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Il CLA, o acido linoleico coniugato, è un acido grasso essenziale polinsaturo che appartiene alla famiglia degli omega-6 in quanto il primo doppio legame si trova in posizione C6 (sull’atomo di carbonio numero 6).
Esso fa parte della categoria degli acidi grassi a catena lunga, infatti è costituito da diciotto atomi di carbonio, e, non potendo essere sintetizzato dall’organismo umano, deve necessariamente venite introdotto attraverso l’alimentazione.
Si tratta di un precursore endogeno di alcuni composti bio-regolatori, le cui funzioni si concentrano essenzialmente sull’assetto lipidico del sangue, e in particolare sul colesterolo.
Com’é noto, il principale indice di rischio di patologie cardio-vascolari è correlato alla quota LDL del colesterolo che, per la sua composizione biochimica, tende a formare placche ateromatose aderenti all’endotelio arterioso.
Inoltre è stato rilevato anche un collegamento con il metabolismo delle lipo-proteine epatiche che, se mantenute in concentrazioni fisiologiche, svolgono funzioni benefiche per l’organismo.
L’azione ipocolesterolemizzante effettuata dal CLA non è selettiva e quindi può essere influenzata da altri lipidi, come trigliceridi e acidi grassi saturi; pertanto è sempre necessario curare attentamente il regime alimentare per non causare dislipidemie.
In termini percentuali, questo composto abbassa la concentrazione di LDL in misura molto maggiore rispetto a quelli di HDL e quindi svolge un ruolo decisamente importante per l’omeostasi.
Un adeguato apporto alimentare di acidi grassi omega 6 e in particolare di CLA non sempre è sufficiente per coprire il fabbisogno giornaliero e proprio per questo è sempre consigliabile assumere ciclicamente integratori a base di tale sostanza per garantire un’adeguata supplementazione metabolica.
Per raggiungere un simile obiettivo è opportuno che gli omega 6 vadano a sostituirsi agli acidi grassi saturi, soprattutto per bloccare la sintesi di citochine, che sono le molecole maggiormente collegate alle patologie infiammatorie.
L’acido linoleico coniugato è un acido grasso polinsaturo costituito da 18 atomi di carbonio e appartenente alla famiglia degli omega 6.
La sua struttura si differenzia da quella dell’acido linoleico per la posizione dei doppi legami che condizionano sostanzialmente anche le sue funzioni.
Una delle principali caratteristiche del CLA è legata all’elevato numero di forme isomeriche (16), che in natura svolgono ruoli molto differenti e pertanto facilmente identificabili.
Facendo parte degli acidi grassi essenziali, esso non può essere sintetizzato dall’organismo, ma deve venire introdotto con la dieta oppure mediante l’assunzione di integratori.
Nel corpo umano, infatti, non sono disponibili enzimi deputati alla sua sintesi, enzimi che invece sono presenti in abbondanza nello stomaco dei ruminanti, dove si trovano colonie di microrganismi capaci di indurre la bio-idrogenazione incompleta indispensabile per la sua sintesi.
Proprio per questo motivo, la principale fonte di CLA è rappresentata dalla carne bovina, dal latte e dai prodotti caseari.
Esistono anche fonti alternative di tale composto, che si trova in quantitativi considerevoli nell’olio di girasole e in quello di cartamo, un composto lipidico estratto dalla pianta omonima.
È appunto da queste sostanze che vengono formulati i principali integratori contenenti CLA, il cui impiego è raccomandato quando il regime nutritivo non copre il fabbisogno giornaliero.
La quota di acido linoleico coniugato che viene introdotta con l’alimentazione è compresa tra 120 e 170 milligrammi al giorno, valori decisamente inferiori a quelli suggeriti dai nutrizionisti.
Questa molecola, a differenza dell’acido linoleico, è più rara da trovare nei cibi e pertanto, visto che le sue funzioni sono estremamente benefiche, richiede un’integrazione adeguata.
La sua differenza strutturale rispetto agli altri acidi grassi omega 6 lo rende un supporto d’elezione in numerose condizioni, quando stati carenziali potrebbero provocare conseguenze rischiose sia nell’immediato che nel lungo periodo.
I principali benefici offerti dal CLA sono collegati alle seguenti funzioni:
Queste proprietà del composto dipendono dalla modulazione sulla produzione di acido arachidonico che, insieme ai trombossani, contribuisce all’insorgenza di numerosi disturbi pro-infiammatori.
Di conseguenza viene bloccata la sintesi di prostaglandine e di leucotrieni, due categorie molecolari strettamente collegate alla cascata di reazioni infiammatorie responsabili dei processi trombotici.
Il CLA svolge quindi un efficace prevenzione nei confronti di numerose patologie di cuore e vasi, contribuendo ad abbassare l’indice di rischio cardio-vascolare.
