisiche causate dalla carenza di estrogeni; complessivamente si può affermare che le proprietà della pianta sono strettamente connesse con il ciclo riproduttivo della donna.

In caso di mestruazioni irregolari, di assenza di ovulazione evidente e di dismenorrea, gli integratori formulati con simili preparati consentono di migliorare le condizioni organiche e nello stesso tempo di attenuare le tensioni psico-emotive, conferendo un ritrovato benessere in maniera naturale.

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Agnocasto: quando prenderlo?

Utilizzato prevalentemente sotto forma di estratto secco ottenuto dai frutti, l’agnocasto trova impiego sotto forma di integratore tutte le volte in cui si presenta la necessità di regolarizzare il ciclo riproduttivo della donna.

L’olio essenziale estratto dalle sue foglie contiene cimene e cineolo, due composti responsabili dell’azione rilassante e blandamente sedativa; inoltre, la casticina, che è tra i più concentrati flavonoidi che si trovano nei frutti della pianta, pare sia collegata all’inibizione della libido.

I glicosidi iridolici, abbondantemente presenti nel vegetale, sono rappresentati soprattutto dall’agnuside, dotato di vantaggiose proprietà antiossidanti che oltre a contrastare efficacemente lo stress ossidativo, combattono la propagazione dei radicali liberi a livello cellulare.

Le principali condizioni che suggeriscono di assumere agnocasto sono le seguenti:

  • sindrome premestruale;
  • irregolarità del ciclo mestruale;
  • iperproduzione di prolattina;
  • amenorrea;
  • metrorragia;
  • dismenorrea;
  • insufficiente produzione lattea;
  • disturbi della menopausa;
  • nervosismo e ansia;
  • supporto alle terapie anticoncezionali;
  • mastalgia.

Alcuni studi effettuati per chiarire il meccanismo d’azione dell’agnocasto hanno confermato la sua funzione di controllo sulla sintesi ormonale, che in alcune situazioni può contrastare l’infertilità femminile.

Le donne affette da irregolarità mestruali e sindrome premestruale trovano grande beneficio dall’impiego regolare di integratori di questo genere.

Per avere la certezza che i rimedi utilizzati siano realmente efficaci, è indispensabile orientarsi verso prodotti titolati e standardizzati, in cui la concentrazione dei principi attivi è riportata chiaramente sulla confezione.

Infatti, grazie alla notevole concentrazione di sostanze attive in esso contenute, l’agnocasto deve essere assunto con posologie molto basse per evitare un affaticamento epatico e renale.

In ambito fitoterapico, l’agnocasto trova largo impiego in tutti i disturbi collegati ad anomalie ormonali del ciclo femminile sia durante il periodo fertile che in menopausa.

Agnocasto integratore

Gli integratori a base di agnocasto, che spesso si trova in associazione con altri principi attivi vegetali, svolgono un ruolo di integrazione nei confronti di numerosi disturbi.

Le sue proprietà fitoterapiche infatti sono note da tempo soprattutto per quanto riguarda il trattamento di disordini mestruali, calo della libido e manifestazioni vasomotorie tipiche del periodo climaterico.

Tra le varie funzioni svolte da preparati del genere, vi è anche un miglioramento delle attività intestinali, soprattutto per quanto riguarda la produzione di gas fermentativi che possono accumularsi nelle anse enteriche, causando flatulenza e meteorismo.

La soppressione dell’appetito non raggiunge mai limiti patologici, ma consente soltanto di perdere i chili in sovrappeso in tempi molto rapidi.

Il sonno viene favorito dall’assunzione di integratori a base di agnocasto, che si comportano esattamente come blandi sedativi vegetali, favorendo l’addormentamento e il mantenimento del riposo notturno.

Il settore in cui l’agnocasto mostra maggiormente le sue potenzialità erboristiche è quello sessuale, in particolare per combattere impotenza, spermatorrea, prostatite e rigonfiamento dei testicoli.

Si può affermare con ragionevole certezza che nella donna, tutti i disordini ormonali che si verificano sia nella vita fertile che in menopausa, possono essere regolarizzati dall’assunzione di simili integratori, che vanno a compensare la carenza di ormoni sessuali.

Sono disponibili anche rimedi omeopatici a base di agnocasto, il cui impiego è finalizzato al miglioramento dei problemi sessuali maschili e femminili, della produzione di latte materno e di qualsiasi tipo di stato depressivo.

È evidente quindi che gli integratori a base di questo vegetale svolgono una duplice azione, curativa e preventiva, nei confronti di squilibri neuroendocrini legati alla vita riproduttiva.

È necessario comunque, prima di assumere un prodotto a base di agnocasto, chiedere il parere al proprio medico, poiché soprattutto quando il soggetto è sottoposto a terapie croniche potrebbero verificarsi due tipi di conseguenze: da un lato un sovradosaggio epatico e d’altro lato un’interazione svantaggiosa con altri principi attivi.

Il ruolo fitoterapico della pianta che riguarda i disturbi psico-somatici dipende essenzialmente dalla presenza di flavonoidi e fitosteroli, che sono i composti maggiormente attivi nel contrastare le modificazioni ormonali.

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L’agnocasto fa dimagrire?

L’agnocasto esercita effetti benefici anche a livello dell’apparato gastrointestinale, dato che migliora i processi digestivi e diminuisce le manifestazioni di flatulenza e meteorismo provocate dai fenomeni di fermentazione.

Inoltre, i preparati a base di questo composto sono in grado di sopprimere l’appetito poiché agiscono direttamente a livello del centro encefalico della fame, inibendo le sue funzioni.

