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Prima di scendere nei dettagli, di seguito trovi una tabella nella quale sono stati inseriti i migliori prodotti con acido ialuronico del 2022, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale.
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L’acido ialuronico è un composto che l’organismo umano produce in maniera naturale con la finalità di proteggere i tessuti attraverso l’idratazione.
Questa macromolecola è presente anche in alcuni batteri e in molti animali, poiché costituisce uno dei principali componenti della sostanza amorfa connettivale (un gel compatto in cui sono immerse fibre di elastina e appunto di acido ialuronico).
La sua scoperta risale agli anni Settanta, quando un biochimico americano isolò l’acido ialuronico nell’umor vitreo dell’occhio, dando inizio a un insieme di analisi comparative rispetto ad altri tipi di sostanze analoghe.
Dopo aver identificato la natura mucopolisaccaridica del composto, i ricercatori sono stati in grado di produrre artificialmente queste fibre gelatinose, che vengono utilizzate soprattutto in campo cosmetico.
Dal punto di vista biomolecolare, esso viene classificato come glicosamminoglicano in quanto le sue molecole sono formate da lunghe sequenze di zuccheri semplici (acetil glucosammina e acido glucuronico), cariche negativamente, che unendosi tra loro danno origine alle molecole lineari del composto.
Flessibili ed estremamente polarizzate, le fibre di collagene sono dotate di un’elevata solubilità nell’ambiente acquoso, una proprietà che garantisce l’idratazione dei tessuti rivolgendo anche un’azione protettiva nei confronti di sollecitazioni meccaniche.
Grazie a una notevolissima affinità intraspecifica tra molecole dello stesso tipo, l’acido ialuronico contribuisce a formare una fitta e intricata rete che si inserisce all’interno della matrice extracellulare, per formare strutture elastiche resistenti alla tensione e dotate di un elevato peso molecolare.
Nell’organismo umano questo composto riveste un ruolo di estrema rilevanza poiché è collegato alla morfologia e alle funzioni del tessuto connettivo, all’interno del quale riesce a mantenere turgidità, idratazione, plasticità e viscosità.
Si può paragonare l’acido ialuronico a una specie di impalcatura che consente ai tessuti di mantenere il loro tono e una corretta idratazione.
La presenza di questo elemento protegge l’organismo dalla penetrazione di microrganismi patogeni come virus e batteri, in quanto forma una specie di reticolo filtrante ad azione selettiva.
La sua struttura chimica peculiare e le sue numerosissime proprietà funzionali, lo rendono un rimedio di primaria importanza non soltanto a livello dermatologico ma anche per le articolazioni.
Il suo meccanismo d’azione dipende dall’elevata capacità legante nei confronti di acqua e altri fluidi, che permettono ai tessuti di ottimizzare la loro idratazione.
Il composto può essere isolato da preparati naturali oppure sintetizzato in laboratorio, dove spesso si preferisce ottenere collagene idrolizzato, cioè formato da catene di minore lunghezza e quindi più fcilmente metabolizzabili dall’organismo.
L’acido ialuronico, che è un componente fondamentale della cute, serve per conferire alla pelle morbidezza, elasticità, tono e idratazione.
La sua concentrazione all’interno del tessuto connettivo tende a diminuire con l’avanzare dell’età, provocando evidenti fenomeni di invecchiamento cutaneo.
Per evitare condizioni del genere è possibile utilizzare integratori formulati con acido ialuronico, il cui scopo è quello di contrastare i processi di degenerazione cellulare.
Un campo di applicazione molto ampio dell’acido ialuronico è quello di eliminare più o meno completamente le rughe d’espressione e quelle dovute all’età.
Il suo utilizzo trova utilità anche per rimpolpare piccole cicatrici cutanee oppure per conferire turgore a labbra sottili.
Il successo di questo prodotto, che è legato alla sua elevata efficacia, ha contribuito alla formulazione di numerosi cosmetici per uso sistemico o locale.
Oltre a trattamenti di bellezza, l’acido ialuronico viene usato anche per aumentare la produzione di liquido sinoviale che si trova all’interno delle articolazioni e che svolge un compito protettivo sulla cartilagine.
L’invecchiamento articolare, esattamente come quello cutaneo, è associato a una progressiva diminuzione nella sintesi di acido ialuronico.
Un’eccessiva diminuzione di questa sostanza, che può essere legata ad eventi traumatici oppure all’avanzare dell’età, aumenta gli attriti tra le superfici articolari, fenomeno molto diffuso nelle donne in menopausa.
Iniezioni a base di questo composto sono particolarmente efficaci nella prevenzione dell’artrosi, che è una patologia degenerativa riguardante il tessuto cartilagineo e spesso responsabile di dolore e infiammazione.
Particolarmente diffuse nel settore sportivo sono ad esempio le infiltrazioni di acido ialuronico al ginocchio: in questi casi, le terapie si sono dimostrate efficaci tanto quanto quelle tradizionali.
