Stai cercando una guida dove trovare tutte le informazioni riguardo l’acido eicosapentaenoico, chiamato anche EPA? Allora sei nel posto giusto!
Prima di entrare nei dettagli specifici, di seguito trovi una tabella nella quale sono stati inseriti i migliori prodotti con acido eicosapentaenoico del 2022, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale
Di seguito, invece, trovi una classifica dei migliori prodotti con acido eicosapentaenoico presenti sul mercato:
Classificato come acido grasso semi-essenziale, l’EPA è un composto che appartiene agli omega 3, un gruppo di composti estremamente benefici per l’organismo sia dal punto di vista terapeutico che da quello preventivo.
La sua struttura chimica prevede una formula con 20 atomi di carboni e 5 doppi legami, la cui presenza contribuisce a insaturare la molecola, che prende il nome di polinsatura.
La sua biosintesi avviene prevalentemente nelle micro-alghe marine e d’acqua dolce, per venire successivamente immagazzinato nella carne dei pesci che si nutrono di esse.
Tra questi, il pesce azzurro, che si caratterizza per una notevole massa grassa e per il fatto di vivere preferibilmente in acque salate molto fredde dove prolifera il fitoplancton, rappresenta una delle principali fonti di EPA.
Le specie che di solito vengono indicate come le più ricche di tale composto sono le seguenti:
L’EPA si trova in concentrazioni molto elevate nell’olio di pesce estratto da queste specie così come nel latte materno, dato che durante la gravidanza la futura mamma è in grado di sintetizzare dosaggi estremamente significativi del composto.
Il suo significato biologico è quello si migliorare la maggior parte delle funzioni del sistema nervoso centrale e della vista, contribuendo a minimizzare i rischi d’insorgenza di disturbi alla retina del bambino.
I vegetariani, che non si nutrono di prodotti ittici, possono assumere l’acido eicosapentaneoico mediante il consumo di alghe come spirulina e klamath, ricche di cianobatteri responsabili della sua sintesi.
L’EPA viene estratto anche da alcuni composti lipidici, come l’olio di canapa, l’olio di semi di lino e l’olio di canola, anche se la sua fonte più abbondante rimane quella della fauna ittica.
La gestione clinica di questo composto sta riscuotendo un sempre maggiore apprezzamento per quanto riguarda la sua attività antiossidante che viene considerata una delle più efficaci in assoluto.
Com’é noto, lo stress ossidativo e la presenza di radicali liberi nel sangue sono due fattori responsabili della maggior parte di disturbi collegati all’invecchiamento cellulare.
Per contrastare problemi di questo tipo diventa necessario poter disporre di adeguati dosaggi di molecole antiossidanti, il cui fabbisogno non può essere coperto unicamente dall’alimentazione.
Ecco perché è consigliabile assumere integratori naturali a base di EPA, che spesso si trova associato anche al DHA (un altro acido grasso semi-essenziale estremamente efficace sul metabolismo lipidico).
Anche se potrebbe sembrare paradossale, in realtà questi acidi grassi, pur essendo di natura lipidica, sono in grado di diminuire la quota totale di grassi, in quanto migliorano il loro catabolismo.
Pertanto l’assunzione di EPA contribuisce anche a consentire un calo ponderale in seguito allo scioglimento dei pannicoli adiposi accumulati sotto forma di cuscinetti di grasso soprattutto in zona addominale.
Questa è soltanto una dei tanti vantaggi derivanti dall’impiego regolare di integratori contenenti questo composto da solo oppure in associazione con altri acidi grassi omega 3.
Il principale ruolo dell’EPA è senza dubbio quello antinfiammatorio, che viene svolto grazie alle molecole di antiossidanti in esso contenute.
Quando nell’organismo si sviluppa la tipica cascata di reazioni infiammatorie innescata da un qualsiasi agente patogeno, subito viene attivato l’EPA che procede alla stimolazione sintetica di eicosanoidi.
Si tratta di specifici composti che funzionano come segnali d’allarmi capaci di indicare al corpo che qualcosa non sta andando bene e che quindi è necessario intervenire tempestivamente.
Le funzioni che si svolgono prima della flogosi vera e propria (che impiega un certo tempo per manifestarsi) prendono il nome di reazioni pro-infiammatorie e dipendono dalla presenza in circolo di acido arachidonico.
È proprio questo composto a dare l’input alla successiva cascata di reazioni che, potenziandosi l’una con l’altra, sviluppano una risposta infiammatoria che sta alla base della patologia ad essa collegata.