Questa molecola si è guadagnata un posto di rilievo nella dietetica sportiva in quanto consente di migliorare la composizione corporea e quindi di modellare le varie zone dove solitamente si accumulano i depositi di grasso.
Un costante impiego di CLA contribuisce ad eliminare la massa grassa a favore di quella muscolare, evitando quindi la formazione di pannicoli adiposi di riserva.
Un simile effetto si rivela fondamentale per permettere all’organismo di rendere al massimo delle proprie potenzialità sia durante gli allenamenti che nelle competizioni, senza peraltro depauperare le riserve energetiche.
In ambito dietetico il CLA viene utilizzato come supporto per regimi dimagranti e ipocalorici, quando diventa necessario perdere peso senza perdere la componente muscolare (massa magra).
Il collegamento tra assunzione di CLA e neoplasie è riferibile all’apoptosi, che è il fenomeno di morte programmata delle cellule neoplastiche.
Una simile attività è stata riscontrata per carcinomi al polmone, alla mammella e all’intestino, ma soltanto su cavie animali, dato che tuttora mancano riscontri certi sull’uomo.
L’attività immuno-modulatoria dell’acido linoleico coniugato si concentra sul metabolismo delle immunoglobuline responsabili delle principali reazioni allergiche: si tratta delle IgE, la cui funzione contribuisce a incrementare la risposta immunitaria specifica (secondaria).
Di conseguenza vengono minimizzati i rischi delle reazioni auto-immuni e viene invece potenziata la risposta immunitaria nei confronti di agenti patogeni di vario genere.
Il CLA provoca un aumento della resistenza all’insulina, migliorando dunque la sua funzione ipoglicemizzante e anti-diabetigena, soprattutto in presenza di picchi iperglicemici post-prandiali.
Una regolare assunzione di simili integratori consente di migliorare la risposta dell’organismo all’insulina.
Tenendo conto del fatto che l’apporto di acido linoleico coniugato con la dieta non è assolutamente adeguato ai fabbisogni dell’organismo, questo composto viene introdotto prevalentemente sotto forma di integratore alimentare.
La maggioranza delle ricerche scientifiche fino ad oggi ha evidenziato gli effetti benefici del composto soltanto su animali e non sull’uomo, pertanto la sua attività non è ancora stata del tutto confermata.
Tuttavia in ambito della dietetica sportiva l’integrazione con il CLA consente di ottenere risultati molto positivi, soprattutto nel settore degli sport di resistenza, quando cioè il dispendio energetico è prolungato nel tempo.
Dato che questo acido grasso omega-6 è presente in natura con sedici differenti isomeri, la sua biodisponibilità è una delle più elevate tra quelle disponibili e si adatta facilmente alle differenti esigenze.
Secondo le più recenti linee guida, il dosaggio ideale della molecola è compreso tra due grammi e quattro grammi, fino ad arrivare a un massimo di sei grammi al giorno; di solito il quantitativo impiegato è di tre grammi pro die.
Non si dovrebbe comunque superare un apporto massimo di 0,1 grammi per chilo di peso corporeo nel corso delle 24 ore.
Tenendo conto della sua struttura particolarmente complessa, è consigliabile assumere il CLA solamente durante i pasti, suddividendo la quota giornaliera in tre volte, corrispondenti a un grammo per ogni pasto.
Il suo impiego è sicuro e generalmente ben tollerato, a patto di non superare la posologia indicata sulla confezione.
Gli unici effetti collaterali che anche se raramente possono comparire, sono nausea e dolori addominali.
Gli integratori di questo genere non devono essere utilizzati in presenza di patologie cardiovascolari e ipertensione oppure in caso di ipersensibilità al principio attivo.
Non sono state finora evidenziate interazioni farmacologiche con nessun medicinale, a conferma dell’innocuità di questo principio attivo.
Tra i vari benefici offerti dall’assunzione di integratori a base di acido linoleico, c’è anche quello di migliorare il metabolismo tiroideo.
Globalmente, il CLA potenzia le reazioni metaboliche, una caratteristica particolarmente utile a pazienti affetti da disturbi tiroidei, che spesso presentano un ridotto tasso metabolico.
Accelerando le reazioni biochimiche, gli integratori a base di questo acido grasso omega-6 migliorano l’omeostasi dell’organismo anche in presenza di disturbi ormonali.
Tra le varie ghiandole endocrine, la tiroide è senza dubbio quella maggiormente coinvolta in tutte le funzioni organiche.
Nei casi in cui essa sia ipofunzionante, si verificano conseguenze di rallentamento metabolico che può condizionare l’apparato cardiovascolare, quello respiratorio e la termoregolazione.