È sempre necessario adattare la quantità di acido ialuronico alle esigenze momentanee del consumatore, tenendo conto che anche il dolore al ginocchio o alle caviglie viene eliminato già dopo poche applicazioni.
La sua attività non è definitiva ma limitata nel tempo, e proprio per questo motivo è indispensabile ripetere i trattamenti almeno una volta all’anno.
Tale composto trova applicazione nel settore della chirurgia oftalmica e oculare, e nei processi di cicatrizzazione.
L’acido ialuronico rientra anche nella struttura biomolecolare di numerosi integratori alimentari.
L’acido ialuronico è un polisaccaride che presenta una formula con lunghe catene lineari ad alto peso molecolare, che si trova soprattutto a livello del tessuto connettivo delle cartilagini, del liquido sinoviale, dell’occhio e del cordone ombelicale.
Dal punto di vista strutturale esso è costituito da una catena polisaccaridica lineare, formata da migliaia di disaccaridi legati strettamente tra loro.
Grazie alle sue spiccate proprietà viscosizzanti, l’acido ialuronico è in grado di richiamare molecole d’acqua dalle zone circostanti, per garantire la giusta idratazione alla matrice extracellulare, da cui dipendono plasticità, turgidità e viscosità dei tessuti.
Trattandosi di una molecola ad alto peso molecolare e con un notevole grado di idratazione, l’acido ialuronico tende ad organizzarsi in macromolecole lineari a struttura reticolare, che si comportano come una vera e propria impalcatura.
Il suo impiego è indispensabile per mantenere la forma e la compattezza dei tessuti.
Sempre a livello cutaneo, le iniezioni di acido ialuronico svolgono una fondamentale azione riempitiva, necessaria in caso di rughe d’espressione o solchi dovuti all’età.
Sulle articolazioni questo elemento si comporta come un ammortizzatore naturale nei confronti di shock meccanici, termici o chimici, oltre che come lubrificante in grado di prevenire danneggiamenti delle cellule dello strato germinativo.
Grazie alla capacità di attirare un grande quantitativo di molecole di acqua, questo composto contrasta shock meccanici che, a livello articolare, devono essere eliminati tempestivamente.
Dopo essersi legato a proteoglicani, questo composto forma aggregati piuttosto voluminosi, che interagiscono con la stabilità della cartilagine articolare.
Durante i processi flogistici, la molecola dell’acido ialuronico viene aggredita da sostanze pro-infiammatorie, tra cui alcuni enzimi ialuronidasici, perdendo in questo modo non soltanto i suoi requisiti strutturali ma anche quelli funzionali.
Alterazioni del genere sono responsabili dell’insorgenza di alcune patologie, tra cui artrosi e artrite.
L’acido ialuronico, che è uno dei componenti fondamentali del tessuto connettivo, quando viene utilizzato in purezza contribuisce a rendere la pelle più resistente, idratata e tonica.
La sua mancanza infatti provoca un progressivo indebolimento della struttura cutanea che spesso porta all’insorgenza di rughe e inestetismi di vario genere.
Nella matrice amorfa del connettivo, questo glicosamminoglicano tende a richiamare molecole d’acqua dalle zone circostanti, per mantenere un fisiologico grado di plasticità, viscosità e turgidità.
Tali funzioni sono garantite soprattutto dall’impiego del prodotto puro, che tende a disporsi nella matrice intracellulare generando un’aggregazione biomolecolare.
L’associazione tra acido ialuronico e molecole d’acqua svolge anche una funzione lubrificante in grado di contrastare attriti da sfregamento o da stress fisico.
La notevole lunghezza delle sue molecole, insieme al suo elevato grado di idratazione, consente ai polimeri di questo composto di organizzarsi per formare un fitto reticolo, che funge non soltanto da impalcatura molecolare ma anche da filtro contro germi patogeni e agenti inquinanti.
Il siero a base di acido ialuronico viene spesso utilizzato insieme a preparati a base di collagene per minimizzare rughe d’espressione e prevenire l’invecchiamento cutaneo.
Si tratta di un preparato capace di agire in profondità in quanto dotato della capacità di infiltrarsi tra la matrice extracellulare del derma e dell’ipoderma.
Una simile funzione dipende dai legami che esso instaura con i recettori epidermici che si trovano distribuiti su tutta la superficie cutanea.
Oltre che per scopi cosmetici, il siero a base di acido ialuronico viene impiegato anche per accelerare i tempi di cicatrizzazione di piccole lesioni ulcerose, di ustioni e di scottature solari.
Come anche altri prodotti per uso topico, esso deve adattarsi perfettamente alle esigenze individuali, rispettando la posologia definita in base al tipo di pelle.
Trattandosi di un composto estremamente concentrato, è sufficiente utilizzarne poche gocce, che devono essere assorbite completamente dalla pelle per ottenere risultati apprezzabili già dopo poche applicazioni.