In condizioni fisiologiche l’EPA si trova inserito nella struttura lipo-proteica della membrana cellulare, a livello della quale esso costituisce lo strato più esterno.
Di conseguenza il composto è in grado di regolare il flusso dei numerosi metaboliti che la attraversano, tra cui anche quelli pro-infiammatori.
Quando subentra un danno tessutale, alcuni enzimi appartenenti alla categoria delle fosfolipasi incominciano a liberare acido arachidonico che proviene anch’esso dai fosfolipidi di membrana.
Per evitare conseguenze negative per l’organismo è necessario inattivare tale acido ed è a questo punto che entra in azione l’EPA, con il meccanismo d’azione enzimatico sulle fosfolipasi.
Per garantire uno buono stato di salute è necessario che gli eicosanoidi si mantengano in equilibrio durante qualsiasi funzione metabolica e proprio per questo motivo bisogna che il bilancio lipidico non si alteri.
Tutte le volte in cui si manifesta un simile problema, la riserva di EPA viene intaccata per contrastare le problematiche dismetaboliche; dato che l’organismo riesce a sintetizzare minimi quantitativi del composto e che anche l’apporto alimentare non è sufficiente, diventa quasi indispensabile ricorrere all’impiego di integratori.
Sono molto poche le persone che si nutrono di alghe, nonostante che simili alimenti siano ricchi di elevate concentrazioni di sostanze benefiche, tra cui soprattutto gli acidi grassi omega 3.
Tuttavia le abitudini alimentari degli Italiani non prevedono l’utilizzo di alghe e neppure di adeguate quantità di pesce, mentre sono orientate prevalentemente verso la carne.
Per cercare di bilanciare tali tendenze può essere utile integrare il regime nutritivo con rimedi naturali a base di EPA e DHA.
Sostanzialmente l’EPA svolge il suo importante ruolo preventivo nei seguenti settori:
L’efficacia dell’EPA nei confronti di tali condizioni è stata ampiamente documentata da studi clinici e da ricerche scientifiche sperimentali, che hanno evidenziato complessivamente un forte coinvolgimento di questo composto nella maggior parte delle reazioni metaboliche.
Tra l’altro l’EPA è un acido grasso molto ben tollerato dall’organismo, verso il quale mostra un’elevata compatibilità biologica e un’altrettanto elevata bio-disponibilità, per cui già dopo poche assunzioni è in grado di manifestare effetti positivi.
Pertanto i cicli di impiego di simili integratori sono consigliati per un numero limitato di settimane, che possono venire alternate con altre di sospensione, dato che le concentrazioni ematiche della molecola sono piuttosto stabili nel tempo.
La reale utilità dell’EPA è stata evidenziata da numerosi trial clinici che hanno preso in esame gruppi di pazienti sottoposti a terapie con acidi grassi omega 3 rispetto ad altri trattati con tali preparati a scopo preventivo.
Da tali ricerche è stato possibile evidenziare i seguenti risultati:
In presenza di sindromi flogistiche, l’organismo è sottoposto a una vera e propria cascata di reazioni pro-infiammatorie innescate da alcuni composti come le citochine e i leucotrieni, direttamente coinvolti nella genesi delle malattie.
L’EPA interviene interrompendo l’attività di questi agenti patogeni e di conseguenza bloccando l’evoluzione da reazioni pro-infiammatorie a quelle infiammatorie;
Anche in questo settore sono interessate le membrane cellulari dei neuroni che, in presenza di lesioni morfologiche oppure di anomalie funzionali, possono provocare l’insorgenza di patologie anche piuttosto gravi, come il Morbo di Alzheimer, la Sclerosi Multipla e la Demenza Senile.
L’Epa mantiene compatto il doppio strato lipo-proteico di membrana in quanto contribuisce a riparare gli eventuali danni provocati dalle patologie, migliorando quindi la reattività ai farmaci;
Il controllo della lipidemia (comprendente i livelli ematici di trigliceridi e colesterolo) risulta essenziale per abbassare l’indice di rischio cardio-vascolare e per prevenire numerosi disturbi di cuore e vasi.
Infatti elevate concentrazioni di sostanze grasse e soprattutto di colesterolo LDL costituiscono il principale pericolo per la formazione di placche ateromatose sulle pareti arteriose.
L’EPA si è rivelato una molecola con funzioni di “spazzino”, dato che impedisce l’adesione dei lipidi all’endotelio vasale, fluidificando il sangue e velocizzandone il flusso;
Secondo le più recenti linee guida esiste una stretta correlazione tra le concentrazioni di EPA circolanti e il metabolismo insulinico, responsabile del controllo sulla glicemia.