Chi non è intenzionato ad assumere farmaci ormono-stimolanti in grado di supportare le carenze ormonali da ipotiroidismo, può assumere quattro grammi di CLA al giorno per vicariare simili stati carenziali.
Bisogna tenere conto del fatto che l’attività del composto non è immediata, ma richiede un certo periodo di tempo per poter svolgere al meglio le proprie funzioni.
Di solito sono necessarie dalle tre alle quattro settimane prima di osservare risultati tangibili, tuttavia è importante sottolineare come, a differenza delle tradizionali terapie farmacologiche, l’assunzione di integratori a base di acido linoleico coniugato non provochino effetti collaterali né reazioni avverse.
In ambito dietetico sportivo gli atleti affetti da ipotiroidismo di solito ricorrono a una integrazione con CLA per integrare la loro produzione energetica carenziale che potrebbe limitare notevolmente le prestazioni atletiche.
Associando l’impiego di simili rimedi con un regime dietetico bilanciato, ricco di vitamine, minerali e composti antiossidanti, è possibile ottenere risultati vantaggiosi sfruttando l’elevata compatibilità biologica di questo acido grasso essenziale.
Un altro vantaggio legato all’ipotiroidismo si collega al fatto che anche gli ormoni surrenalici sono squilibrati e quindi è probabile un accumulo di grasso sotto forma di pannicoli adiposi a livello addominale.
Assumendo integratori di questo genere, si nota una diminuzione di depositi lipidici nel basso ventre, condizione tipica dei pazienti affetti da ipotiroidismo.
Il CLA è considerato uno dei più potenti bruciagrassi disponibili e pertanto viene utilizzato come supporto naturale per dimagrire rapidamente, infatti tra le sue funzioni c’è anche quella di lipolisi sul tessuto adiposo dei pannicoli di grasso.
L’efficacia di questo composto dipende innanzitutto dalla sua notevole capacità di ossidare i grassi e di stimolare la lipolisi, inoltre esso aumenta la conversione del grasso bianco (tessuto adiposo di riserva) in grasso bruno (tessuto adiposo di pronto intervento), che viene bruciato più velocemente e non partecipa alla formazione dei pannicoli adiposi.
Una delle principali funzioni di questi integratori è di eliminare il grasso sottocutaneo ma non quello viscerale, un tessuto inerte che può provocare disturbi infiammatori.
Un’altra funzione dell’acido linoleico coniugato è la diminuzione del rischio di diabete, poiché modulando la produzione di insulina controlla anche la glicemia.
Tra le varie attività del CLA vi è anche la riduzione di sintesi di adiponectina, un ormone dalle efficaci proprietà antinfiammatorie e antidiabetiche.
Grazie all’attività dell’adiponectina, l’organismo può perdere peso in tempi rapidi e nello stesso tempo contrastare disturbi flogistici, che spesso sono associati al dismetabolismo.
Complessivamente si può affermare quindi che gli integratori a base di acido linoleico coniugato funzionano efficacemente su molti distretti dell’organismo, migliorando il benessere globale e potenziando la disponibilità di energia.
Tuttavia è indispensabile rispettare scrupolosamente la posologia, senza superare i tre grammi al giorno per non innescare nocivi fenomeni di sovradosaggio.
La maggiore concentrazione di CLA si trova in alimenti di origine animale come carne di manzo, carne di agnello, carne di pollo, burro, latte e formaggi.
Esso si trova inoltre nella frutta secca, soprattutto nelle noci (34 grammi su 100 grammi), nelle arachidi (14 grammi su 100 grammi), nelle mandorle (11 grammi su 100 grammi) e nei pinoli (17 grammi su 100 grammi).
Tra gli oli vegetali, quello di vinaccioli contiene la maggiore percentuale di CLA (67 grammi su 100 grammi), il burro d’arachidi contiene 14 grammi su 100 grammi, i semi di lino contengono 5 grammi, l’avena e il mais contengono 2grammi.
Alcune piante adattogene commestibili come la primula notturna e la borragine contengono elevate percentuali di CLA soprattutto se consumate crude.
Gli integratori a base di acido linoleico coniugato sono prodotti che trovano largo impiego soprattutto nella dietetica sportiva, la loro formulazione prevede quasi sempre capsule molli contenenti elevati dosaggi di composto.
Una confezione da 180 capsule parte da 15-20 euro, per arrivare a 25-28 euro nel caso di integratori contenenti anche altri acidi grassi omega-6; di solito il prezzo medio di simili rimedi si aggira intorno a 20 euro.
I prodotti possono essere acquistati presso farmacie, parafarmacie ma anche online, dove sono disponibili numerosi portali specializzati nella vendita di integratori a base di CLA, spesso offerti con sconti particolarmente convenienti.
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