Per completare la sua azione, è consigliabile associare anche creme o lozioni da applicare localmente in un secondo momento.
Tenuto conto dell’importanza dell’acido ialuronico per il benessere dell’organismo e dell’inevitabile diminuzione delle sue concentrazioni con l’invecchiamento, è consigliabile ricorrere ad un’integrazione per via orale capace di aumentare la quantità di questo polisaccaride nei vari tessuti.
Se a vent’anni la percentuale di acido ialuronico è pari a 100, a trent’anni è di 65 a cinquant’anni è di 45 e a sessant’anni arriva soltanto a 25.
Le inevitabili conseguenze di questo calo fisiologico si traducono in evidenti trasformazioni cutanee, tipiche soprattutto del sesso femminile, infatti la produzione di questa molecola è strettamente collegata alla presenza di estrogeni.
Per molto tempo l’integrazione di acido ialuronico è stata di tipo indiretto mediante l’assunzione di glucosamina associata a condroitina solfato.
Trattamenti del genere sono stati ampiamente superati dall’assunzione di integratori contenenti acido ialuronico, formulati in compresse.
L’assunzione per via orale può essere limitata dai processi digestivi, che in alcuni casi potrebbero alterare la struttura dell’acido, rendendolo inefficace.
Inoltre, il suo elevato peso molecolare contribuisce a rallentare l’assorbimento intestinale delle molecole: proprio per questo motivo, gli integratori alimentari maggiormente utilizzati sono prodotti in seguito a processi di fermentazione batterica, che sfruttano le più innovative tecnologie del DNA ricombinante.
Le prime ricerche sull’assimilazione dell’acido ialuronico hanno evidenziato come un simile processo viene facilitato in seguito a idrolisi molecolare, che consente a stomaco e intestino di assorbire meglio gli integratori, anche grazie all’intervento di lattobacilli e bifidobatteri.
Grazie all’elevata solubilità dell’acido ialuronico idrolizzato, la sua struttura lineare viene frammentata e passa in circolo senza particolari difficoltà.
La caratteristica più interessante di queste compresse è che dopo l’assorbimento, le catene molecolari in esse contenute si ricompongono nelle sedi opportune, per ricostituire acido ialuronico originale attraverso reazioni di sintesi interna.
Un altro meccanismo d’azione collegato alle molecole assunte per via orale sfrutta l’azione dei recettori intestinali che a loro volta attivano la produzione di citochine antinfiammatorie, contribuendo ad eliminare le flogosi che spesso provocano il deterioramento dei tessuti.
Per via orale, l’acido ialuronico trova impiego per idratare pelli particolarmente secche e con tendenza a desquamarsi, tessuti sfibrati e privi di tonicità e zone cutanee che hanno perso la normale pigmentazione.
Per massimizzare l’efficacia di questi prodotti può essere opportuno affiancarli ad altri integratori a base di collagene idrolizzato, poiché la loro attività è altamente sinergica.
L’attività di integratori di questo tipo (sia monofasici che bifasici) si rivela utile anche per migliorare l’omogeneità, la luminosità e per eliminare discromie e inestetismi tipici della pelle matura.
Supporti del genere rappresentano quindi una valida soluzione non soltanto estetica ma anche funzionale a livello cutaneo.
L’acido ialuronico può essere usato con due differenti formulazioni, che sono:
A scopo preventivo questi prodotti possono essere utilizzati già a partire da 30-35 anni, poiché la quantità di acido ialuronico prodotta naturalmente dalle cellule dell’organismo incomincia a diminuire proprio a quell’età.
Il suo impiego è comunque raccomandato dai 45-50 anni, quando l’invecchiamento cutaneo risulta visibile ed è già considerato irreversibile.
Il segnale più indicativo di questo processo è costituito dalla comparsa delle rughe d’espressione, che incominciano a manifestarsi appunto intorno ai 45 anni: problemi del genere, che sono molto più evidenti nel sesso femminile, vengono peggiorati da alcuni fattori esterni come fumo, inquinamento atmosferico, abbronzatura senza filtri di protezione e famigliarità.
L’impiego di prodotti a base di acido ialuronico è generalmente ben tollerato e non presenta reazioni avverse di nessun tipo, tuttavia non sono da escludere del tutto alcuni sintomi indesiderati come arrossamento, ipertermia, prurito e bruciore, fenomeni che possono verificarsi in seguito all’applicazione di prodotti per uso topico.
In seguito all’assunzione di pillole o capsule di acido ialuronico e soltanto se non viene rispettata la loro posologia, possono insorgere episodi sporadici di nausea, dolori addominali, alterazioni dell’alvo intestinale, dispepsia e disturbi epatici.
In alcuni casi molto rari possono subentrare reazioni allergiche con edemi sul viso, soprattutto intorno alle labbra e agli occhi, vertigini e capogiri, problemi respiratori, oppressione toracica e febbre con brividi.
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