Grazie a questa attività anoressizzante, gli estratti impiegati nella formulazione degli integratori vengono prescritti nelle diete dimagranti; chi infatti si serve periodicamente di simili prodotti, avverte un minore stimolo dell’appetito e quindi introduce poche calorie senza nessun sacrificio.

Un tale risultato si ottiene anche perché l’agnocasto svolge una funzione calmante e rilassante, che migliora il tono dell’umore.

La perdita dei chili in più non può essere considerata una conseguenza diretta di questi integratori poiché essi non agiscono sul metabolismo (lipidico o glucidico), come invece accade per gli integratori bruciagrassi (termogenici).

I rimedi a base di agnocasto svolgono una funzione del tutto differente, dato che agiscono all’origine del problema limitando lo stimolo della fame e quindi monitorando il quantitativo di calorie introdotte.

Per ottenere risultati soddisfacenti in breve tempo è comunque necessario associare agli integratori anche un regime dietetico bilanciato, povero di grassi e zuccheri, e uno stile di vita il più possibile attivo, effettuando quotidianamente trenta minuti di attività fisica per accelerare i processi metabolici.

Agnocasto in menopausa

In menopausa la donna subisce un insieme di trasformazioni ormonali relative alla secrezione di estrogeni, che inizialmente diminuiscono per poi azzerarsi completamente.

Tale modificazione fisiologica è accompagnata da alcuni sintomi che comprendono insonnia, astenia, sbalzi d’umore, osteoporosi, vampate di calore, secchezza vaginale, disidratazione cutanea e calo della libido.

L’agnocasto, conosciuto anche come “albero della castità”, oltre a inibire la libido svolge funzioni benefiche sui disturbi collegati alla menopausa, infatti i fitocomplessi contenuti nelle foglie e nelle drupe della pianta agiscono efficacemente a livello neuroendocrino, sostituendosi funzionalmente agli estrogeni mancanti.

Le proprietà terapeutiche del vegetale si instaurano a livello dei circuiti nervosi del lobo anteriore dell’ipofisi, dove viene inibita la produzione di prolattina.

Uno degli aspetti più sgradevoli del climaterio femminile è collegato alle fluttuazioni ormonali che durante la vita fertile controllano il ciclo mestruale mentre in menopausa consentono di cessare il ciclo in maniera armoniosa: l’agnocasto è dotato anche di effetti tonici che contrastano affaticamento e stanchezza generalizzata, due sintomi caratteristici di questa fase dell’esistenza.

Pur ricoprendo un ruolo estremamente incisivo sul controllo ormonale della vita fertile femminile, questo vegetale può svolgere funzioni benefiche anche dopo la sospensione dei cicli mestruali.

Simili integratori agiscono sulla sfera psico-emotiva contrastando irritabilità, ansia e nervosismo, e regolarizzando il ritmo circadiano sonno/veglia, che di solito risulta profondamente alterato in menopausa.

Anche le caldane notturne, che dipendono da fenomeni vasomotori soprattutto legati a processi di vasocostrizione, traggono un notevole beneficio dall’impiego di preparati a base di agnocasto, che tra le altre funzioni svolge anche quella di regolarizzare il microcircolo periferico.

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Agnocasto: dopo quanto tempo fa effetto?

Solitamente gli integratori a base di agnocasto contengono anche altri composti, soprattutto minerali come magnesio, zinco e rame, che potenziano l’attività del vegetale sulle cellule bersaglio.

Il tempo di latenza che intercorre tra l’assunzione degli integratori e i primi effetti vantaggiosi, può essere compreso tra due e tre settimane, durante cui non si verificano effetti visibili.

Questo lasso di tempo può essere abbreviato aumentando la posologia del prodotto, che tuttavia potrebbe avere alcune controindicazioni.

In caso di posologie più basse, è necessario aspettare fino a quattro settimane per osservare i primi risultati ottenuti sempre a patto di associare all’integratore un regime dietetico appropriato.

Dato che la carenza di estrogeni in menopausa coinvolge tutti gli organi del corpo, sarebbe buona regola assumere ciclicamente integratori a base di agnocasto per mantenere una concentrazione ematica del principio attivo.

Agnocasto: controindicazioni

Non esistono significative controindicazioni nell’utilizzo di integratori alimentari a base di agnocasto, tranne nel caso di ragazze in età prepuberale: in tali situazioni sarebbe meglio evitare qualsiasi prodotto che possa anche solo lontanamente interagire con la sfera riproduttiva.

Infatti, nella preadolescenza femminile, l’organismo deve prepararsi ad attraversare una fase molto delicata, quella della pubertà, in cui è indispensabile evitare qualsiasi interferenza esterna per consentire al sistema endocrino di intraprendere un percorso che sia il più naturale possibile.

Un’altra controindicazione, sempre valida per qualsiasi integratore alimentare, consiste nella manifestazione di intolleranze o allergie individuali al principio attivo, rischio che purtroppo può sempre verificarsi, con estrema soggettività e pertanto senza la possibilità di essere previsto.

Per quanto riguarda invece eventuali effetti collaterali, non sono state raccolte a tutt’oggi segnalazioni significative, ad eccezione di lievi disturbi a carico della funzionalità gastrica.

Sembra infatti che in un numero molto ristretto di utilizzatori abituali di agnocasto si siano verificati leggeri problemi a livello dello stomaco, come pirosi, difficoltà di digestione, tensione addominale e nausea.

Si è trattato comunque di effetti transitori che sono stati risolti mediante la sospensione dell’assunzione, con un completo ripristino della fisiologica funzionalità del sistema digerente senza conseguenze permanenti.

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