Quando le concentrazioni di questo acido grasso superano il minimo livello fisiologico, il ricambio di glucosio si ottimizza, così come quello dell’insulina, mantenendo i valori degli zuccheri entro la soglia consentita.
Le ultime tendenze in ambito nutrizionistico concordano nel affermare che gli acidi grassi omega 3 migliorano il metabolismo lipidico, consentendo l’eliminazione di quote significative di pannicoli adiposi, soprattutto addominali.
Infatti EPA e DHA stimolano i processi di lipolisi, la cui funzione è di eliminare i grassi di riserva, che si localizzano appunto nei pannicoli adiposi.
Un calibrato apporto di omega 3 consente dunque di perdere i chili in eccesso e di riacquistare il peso forma in poche settimane, grazie alla rapidità d’azione di tali composti.
Per ottenere risultati effettivi in tempi contenuti è necessario osservare attentamente i dosaggi di EPA che, a seconda delle differenti formulazione degli integratori, può variare anche notevolmente.
Anche se non sono note conseguenze nocive provocate da eventuali sovra-dosaggi è sempre consigliabile non superare la posologia prevista per non sovraccaricare fegato e apparato renale.
I livelli fisiologici quotidiani di acido eicosapentaneoico corrispondono a 220 milligrammi, da assumere preferibilmente in un’unica somministrazione a digiuno.
Infatti, per consentire al composto di essere assorbito in maniera completa e di poter entrare in circolo rapidamente è preferibile che l’apparato digerente sia libero.
Chi desidera integrare questo valore di base, che corrisponde al consumo di tre porzioni di pesce grasso nel corso della settimana, può ricorrere all’impiego di integratori.
La posologia di tali rimedi naturali deve essere compresa tra 500 e 1000 milligrammi al giorno, sempre da assumere alla mattina a digiuno.
In un corretto regime dietetico, la quantità settimanale di pesce dovrebbe rispettare i dosaggi sopra elencati, dato che un’alimentazione variata si basa appunto sull’alternanza tra carne e prodotti ittici, oltre a verdura, frutta, cereali e legumi.
Spesso succede che questa varietà non viene rispettata e che di conseguenza siano presenti squilibri funzionali, responsabili di numerosi disturbi.
Sopra ai 1000 milligrammi giornalieri, che corrispondono a 1 grammo, potrebbero insorgere reazioni d’intolleranza che, anche se molto rari, sono comunque contemplati.
Per evitare simili rischi è importante leggere le indicazioni presenti sulla confezione del prodotto prescelto, per rendersi conto del suo effettivo dosaggio.
Questi rimedi possono essere acquistati presso farmacie, para-farmacie e shop che si occupano di salute e benessere.
In rete sono disponibili numerose piattaforme deputate alla commercializzazione degli integratori che, com’é noto non richiedono la presentazione di ricetta medica.
È sempre consigliabile fare affidamento a siti affidabili, che possono contare su un rating positivo da parte dei consumatori e che quindi assicurano le dovute garanzie.
Il principale vantaggio offerto dai portali di questo genere consiste nella possibilità di visionare un’ampia gamma di prodotti, spesso in vendita con sconti estremamente convenienti.
A seconda delle singole esigenze è utile discernere tra integratori mono-composti oppure multi-composti: i primi vengono formulati con una sola molecola a dosaggi solitamente elevati, mentre i secondi sono formati da più molecole a dosaggi minori.
Spesso agli acidi grassi omega 3 vengono aggiunte anche vitamine anti-ossidanti, come la vitamina A, la vitamina C e la vitamina E che contribuiscono a potenziate l’e funzioni contro lo stress ossidativo.
Anche se normalmente ben tollerati, gli integratori contenenti EPA devono essere assunti con moderazione se il soggetto non si trova in condizioni di buona salute, tranne quei casi in cui i suoi disturbi siano collegato a stati carenziali dei tale composto.
Alcuni farmaci possono interferire con il metabolismo dell’EPA e tra questi ci sono:
Globalmente questi integratori sono sicuri, non provocano effetti collaterali di nessun genere e sono ben tollerati se vengono rispettati i dosaggi previsti.
Un’alimentazione corretta e variata, ricca di cibi freschi e rispettosi della stagionalità è sempre raccomandata per migliorare la compliance dei prodotti, soprattutto se il loro impiego si prolunga per periodi di tempo estesi.
Può essere utile effettuare periodicamente un’analisi del sangue per conoscere l’assetto lipidico ematico e rendersi conto in questo modo della reale efficacia degli integratori.
Il blog ideale per la tua salute e il benessere di tutti i giorni